Unica, scena da teaser trailer docufilm Netflix su Ilary Blasi
Unica, scena da teaser trailer docufilm Netflix su Ilary Blasi

Unica, recensione del documentario di Ilary Blasi su Netflix


Su Netflix è arrivato 'Unica', il documentario che segue il divorzio Totti-Blasi dal punto di vista di Ilary Blasi. Qui la nostra recensione
Voto: 7/10

L’11 luglio 2022 Ilary Blasi Francesco Totti annunciano al mondo la loro separazione dopo diciassette anni di matrimonio. Diciassette anni in cui, nell’opinione pubblica, hanno rappresentato un po’ quella concretizzazione del “vero amore” che di solito appartiene al mondo delle favole e che non sembra far parte della quotidianità dei “comuni mortali”. Diciassette anni in cui la loro relazione è stata sotto gli occhi di tutti e tutti, chi più chi meno, l’hanno sempre apprezzata, al punto da arrivare a definire la coppia come l’erede naturale di quella formata da Sandra Mondaini e Raimondo Vianello. Un “e vissero felici e contenti” che però si è scontrato contro quell’11 luglio e contro tutto ciò che ne è seguito: tradimento, accuse di furto e di infedeltà. Ora Ilary Blasi, rimasta in silenzio per più di un anno, anche davanti all’intervista di Francesco Totti col Corriere della Sera in cui veniva accusata di aver rubato dei Rolex, decide di raccontare la sua versione. E non lo fa con un’intervista, non lo fa con un’ospitata a un qualche programma pomeridiano. Proprio come quando affrontò Fabrizio Corona quando era conduttrice del Grande Fratello, Ilary Blasi decide di condurre il gioco. E porta così alla nascita di Unicadocumentario appena approdato su Netflix e già diventato virale come argomento di conversazione.

Il racconto di una donna

Tra le tante accuse che sono state mosse a Unica, spesso ancor prima di aver avuto modo di vedere il prodotto completato, è quello di essere un documentario di cui non importa niente a nessuno e che di certo non può assurgere al titolo di capolavoro. Titolo di cui l’opera non si è mai voluta appropriare, oltretutto. Non si guarda Unica perché ci si aspetta una grande opera di arte cinematografica: lo si guarda perché in un mondo in cui la verità è sempre più labile emessa sotto attacco è importante sentire le due versioni di una storia. Francesco Totti aveva raccontato parte della sua versione nell’intervista al Corriere citata qualche riga più su, ed era interessante dunque sentire ora cosa avere da dire Ilary Blasi su quello che può essere considerato alla stregua di un divorzio tra reali, soprattutto a Roma. Ed è questo ciò che il documentario fa: gioca su quella curiosità che tutti hanno ma che in pochi vogliono ammettere. La curiosità di  guardare dentro e dietro le vite dei personaggi famosi, di inseguire una verità che non sarà mai assoluta, perché ognuno racconterà la propria soggettività. Da questo punto di vista Unica si può considerare alla stregua di un’abilissima e intelligentissima mossa di marketing. Ma, al di là di questo, c’è anche molto altro.

C’è la storia di una donna. D’accordo, la sua versione della storia. Ma si tratta comunque di un racconto che espone Ilary Blasi alle critiche e alla cosiddetta shitstorm, soprattutto perché getta ombre su un personaggio come Francesco Totti che, soprattutto in ambito romano, è considerato alla stregua del dio sole. Simbolo di una città caotica ma fedelissima, Totti è sempre stato inattaccabile, al punto che la città gli si chiudeva intorno per proteggerlo. Ed è la stessa Ilary Blasi a raccontarlo, quando spiega che Roma “sapeva” e che nessuno aveva mai avuto il coraggio di dire niente. Quel coraggio lo porta lei sulle spalle mentre, guardando verso la telecamera, racconta di un marito geloso, di un caffè che è esploso in accuse (non specifichiamo meglio per non correre il rischio di fare spoiler), di un uomo che chiede a sua moglie di rinunciare a tutto per essere meritevole della sua fiducia. “Stavolta toccava a lui credermi”, dichiara Ilary Blasi, ricordando gli scandali di Flavia Vento, ma anche i primi sospetti della presenza di un’altra donna. Una fiducia che Totti non ha voluto conferirle e che, nel racconto della Blasi, è diventata quasi una merce di scambio, ma anche una leva per far emergere i sensi di colpa, per far credere che il naufragio del matrimonio fosse tutta colpa di lei.

Ferita, ma senza odio

Unica Ilary Blasi - Poster (Netflix)
Unica Ilary Blasi - Poster (Netflix)

La cosa interessante, però, è che nel raccontare questi fatti decisamente gravi, la Blasi non parla mai davvero male di Francesco Totti. Ne parla invece come di un uomo che fino alla fine ha cercato di proteggere tutto e tutti, di non far emergere le sue debolezze. Ilary Blasi guarda in macchina e con gli occhi colmi di lacrime racconta le sue verità e le sue umiliazioni come moglie e come donna, eppure non fa emergere mai nessun tipo di odio per l’uomo che ha amato per vent’anni e che è il padre dei suoi figli. Il suo racconto è invece sentito e partecipato, naturale, anche quando si tratta di fare battute che un certo tipo di pubblico le ritorcerà sicuramente contro. Un pubblico che è già pronto a dire “se teneva al suo matrimonio non avrebbe dovuto prendere quel caffè”, pronto di nuovo a prendere le difese di un uomo solo perché tale, solo perché famoso. È questo il motivo per cui Unica non è una semplice “mossa pubblicitaria”. Ilary Blasi, che piaccia o meno, è una figura con un certo “potere” e nel raccontare se stessa usa questa posizione anche per svelare un certo tipo di narrativa maschilista, sessista e tossica, che appartiene alla nostra cultura, ai nostri giornali. Quando spiega che durante il divorzio lei, per i media, non era altro che l'”ex letterina di Passaparola” e di come Totti non abbia mai perso né il suo nome né il suo cognome, di come non abbia dovuto vedere altri che cercavano di cancellare la sua carriera categorizzandolo solo come “ex partner di”. E nel raccontare tutto questo Ilary Blasi ne esce con una eleganza e una sincerità che, sebbene manipolati per smuovere naturalmente l’emozione del pubblico, rappresentano il lato più riuscito di un’operazione che vuole fare luce su tanti aspetti, che vuole essere insieme un’accusa e una difesa, ma con i toni pacati che sono senza dubbio una novità in una società attuale in cui sembra che urlare e sbraitare siano l’unico modo per  farsi ascoltare. Ilary Blasi ha dimostrato che non è così.

Valutazione di Erika Pomella: 7 su 10
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