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Selvaggia Lucarelli rischia di essere radiata dall’albo dei giornalisti: “Il gesto a Ballando con le stelle può compromettere la sua carriera”


Un nuovo capitolo di polemiche si apre per Selvaggia Lucarelli, questa volta coinvolta in un caso che riguarda presunte violazioni legate alla pubblicità sui social. Il Giornale ha accusato la nota giornalista e opinionista di aver violato le normative sulla trasparenza promuovendo vestiti e gioielli indossati durante le puntate di Ballando con le Stelle, senza […]

Un nuovo capitolo di polemiche si apre per Selvaggia Lucarelli, questa volta coinvolta in un caso che riguarda presunte violazioni legate alla pubblicità sui social.

Il Giornale ha accusato la nota giornalista e opinionista di aver violato le normative sulla trasparenza promuovendo vestiti e gioielli indossati durante le puntate di Ballando con le Stelle, senza dichiarare chiaramente che si trattasse di pubblicità. La risposta della diretta interessata, però, non si è fatta attendere, e ha messo in luce una difesa determinata e dettagliata.

Le accuse del Giornale: gioielli e vestiti nel mirino

Secondo quanto pubblicato da Il Giornale, Selvaggia Lucarelli avrebbe condiviso sui suoi profili social post in cui metteva in mostra abiti e accessori indossati durante le puntate di Ballando con le Stelle, senza però rispettare le regole fissate dal Garante della Comunicazione. Le accuse si riferiscono a post pubblicati tra il 2021 e il 2023, in cui, a detta del quotidiano, non sarebbero stati inseriti hashtag come “#pubblicità” o “#collaborazione”, né altre diciture obbligatorie per identificare contenuti sponsorizzati.

Le normative citate dal quotidiano sono quelle stabilite dopo il caso noto come Pandorogate, proprio grazie a un’inchiesta avviata dalla stessa Lucarelli. Le regole prevedono che gli influencer con almeno un milione di follower e un engagement rate superiore al 2% debbano dichiarare in modo chiaro e trasparente qualsiasi rapporto commerciale dietro i contenuti pubblicati.

Il caso Pandorogate e le linee guida per gli influencer

Il Pandorogate, scoperto e denunciato dalla stessa Lucarelli, aveva portato a una regolamentazione più stringente per il mondo degli influencer. Da allora, ogni contenuto che promuove un brand deve essere chiaramente identificabile come sponsorizzato, attraverso diciture come “Pubblicità/Advertising” o “Sponsorizzato da”. La mancata trasparenza potrebbe comportare sanzioni sia per l’influencer che per il marchio coinvolto.

La difesa di Selvaggia Lucarelli: “Mai fatto pubblicità occulta”

Selvaggia Lucarelli ha respinto con forza ogni accusa, definendo l’intero articolo infondate e diffamatorie. In un’intervista a Open, ha chiarito di non aver mai intrattenuto rapporti commerciali con marchi o brand durante la sua partecipazione a Ballando con le Stelle. Ha inoltre sottolineato che alcuni degli oggetti menzionati erano semplici prestiti restituiti il giorno successivo o abiti acquistati personalmente, come dimostrerebbero ricevute e bolle di accompagnamento.

“Non ho mai avuto contratti, né accordi formali o informali per sponsorizzare alcunché durante il programma. I gioielli di Delfina Fendi, citati nell’articolo, mi sono stati prestati poche volte e sempre restituiti subito. Per quanto riguarda i vestiti, li ho acquistati di tasca mia e ho ringraziato le maison solo per cortesia, senza alcun obbligo commerciale”.

Lucarelli ha inoltre criticato il metodo giornalistico adottato dal quotidiano, accusandolo di non aver mai cercato di verificare la notizia con lei prima della pubblicazione. “Nessuno mi ha chiamata per chiedere chiarimenti. Bastava una telefonata e avrebbero evitato questa figuraccia”. La giornalista ha infine annunciato di aver affidato il caso al suo legale per valutare un’azione legale.

Un precedente pericoloso o una polemica inutile?

La vicenda mette in luce il sottile equilibrio tra la trasparenza richiesta agli influencer e le modalità in cui vengono trattate le collaborazioni occasionali. Se da un lato il caso Pandorogate ha reso più rigorose le norme per chi lavora nel settore, dall’altro situazioni come questa evidenziano come il confine tra cortesia personale e sponsorizzazione possa essere facilmente travisato.

Lucarelli, già nota per le sue battaglie contro il sistema opaco della pubblicità online, si trova ora al centro di una vicenda che la vede sotto accusa proprio su uno dei temi che l’ha resa una figura di riferimento. La domanda che resta è se questa polemica rappresenti un reale problema di trasparenza o solo un nuovo attacco mediatico contro una delle personalità più polarizzanti del panorama italiano.

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