Una donna promettente
Una donna promettente

Una donna promettente, recensione del film con Carey Mulligan


Un'originale black comedy sul tema della vendetta che affronta il tema del maschilismo e della violenza sulle donne, con un cast ricco di nomi noti guidato da Carey Mulligan.
Voto: 8/10

Presentato in anteprima al Sundance Film Festival nel 2020, Una donna promettente ha iniziato così il suo percorso di elogi e premi, culminato nella recente vittoria dell'Oscar per la Miglior sceneggiatura originale.

Cassandra (Carey Mulligan) era una promettente studentessa di medicina, ma la sua vita è cambiata in seguito a un evento traumatico, e adesso lavora senza molta convinzione in un bar, vive a casa con i genitori e non ha amicizie degne di nota; in segreto, però, la notte porta avanti una sorta di missione con cui fare giustizia in nome della sua migliore amica. Quando Cassandra ritrova per caso un vecchio compagno di studi, ora medico affermato, comincia a intravedere la possibilità di affrontare fino in fondo il suo passato e sanare vecchie ferite.

Il film è scritto e diretto dall'inglese Emerald Fennell, che è qui al suo esordio come regista di un lungometraggio ma può già vantare anche una solida carriera da attrice (l'abbiamo vista ad esempio di recente nei panni della giovane Camilla Parker-Bowles in The Crown) e che qui fa un cameo in un video-tutorial di makeup.
Negli ultimi anni, come sappiamo, si è parlato molto di tutte quelle forme di violenza, sia fisica che psicologica, tollerata e anzi talvolta incoraggiata dalla società. Cassandra, l'angelo vendicatore del film, non è quindi solo una donna in cerca di vendetta in un action movie al femminile, ma è il personaggio che smaschera e condanna il sessismo, spesso misogino, di cui è permeata la quotidianità, in tutte le sue forme: da un apprezzamento gridato per strada al maschilismo strisciante, che va di pari passo con prestigio culturale ed economico, dal machismo sfacciato ed esibito a quello ammantato di buone intenzioni, e non fa sconti nemmeno ad alcune donne, complici silenziose del sistema.

Una black comedy, con accenni di thriller, dramma e perfino commedia romantica, che spesso punta proprio sul contrasto fra i temi affrontati e il modo in cui vengono presentati, che punta tanto a spiazzare e sorprendere quanto a strizzare l'occhio allo spettatore, tra colpi di scena e cambi di tono.

Queste scelte narrative si esprimono anche attraverso un forte gusto per l'immagine, che propone abiti dai colori pastello, luci al neon dai toni acidi, case che sembrano uscite da un film di David Lynch e ambienti che rimandano al videoclip anni '80. Il film è anche un omaggio alla cultura pop, dalla colonna sonora (Spice Girls, Britney Spears, Paris Hilton) alla scelta del cast, che vede una quantità di attori provenienti da serie tv o teen movies popolari, come Laverne Cox (Orange is the new black), Jennifer Coolidge (American Pie), Adam Brody (The O.C.), Max Greenfield (New Girl) e tanti altri.

Il film è quindi un promettente esordio per la neoregista, un tassello importante (e in abiti contemporanei stavolta) nella carriera della protagonista, con un film originale e acuto, che affronta temi crudi e importanti senza però dimenticare il piacere della visione, fondendo riflessione e intrattenimento per lasciare soddisfatti, anche se con l'amaro in bocca.

Valutazione di Matilde Capozio: 8 su 10
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