

Dara O Briain: intervista al comico-presentatore britannico
Per presentare la seconda stagione della serie Science Club, l'intervista al presentatore britannico Dara O Briain.
di Redazione / 15.11.2013
Dara Ó Briain presenta la serie Science Club, in cui giornalisti ed esperti si confrontano su temi insoliti: dal viaggio nel tempo alla scienza "fai da te" alla manipolazione della mente. Nella seconda stagione della serie, in onda su BBC Knowledge dal 13 novembre: il giornalista Alok Jha andrà a Pittsburgh per provare se un computer sia in grado di carpire e leggere i suoi pensieri. In studio, il professore Mark Miodownik rallenterà il tempo per svelare il mistero dell'esplosione, risolverà un enigma centenario e spiegherà come si vede la luce. Dal canto suo, Dara dimostrerà come la tecnologia a basso prezzo stia dando vita a una nuova era della scienza "fai da te", sempre più alla portata di tutti.
L'appuntamento con la seconda stagione di Science Club è su BBC Knowledge, mentre qui di seguito l'intervista a Dara Ó Briain.
Nella prima serie di Science Club hai trattato un'ampia varietà di temi. Cosa ci riserverai nella seconda serie? Avete fatto qualche scoperta straordinaria e illuminante nella nuova stagione?
Quasi ogni episodio di questa nuova serie ci ha regalato dei momenti in cui siamo rimasti tutti a bocca aperta, in cui sono rimasto letteralmente sbalordito da quello che avevo davanti ai miei occhi. Vuoi perché siamo riusciti a catturare un fulmine in un blocco di polimetilmetacrilato o perché abbiamo disattivato alcune parti del cervello usando un magnete. Probabilmente l'immagine che mi ha colpito di più è stata quella del cuore di un maiale in cui alcune cellule erano state rimosse e sostituite con quelle di un uomo. Poi il cuore ha iniziato a battere come per magia. Si vede questo cuore racchiuso in un enorme contenitore di vetro, poi la telecamera si allontana e si vede il cuore ricostruito che inizia lentamente a pulsare. È straordinario, piuttosto surreale direi, ma straordinario.
A Science Club sei riuscito a richiamare alcuni ospiti di altissimo livello che sono dei luminari nel loro campo. Ci sono alcuni personaggi che consideri leggende viventi e che ti piacerebbe invitare allo show?
La persona che più di ogni altra vorrei invitare al programma è Stephen Hawking. Sarebbe un'intervista molto complicata da organizzare, tuttavia spero che abbia visto il programma e che gli piaccia. L'ho incontrato una volta sola e ho parlato ancora meno di quanto parlasse lui, perché ero sopraffatto dal pensiero: "Mio Dio, questo è Stephen Hawking". La serata si è conclusa in un night club e, incredibile ma vero, è stata straordinaria! Io, Stephen Hawking e Benedict Cumberbatch. Quindi io, Hawking e Sherlock a bere cocktail in un bar. È stato davvero memorabile ma non posso raccontare aneddoti perché ho giurato che sarei stato muto come un pesce. Mi piacerebbe invitare anche un premio nobel: onestamente mi piace proprio intrattenermi con gli scienziati.
Credi la scienza racchiuda dei lati comici?
Scienza e comicità vanno di pari passo, non capisco perché la gente continua a pensare che non abbiano niente in comune. Riguardano gli stessi processi mentali e lo stesso tipo di argomenti: dimostrazione per assurdo, prova per contraddizione. Questi aspetti rientrano naturalmente all'ambito della comicità. Al giorno d'oggi molti comici si sono avvicinati alla scienza perché: a) riconduce a una meraviglia per l'universo o b) ti capitano tra le mani cose che, evidentemente, non hanno alcun senso e ti trovi a parlare appassionatamente di quanto siano assurde. È bello riuscire a confutare qualcosa con una risata, è bello che la comicità non sia soltanto una faccia dentro una torta alla panna o cadere in un buco; è bello poter dire "Oh, guarda a questa è una stupidaggine". Un approccio di questo tipo è perfetto per la comicità: potremmo definirlo un ironico disprezzo con l'aggiunta di po' di sostanza? Questo è perfetto per la comicità.
(Specifico per l'Australia) In passato ti sei esibito ai Comedy Festival di Adelaide e Melbourne, in futuro prevedi di tornare in Australia?
L'Australia mi manca tremendamente. Ci sono andato nel 2000 e nel 2001 e ho partecipato al Melbourne Comedy Festival e all'Adelaide Fringe e sono stati due periodi bellissimi. Prima mi esibivo al festival e poi partecipavo a programmi televisivi come 'The Panel' dove ci facevamo due risate tutti insieme. In seconda serata, mi incontravo con gli altri comici e andavamo a ballare, a bere e a fare baldoria fino alle 5 del mattino. Così ogni sera ed era fantastico. Forse non è tanto l'Australia che mi manca ma avere 28 anni. Quindi se ci fosse un modo per tornare in Australia e avere 28 ani, sarebbe fantastico. Mi prometti che se torno in Australia avrò di nuovo 28 anni?
Se fosse possibile ricreare un dinosauro e riportarlo in vita sulla base dei resti di DNA di cui disponiamo, pensi che sarebbe possibile creare incroci tra dinosauri e altri animali come il labdaraptor o un velocibarboncino?
Non sono sicuro che potremmo creare un labdaraptor o un velocibarboncino perché sono specie troppo diverse e non so se riusciremo a combinare i due DNA, forse in questo caso, si rischia di giocare a fare Dio un po' troppo. Un altro problema sarebbe chi porterebbe in grembo questo cucciolo? Questo stranissimo, minuscolo, enorme animale un po' peloso e un po' squamoso? Sarebbe meglio impiantarlo in un cane o in una rana? Ci avevi riflettuto? Poi con chi potrà parlare questo nuovo animale? In compagnia di chi passerà il suo tempo? Credo che corriamo il rischio di voler creare questi ibridi pericolosi solo per il nostro divertimento. Mi basterebbe riportare in vita i dinosauri senza inventare nuove specie.
Nel mondo digitale in cui viviamo fatto di di giochi per computer, tablet, realtà virtuale e smartphone pensi che le nuove generazioni abbiano la possibilità di avvicinarsi alla scienza tanto che avremo presto il nuovo Charles Darwin, Albert Einstein o perfino Brian Cox?
Viviamo nell'era digitale, questo è vero. Siamo circondati da schermi e computer quindi siamo già sulla buona strada verso la scienza, è un'esistenza che ci porta facilmente ad essere nerd. L'era digitale ha consentito alla scienza di avvicinarsi alle persone interessate in modo molto più diretto, queste hanno creato delle community, sia su Twitter che su altri siti interattivi, creando è un ottimo modo per promuovere l'interesse nella scienza. Credo che la tecnologia abbia anche consentito agli scienziati di comunicare più chiaramente il loro ruolo e aumentato la consapevolezza che il loro compito è cercare di capire cosa succede là fuori. Quindi credo che tutte queste tecnologie della comunicazione contribuiranno a stupire ancora di più le nuove generazioni, mettendo a portata di mano le grandi scoperte scientifiche.
Hai mai avuto la possibilità di suggerire gli argomenti da trattare in Science Club? Se sì, che cosa hai suggerito fino ad ora?
Non sono mai stato interpellato per quanto riguarda gli argomenti di ricerca, perché i miei interessi sono talmente aridi e teorici che non potrebbero essere utilizzati nel programma. Ad esempio, la quantità di matematica che io vorrei inserire in Science Club sarebbe inutile. Il programma deve essere alleggerito con la biologia e altri argomenti ai quali darò un tocco personale durante l'intervista. In fondo, non m'interessa e aspetto che venga a trovarci il prossimo fisico. Il programma non avrebbe mai potuto essere realizzato se fossero stati inseriti soltanto i temi che interessano a me.
Chi vincerebbe un quiz scientifico al pub: la tua squadra o quella capitanata da James May di Top Gear/ Man Lab?
Se dovessimo fare una sfida al pub con me alla guida di una squadra e James May alla guida della squadra avversaria, la cosa importante sarebbero i membri delle due squadre perché la mia sarebbe composta solo da scienziati, mentre quella di James da Clarkson e Hammond. Quindi, il suo team andrebbe forte all'inizio ma poi continuerebbe in calando, mentre il mio inizierebbe in sordina ma siccome i membri del mio team sono davvero bravi, li porterei volentieri con me al quiz.
Gli irlandesi sono conosciuti per le loro doti artistiche (musica, recitazione, poesia). Ammiri qualche scienziato irlandese in particolare che pensi sia passato inosservato in termini dell'importanza del suo contributo per il mondo?
Sono molto orgoglioso anche del contributo irlandese al programma Science Club. In Irlanda ci sono stati ricercatori che hanno analizzato in che modo i pipistrelli possono darci la chiave per la longevità oppure in che modo le nostre viscere influenzano l'umore: al momento viene fatta scienza di alto livello. Il mio scienziato irlandese preferito si chiama William Rowan, il matematico che ha inventato i "quarterioni". Un giorno ha concepito quest'idea mentre stava andando in ufficio e l'ha annotata su un ponte di Dublino. I quarterioni hanno un'enorme quantità di applicazioni: in meccanica, nella fisica quantistica, nella progettazione dei video game, tutto perché lui li ha annotati cento anni fa su un ponte di Dublino.
Considerando il tuo naturale interesse a scoprire il funzionamento delle cose, in casa aggiusti le cose da solo o ti rivolgi agli esperti?
Siccome sono interessato a scoprire il funzionamento delle cose non vuol dire che so davvero come funzionano: purtroppo quando in casa si rompe qualcosa sono un teorico. Di solito chiamo l'esperto con il cacciavite che sa come sostituire un tubo e poi lo osservo e gli faccio domande mentre lavora. Il mio ruolo, se ben ricordo, è quello di dire: "Ah come hai fatto ad aggiustare questo?" La teoria sui vantaggi competitivi delle nazioni è molto semplice: io sono più bravo a fare questo e lui a fare quello. Sono più bravo a non sporcarmi le mani e la nostra produttività complessiva è più alta se non faccio il lavoro dell'idraulico.
Secondo te, qual'è il segreto del successo di Science Club come programma televisivo: che cosa attrae così tanto i telespettatori BBC di tutto il mondo?
Penso che sia una cosa molto interessante girare un programma nel Regno Unito che viene trasmesso in tutto il mondo, perché cercare di capire come funziona l'universo è un interesse universale, così come la curiosità è una cosa umana. Questo è il tipo di programma che supera tutti i confini nazionali. Non credo che nessun paese abbia il monopolio della scienza, certamente non esiste un paese che abbia il monopolio dello stupore e della meraviglia di fronte ai grandi progressi che si stanno compiendo in questo ambito al giorno d'oggi. Questa è una delle soddisfazioni di andare in onda su BBC Knowledge: il nostro programma è affascinante per chiunque al mondo.