Teen Wolf
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Recensione Teen Wolf 4×08 – Time of Death


'Time of Death' è un episodio che mette moltissima carne al fuoco: mentre la banda cerca di catturare il benefattore, Malia va alla ricerca delle sue origini e Lydia scopre una discendenza che potrebbe cambiare le carte in tavola.
Voto: 8/10

Dove eravamo rimasti: Weaponized

In Weaponized avevamo visto il liceo di Beacon Hills subire l'attacco virale da parte di un professore/chimico che voleva vincere il premio massimo indetto dal Benefattore, facendo fuori un numero imprecisato di esseri soprannaturali di Beacon Hills in una volta sola. Il piano fallisce solo perchè Satomi, l'alfa di un altro branco, ha aiutato Deaton a capire il virus letale e a trovare un antidoto, che risiedeva nella cripta degli Hale, luogo dove – guarda tu il caso! – tutti i protagonisti moribondi avevano trovato rifugio. Nel frattempo Malia scopre di essere figlia di Peter Hale e decide di "lasciare" Stiles, visto che il ragazzo le ha mentito e le ha tenuta nascosta la verità. Stiles, oltretutto, ha visto in faccia la morte quando il chimico folle gli ha puntato una pistola alla testa: solo l'intervento di papà McCall, che uccide il cattivo, salva il ragazzo da morte certa. In tutto questo il Benefattore è ancora pronto a mietere le sue vittime.

Cosa vedremo: Time of Death

A poche ore dall'epidemia virale del liceo durante gli esami di ammissione al college, Time of Death prende il via. L'agente McCall deve spiegare e fare rapporto su quanto accaduto al liceo e sull'omicidio del chimico; Scott, che grazie ai suoi poteri ascolta la registrazione di suo padre, si mostra alquanto preoccupato. Non è chiaro, però, se sia preoccupato dall'idea che suo padre abbia il potere di decidere della vita e della morte di chiunque o dall'idea che l'agente McCall possa finire nei guai per aver salvato Stiles. Ad ogni modo suo padre lo avvisa che appena tornerà dovranno fare due chiacchiere: l'uomo ha infatti capito che suo figlio e i suoi amici stanno nascondendo qualcosa di molto importante ed è finalmente giunto il momento di giocare a carte scoperte. Intanto, però, Scott e la sua gang hanno altri problemi, tutti racchiusi sotto la nomenclatura di Benefattore. Per catturare l'uomo (o l'essere) che gioca con le loro vite, Scott dà il via ad un piano senz'altro idiota. Con l'aiuto di Kira inscenerà la propria morte, dopodiché Chris scriverà al Benefattore di aver ucciso il True Alpha, ma di non poter dare una prova visiva. L'idea che è l'antagonista, allora, possa scendere in campo di sua spontanea volontà per assicurarsi della morte di Scott. Quest'ultimo, intanto, durante la sua fase di pre-morte viene perseguitato da visioni e incubi che sembrano voler anticipare l'evoluzione dei suoi poteri. All'ospedale, però, le cose cominciano a complicarsi quando arriva Kate con i suoi berserker: Kira e Liam si recano sul tetto per tentare di sconfiggerli, mentre Melissa trova un'inaspettata collaborazione in Noshiko, che alla fine viene ferita. Mentre tutto questo accade, Malia si reca da Peter e i due parlano della loro situazione famigliare. Nel loft, invece, Derek e Braeden fanno amicizia: la ragazza capisce che Derek sta tornando umano e allora cerca di insegnargli a sparare, di modo che possa difendersi anche senza bisogno dei suoi superpoteri. Peccato, però, che l'addestramento finisce presto in un bacio e in tutto ciò che ne consegue. Infine Lydia è nella casa a lago, cercando di mettere ordine nella sua vita. Sua madre, che nel frattempo l'ha seguita perchè è preoccupata per lei, le parla di sua nonna, che tutti consideravano pazza perchè sentiva delle voci. Lydia capisce che sua nonna era una banshee e quando riceve le lettere che la donna aveva scritto, capisce di avere tra le mani un codice che, una volta svelato, potrebbe fare la differenza nella guerra con il nemico di questa stagione.

Affari di famiglia

Uno dei momenti più attesi di questa stagione – almeno da parte di chi scrive – era l'incontro tra il nostro amato Peter Hale e sua figlia Malia, altro personaggio che ci ha irretito nell'arco di un secondo. Dopo aver beatamente ignorato la sua vera discendenza, coadiuvata dal silenzio dei suoi nuovi amici che le hanno taciuto la verità, Malia è stata costretta a prendere atto di essere una Hale alla fine di weaponized. Dopo essere sopravvissuta al virus che aveva colpito tutto il liceo, con addosso la giacca e il profumo di Stiles, Malia aveva gettato un'occhiata alla lista che il ragazzo teneva in tasca. In questo modo Malia ha potuto vedere che il suo nome appariva effettivamente nel totomorte, ma come Malia Hale. Alla fine dello scorso episodio, allora, la ragazza, arrabbiata e presumibilmente ferita, aveva allontanato Stiles, senza dire una parola. E, in Time of Death, Malia vive una storyline parallela a quella principale. Separata dal suo nuovo branco, nel quale era riuscita a trovare un minimo senso di serenità, ora la ragazza-coyote decide di tornare a muoversi in solitaria, proprio come era stata costretta a fare per gran parte della sua vita. Eccola allora che si dirige verso la famosa cripta degli Hale e, forzando una cassaforte, trova i documenti che provano la sua adozione e, di fatto, la sua parentela con Satan in a V-Neck. Prima che possa fare qualsiasi cosa, però, il Satan di cui sopra appare nel suo conturbante scollo a V e per prima cosa fa una battuta "Devo prendere una cassaforte più resistente". La verità, però, è che a differenza dei 117 milioni di cui non si sarebbe mai e poi mai separato, Peter sembra non aver alcun problema a spartire le informazioni con la figlia. Infatti dopo una sorta di minaccia giocosa, in cui i due si prendono le misure e giocano a chi è più forte, Peter dice a Malia: "Ho detto che non posso permetterti di portarli via, non che tu non possa leggerli". Così Malia scopre di essere stata adottata e, cosa ancora più importante, ha la conferma di essere la figlia di Peter. A questo punto Malia si mostra titubante nei confronti del padre, che nonostante tutto non ha la nomina di essere una brava persona, visto il numero crescente di persone che ha ucciso nel corso della vita. L'uomo, però, con quella solita non-chalance che gli è propria e che, di volta in volta, fa abbassare le nostre difese, risponde giustificando i suoi misfatti con quello che ha dovuto subire: si torna a parlare così dell'incendio e degli anni che Peter ha dovuto passare in coma. Il racconto dell'uomo è vivido, quasi cruento, quando parla del coma come di una prigione senza via d'uscita, un corpo immobile che imprigiona e frena uno spirito invece pieno di vita. Ad ogni modo Peter poi dice a Malia che vuole aiutarla a trovare sua madre, missione verso cui i 117 milioni erano mirati. E dice alla ragazza che le sue ricerche, per il momento, lo hanno portato sulla scia di una donna che si fa chiamare "il lupo del deserto"; Malia capisce subito che è il nome in codice per definire un coyote. Nuovi misteri legati a Peter si affacciano all'orizzonte: chi è questa donna? Come reagirà se mai rincontrerà Peter e sua figlia? Peter cosa provava per lei? Sono tutte domande che per il momento restano prive di risposta, anche perchè il caro zio Hale ha il deficit di una memoria manomessa per mano di Talia; la ricerca di Malia, allora, diventa anche per Peter un percorso verso la verità e il recupero dei suoi ricordi e, forse, della persona che era una volta. Dire che noi saltiamo dalla curiosità di sapere tutto questo è un semplice eufemismo. Alla fine di questa conversazione, infine, Malia si reca da Stiles, che ha evitato per tutto l'episodio, anche perchè Stiles, dopotutto, era alle prese con la morte del suo migliore amico. Negli occhi della coyote c'è tutta la paura di essere un'assassina, un mostro, un essere senza cuore che uccide per il semplice gusto di farlo. Dopotutto, nell'episodio 3×20, Echo House, avevamo già visto i suoi occhi diventare azzurri; prova, questa, che gli artigli della ragazza sono macchiati dal sangue di un innocente che, in questa puntata, scopriamo essere la madre adottiva. Stiles cerca di rassicurarla, dicendo che l'omicidio non è una cosa ereditaria, ma Malia non è convinta e risponde che potrebbe esserlo nella sua. Come sempre, quando condividono la scena, Malia e Stiles sono sempre incredibilmente adorabili. Che sia per la ship Stydia che per la Stalia, non si può negare che c'è qualcosa di assolutamente irresistibile in questi due ragazzini alla deriva. Ne è la prova la scena iniziale, in cui c'è una lunga sequenza in cui Stiles e Malia sono a letto insieme e Stiles non riesce a trovare una posizione comoda, rendendo difficoltoso anche il riposo di Stiles. Il ragazzo, infine, trova serenità e pace solo quando è Malia ad abbracciarlo, tanto che dice "Si, così va veramente bene". Peccato che un attimo dopo lo spettatore scopre che tutto quello che ha visto non è altro che un sogno/ricordo di Stiles che, al contrario, si risveglia da solo in un letto vuoto, con lo sguardo che rimanda palesemente l'assenza di Malia non solo dal suo letto, ma dalla sua stessa vita. Prima di chiudere questo paragrafo vorremmo fare un ultimo cenno a Peter Hale. La nostra predilezione è ormai cosa piuttosto nota, quindi non vi sorprenderà il fatto che spendiamo due righe per dire quanto potenziale ancora inespresso questo personaggio porti con sè. Sin dalla prima stagione, infatti, Peter è apparso un po' come un tappabuchi: un bellissimo cameo in carne ed ossa che appariva quando c'erano buchi di minutaggio. Eppure Peter è un personaggio che può dare davvero tanto, specie in questo momento. Sappiamo che non è il Benefattore, per sua stessa ammissione, ma Peter deve scoprire il suo ruolo di padre e, chi lo sa, forse di amante diviso dalla sua donna per via di Talia. E' un cattivo vestito (egregiamente) da buono, tanto che lo stesso Stiles aveva sentito il bisogno, nello scorso episodio, di mettere in guardia i suoi amici dal sospettare comunque dal lupo vestito da agnello. Tutto questo, insomma, per chiedere a Jeff Davis e a tutti gli autori un favore: don't kill Peter!

La casa sul lago

Jeff Davis nel corso della pausa intercorsa tra la fine della terza stagione e l'inizio della quarta, aveva avuto modo di dire ai suoi fan che la nuova serie avrebbe trovato il modo di concentrarsi su Lydia e sui suoi poteri. In realtà, fino ad ora, Lydia è rimasta piuttosto al limitare del quadro, quasi fosse un personaggio secondario. E questo, a quattro puntate dal finale di stagione, è pressoché imperdonabile. In questa stagione, infatti, Lydia ha passato quasi tutto il suo tempo chiusa nella casa del lago, a fissare il vuoto, cercando di mettere ordine nei suoi poteri. Il risultato è che il suo personaggio è rimasto isolato dagli altri, privato quasi del tutto della sua forza narrativa. E non basta il fatto che noi Lydia la shippiamo con chiunque: non basta che abbia descritto Peter nel miglior modo auspicabile, né che abbia collaborato egregiamente con Parrish. Non ci è bastato che abbia tentato di aiutare Malia con la matematica o che abbia cercato di placare i dilemmi adolescenziali di una Kira innamorata. Non ci basta nemmeno il fatto che abbia codificato il totomorte o che abbia (forse) spinto Meredith alla morte con la sua insistenza. Tutti questi elementi sono tasselli certo importanti, ma che servono giusto a dare colore e non aiutano ad arrivare alla profondità del personaggio. Anche in Time of Death Lydia è costretta a vivere da sola una storyline completamente scollegata da quella degli altri. Ancora una volta la ragazza si reca alla casa al lago, dove questa volta la segue la madre, preoccupata per queste continue fughe della figlia – che, lo ricordiamo en passant, nell'ultimo anno ha dovuto sopportare la morte della migliore amica e del fidanzato, oltre che l'addio di Jackson e i nuovi poteri. Insomma, con tutta questa carne al fuoco, ci sta che una persona vada leggermente fuori di testa. Ma Lydia, in realtà, è lucidissima. Il problema è che non sa come sfruttare i suoi poteri. E allora, dall'armadio degli scheletri di famiglia, riemerge la figura di una nonna che tutti credevano pazza, ma che in realtà non era altro che una banshee che sapeva esattamente che anche sua nipote lo sarebbe diventata, sebbene non potesse immaginare che i poteri sarebbero emersi con un certo anticipo a causa del morso di Peter. Tra le disposizioni, inoltre, la nonna aveva lasciato detto che sarebbe stato compito di Lydia, allo scoccare dei suoi 18 anni (età durante la quale, presumibilmente, i poteri avrebbero dovuto manifestarsi), a dover spargere le sue ceneri nel lago. Solo che, quando lo fa, Lydia capisce che quella che ha tra le mani non è sua nonna, ma polvere di sorbo. Ora, secondo la tradizione, il sorbo è un tipo di legno che serve a proteggere dalla malvagità e dalla negatività: quindi è come se sua nonna volesse mandare un messaggio. Come a voler dire Lydia, stai attenta. Nasce comunque il sospetto che la cara nonnina non sia affatto morta e che sia pronta a fare il suo rientro in scena. Ad ogni modo è Lydia a chiudere l'episodio: sua madre le dà delle vecchie lettere che sua nonna aveva scritto, ma che tutti avevano ritenuto senza senso. Lydia, però, capisce subito che un senso, in quella successione di lettere e numeri, c'è: bisognerà solo decodificarlo.

Cosa ci è piaciuto:

• L'incontro tra Peter e Malia.
• Il sogno/flashback iniziale tra Stiles e Malia.
• Chris Argent.
• Derek e Braeden insieme.

Cosa non ci è piaciuto:

• Il ritorno di Kate sembra sempre più insulso. Morta era senz'altro più utile alla storia.
• Che Lydia venga sempre lasciata ai margini della storia.
• L'idiozia di alcune scelte: possibile che nessuno abbia ancora imparato che il tetto dell'ospedale di Beacon Hills è l'anticamera dell'inferno?

Valutazione di Erika Pomella: 8 su 10
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