The Originals (credit: The CW (Official Facebook))
The Originals (credit: The CW (Official Facebook))

Recensione The Originals 2×18 – Night has a thousand eyes


'Night has a thousand eyes' è un episodio bellissimo, travolgente, commovente; un episodio in grado di rimischiare le carte in tavola e di riscrivere il concetto stesso di avversari.
Voto: 1/10

Dove eravamo rimasti: Exquisite Corpse

Nell'episodio della scorsa settimana di The Originals abbiamo assistito al lento naufragare di Rebekah all'interno dell'inconscio di Eva, sempre più determinata a restare cosciente, all'interno del suo corpo, per portare a termine la sua missione: raggruppare abbastanza streghe per poter dare il via ad un rituale che canalizzasse all'interno del suo corpo un potere come mai prima. Ovviamente questo piano viene osteggiato non solo dalle streghe del quartiere, ma anche dallo stesso Vincent, ex consorte di Eva, che finge di essere suo complice solo per poterla intrappolare. Purtroppo l'uomo scopre ben presto che Eva ha creato un legame con tutte le sue vittime: se viene colpita lei, verranno colpiti anche tutti gli altri. E' a questo punto che viene chiesto aiuto a Freya, la sorella originale appena giunta in città. Marcel, infatti, non è proprio disposto a perdere Rebekah. Non importa quale sia il corpo che la ospita: il vampiro sarà sempre innamorato di lei. Così Freya accetta di dare una mano. C'è solo un problema: l'incantesimo che deve lanciare è incredibilmente potente – non solo spezzerà il legame con le vittime, ma trasporterà anche un paio di persone nella mente di Eva – e per non correre il rischio di perdersi lei stessa, avrà bisogno di qualcuno che faccia da ancora. Klaus, che è sempre meno disposto ad aver fiducia nella sorella – specie con la vita di Hope in pericolo – si rifiuta, ma il prode Elijah non ha remore davanti alla possibilità di sacrificarsi per salvare sua sorella. La forza di Eva, però, è troppo forte: alla fine così Klaus decide di rischiare tutto e accetta di essere un'altra ancora per Freya, anche a costo di veder scoperte tutte le sue carte. Nonostante quello che pensino tutto – e quello che a volte pensa lui stesso – Klaus non è affatto un mostro e sarebbe disposto a tutto per proteggere le persone che ama. Con il suo aiuto Freya riesce a proteggere Marcel che, all'interno della testa di Eva, riesce a sua volta a salvare Rebekah, riportandola in superficie e cacciando una volta per tutte la strega cattiva. Nel frattempo Freya va a fare visita alla madre ormai vampiro e confessa che adesso che ha visto all'interno di Klaus e ha conosciuto la sua più grande paura – rimanere solo – farà di tutto per allontanare da lui gli altri fratelli. Detto questo Freya uccide sua madre.

Cosa vedremo: Night has a thousand eyes

Con l'uscita di scena di Eva i più ingenui avrebbero potuto pensare che i guai per i vampiri del quartiere francese fossero finiti. Invece sono solo all'inizio. Mentre sono fuori a fare una passeggiata con Hope degna di due insipidi piccioncini (per di più alquanto stupidi), Hayley e Jackson vengono attaccati: alla fine Dahlia è arrivata in città. Consapevoli della portata della sua forza e scoprendo che Freya sta facendo da canalizzatore per i poteri di sua zia, Klaus capisce che non c'è nessuno a cui può chiedere aiuto se non al patrigno, Mikael. Con l'aiuto di Davina – che in cambio chiede le ceneri di Kol – il vampiro riece a rintracciare suo padre e a stringere con lui un patto di non belligeranza per distruggere la loro nemica comune. Mikael accetta e svela a Klaus la "ricetta" per costruire un'arma in grado di uccidere Dahlia. Tra i vari ingredienti ci sono anche le ceneri di un vichingo, antichi oppressori di Dahlia, e terriccio norvegese, un richiamo cioè alle origini della strega. Mentre Jackson – che a quanto pare non sa fare altro che dire paroline dolci a caso e proporre di scappare quando sono in fuga – prova a convincere Hayley di lasciare New Orleans e nascondersi nel banyou, Aiden deve scegliere a chi essere fedele: se al suo Alpha, in procinto di scappare con la coda tra le gambe e che gli offre il ruolo di Alpha, o a Klaus che, ugualmente, gli ha promesso un ruolo di prestigio. Nel frattempo nella Chiesa comincia lo scontro: i nostri riescono facilmente a far fuori i burattini di Dahlia, ma la strega a sua volta riesce a distruggere l'arma e a sottolineare che l'unica cosa che vuole è Hope. Come al solito tutti danno contro a Klaus, per il suo essere stato troppo avventato e compagnia bella e aver, di fatto, distrutto l'unica arma in grado di distruggere la strega. Ma Klaus si mostra abbastanza calmo: dice a tutti che non è difficile trovare gli ingredienti e costruirne altre armi. D'altra parte il sangue di Freya è facile da trovare, così come la terra della Norvegia. E per quanto riguarda le ceneri di un vichingo? E' presto detto: Klaus impaletta suo padre con il paletto bianco, rinfacciandogli la sua totale assenza di sentimento. E mentre Freya urla davanti alla morte del genitore, Klaus ottiene le ceneri.

Father and Son

Come accade quasi sempre, quando si parla di The Originals, anche questa settimana il ruolo più importante – sia a livello narrativo che emotivo – lo ha ricoperto Klaus, che si conferma come uno dei migliori personaggi che siano mai stati scritti. In questo episodio lo vediamo scendere a patti con il diavolo in persona. Dopo due stagioni – se non si tiene conto di quanto visto in The Vampire Diaries – in cui abbiamo visto Klaus sviscerare tutti i molteplici motivi per cui Mikael non è stato neanche lontanamente un padre degno di questo nome, eravamo piuttosto consapevoli del fatto che tra i due non scorresse affatto buon sangue. Hanno attraversato i secoli sospinti dalla morte e dalla paura, dalla rabbia e dalla delusione, finendo con l'essere l'uno l'ombra dell'altro. E ora che abbiamo visto anche il lato più umano di Klaus, le sue paure e le sue vulnerabilità, non possiamo che stare dalla sua parte in questa faida famigliare. Poi, di colpo, il vampiro si trova davanti ad una situazione in cui non può fare a meno di chiedere aiuto proprio alla persona più sbagliata, quella che lo vorrebbe morto e che non disdegnerebbe l'idea di farlo a pezzi con le sue mani. Mikael e Klaus sono costretti ad affrontarsi di nuovo, sotto vesti questa volta inedite: quelle di alleati. Ad unirli ci sono due elementi da non sottovalutare. Da una parte il loro odio condiviso per Dahlia, intesa come una presenza perennemente ostile, un uccello del malaugurio da abbattere il prima possibile. Dall'altra parte, invece, e assai più importante, c'è l'amore per le figlie. Klaus sa che agli occhi di Mikael non c'è bene più prezioso di Freya, la figlia tanto amata e appena ritrovata, costretta a stare sotto il gioco dell'avida Dahlia. Mikael, guerriero e cacciatore, ha un'unica crepa nel cuore, rappresentata da quella figlia dagli occhi blu, che era il suo amore e il suo orgoglio e che gli è stata portata via proprio da quella strega che ora pensa di fare il suo comodo a New Orleans. Allo stesso modo per Klaus non c'è niente che valga più di Hope. Di tutti gli errori che ha fatto e dei demoni che lo hanno perseguitato, tra ira a paranoia, Klaus ha trovato un raggio di sole che brilla dentro di lui, che illumina la sua anima maledetta. Sua figlia è la sua ancora, il suo tesoro, l'unica cosa per cui valga la pena danzare con il diavolo. Così Klaus e Mikael, nemici e assassini, si trovano a stringere un patto, un'alleanza,una tregua. Il risultato è un rapporto che taglia le convinzioni dello spettatore, che spezza il suo cuore, che lo costringere a rivedere tutte le sue convinzioni. E alla fine, quando Klaus è costretto a uccdere il patrigno proprio per proteggere quella bambina innocente che ha pure la sfiga di avere un patrigno vigliacco e patetico, noi vediamo di nuovo il piccolo ibrido che emerge. Di tutto l'odio che Klaus prova non resta altro che sofferza: il vampiro piange per la mancanza di un padre, di una minima briciola di affetto, per qualcosa che somigliasse anche solamente all'accettazione. E i due uomini tornano ad essere rivali. Per un momento. Prima che Klaus ponga fine alla questione: Hope, dopotutto, viene prima di tutto. Prima del suo stesso cuore spezzato.

Cosa ci è piaciuto:

• Il rapporto tra Mikael e Klaus.
• Qualsiasi cosa abbia detto Klaus. Ogni suo grido. Ogni sua lacrima.
• Veder Freya soffrire. Poverina, ha già sofferto molto. Questo non lo mette in dubbio nessuno. Ma dal momento che sei pronta a metterti contro sua maestà Mikaelson, allora te la vai un po' a cercare.
• Dahlia. La odieremo. Forse la odiamo già. Ma il suo personaggio mantiene tutte le premesse e tutte le promesse che ci sono state presentate.

Cosa non ci è piaciuto:

• Jackson. E' passato dall'essere inutile ad essere un povero vigliacco che non sa guidare il suo gruppo, che è debole tanto da permettere a Dahlia di possederlo.
• Hayley. Il suo personaggio era uno dei più belli. Ora continua ad essere il classico esempio di mary sue debole e svampita che si fa rincretinire da due parole dette in croce.
• Davina. Ammiriamo – tantissimo! – il tuo amore per Kol e il desiderio di riportarlo in mezzo a noi, ma basta con questo atteggiamento verso Klaus. Come ha detto lui stesso, Kol è anche (e soprattutto) suo fratello.

Valutazione di Erika Pomella: 1 su 10
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