Upside down
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Upside down, la recensione


Recensione del film Upside down di Juan Diego Solanas con Kirsten Dunst, Jim Sturgess, Jayne Heitmeyer: scenografie e ambientazioni che rendono unico un film d'amore e fantascienza senza le quali niente di nuovo.
Voto: 8/10

Dopo ben tre anni dalla sua realizzazione, esce finalmente nelle sale cinematografiche Upside down, curiosa mescolanza innanzitutto di culture e provenienze: produzione franco-canadese, regista argentino (Juan Diego Solanas), protagonista maschile britannico (Jim Sturgess), protagonista femminile americana (Kirsten Dunst). 

Due pianeti ruotano insieme, tanto vicini tra loro da potersi sfiorare, ma ciascuno retto da una propria forza di gravità, opposta a quella dell'altro mondo; recarsi da uno dei due mondi all'altro è praticamente impossibile, nonché altamente rischioso perché qualsiasi contatto tra i due pianeti e scoraggiato e punito severamente. I due pianeti infatti sono molto diversi tra loro: il mondo di sopra è ricco e prosperoso, mentre quello di sotto povero e desolato, sfruttato economicamente dai ricchi abitanti del mondo opposto.

Ma un giorno un bambino proveniente dal mondo di sotto, Adam, recatosi in cima alla montagna più alta, a pochi passi dal confine con il mondo di sopra, alzando lo sguardo vede, a testa in giù sopra di lui, Eden, appartenente all'altro mondo; nonostante il divieto, i due si danno appuntamento per anni e si innamorano, finché non vengono brutalmente divisi; da allora ogni sforzo di Adam sarà teso a far sì che lui ed Eden possano ritrovarsi e stare insieme.

La trama di Upside down combina storia d'amore e fantascienza: un tema già ripetutamente esplorato dal cinema come l'amore tormentato fra i due protagonisti, inserito qui nella cornice fantastica dei due mondi opposti e speculari entro i quali si muovono i personaggi. E' proprio all'ambientazione che si deve in larga parte l'originalità del film di Solanas, e il merito è senza dubbio anche delle scenografie, affidate a un talento del settore come Alex McDowell (Il corvoMinority ReportWatchmen). La regia si destreggia abbastanza agilmente tra le difficoltà di gestire, nella stessa inquadratura, personaggi e oggetti capovolti gli uni rispetto agli altri.

Bravi gli attori, tra cui spicca Timothy Spall nel ruolo di un collega di Adam.

L'incomunicabilità fra i due mondi rappresenta metaforicamente le barriere e le incomprensioni tra gli esseri umani, e che i due giovani cercano di superare, per rispondere alla domanda e se il vero amore fosse più potente della forza di gravità?

Valutazione di Matilde Capozio: 8 su 10
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