Toglimi un dubbio
Toglimi un dubbio

Toglimi un dubbio, la recensione


Presentato alla Quinzaine des Rèalisateurs nel 2017, 'Toglimi un dubbio' è una pellicola deliziosa e commovente che arriverà nei cinema nostrani a partire dal 21 Giugno, grazie ad Academy Two.
Voto: 8/10

Presentato alla Quinzaine des Rèalisateurs nel 2017, Toglimi un dubbio è una pellicola deliziosa e commovente che arriverà nei cinema nostrani a partire dal 21 Giugno, grazie ad Academy Two. Con questo film, Carine Tardieu torna ad affrontare tematiche già trattate in pellicole come La tête de maman e Du vent dans mes mollets: i rapporti delicati e spesso complicati tra due generazioni, il legame tra padri, madri e figli. In particolare, Toglimi un dubbio pone il proprio accento narrativo sulla figura paterna, trattandola con un tratto niente affatto banale, che non rinuncia né al lato commovente, né a quello più simpatico.

La storia è quella di Erwan (un mastodontico François Damiens, che chi scrive aveva già amato nel meraviglioso La famiglia Bélier), un uomo che per lavoro disinnesca mine. La sua vita cambia quando, a seguito di una visita medica utile a eliminare il rischio di una malattia ereditaria che sarebbe potuta essere stata trasmessa al bambino che sua Juliette (Alice De Lencquesaing) porta in grembo, Erwan scopre di non essere il figlio biologico di suo padre (Guy Marchand). Volto a scoprire la verità della sua identità, Erwan si rivolgerà a un'investigatrice privata (Brigitte Rouan) che lo metterà sulle tracce del vero padre ( André Wilms). La situazione si complica ancora di più quando Erwan conosce Anna (Cécile De France), un medico che sembra fredda e distaccata, ma che porterà il nostro protagonista a fare i conti anche con la propria solitudine.

Toglimi un dubbio è un film che parla di padri e di madri, di relazioni difficili e di dolori mai del tutto addomesticati. Si tratta di una pellicola che scava a fondo nell'emotività dello spettatore e che, con una grazia decisamente fuori dagli schemi, tratteggia il ritratto di uomini soli, uomini che hanno perso l'amore, ma che non hanno mai abbandonato il proprio ruolo nel mondo. Il risultato è, quindi, uno spettacolo pacato, elegante, ben realizzato e interpretato ancora meglio, che colpisce non per un impatto violento, ma piuttosto come una carezza di consolazione. Consolazione per gli anni duri della vecchiaia, per il valzer maldestro dei ricordi che cominciano ad assottigliarsi e a farsi confusi: consolazione per una giostra, quella della vita, che non lascia vincitori.

Inoltre Carine Tardieu, che firma la sceneggiatura insieme a Raphaele Moussafir e Michel Leclerc, si mostra senz'altro intelligente nel creare un'ambientazione narrativa che riesce a rimandare anche l'intimità dei personaggi chiamati in scena. Lo stesso Erwan ne è un esempio lampante: il suo lavoro di scavare nella sabbia, di risvegliare storie e pericoli pensati ormai sopiti, è una metafora tutt'altro che scontata del lavoro che l'uomo è costretto a fare su stesso, scavando dentro i suoi sentimenti, cercando di sbrogliare la matassa che il DNA gli ha costruito addosso. Piccolo gioiello della cinematografia francese, Toglimi un dubbio vi commuoverà fino alle lacrime, mettendovi davanti all'importanza dei rapporti umani ma anche, e soprattutto, delle proprie radici: non tanto (o non solo) di quelle che ci hanno permesso di nascere, ma anche di quelle che, a prescindere dal resto, ci permettono di crescere. Consigliato.

Valutazione di Erika Pomella: 8 su 10
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