Sciopero, gli sceneggiatori scontenti dell’offerta degli Studios
Lo sciopero degli sceneggiatori va avanti: fallisce anche il nuovo incontro tra WGA e l'Alliance of Motion Picture and Television Producers
di Erika Pomella / 25.08.2023
Se qualcuno pensava che lo sciopero degli sceneggiatori fosse alle sue battute finali, grazie alla promessa di un incontro tra il sindacato degli autori di Hollywood e i rappresentati della AMPTP (Alliance of Motion Picture and Television Producers), allora avrà un’amara delusione.
Secondo quanto riporta la testata Variety, infatti, sembra che il sindacato degli sceneggiatori di Hollywood abbia trovato l’offerta fatta dai grandi Studio “non abbastanza” all’altezza delle richieste avanzate dagli scrittori nel corso di queste settimane, da quando, cioè, lo sciopero ha preso il via lo scorso maggio. Lo sciopero, dunque, non solo non è affatto vicino alla conclusione, ma gli sceneggiatori hanno affermato che continueranno a combattere con determinazione per fronteggiare e, insieme, prevenire quelle che considerano essere delle “minacce esistenziali” alla professione stessa di sceneggiatura.
Qual è la situazione attuale dello sciopero degli sceneggiatori?
Il sindacato WGA – che, appunto, tutela gli sceneggiatori che lavorano in quel di Hollywood – ha condiviso una mail in cui spiega punto per punto tutto ciò su cui gli Studios e la AMPTP non ha lavorato, tutte le lacune che dimostrerebbero che l’agglomerato di grandi compagnie del cinema non hanno interesse a scendere a compromessi con i professionisti del settore, specie se questo significa decurtare parte dei propri profitti. Se da una parte il WGA è senz’altro contento che per la prima volta nella storia gli Studios siano disposti a sancire per la prima volta lo staff minimo nei contratti televisivi, dall’altra è evidente che ci sono ancora molti punti mancanti. Nella mail del sindacato, riportata sempre da Variety si legge:
“Le lacune, le limitazioni e le omissioni nella loro modesta proposta, che sono troppo numerose per essere individuate, rende tutto effettivamente inadeguato.”
Inoltre, l’associazione degli sceneggiatori di Hollywood ha fatto sapere anche che la Alliance of Motion Picture and Television Producers ha anche accettato di rendere visibili e consultabili anche i dati inerenti il numero di visualizzazioni sul servizio streaming. Tuttavia questa offerta è valida solo per una mezza dozzina di componenti del sindacato. Una sorta di contentino, sembrerebbe, per i nomi più noti e famosi: una proposta che di certo non tutelerebbe le centinaia di scrittori meno conosciuti che si troverebbero punto e a capo. I dati, comunque, servirebbero al sindacato per elaborare una proposta per una percentuale basata sul numero degli spettatori da spalmare in tre anni.
Ma il sindacato ha sottolineato:
“Nel frattempo, però, a nessuno sceneggiatore può essere detto dal WGA quanto bene stiano andando i loro progetti.“
La AMPTP ha fatto la sua offerta lo scorso giovedì. L’ambizione sembra quella di mettere pressioni alla controparte anche per dimostrare ai lavoratori del settore e, insieme, all’opinione pubblica, che l’associazione dei grandi Studios sta scendendo a grandi compromessi, concedendo molte cose e che sono i sindacati a non voler accettare, perpetrando così una situazione di disagio per tutti. Ma il WGA non è caduto in questa narrativa tossica e ha sottolineato che prendere di mira il lavoro di chi sta negoziando non porterà gli Studios ad ottenere qualcosa di positivo. Ancora su Variety si legge:
“Pensano che Neg Comm sia il problema. Pensano che c’è questa alternativa dentro il WGA che hanno bisogno di raggiungere. Non è vero. L’intera associazione è davvero molto unita. Siamo pronti ad aspettare finché non otterremo un buon accordo.”