Thor: Love and Thunder
Thor: Love and Thunder

Thor: Love and Thunder, quando è il cattivo a rubare la scena – Recensione


'Thor: Love and Thunder' è il nuovo film di Taika Waititi dedicato al dio norreno, che forse non piacerà a tutti per i suoi toni esagerati e pop, ma che è un piccolo gioiello di follia ed eccentricità, guidato da uno dei migliori villain di sempre, con una colonna sonora che, da sola, vale il prezzo del biglietto
Voto: 8/10

Arriverà al cinema il 6 luglio Thor: Love and Thunder, il nuovo capitolo di casa Marvel dedicato al dio norreno Thor e diretto da Taika Waititi. Il film inizia in una zona desertica, dove un uomo dalla pelle bianca come l'osso e coperto di strani tatuaggi si trascina su una terra arida, baciata da un sole malevolo che finisce col togliergli quello che ama di più. Gorr, questo il nome dell'uomo, riesce però a incontrare la divinità per cui ha sacrificato tutto, ma quando si rende conto che il dio non lo vuole aiutare e che non è altro che un uomo viscido ed egoista, Gorr (interpretato da uno straordinario Christian Bale) accetta la tentazione della necrospada e viene maledetto da un potere oscuro con il quale giura vendetta contro tutti gli dei e promette di ucciderli tutti. Anni dopo la minaccia di Gorr arriva fino a Thor (interpretato sempre da Chris Hemsworth), soprattutto quando le creature evocate dal signore oscuro rapiscono i bambini di New Asgard. Nella città, intanto, è arrivata anche la scienziata Jane (Natalie Portman) che è alla ricerca di una soluzione per curare il male che la sta divorando: ma la donna si troverà ben presto a indossare i panni della Possente Thor, ed è pronta a partire con il suo ex per cercare di salvare i bambini e sconfiggere Gorr prima che sia troppo tardi.

Questa è la trama di Thor: Love and Thunder, un film che, lo diciamo subito non piacerà agli spettatori che si lamentano dell'ironia presente in tutte le pellicole Marvel o che pensano che i cinecomic debbano prendersi necessariamente sul serio. Il nuovo film di Taika Waititi è in realtà un film esagerato, folle, che porta all'eccesso persino l'idea stessa di kitch, con nudi improvvisi, ragazze che svengono per la bellezza di Thor e capre giganti che rispondono al fischio specifico di un mostro di pietra. Ereditanto quel tipo di narrativa parodistica tipica del cinema di Mel Brooks, Waititi dirige il proprio film come se fosse un enorme parco giochi pensato solo per divertirsi, per ridere sguaiatamente di situazioni davvero al limite dell'assurdo. Sentimenti, questo, che caratterizzano soprattutto la prima parte del film, quando è il tono goliardico ad avere la meglio. Man mano che la storia procede – fortunatamete rimanendo entro le due ore di durata – i toni si asciugano, come i colori. Il pop lascia lo spazio alla struggente storia del villain che è uno dei punti forti della pellicola.

Forse per la prima volta in tutta la storia del Marvel Cinematic Universe, il pubblico si trova se non proprio a fare il tifo comunque a comprendere le motivazioni alla base delle scelte di Gorr, che altro non è che un uomo solo che è stato tradito proprio da colui in cui riponeva tutta la sua fiducia. Un uomo senza più nulla e senza altra fede se non in quella vendetta che potrebbe permettergli di raggiungere un obiettivo. Gorr vive per la vendetta e sebbene sin dai tempo de Il conte di Montecristo tutti sanno che la vendetta è un mostro che divora i propri guerrieri, l'arco narrativo di Gorr è il più interessante del film. Questo anche grazie all'interpretazione di Christian Bale che porta sullo schermo una strana miscela tra Voldemort e un Nosferatu, tra il Pitch de Le cinque leggende e un soldato visto in Mad Max: Fury Road. Gorr non rappresenta il male assoluto, ma trasforma la discesa di un uomo nella crudeltà dopo che il mondo è stato crudele con lui. Non c'è più quindi la contrapposizione tra il Bene superiore e il Male assoluto, ma lo scontro tra personaggi ugualmente distrutti, crepati, alle prese con il sapore amaro dell'elaborazione del lutto.

Altro punto di forza del film in arrivo in sala è senza dubbio la colonna sonora, guidata da alcuni dei maggiori successi dei Guns'n'Roses. Una colonna sonora che gioca ora sulla contrapposizione (mettendo canzoni allegre su momenti più tesi), sia sull'accompagnamento, creando una sorta di personaggio aggiunto che arricchisce l'esperienza visiva di chi è seduto in poltrona e si sente partecipe dell'avventura mostrata sul grande schermo. Tra il tono irriverente e pulp e la colonna sonora davvero indimenticabile Thor: Love and Thunder è un film stratificato su più generi, che non si tira mai indietro e che riflette sul tema dell'ossessione e dell'amore, e di come le seconde possibilità possono essere in realtà delle trappole che si spingono a soffrire ancora. C'è da dire, comunque, che se non avete amato Thor: Ragnarok difficilmente amerete questo nuovo capitolo che, in qualche modo, rappresenta un punto di rottura e di rivoluzione rispetto al Marvel Cinematic Universe che abbiamo imparato a conoscere nel corso di questi quattordici anni.

Valutazione di Erika Pomella: 8 su 10
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