Sette minuti dopo la mezzanotte
Sette minuti dopo la mezzanotte

Sette minuti dopo la mezzanotte, Recensione 2


il regista catalano prende ispirazione dal libro 'A Monster calls' per andare a fondo sulla tematica profonda della pre adolescenza in relazione al lutto.
Voto: 7/10

Si chiude l'ideale trilogia di Bayona che indaga la morte ed il rapporto genitoriale tra madre e figlio. Dopo "The Invisibles" e "The Orphanage", il regista catalano prende ispirazione dal libro "A Monster calls" per andare a fondo su una tematica molto profonda come quella della pre adolescenza in relazione al lutto. E stavolta cambia genere, discostandosi dal horror e riprendendo il dramma familiare con l'aggiunta di una componente fantasy.

Lewis Macdougall è Conor, un dodicenne vittima di bullismo a scuola e con la madre (Felicity Jones) malata di un cancro terminale. La sua famiglia è assente, se non per la burbera nonna (interpretata da Sigourney Weaver) che però ha un rapporto molto severo con il nipote. Così, per evadere da una relatà troppo triste ed evasiva nei suoi confronti, Conor si rifugia nella sua immaginazione. Ogni notte, sette minuti dopo la mezzanotte, un mostro nato da un antico albero, lo passa a trovare per raccontargli una storia ed aiutarlo, inconsciamente, nel suo percorso di crescita. Attraverso storie che rompono il concetto di favola, il mostro (Liam Neeson) porterà Conor a capire come reagire e cosa fare in quelle determinate situazioni che lo affliggono. Arrivati al quarto giorno, il mostro però chiederà a Conor di raccontargli una storia vera.

In questo film, vincitore di molti premi Goya, l'allegoria e la pedagogia si fondono tra loro dando vita ad una favola dark che non è adatta ad un pubblico di bambini. Vengono affrontate tematiche molto forti, come il lutto di un familiare, in maniera molto forte seppur allegorica. Il mostro infatti è una proiezione di Conor di tutte quelle persone che sono assenti nella sua preadolescenza ma non sembra essere una presenza amichevole. Anzi, sembra essere quasi una minaccia, una voce interiore che obbliga Conor a ribellarsi ai bulli che lo tormentano ed a sfogarsi, mettendo in luce i suoi incubi e le sue paure. 

Boyana chiude così il cerchio aperto con "The Invisibles" con un film struggente e profondo, a tratti un po' troppo sentimentale, ma senz'altro ben costruito. Una favola dark che difficilmente riesce a rivolgersi ad una fascia di pubblico in particolare ma che riuscirà a toccare lo spettatore. 

Valutazione di redazione: 7 su 10
Sette Minuti dopo la Mezzanotte
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