Sono Innocente | Edizione 1 | 2017
Sono Innocente | Edizione 1 | 2017

Sono Innocente | Edizione 1 | 2017


Il programma di Rai3 condotto dal giornalista Alberto Matano racconta il dramma e il riscatto di uomini e donne accusati ingiustamente, le storie di persone che da una vita normale e tranquilla si trovano catapultate in un vero e proprio incubo: la realtà cruda e difficile del carcere.

Vivere l'esperienza del carcere può cambiare la vita. Soprattutto se non si è colpevoli. Il programma di Rai3 "Sono Innocente", condotto dal giornalista Alberto Matano e in onda per dieci puntate in prima serata alle 21.15 a partire da sabato 7 gennaio 2017, racconta il dramma e il riscatto di uomini e donne accusati ingiustamente, le storie di persone che da una vita normale e tranquilla si trovano catapultate in un vero e proprio incubo: la realtà cruda e difficile del carcere.  C'è chi si batte instancabilmente per uscire dall'incubo, chi rimette in discussione la propria esistenza, chi trova l'aiuto importante della famiglie, chi vive un calvario lungo trent'anni e chi appena nove giorni. Per ciascuno di loro è comunque un'esperienza che li segna profondamente e modifica il corso delle loro esistenze. In studio Alberto Matano ricostruirà le singole vicende e introdurrà filmati, composti da fiction, interviste e materiali di repertorio, che accompagneranno lo sviluppo della narrazione. Il racconto attraverserà tre fasi della vita dei protagonisti chiaramente distinte: il periodo che precede lo sconvolgente episodio dell'arresto, la detenzione e l'iter giudiziario e la scarcerazione per riconosciuta innocenza. Al temine di questo percorso interverrà in studio il protagonista, che aggiungerà alla narrazione elementi sulla vita presente, sui problemi che si affrontano dopo un'ingiusta condanna e detenzione e sulla risposta personale ed esistenziale che segue, in modo soggettivo, ad un'esperienza così drammatica e dolorosa.

SONO INNOCENTE | RAI3 | PUNTATA 1 | 1 GENNAIO 2017

Alberto Matano racconta i casi di Diego Olivieri e Maria Andò. Diego Olivieri è di Vicenza e fa il mediatore di pellame. Una bella famiglia, una bella casa e la barca. E' l'amico maresciallo a suonare alla sua porta per arrestarlo con l'accusa di associazione mafiosa, narcotraffico, riciclaggio e insider trading. Diego si ritrova a passare un anno da innocente in carcere. Maria Andò, invece, viene accusata di aver rapinato e tentato di uccidere un tassista catanese. Solo che lei a Catania non c'è mai stata. E' stata in carcere al "Pagliarelli" di Palermo per uno scambio di persona e un susseguirsi di errori e superficialità da parte degli inquirenti  

SONO INNOCENTE | RAI3 | PUNTATA 2 | 14 GENNAIO 2017

Nella seconda puntata Alberto Matano incontra Giuseppe Gulotta e Vittorio Raffaele Gallo. Condannato all'ergastolo con l'accusa di aver ucciso 2 carabinieri nella caserma di Alcamo, dopo 9 processi e 22 anni di carcere Giuseppe Gulotta è stato assolto: la sua confessione era stata estorta con la tortura. Vittorio Raffaele Gallo, invece, è stato arrestato quando aveva 18 anni, oggi ne ha 57. Prosciolto, ha perso tutto: licenziato dalle Poste, la moglie gli ha cambiato la serratura di casa, è stato costretto a vivere alla Caritas, ha fatto lavoretti umilissimi e durissimi per mantenersi, ha problemi di salute enormi, vive di micro pensione sociale

SONO INNOCENTE | RAI3 | PUNTATA 3 | 21 GENNAIO 2017

Terzo appuntamento sabato 21 gennaio alle 21.15 con il nuovo programma di Rai3 "Sono Innocente", condotto dal giornalista Alberto Matano e in onda per dieci puntate in prima serata. Il dramma e il riscatto di uomini e donne accusati ingiustamente, le storie di persone che da una vita normale e tranquilla si trovano catapultate in un vero e proprio incubo, la realtà cruda e difficile del carcere. C'è chi si batte instancabilmente per uscire dall'incubo, chi rimette in discussione la propria esistenza, chi trova l'aiuto importante della famiglia, chi vive un calvario lungo trent'anni e chi appena nove giorni. Per ciascuno di loro è comunque un'esperienza che li segna profondamente e modifica il corso delle loro esistenze. In studio Alberto Matano ricostruirà le singole vicende e introdurrà filmati, composti da fiction, interviste e materiali di repertorio, che accompagneranno lo sviluppo della narrazione. Il racconto attraverserà tre fasi della vita dei protagonisti chiaramente distinte: il periodo che precede lo sconvolgente episodio dell'arresto, la detenzione e l'iter giudiziario e la scarcerazione per riconosciuta innocenza. Al temine di questo percorso interverrà in studio il protagonista, che aggiungerà alla narrazione elementi sulla vita presente, sui problemi che si affrontano dopo un'ingiusta condanna e detenzione e sulla risposta personale ed esistenziale che segue, in modo soggettivo, ad un'esperienza così drammatica e dolorosa. Nella terza puntata Alberto Matano incontra Lucia Fiumberti e Giovanni De Luise. Lucia Fiumberti, di Lodi, ha passato ventidue giorni in carcere con l'accusa di aver falsificato una firma per un'autorizzazione in cambio di soldi. In realtà i suoi dirigenti avevano fatto in modo che la colpa ricadesse su di lei, calunniandola più volte. E' stata risarcita per ingiusta detenzione. Si è rifatta una vita: ha cambiato lavoro, ha avuto un figlio e ora è in attesa del secondo. Nel 2004, il giovane napoletano Giovanni De Luise, 22 anni, viene condannato in via definitiva a 22 anni di prigione come killer di Massimo Marino. Lo accusa la sorella della vittima. Viene scagionato da un pentito che si assume tutte le responsabilità. De Luise era stato scambiato per l'assassino solo perché, come lui, aveva "la faccia tonda". 

SONO INNOCENTE | RAI3 | PUNTATA 4 | 28 GENNAIO 2017

Quarto appuntamento con il programma di Rai3 "Sono Innocente", condotto dal giornalista Alberto Matano, in onda sabato 28 gennaio, alle 21.10. Il dramma e il riscatto di uomini e donne accusati ingiustamente, le vicende di persone che da una vita normale e tranquilla si trovano catapultate in un vero e proprio incubo, la realtà cruda e difficile del carcere. Le storie di questa settimana sono quelle di Corrado Di Giovanni e di Fabrizio Bottaro. Corrado Di Giovanni, 57 anni, di Pordenone, viene accusato di essere la talpa di una banda sospettata di avere compiuto rapine nelle ville di imprenditori di Pramaggiore, Pasiano e Mansuè; quattordici mesi di carcere cautelare e uno ai domiciliari. Al processo di primo grado viene assolto. Sentenza confermata in appello. Oggi, colui che fatturava 8 milioni di euro l'anno è senza lavoro. Il calvario di Fabrizio Bottaro, quarantenne designer di moda romano, ha origine per un errore purtroppo frequente: il classico "furto d'identità", per il quale viene arrestato e messo in carcere. Quindi ai domiciliari. E poi ancora dietro le sbarre. E processato. Per una rapina che non aveva commesso.

SONO INNOCENTE | RAI3 | PUNTATA 5 | 4 FEBBRAIO 2017

I casi raccontati questa settimana sono quelli di Anna Maria Manna e Antonio Lattanzi. Nel 1999 il paese di Palagiano è sconvolto da uninchiesta: alcuni bambini di una scuola elementare raccontano alle maestre di festini a sfondo sessuale con degli adulti. Nellinchiesta finisce anche una giovane trentenne, Anna Maria Manna, perché, sebbene confusamente, sembra essere stata riconosciuta tra le foto mostrate dagli investigatori. Anna Maria trascorre così 15 giorni in carcere, prima a Torino, dove era per un concorso pubblico, poi a Taranto. Viene additata come una pedofila, emarginata e minacciata. Poi lincidente probatorio, richiesto dal pubblico ministero. I bambini non la riconoscono. E la fine di un incubo. Quattro ordinanze di custodia cautelare e ben 83 giorni di carcere: unodissea giudiziaria durata dieci anni e chiusa con lassoluzione, arrivata nel 2006. Nel 2002 Antonio Lattanzi, allora assessore comunale, fu accusato di tentata concussione dalla Procura de LAquila e arrestato. Fu scarcerato dal Tribunale del Riesame, ma il Gip emise altre tre distinte ordinanze riportandolo in galera. In pratica è stato arrestato quattro volte per un totale di quasi tre mesi di carcere da innocente. Una vicenda umana e giudiziaria che per la Corte dAppello vale 55.000 euro.

SONO INNOCENTE | RAI3 | PUNTATA 6 | 18 FEBBRAIO 2017

Sesto appuntamento, sabato 18 febbraio alle 21.10, con il programma di Rai3 "Sono Innocente", condotto dal giornalista Alberto Matano. Il dramma e il riscatto di uomini e donne accusati ingiustamente, le storie di persone che da una vita normale e tranquilla si trovano catapultate in un vero e proprio incubo, la realtà cruda e difficile del carcere. I casi raccontati questa settimana sono quelli di Giuseppe Giuliana e di Sandra Maltini. Cinque anni di carcere più 2 anni e 5 mesi con l'obbligo di dimora e divieto di espatrio per un omicidio mai commesso. Un errore giudiziario per il quale Giuseppe Giuliana, bracciante agricolo di 50 anni originario di Canicattì (Agrigento), ha chiesto e ottenuto un risarcimento dallo Stato di 500.000 euro. Riconosciuto colpevole in primo grado dalla Corte di Assise il 4 luglio 1997, la sentenza venne confermata anche dalla Corte di Appello: condanna a 19 anni di reclusione per omicidio, detenzione e porto d'armi da fuoco, rapina aggravata. Giuseppe Giuliana ha continuato a proclamarsi innocente tanto da riuscire a far riaprire il caso… che si è concluso con una sentenza di assoluzione da parte della Corte d'Assise d'Appello di Catania il 6 dicembre 2014. Ora si sta lentamente ricostruendo una vita. Sandra Maltinti, architetto di 61 anni, è stata arrestata nel 2004 per una storia di tangenti sull'isola d'Elba. Sconta 72 giorni di carcere e 15 ai domiciliari prima che il suo caso venga di nuovo sottoposto a giudizio. L'indagine che la vede coinvolta si riferisce al comune di Portoferraio dove, secondo l'accusa, si era creato un comitato d'affari che, con la complicità di alcuni imprenditori, gestiva il potere e che vedeva coinvolti il sindaco, gli esponenti della sua amministrazione e il capo dell'ufficio tecnico, Sandra Maltinti, appunto. Viene trasferita nel carcere di Sollicciano con l'accusa di aver favorito degli imprenditori con concessioni edilizie e svendite di terreni in cambio di sostegno elettorale. Solo l'8 luglio 2008 arriva la sentenza di assoluzione con formula piena "perché il fatto non sussiste". Ha scritto un libro nel quale affronta la vita in cella, le compagne, gli hobby che servono per sopravvivere e il malessere per la libertà persa ingiustamente.

SONO INNOCENTE | RAI3 | PUNTATA 7 | 25 FEBBRAIO 2017

Settimo appuntamento con il programma di Rai3 "Sono Innocente", condotto dal giornalista Alberto Matano, in onda sabato 25 febbraio alle 21.10. Il dramma e il riscatto di uomini e donne accusati ingiustamente, le storie di persone che da una vita normale e tranquilla si trovano catapultate in un vero e proprio incubo, la realtà cruda e difficile del carcere. I casi raccontati questa settimana sono quelli di Gerardo De Sapio e di Vittorio Luigi Colitti. L'otto marzo 2008 è un giorno che Gerardo De Sapio non dimenticherà mai. E' l'inizio di un incubo per il brigadiere dei Carabinieri di Avellino, trent'anni in prima linea contro la criminalità organizzata, che viene arrestato dai suoi colleghi, su disposizione della Dda di Napoli, per favoreggiamento al clan Genovese. Avrebbe passato informazioni di natura mafiosa. De Sapio trascorrerà diciannove lunghi giorni di carcere, quello militare di Santa Maria Capua Vetere, dove il sottufficiale conoscerà anche Bruno Contrada. L'onore di una carriera, vissuta in zone calde della Campania da sottufficiale, sarà restituito solo nell'aprile del 2009, quando il Gip del Tribunale di Napoli lo dichiarerà assolto per «non aver commesso il fatto». Per il brigadiere è la fine di un incubo. Vittorio Luigi Colitti ha trascorso oltre quattordici mesi presso l'istituto penale minorile di Bari per un omicidio che non ha mai commesso. Infatti, ancora minorenne, è stato accusato (in concorso con il nonno Vittorio) dell'omicidio di Giuseppe Basile, consigliere dell'Italia dei Valori, assassinato davanti alla sua abitazione a Ugento – in provincia di Lecce – la notte tra il 14 e il 15 giugno del 2008. Il giovane è stato assolto per ben due volte. La sentenza è diventata definitiva e irrevocabile il 28 maggio 2013. Una vicenda che ha segnato per sempre la vita del giovane e della sua famiglia. Vittorio, un ragazzo come tanti, ha visto sgretolarsi nei mesi i suoi affetti, gli studi, il lavoro e i legami più cari. Ha sviluppato, come accertato dai consulenti, "un disturbo post traumatico da stress di grado severo, attualmente in fase cronica, e con sopraggiunti attacchi di panico, con un danno biologico residuo pari al 35%".

SONO INNOCENTE | RAI3 | PUNTATA 8 | 4 MARZO 2017

Alberto Matano racconta i casi di Roberto Giannoni e di Gigliola Di Michele. Direttore di banca a Livorno, Roberto Giannoni fu arrestato il 10 giugno del 1992 con l'accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso. Era ritenuto la mente finanziaria della mafia in Toscana. È stato assolto al termine di un processo durato quasi 4 anni. Oggi è un uomo libero che ha reagito positivamente a questa esperienza drammatica: va in carcere ad assistere, volontario, i detenuti di Porto Azzurro. Gigliola Di Michele lavora mezza giornata come badante e l'altra metà come segretaria presso un'agenzia immobiliare di Silvi (Teramo). La mattina del 5 marzo 2009 i carabinieri suonano alla sua porta e la prelevano dall'abitazione, ammanettandola. Il proprietario dell'agenzia dove lavora è stato arrestato per sfruttamento della prostituzione e favoreggiamento. Le modalità dell'arresto e il rilievo che la notizia ha avuto sui giornali locali l'hanno distrutta psicologicamente

SONO INNOCENTE | RAI3 | PUNTATA 9 | 11 MARZO 2017

Alberto Matano racconta i casi di Claudio Ribelli e Michele Tedesco. 6 mesi in carcere più altri 6 ai domiciliari: un anno di detenzione per un reato mai commesso. È la storia dell'operaio Claudio Ribelli di Sinnai (Cagliari), accusato di aver rapinato una donna puntando il coltello alla gola del suo bambino. Michele Tedesco, invece, è un consigliere comunale a Gravina di Puglia, ma ha un passato da imprenditore di successo nel settore della vendita delle autovetture. Una tradizione di famiglia iniziata oltre 50 anni fa e stroncata da un'inchiesta giudiziaria

SONO INNOCENTE | RAI3 | PUNTATA 10 | 18 MARZO 2017

Decimo e ultimo appuntamento sabato 18 marzo alle 21.10 con il programma di Rai3 "Sono Innocente", condotto dal giornalista Alberto Matano. Il dramma e il riscatto di uomini e donne accusati ingiustamente, le storie di persone che da una vita normale e tranquilla si trovano catapultate in un vero e proprio incubo, la realtà cruda e difficile del carcere. I casi raccontati questa settimana sono quelli di Francesco Raiola e di Joan Hardugaci. Francesco Raiola ha 30 anni quando accadono i fatti. E' un militare di valore: due missioni in Kosovo, una in Afghanistan. Un uomo forte e integro. Nel 2011 viene accusato di traffico e ricettazione di stupefacenti. Solo nel 2015 viene prosciolto ma, nel frattempo, Raiola ha perduto per decaduti diritti morali il suo posto nell'Esercito italiano. Ha vissuto oltre 4 mesi agli arresti domiciliari e ha scontato 21 giorni di carcere, di cui quattro in cella di isolamento nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere. Sono due telefonate travisate a costargli la libertà. In una si parla di televisori, nell'altra di mozzarelle. Ma i carabinieri pensano che Francesco parli di carichi di droga. E che faccia da intermediario con i trafficanti campani finiti nell'inchiesta per portare grosse quantità di stupefacenti in Puglia, dove svolge l'attività di militare. Il 21 settembre del 2011 avviene così l'arresto per spaccio insieme a 70 presunti trafficanti di droga tra le province di Napoli e Salerno. Un dramma che colpisce anche la moglie, in quel periodo in attesa del primo figlio. Francesco dovrà attendere il 25 febbraio del 2015 per essere dichiarato innocente. Nessuno sembrava voler credere che Joan Hardugaci non fosse l'autore di una rapina brutale nei confronti di un'anziana signora di Montelupo, in provincia di Empoli. E così, il romeno era finito in carcere per un reato mai commesso. Vittima di un errore giudiziario causato da un clamoroso scambio di persona. Un mese in cella, poi altre tre settimane con obbligo di firma in caserma. Ma non c'era lui quel giorno di novembre del 2009 con altri due connazionali durante la rapina ai danni della donna 77enne, legata mani e piedi con delle stringhe e messa a tacere con un cuscino sulla bocca. Le indagini si concentrarono subito sulle frequentazioni di una ex badante dell'anziana, identificando presto uno dei responsabili. Lo catturarono in un ristorante, mentre era a cena con altri connazionali. Per una coincidenza, in quello stesso locale c'era anche, ma con un amico inglese, Hardugaci. Nonostante il vero autore del colpo sostenne che Joan con la rapina non c'entrava nulla, ci sono voluti ben tre gradi di giudizio per accertare la sua innocenza.

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