The 100 2x13 Resurrection
The 100 2x13 Resurrection

Recensione The 100 2×13 Resurrection


Un episodio al cardiopalma porta i protagonisti di 'The 100' a dover affrontare le conseguenze delle loro azioni, in una lotta continua per la sopravvivenza.
Voto: 9/10

Dove eravamo rimasti: Rubicon

A tre episodi dal season finale, i protagonisti di The 100 sono sempre più invischiati in una guerra che appare ormai inevitabile. Bellamy, all'interno del Mount Weather, cerca di essere una valida spia per Clarke e i terresti, ma allo stesso tempo non riesce a starsene con le mani in mano mentre i suoi compagni vengono condotti alla morte per via del loro midollo spinale e delle mutazioni genetiche in esso contenute. Così Bellamy riesce a dare una pistola a Jasper, di modo che possa difendersi; inoltre, grazie all'aiuto dell'ex presidente Dante, Bellamy riesce a manomettere il sistema di areazione, facendo sì che le radiazioni della Terra entrino all'interno del bunker e in particolar modo del settore 5, dove i suoi amici sono tenuti prigionieri. Jasper e gli altri, dunque, riescono a sfuggire alla morte, almeno per il momento. Allo stesso tempo, però, Bellamy riesce a scoprire che Cage vuole distruggere il villaggio di Tondc, dove sta per avere luogo una riunione strategica tra gli uomini di Clarke e i vari capi grounders. Quando Clarke viene a conoscenza di questo piano malvagio mente a Bellamy, dicendogli che Octavia non è a Tondc, cosa assolutamente non vera. Immediatamente, però, la ragazza parte alla volta del villaggio per avvertire tutti, ma giunta sul luogo incontra Lexa che le dice che loro due non possono avvisare nessuno. Se facessero evacuare la zona, infatti, a Mount Weather capirebbero subito di avere a che fare con una spia e Bellamy sarebbe in pericolo. Così, alla fine, Clarke decide di fuggire con Lexa e condannare tutti gli altri – incluso Kane, Octavia e Lincoln – a una possibile morte. Abby scopre quello che ha fatto la figlia e con un'ipocrisia di cui questo personaggio è ormai pieno, la guarda con disgusto mentre promette di non rivelare il segreto. Nel frattempo Murphy e Theolonius sono in viaggio nel deserto, alla ricerca della città della luce. Durante il tragitto incontrano una donna abbandonata a se stessa che in cambio di aiuto si offre di aiutarli alla ricerca della città, che era anche il suo obiettivo. La ragazza comincia così a fare amicizia con Murphy: tutti e due, infatti, hanno un passato alle spalle che marchia a fuoco il loro presente. Ma proprio quando l'amicizia sta facendosi più solida, la donna tradisce il gruppo, derubandoli. Prima di sparire, però, sussurra a Murphy che per la città devono puntare a nord. Così, con un ultimo atto di fede, i due – insieme ai loro uomini – continuano il viaggio.

Cosa vedremo: Resurrection

Resurrection è, a conti fatti, un episodio molto intimista, che lascia in qualche modo l'azione ai limiti del quadro. A Mount Weather Bellamy è sempre più alla ricerca di un modo per annientare la nebbia acida e salvare i suoi amici. Jasper e gli altri, infatti, quasi stessero all'interno di Les Miserables e rispondessero al richiamo del to the barricades hanno deciso di chiudersi nel settore 5 e contrattaccare i soldati che, con le tute o grazie alle operazioni di midollo, riescono ad entrare in quell'area per loro altrimenti velenosa. Il problema è che Cage, che non è affatto uno stupido, capisce che Maya ha aiutato i "nemici" e allora decide di usarla come arma di scambio. La fa recapitare con una tuta difettosa: verrà salvata solo se Jasper deciderà di arrendersi. Ma dal momento che Bellamy è anche più intelligente di Cage, riesce alla fine a salvare tutti e grazie all'aiuto di alcuni abitanti del Mount Weather – contrari alla politica di Cage – riesce a nascondere i propri amici, tenendoli lontani dalla stretta di Cage. Intanto a Tondc il cecchino sta ancora perpetuando il terrore: mentre terrestri e non stanno cercando di aiutare i feriti e liberare chi è rimasto intrappolato sotto le macerie, l'uomo di Mount Weather continua a sparare e uccidere. La stessa Indra viene colpita ed è costretta ad accettare l'aiuto del "mietitore" Lincoln. Clarke, allora, sempre più piena di furia, decide di chiudere i giochi uccidendo l'uomo. Intanto, sotto le macerie, Kane (ferito) e Abby colgono l'occasione per parlare di tutti i loro sbagli, delle loro ipocrisie e di quello che ha fatto/sta facendo Clarke.

You are my people

L'elemento più bello di Resurrection è da ricercare senza dubbio nel sentimento di aiuto, solidarietà e appartenenza che emerge. L'episodio, infatti, che sembra risparmiare un po' in termini di azione (che tuttavia non manca mai del tutto) si concentra piuttosto sull'amicizia e la lealtà, sentimenti che sembrano sempre più alla deriva in un mondo sul piede di guerra. Da una parte, quindi, abbiamo Bellamy che continua a fare la spia per chiunque, a prodigarsi perchè tutti quelli a cui tiene siano al sicuro, almeno per un po'. Bellamy che cerca di aiutare chi è rimasto fuori, ma che al contempo trova un piano per salvare Maya e Jasper e tutti gli altri: un vero eroe, sebbene sia ancora avvolto da quella ridicola divisa che sembra in qualche modo sminuire la sua aurea di potere. Dall'altra parte, però, abbiamo grounders e gente del cielo sempre più intenzionati a diventare una sola forza, una comunità attiva, in grado di abbattere tutte le varie barriere che esistono tra di loro: sociali, etniche, piene di pregiudizi. Il ponte, come sempre, lo rappresenta Octavia, che sta diventando il vero leader di questa marcia. Perchè Octavia sa che il successo sta nell'agire come una mano sola, senza che altri sentimenti di rabbia o competizione offuschino lo sguardo. Octavia rimane sul campo di battaglia, cerca di salvare chiunque, senza fermarsi un momento. In questo, in effetti, è molto simile a suo fratello maggiore. C'è qualcosa, nel sangue dei Blake, che li rende eroi. Sotto il livello terrestre, intanto, Kane e Abby hanno l'occasione di parlare. Abby, che è disgustata da quello che sua figlia ha fatto, viene riportata a terra da Kane, che le ricorda quante cose orribili abbiano fatto loro due, insieme, sull'Arca. Quanti innocenti hanno costretto alla morte per un bene superiore. Abby, allora, con fare sbalordito sbatte gli occhi, con l'espressione del oh, sì, è vero. Ci fa piacere che la donna si sia ricordata di essere lontana anni luce dall'essere una santa, ma fa un po' ridere vederla sbalordita quando Kane le dice cose che, di fatto, conosce alla perfezione. Tutto questo, comunque, è utile a far sì che Abby capisca a fondo le ragioni che hanno spinto la figlia a prendere quella determinata decisione (ancora una volta, Abby, ti ci voleva davvero tutto questo tempo?) e a perdonarla. Ma non è tutto così semplice. Alla fine di tutto, infatti, Lexa appare, come un deus ex machina, ed elargisce un discorso pieno di paroloni come giustizia, vendetta, guerra. Mentre è nel pieno del suo discorso autocelebrativo, però, viene bloccata in malo modo da Abby che, in quattro parole, le dice di non perder tempo con discorsi inutili e aiutare a salvare le persone. Le persone che tu stessa hai contribuito ad uccidere sembra suggerire lo sguardo di Abby. Lexa quindi tace e la sua espressione colpevole lascia intuire che non si aspettasse una cosa del genere.

Cosa ci è piaciuto:

• L'abbraccio tra Bellamy e Jasper. In realtà in questo episodio sembrava che tutto il mondo volesse abbracciare Bellamy: cosa più che legittima e più che comprensibile, in effetti. Ma la stretta che si danno Bellamy e Jasper quando il pericolo sembra sventato è miele puro.
• Quando Clarke spara al cecchino che sta tenendo in ostaggio Lincoln e alla preghiera del grounders di uccidere l'uomo di Mount Weather senza preoccuparsi per lui e di andare a salvare your people la ragazza risponde: you're my people.
• Qualsiasi cosa faccia Octavia. Ormai è la nostra preferita!
• L'alleanza tra alcuni uomini di Mount Weather e i 48 (adesso quanti sono?)
• Abby e Kane. Insieme questi due fanno sempre scintille.

Cosa non ci è piaciuto:

• Abby. Presa da sola, senza Kane, mette in mostra moltissimi limiti.
• Lexa. Quando è arrivata in The 100 aveva le potenzialità per essere una grande leader, un gran personaggio. Ora invece sembra ripetere solo e sempre se stessa, reciclando frasi su frasi, e apparendo in definitiva come una bambina inciampata in un gioco per adulti.

Valutazione di Erika Pomella: 9 su 10
The 100The 100 (stagione 2)
Impostazioni privacy