Sulla Infinitezza (About Endlessness) [credit: courtesy of Wanted Cinema]
Sulla Infinitezza (About Endlessness) [credit: courtesy of Wanted Cinema]
C: courtesy of Wanted Cinema

Sulla Infinitezza (About Endlessness) di Roy Andersson al Cinema dal 27 Maggio


Costruito come una sovrapposizione di tableau vivant, il film è una riflessione sulla vita umana in tutta la sua bellezza e crudeltà, splendore e banalità.

Sulla Infinitezza (About Endlessness), il film premiato per la Miglior regia alla 76a Mostra del Cinema di Venezia, scritto e diretto dallo svedese Roy Andersson, esce al cinema giovedì 27 maggio 2021 distribuito da Wanted Cinema.

Il film, costruito come una sovrapposizione di tableau vivant, è una riflessione sulla vita umana in tutta la sua bellezza e crudeltà, splendore e banalità. I momenti irrilevanti assumono la stessa importanza degli eventi storici: una coppia galleggia su una città di Colonia dilaniata dalla guerra; sulla strada per una festa di compleanno, un padre si ferma ad allacciare le scarpe della figlia sotto la pioggia battente; ragazze adolescenti ballano fuori da un caffè; un esercito sconfitto marcia verso un campo per prigionieri di guerra. Contemporaneamente un'ode e un lamento, Sulla Infinitezza offre un caleidoscopio di tutto ciò che è eternamente umano, una storia infinita della vulnerabilità dell'esistenza.

Con questa opera Andersson torna ad affrontare temi per lui centrali come l'ottimismo della giovinezza, ma anche la guerra, la disperazione e l'assenza di Dio.

Racconta il regista sul film:

"Il tema principale del mio lavoro è la vulnerabilità degli esseri umani Penso che sia un atto di speranza creare qualcosa che mostri vulnerabilità. Perché se sei consapevole della vulnerabilità dell'esistenza, puoi diventare rispettoso e attento verso ciò che hai. Volevo sottolineare la bellezza dell'esistenza, dell'essere vivi. Ma ovviamente, per ottenere questo scopo, devi avere un contrasto; si deve mostrare il lato brutto, crudele, dell'esistenza. Per esempio, guardando alla storia dell'arte, molti dipinti sono decisamente tragici. Ma anche se raffigurano scene crudeli e tristi, dipingendole gli artisti hanno in qualche modo trasferito l'energia e creato speranza."

Il regista Roy Andersson, oltre al Leone d'argento per questo film, ha vinto il Leone d'oro alla Mostra del Cinema nel 2014 con il lungometraggio Un piccione seduto su un ramo riflette sull'esistenza.

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