The Originals (credit: The CW (Official Facebook))
The Originals (credit: The CW (Official Facebook))

Recensione The Originals 2×07 – Chasing the Devil’s Tail


Ad oggi, 'Chasing the devil's tail' è l'episodio migliore di questa seconda stagione: un racconto commovente di un ragazzo che ha cercato per tutta la vita un padre e che ora scopre di dover sacrificare i suoi sogni per essere a sua volta un padre dall'armatura splendente e non un mostro da nascondere nell'angolo.
Voto: 1/10

Dove eravamo rimasti: Wheel inside the Wheel

Nell'episodio della scorsa settimana di The Originals Klaus – sempre interpretato magistralmente da Joseph Morgan – ha avuto un incontro/scontro con sua madre Esther, sempre più convinta della sensatezza del suo piano. Esther, infatti, vuole portare tutti i suoi figli in corpi mortali, per correggere così l'errore commesso mille anni prima, quando li aveva maledetti con il vampirismo. Mentre tiene ancora incatenato Elijah, tormentandolo con i suoi sensi di colpa, la strega ha tutto il tempo di provare a costruire un dialogo con quello che – stando a quanto abbiamo visto nelle puntate precedenti – dovrebbe essere il figlio prediletto. Klaus, però, non sembra affatto incline ad ascoltare le lunghe filippiche della madre e nessuna giustificazione sembra convincerlo ad abbassare l'ascia di guerra. Esther, così, presenta a suo figlio e, insieme, allo spettatore, una nuova variante della storia. Ci viene mostrata una strega molto più giovane, condannata dall'incapacità di avere figli. Per questo motivo Esther si rivolge a sua sorella, una strega avulsa alla magia nera, chiedendole di aiutarla con questo desiderio: diventare madre. Sua sorella Dahlia, però, le dice che una magia del genere richiede un prezzo molto alto. Ma la voglia di Esther di diventare madre è così forte che non si ferma a riflettere sulle conseguenze del suo semplice sognare. A Klaus, intanto, Esther racconta anche di Freya, la primogenita, la prediletta del cuore di Mikael, precocemente scomparsa. In più aggiunge che dopo questa perdita, fu proprio la nascita di Klaus a tenere insieme i pezzi di una famiglia distrutta. Ma Klaus non se ne fa niente di queste chiacchiere e allora sua madre tira fuori il suo asso nella manica e confessa a suo figlio di aver riportato in vita il suo vero padre. Si tratta di Ansel, un licantropo che negli ultimi tempi aveva vissuto nel banyou con Jackson. Quando Ansel e Klaus si incontrano, il primo vorrebbe subito abbracciare suo figlio e colmare i secoli di vuoto e distanza che hanno dovuto subire. Ma Klaus lo ferma: sembra incapace di accettare quella nuova realtà e, di fatto, il suo cuore ora è troppo spezzato, troppo indurito da un rapporto padre-figlio fatto solo di odio e morte. Quando finalmente Klaus arriva al luogo dove è tenuto prigioniero Elijah, Esther prova di nuovo a parlare con suo figlio, spiegando che il suo atteggiamento è dovuto solo al livore. Ma Klaus, a questo punto, esplode. Dichiara che quello che lo lega a sua madre è solo odio; da quando ha dato la caccia a sua figlia Hope ha dichiarato guerra a suo figlio. Dopo aver detto questo Klaus prende Elijah e se ne va. Nella cripta arriva Finn che chiede a sua madre quanto sia successo. Scopriamo così un'altra tessera del puzzle. Freya non è affatto morta, ma è stata presa da Dahlia. Il prezzo per la realizzazione del sogno di Esther era dare il primogenito di ogni generazione. Ecco perché, nel presente, Esther aveva dato la caccia a Hope: per evitare che Dahlia tornasse a prenderla.

Cosa vedremo: Chasing the Devil's Tail

Nell'episodio di questa settimana, dal titolo Chasing the devil's tail, l'obiettivo principale di Klaus è quello di far risvegliare suo fratello dagli incubi indotti da sua madre. Capisce così di dover andare nel banyou alla ricerca delle radici di un determinato tipo di orchidee che possano aiutare Elijah ad emergere da sogni orribili in cui vede se stesso sempre e solo come un mostro. Durante la sua ricerca Klaus si imbatte in Ansel: l'uomo/licantropo gli dice che può aiutarlo alla ricerca dell'orchidea. Il prezzo del suo aiuto? Una semplice conversazione. Nel frattempo Davina è sempre alla ricerca di un modo per spezzare il legame tra Klaus e i suoi “figli”, di modo che possa uccidere il Re degli Originali senza uccidere nessuno di coloro a cui vuole bene. In questa missione viene aiutata da Kaleb che, finalmente, annuncia di preferire di essere chiamato Kol. Quest'ultimo spiega a Davina che prima di diventare un vampiro era uno stregone e che amava moltissimo sentire il potere scorrergli nelle vene. Inoltre Kol ci tiene a sottolineare che non è affatto il burattino di Esther e che, nonostante sua madre voglia il paletto bianco, lui non intende tradire Davina, visto che ora sembra esserci una sorta di amicizia tra loro. “Un giorno ti piacerò Davina,” le dice, quando l'adagia sul letto nella soffitta di Marcel “e per un po' farò finta che io non ti piaccia già”. Perché in effetti è abbastanza palese che Davina sia attratta da lui: lo si vede in ogni sguardo che gli rivolge, nei sorrisi che non riesce a trattenere quando lui parla. E Kol sembra sinceramente interessato ad essere una congrega per Davina: lo dimostra anche il fatto che le suggerisce un modo per incatenare Klaus, confinandolo in una bara, per tenerlo prigioniero e al sicuro, senza mettere in pericolo Marcel e Josh. Intanto Cami accetta di fare l'esca per Finn: gli annuncia che non vuol più saperne di Klaus e che invece è più interessata a conoscere il suo tutor. Ovviamente Finn non sa che Cami è a conoscenza della sua vera natura; e, quando vede che la ragazza sembra interessata a lui, non vede l'ora di andare dalla madre per dirle che non ha bisogno di strani incantesimi per convincere Camille ad unirsi a loro. Ecco, diciamo che Finn non  brilla molto per intelligenza. Durante il loro primo appuntamento Cami, di comune accordo con Marcel e Hayley, fa finta di cadere in una trappola; Finn, allora, non perde l'occasione per dimostrarsi un buon cavalier servente, finendo così per cadere a sua volta in trappola. Marcel lo imprigiona, infatti, utilizzando una sorta di manette magiche, che impediscono agli stregoni di utilizzare i propri poteri. Alla fine dell'episodio, allora, troviamo Klaus e Elijah – che è stato risvegliato dall'affetto di Klaus – che sorridono alla vista di Finn e Kol imprigionati: nello stesso momento, però, Davina si risveglia senza più paletto bianco e Esther rapisce Camille.

Il mostro dentro di noi

Se c'è un elemento che, in The Originals, non ci ha mai deluso è il modo in cui viene tratteggiato il personaggio di Klaus, che appare sempre di più il motore trainante di uno show molto coinvolgente. L'ibrido, l'essere a metà strada tra due mondi, incapace di trovare la pace e la serenità e sempre costretto a guardarsi le spalle da nemici che includono persone che dovrebbero amarlo, è davvero il cuore pulsante di questo telefilm. Chasing the devil's tail ne è l'ennesimo esempio. L'episodio comincia con Klaus che cerca di entrare nei sogni di Elijah, per cercare di dargli conforto e aiutarlo ad uscire dal coma da incubo che gli è stato indotto. Ma quando il suo tentativo fallisce Klaus non si arrende, e anzi è pronto ad andare in missione per trovare l'unica cosa in grado di salvare Elijah e riportarlo nel mondo dei vivi. Per queste due stagioni abbiamo sempre visto come Elijah fosse pronto a sacrificare tutto per suo fratello; di come rinunciasse anche al suo desiderio di felicità pur di non ferire Klaus. Lo abbiamo visto anche quando ha rinunciato alla sua amicizia con Marcel, per la quale Klaus sembrava tanto soffrire. L'affetto di Elijah è qualcosa di cui non abbiamo dubitato e che, anzi, ci è sempre stato mostrato come un dato di fatto. Per Klaus il discorso è un po' diverso. Ovviamente ognuno di noi sa che il vampiro è in grado di provare sentimenti nobili, profondi e che è pronto a tutto per punire chiunque si frapponga fra se e le persone a cui tiene. Eppure ci sembra quasi di non averlo mai visto così dolce e così legato a suo fratello come in questo episodio. Lo dimostra non solo la sua avventura nel banyou con Ansel, ma anche – e soprattutto – tutto quello che dice dal momento in cui arriva a casa fino a quando Elijah riapre i suoi bellissimi occhi. “Ho bisogno di te,” gli sussurra, mentre aspetta che suo fratello si risvegli. “Ho bisogno di te, fratello. Il mostro che è dentro di me può essere tenuto sotto controllo solo dal mostro che è dentro te. Solo insieme possiamo sconfiggere i nostri demoni. E salvare la nostra famiglia”. Un discorso bellissimo e sentito che in una sola frase (“il mostro dentro di me può essere tenuto sotto controllo solo dal mostro che è in te”) riesce perfettamente a rimandare il ritratto di un rapporto fraterno di assoluta dipendenza. E il bisogno che Klaus ha di Elijah riusciamo a percepirlo anche più avanti, quando il vampiro confessa suo fratello quello che ha fatto. E' evidente a tutti che Klaus stia aspettando il perdono o, meglio, la comprensione da parte di Elijah: accettazione che puntualmente arriva e, ancora una volta, lo show mette in scena questi due fratelli così diversi eppure così simili, che hanno bisogno l'uno dell'altro.

Volevo fidarmi …

Come abbiamo detto poco sopra, Chasing the devil's tail è stato comunque un episodio molto concentrato su Klaus e sul cammino che sta affrontando. In questi quaranta minuti, allora, lo abbiamo visto cercare di allontanare ad ogni modo suo padre, quasi avesse paura che avvicinandosi troppo avrebbe potuto prendere fuoco. Klaus ha cercato per tutta la vita quella figura paterna che potesse colmare il vuoto che si porta dietro da millenni, ma ora che ce l'ha davanti, ora che può provare a costruirsi un nuovo punto di partenza sembra non esserne più in grado. “Sei arrivato troppo tardi per salvarmi,” gli dice ad un certo punto della lunga conversazione che li vede protagonisti. Da una parte Klaus, così spaventato dal suo stesso senso di speranza, e dall'altra Ansel, che cerca un modo qualsiasi per entrare in contatto con suo figlio. E tutte le scene tra i due sono sicuramente alcune delle più riuscite. Vediamo Ansel che cerca di convincere Klaus di quanto sincero sia il suo affetto: cerca di convincerlo del fatto che non l'ha mai abbandonato volutamente e che, anche dall'Altra Parte, non ha mai smesso di guardarlo. Parla dei suoi viaggi, della sua ricerca di pace e dei suoi dipinti. Klaus ascolta tutto, ma non si può concedere di arrendersi – specie perché è convinto che Ansel lavori per Esther – e allora ricorda a suo padre tutto quello che si è perso: il suo essere crudele, spietato, mostruoso. Il suo banchettare con sangue di innocenti e il suo ricorrere alla violenza gratuita solo perché “ogni tanto mi piace giocare col cibo”. Ma niente di quello che Klaus dice scalfisce il dolce amore di Ansel per il sangue del suo sangue tanto che, alla fine, è Klaus quello costretto a capitolare. E lo farebbe anche se non fosse per un semplice elemento: Hope. Ansel, infatti, grazie al suo legame con Klaus, capisce che la bambina è ancora viva. E questa informazione è un'informazione pericolosa. Quando Ansel dice che vuol aiutarlo a difendere Hope, Klaus, con gli occhi lucidi che ormai ci spezzano sempre il cuore, risponde: “Ti credo, ma Esther distorce proprio l'amore. Prenderà le tue migliori intenzioni e le userà per arrivare alla mia bambina.” E quando annuncia che è troppo tardi per essere salvati, ferisce a morte suo padre e lo lascia in bella vista affinché Esther possa vedere – e capire! – che per lei non ci sarà ritorno, che non c'è niente che possa fare per riappropriarsi dell'amore di un figlio che per tutta la vita è stato figlio di un uomo che l'ha educato alla violenza e alla paranoia.

Cosa ci è piaciuto:

• Sappiamo che è inutile stare qui a ripeterlo, ma Klaus è davvero un personaggio incredibile.
• Il rapporto tra Elijah e Klaus.
• Tutte le scene tra Klas e suo padre.
• Davina e Kol.
• Cami, sempre più badass.

Cosa non ci è piaciuto:

• Tutto sommato, che bisogno abbiamo di Jackson?
• Davina, con questa storia di far fuori Klaus, ha sinceramente stancato.
• Finn e la furbizia sono su due pianeti diversi.

Valutazione di Erika Pomella: 1 su 10
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