She's Funny That Way
She's Funny That Way

Venezia 71: She’s Funny That Way, la recensione


'She's funny that way', conosciuto anche con il titolo 'Squirrels to the nuts' è l'ultima, splendida commedia firmata da Peter Bogdanovich, che dirige un film ironico, spumeggiante e sorretto da un cast in vero stato di grazia.
Voto: 9/10

Peter Bogdanovich porta al lido di Venezia il suo She's funny that way, pellicola nella quale il regista pone l'attenzione sulla giovane Isabella (Imogene Poots), ragazza-squillo che vede la sua vita cambiare quando una sera la sua datrice di lavoro la manda in un hotel per incontrare Derek (Owen Wilson), il cui vero nome è Arnold. L'uomo, sposato con l'attrice Delta (Kathryn Hahn), convince Izzy ad abbandonare la strada della prostituzione e seguire il suo sogno, diventare un attrice. Per farlo Derek/Arnold regala alla ragazza la bellezza di 30 mila dollari, propinandole anche una storia di riscatto e affermazione, basata su coloro che provano un piacere smisurato nel dare le noccioline agli scoiattoli. Commossa da tanta generosità Izzy abbandona il suo lavoro e si butta a capofitto nella sua nuova carriera, con risultati al limite del surreale. Il suo forfait, infatti, da una parte porta alla disperazione uno dei suoi amanti (Austin Pendleton), che assolda un investigatore privato per seguire i movimenti della donna; dall'altra la spinge ad accettare un ruolo da prostituta in un nuovo lavoro a Broadway. Peccato che la piéce sia diretta proprio da Arnold e sia interpretata dalla moglie Delta, insieme al pretendente londinese di lei, Seth (Rhys Ifans), da anni innamorato di Delta, ma non per questo meno incline ad abbandonarsi ai piaceri della vita. Come se non bastasse, lo sceneggiatore dello spettacolo (Will Forte) comincia a provare qualcosa per Isabella, nonostante sia fidanzato con la terapista di lei (Jennifer Aniston), che è tutt'altro che una donna facile con cui avere a che fare.

Tentare di riassumere, seppur a grandi linee, She's funny that way è impresa assai ardua, perchè si corre il rischio di rovinare allo spettatore la sorpresa che questo film rappresenta; ed è una sorpresa tutta da vivere nel buio della sala, quando l'aria si riempie di una strana allure da cinema dell'età dell'oro. Già dai titoli di testa, infatti, si percepisce come una doppia anima che il film vuole abbracciare: il passato radioso delle grandi dive come Audrey Hepburn Lauren Bacall, e il desiderio di trattare, con una punta di acida soddisfazione, il mondo delle starlette che spopolano nel presente cinematografico. Gioiello della commedia romantica, che fa il verso ai cliché del genere, strizzando furbamente l'occhio verso le screwball comedy degli anni '30 e '40, She's funny that way è un film che colpisce soprattutto per la grazia con cui è stato scritto. Il ritmo del film, infatti, si basa sull'intreccio di situazioni quasi impossibili che vengono rese credibili grazie all'arte della scrittura, che incornicia un mondo dello spettacolo marcio fin nel midollo, del quale poter ridere e del quale, in fondo, siamo tutti comunque innamorati. Ecco allora che Peter Bogdanovic cesella i ritratti di personaggi che, almeno sulla carta, dovrebbero annegare nei loro difetti e nelle loro (umane) crudeltà; tuttavia l'ironia e, insieme, la consapevolezza che serpeggiano per tutto il film fanno sì che queste maschere di corruzione e voluttabilità risultino amabili e simpatiche. Un caso emblematico è quello rappresentato dal personaggio di Jennifer Aniston. L'attrice, che dai tempi di Friends viene sempre criticata (con una punta di pregiudizio) si trasforma, sotto l'occhio di Bogdanovich, in una folle, determinata e acida psicanalista che non ha voglia di stare a sentire le storie dei suoi pazienti e che non sa che farsene del segreto professionale. Incompetente, poco professionale e persino sgarbata, la dottoressa che la Aniston costruisce è, però, allo stesso tempo, bersaglio delle simpatie del pubblico, che ben presto si trova a ridere delle frecciate della donna e a fare il tifo per lei. Discorso simile si applica anche al traditore dal cuore d'oro Owen Wilson: un briccone che, nella vita reale, affronterebbe l'ira funesta di un numero non precisato di donne tradite, sullo schermo diventa una sorta di sognatore fuori tempo, una specie di rilettura sarcastica del ruolo che l'attore interpretò per Woody Allen in Midnight in Paris.

Le parole della sceneggiatura, allora, si liberano del fardello dell'inchiostro e diventano veri e propri scenari immaginifici, resi concreti e desiderabili da un cast in stato di grazia, capace di ereditare la responsabilità di uno script tanto ben fatto. Cosa non da tutti: anche la sceneggiatura migliore, infatti, perderebbe gran parte del proprio charme se non si poggiasse sulle spalle di interpreti capaci. In She's funny that way tutti gli attori funzionano alla perfezione, dando una tridimensionalità incredibilmente spassosa non solo ai personaggi, ma anche alla storia nella sua interezza. Un applauso, in particolare, va fatto a Rhys Ifans, attore capace di passare dal coinquilino folle di Notting Hill fino agli apici di un personaggio come Mycroft Holmes in Elementary. L'Interprete britannico, sebbene si debba contentare "solo" di un ruolo come comprimario, riesce più e più volte a rubare la scena ai colleghi, con una grazia e un'eleganza che vanno di pari passo con le esagerazioni di cui il film è saturo. La pellicola di Peter Bogdanovich, infatti, è sopra le righe, sia nei contenuti che nella forma, dove a farla da padrone sono ampie inquadrature in cui tutti i personaggi si trovano a muoversi, quasi fossero trottole impazzite in un gioco al massacro dove, al posto del sangue, sono le risate a scorrere a fiumi. Si ride, in she's funny that way, si ride moltissimo: senza bisogno di ricorrere a gag escatologiche o a facili artifici del turpiloquio, Peter Bogdanovich punta tutto sulla casualità della vita e su come le nostre esistenze non siano altro che un gioco di coincidenze molto più divertente e assurdo di quanto potrebbe essere la migliore sceneggiatura del mondo. E solo i grandi autori riescono a fare tutto ciò.

Valutazione di Erika Pomella: 9 su 10
Tutto puo’ accadere a BroadwayVenezia 2014
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