Shameless 6x03 - Ghost your baby
Shameless 6x03 - Ghost your baby

Recensione Shameless 6×03 – Ghost your baby


Con 'Ghost your baby' 'Shameless' sembra tornare alle origini: finalmente ci troviamo davanti ad un episodio dove i vari drammi dei componenti della famiglia Gallagher vengono affrontati attraverso il legame tra i vari fratelli.
Voto: 8/10

Sia lode al cielo! Dopo episodi ed episodi di lotte, di insulti, di sputi e di allontanamenti, siamo tornati all'anima portante di Shameless. Finalmente ci è stato offerto un episodio in cui ritroviamo i Gallagher di un tempo, quelli che erano comunque immersi nello schifo di un'esistenza piena sola di brutte sorprese, ma in grado di fronteggiarle insieme, nel bene e nel male, nella buona e nella cattiva sorte. Ghost your Baby, nonostante non presenti né riappacificazioni né soluzioni, è comunque un episodio che torna a spingere il pedale più importante dello show, quello della famiglia. Ed era anche ora.

Ci troviamo davanti ad un episodio in cui ci sono di nuovo abbracci, di nuovo bei dialoghi tra fratelli, belle scene che spiegano perché Shameless continui a registrare ascolti in crescita. Quando Debbie scopre che anche Fiona è incinta è al settimo cielo: pensa che i loro figli possano nascere e crescere insieme, in una sorta di idilliaco quadretto famigliare di fine anni Cinquanta. Ma la ragazzina si dovrà ben presto scontrare con la chiara intenzione della sorella di mettere fine alla sua gravidanza: a quel punto Debbie le lancia numerose accuse, tra le quali anche l'incapacità della sorella maggiore di affrontare i problemi. In particolare l'accusa di aver fatto il fantasma con Gus (le dice "you ghosted him") e di non aver avuto neanche l'eleganza di divorziare e restituirgli l'anello, prima di gettarsi nel letto di Sean (dopo essere stata in quello di Jimmy, naturalmente). L'accusa di Debbie, sebbene sia sputata con una certa dose di volontà di ferire, è sincera e rispecchia la realtà. Tanto che persino Veronika, alla quale Fiona ha confessato tutto, dopo averla abbracciata le dice più o meno la stessa cosa. Perciò alla fine Fiona si decide ad affrontare quello che è ancora suo marito e si reca ad un concerto in città. Sulle prime Gus sembra come sempre molto dolce, molto comprensivo e ancora fin troppo innamorato. Annuncia a Fiona di aver scritto una canzone per lei e sul volto della ragazza si affaccia quasi un sorriso timido. Tuttavia i modi fin troppo affettati di Gus ci mettono subito sull'attenti e non cadiamo nella trappola come invece cade Fiona.

Quando Gus comincia a cantare la canzone intitolata La parola con la F, Fiona continua a sorridere, giocherellando con l'anello, come se ci stesse ripensando. E in quell'attimo, lo ammettiamo, l'abbiamo odiata. Per un attimo Fiona ha dato un volto a tutta quella schiera di donne che non sanno mai cosa vogliono, che sputano sulla felicità e che fin troppo spesso si fanno raggirare da qualche bella parolina finemente infiocchettata. Un attimo prima Fiona aveva tranquillizzato Sean, dicendogli che lo amava e compagnia bella, ma per un attimo, in quel bar, sembra aver dimenticato il suo compagno. Sul suo volto sembra dipingersi piuttosto l'espressione del "Avrò fatto bene? " Gus, tuttavia, spegne ben presto il suo entusiasmo. Lungi dall'essere lo zerbino che il fandom ha dipinto per poter in qualche modo giustificare la ricaduta verso Jimmy (non ce ne vogliate, ma proprio non riusciamo a farcelo piacere!), Gus canta una canzone che ben presto si trasforma in un attacco, in una linea di insulti, in un'umiliazione pubblica. Magari non era il modo più adatto per affrontare la questione, ma non possiamo non condividere la soddisfazione di Gus, perché che lo amiate o che lo odiate, è stato evidente, nella passata stagione, quanto Fiona lo abbia trattato male, umiliandolo di continuo.

Alla fine, comunque, Fiona rinasconde l'anello, quasi con vergogna, ed esce dal bar per tornare a casa dove, molte ore più tardi, confesserà a Sean della propria gravidanza, non lasciandogli neanche il tempo di dire niente. Anzi, gli dice che non è suo diritto dirle cosa fare, né tantomeno si può lamentare se non è sicura della paternità. Spinta da questo coraggio, Fiona affronta anche Debbie. La ragazzina, infatti, torna a casa dalla scuola in lacrime, dicendo alla sorella di aver bisogno del suo supporto. Debbie ha bisogno che Fiona creda nella sua gravidanza, perché è Fiona – è sempre stata Fiona – il modello da seguire e non Frank, che di colpo sembra essere l'unico alleato pro-gravidanza e anti-aborto. Fiona si alza, l'abbraccia, cerca di spiegarle che avranno ancora tempo per essere incinte insieme, ma Debbie di nuovo si rivolta. E allora Fiona si lancia in un monologo duro, ma bellissimo. Dice a Debbie che dovrebbe farla riflettere il fatto di avere come unico alleato Frank e che dovrebbe piangere se la sua gravidanza ha bisogno del sostegno dell'ubriacone che hanno la sfortuna di dover considerare come un padre. Le dice che se andrà avanti nella gravidanza sarà da sola: non avrà una sorella per cambiare pannolini, né una che si alzi nel cuore della notte per curarlo, o che si prenda cura di lui quando Debbie a scuola. Le dice che se andrà avanti con la gravidanza e arriverà fino in fondo dovrà anche abbandonare la casa, perché lei, Fiona, non ne vuole sapere. A questo punto Debbie, incredula, sale al piano di sopra, presumibilmente per chiudersi nella propria camera. Speriamo che il discorso di Fiona le abbia in qualche modo aperto gli occhi, che l'abbia messa di fronte alla consapevolezza che non può farcela da sola. In nessun modo. Ovviamente per conoscere la risposta a questa domanda bisognerà aspettare i prossimi episodi.

Nel frattempo neanche Ian se la passa proprio bene. Anzi. Dopo aver perso il lavoro al ristorante di Sean sembra avere problemi seri a relazionarsi con Fiona, che vede alla stregua di un Cerbero pronto a dettar legge sulla sua vita. Fino ad ora a Ian sembra non essere passato neanche per l'anticamera del cervello che sua sorella sta facendo del suo meglio per prendersi cura di tutti loro e che il suo atteggiamento è dovuto soprattutto dalla preoccupazione. Preoccupazione che Ian non fa che alimentare con il suo atteggiamento del cavolo. Per questo motivo fa a trovare Lip che gli trova un lavoro come inserviente al college. In un primo momento Ian sembra grato e felice di questa opzione, ma quando vede la vita di Lip, il suo modo di andare avanti nonostante tutto, qualcosa dentro di lui cambia. Vede anche in Lip un estraneo che cerca di prendere le decisioni per lui, che cerca di farlo diventare qualcuno che non è. Solo per il fatto di aver preso in mano la scopa nel desiderio di alleggerire il lavoro del fratello, Lip si deve sentire attaccato, si deve sentir dire da Ian che lui non deve essere salvato, che non ha bisogno di nessuno e altre amenità del genere. E' come se, di colpo, Ian fosse diventato immune  – peggio, intollerante – alla gentilezza, a quei piccoli gesti dettati non da chissà quale piano diabolico per distruggerlo, ma dal semplice affetto famigliare. Invece accusa Lip di trattarlo con superiorità, come se lui non valesse niente, come se lui non fosse niente. In questo caso è abbastanza evidente che è la malattia a parlare, quel vuoto nero dove Ian si è gettato (consapevolmente, autonomamente e stupidamente) dopo aver ascoltato i consigli di una madre che lo ha abbandonato e che lui stesso ha provato a curare, come adesso i suoi famigliari stanno facendo con lui. E così Ian si allontana, si muove in una notte senza stelle, si ferma a guardare un ponte e il vuoto sottostante, come se stesse pensando seriamente di farla finita una volta per tutte. Ma poi, dal niente, due macchine fanno un incidente e mentre il responsabile scappa, in preda alla paura, Ian si lancia per salvare una donna priva di sensi. E' questo l'Ian che conosciamo, e per un attimo ci illudiamo di vederlo di nuovo. Poi ci sono le fiamme, il fumo, l'intossicazione. E Ian ha solo un attimo per aprire gli occhi e vedere chi è che lo sta salvando con una mascherina d'ossigeno. E mentre la macchina da presa inquadra il viso di un pompiere aitante, la musica di accompagnamento ci dice molto sull'identità dello sconosciuto. E' probabilmente arrivato il nuovo interesse amoroso di Ian. E quindi noi chiudiamo le imposte del nostro cuore: vada come vada, i nostri battiti saranno sempre per la ship Gallavich.

Cosa ci è piaciuto:

• Rivedere finalmente i Gallagher come una famiglia. Nel bene e nel male.
• La canzone di Gus a Fiona: roba da applausi a scena aperta.
• Il discorso che Fiona fa a Debbie.
• Le scene al college tra Ian e Lip, prima che Ian perdesse di nuovo il controllo.
• L'abbraccio tra Veronica e Fiona: quanto ci erano mancate?
• Kevin, è uno sballo.
• L'introduzione all'episodio (e al previously) di Svetlana.

Cosa non ci è piaciuto:

• Il tentennamento momentaneo di Fiona davanti a Gus.
• Il continuo vittimismo di Ian.
• L'entrata in scena di un potenziale nuovo grande amore per Ian.
• Debbie e la sua testardaggine.

Valutazione di Erika Pomella: 8 su 10
ShamelessShameless (stagione 6)
Impostazioni privacy