Il richiamo – la recensione


Recensione del film Il richiamo (2011) diretto da Stefano Pasetto e con protagonisti Sandra Ceccarelli, Francesca Inaudi, Julieta Cardinali, Ilda Bernard, Cesar Bordon, Guillermo Pfening.
Voto: 5/10

Il richiamo è un film italiano di Stefano Pasetti, al suo secondo lungometraggio, dopo aver realizzato diversi corti e documentari; con la sua opera prima, Tartarughe sul dorso, ha partecipato alla 61esima Mostra del Cinema di Venezia e ha ricevuto la nomination come miglior regista esordiente sia ai Nastri d’Argento 2006 che ai David di Donatello 2006. Il richiamo è stato girato interamente in Argentina, per la precisione a Buenos Aires , ed è stato selezionato al 35esimo Toronto International Film Festival.

La vita di due donne si incrocia e quell’incontro cambierà per sempre le loro esistenze e le loro scelte future. Lea (Francesca Inaudi) è una ragazza anticonformista, ribelle, che repelle i legami e vuole essere libera, è allegra e vive alla giornata. Lucia (Sandra Ceccarelli), al contrario, è una donna tutta d’un pezzo, legata alle regole, ad un matrimonio in crisi, non riesce ad avere figli ed è profondamente infelice. Il loro incontro e la loro passione vissuta nelle terre lontane e bellissime della Patagonia le trasformerà in persone diverse, nuove e migliori, capaci finalmente di affrontare le loro paure.

Il richiamo è un film profondamente femminile, dove le uniche figure maschili (il marito di Lucia e Marco, il ragazzo di Lea), vengono escluse dalle vite delle due donne, che da quel momento si sentono libere di fare delle scelte e di vivere qualcosa di nuovo, di diverso. Progressivamente, nel corso della pellicola, anche la controparte maschile assorbe le decisioni delle rispettive compagne e, amorevolmente e pazientemente, comprende e accetta.

La pellicola si basa sul corpo, sulla sua vulnerabilità, sulle sue cicatrici che segnano la vita ma che non vanno celate perché sono testimonianza di un vissuto, di una storia, al contrario dei tatuaggi che Marco realizza che invece coprono, nascondono. Il corpo è può ammalarsi ma l’anima no, è proprio ciò cha capirà Lucia, nel suo viaggio in Patagonia , grazie all’aiuto e all’affetto di Lea e grazie agli incontri con gli abitanti, umani e non, del luogo. L’amore nel film è sopra ogni cosa e riesce a risolvere tutto, anche il male assoluto.

Il richiamo è un film con delle potenzialità, ma che non riesce a sfruttarle pienamente. Ha una location attraente e nuova nell’orizzonte del cinema italiano, ha un cast di bravi attori, e riesce a creare un personaggio, quello di Lea, affascinante, grazie alla sua spensieratezza e alla sua forte personalità che coinvolge non solo Lucia ma anche gli spettatori. Per il resto, però, tutto risulta inconsistente, mal sviluppato e poco interessante. Molte cose vengono accennate e poi lasciate andare e l’amore fra Lea e Lucia non porta le due donne a porsi delle domande, o almeno una delle due ci prova ad affrontare l’argomento, ma viene subito abbandonato. Anche il tema della malattia è lasciato molto sullo sfondo e risolto come, purtroppo, quasi mai avviene. Un finale forse troppo buonista lascia un po’ con l’amaro in bocca.

Valutazione di Giorgia Tropiano: 5 su 10
Il richiamo
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