Locandina Un piccione seduto su un ramo riflette sull’esistenza

Un piccione seduto su un ramo riflette sull'esistenza (2014)

En duva satt pa en gren och funderade pa tillvaron
Locandina Un piccione seduto su un ramo riflette sull'esistenza
Un piccione seduto su un ramo riflette sull'esistenza (En duva satt pa en gren och funderade pa tillvaron) è un film del 2014 prodotto in Svezia, di genere Drammatico diretto da Roy Andersson. Il film dura circa 101 minuti. Il cast include Holger Andersson, Nisse Vestblom. In Italia, esce al cinema giovedì 19 Febbraio 2015 distribuito da Lucky Red. Al Box Office italiano ha incassato circa 314087 euro.

In un non precisato paesaggio occidentale, un venditore e un ritardato mentale intraprendono un viaggio. Un percorso fatto di incontri e situazioni inaspettate, che diventano strumento per offrire un punto di vista originale sulla società attuale, caratterizzata dalla supremazia della vanità. Il film è stato descritto dall'autore stesso come un mix di tre romanzi classici: Don Chisciotte di Cervantes, Uomini e topi di John Steinbeck e Delitto e castigo di Dostoevskij. È considerato l'ultimo di una trilogia insieme ai precedenti del regista Sånger från andra våningen (Songs from the Second Floor, 2000) e Du Levande (You, the Living, 2007). 

Info Tecniche e Distribuzione

Uscita al Cinema in Italia: giovedì 19 Febbraio 2015
Uscita in Italia: 19/02/2015
Genere: Drammatico
Nazione: Svezia - 2014
Durata: 101 minuti
Formato: Colore
Produzione: Roy Andersson Filmproduktion AB
Distribuzione: Lucky Red
Box Office: Italia: 314.087 euro
Note:
Presentato in Concorso al Festival del Cinema di Venezia.

Cast e personaggi

Regia: Roy Andersson

Cast Artistico e Ruoli:

Recensioni redazione

Recensione Un piccione seduto su un ramo riflette sull'esistenza
Recensione Un piccione seduto su un ramo riflette sull'esistenza
redazione, voto 8/10
Attraverso l'occhio di una macchina da presa inesorabilmente fissa Anderson mostra 3 riflessioni sulla morte e una serie di situazioni e personaggi che si compenetrano.

Immagini

[Schermo Intero]

Commento del regista

En duva satt på en gren och funderade på tillvaron consiste in una serie di storie quotidiane e fuori del comune che ritraggono la nostra esistenza nella sua grandiosità e nella sua meschinità, nella bellezza e nella tragedia, nell'esagerazione e nella tristezza: in una prospettiva aerea, come raccontate da un uccello che rifletta sulla condizione umana. Il piccione è stupito dagli uomini: dalle loro attività, dalle follie, dall'orgoglio e dall'agitazione, cui cerca di dare un senso e che tenta di capire. Con la "Trilogia vivente", di cui En duva satt på en gren och funderade på tillvaron costituisce il terzo capitolo, miro a creare una tensione fra il banale e l'essenziale, fra il comico e il tragico, per illustrare la natura dialettica e dinamica dell'esistenza dando forma all'idea che l'umanità si stia potenzialmente dirigendo verso l'apocalisse, ma anche che il risultato finale è nelle nostre mani.

L'essere umano e la stanza secondo Roy Andersson

Nella nostra vita quotidiana, non riflettiamo spesso sulle stanze e sullo spazio intorno a noi, sia che osserviamo sia che siamo osservati, occupati come siamo dalle nostre attività e dai nostri pensieri. Ma quando si tratta di descrivere un essere umano e la sua esistenza, ci torna in mente l'importanza dello spazio. Lo spazio descrive il suo destino e la sua sorte, la sua situazione nella vita. Uso la parola "stanza" nel senso svedese, più ampio, del termine, che significa "spazio personale", il che vuol dire che una stanza può esistere anche all'esterno, non solo all'interno. Non possiamo sfuggire alla nostra stanza. È possibile scegliere, in una certa misura, in quale stanza esistere, o conformarla alle nostre preferenze. Questo spazio ci segue e rivela le nostre ambizioni. Nella maggioranza dei casi, però, ci ritroviamo in una stanza sulla quale non abbiamo esercitato alcun tipo di controllo. Non capita spesso di finire in uno spazio solo grazie alla nostra volontà. Il nostro ambiente, la nostra "stanza", rivela il nostro posto nella società e nella storia. Rivela le condizioni della nostra vita, della nostra esistenza. È il risultato di un processo storico, laddove l'influenza del nostro libero arbitrio è meno importante di quanto non ci piaccia pensare. Nella fotografia, nella pittura e nelle installazioni artistiche, la comprensione dello spazio è sempre stata evidente e in queste arti si è sviluppato un incontro tra discipline diverse. Al contrario, la cinematografia da lungo tempo ha abbandonato lo spazio, a vantaggio di un narcisismo astorico e pseudo-sociale. Non è un caso che la cinematografia sia ancora associata alla nozione di "fabbrica di sogni". Lo spazio definisce l'essere umano e rivela i valori e le condizioni alla base dei sogni che facciamo. Lo spazio dice la verità. Non lo vediamo né sentiamo sempre e questo capita ancora meno spesso, per tradizione, nei film.

I Personaggi

I Personaggi – Sam e Jonathan

Questi venditori ambulanti di articoli per feste e travestimenti hanno formato un'amicizia nata dagli opposti, vivendo entrambi in un albergo di ultima categoria, che assomiglia a un istituto di accoglienza sociale. Siccome gli affari vanno male, finiscono per litigare costantemente. Mentre Sam è il più forte dei due, spesso irrispettoso nei confronti del compagno, Jonathan è molto fragile e più sensibile ai travagli della vita. Sam e Jonathan sono al centro della storia, testimoni delle esperienze degli altri personaggi.

I Personaggi – L'insegnante di flamenco

Roy Andersson: "Ritenevo importante che l'insegnante di flamenco fosse un personaggio femminile, perché anche le donne possono commettere abusi sessuali, anche se in questo caso non si tratta davvero di abuso. Per me questa scena consiste prevalentemente di desiderio. Il mio obiettivo era quello di mostrare che è possibile portare all'estremo il proprio desiderio, anche in pubblico."

I Personaggi – Carlo XII di Svezia

Il giovane e spregiudicato re svedese (1697-1718), che si guadagnò il nomignolo postumo di "ultimo dei Vichinghi", si ritrova in situazioni triviali sulla strada da e verso Poltava, in Russia. È un ritratto diverso e un nuovo punto di vista sul conquistatore, che presenta un lato più sensibile e universale del monarca.

SOGGETTO

Tre incontri con la morte: un uomo muore di infarto tentando di aprire una bottiglia di vino con tutte le sue forze, mentre la moglie, ignara, continua a preparare la cena in cucina. Un'anziana sul letto di morte stringe a sé la borsetta piena di gioielli, mentre i figli cercano di estrarla dalla sua stretta disperata: "Non ti è permesso portarli con te in paradiso, mamma, ti daranno dei nuovi gioielli lassù…" Un passeggero muore stramazzando al suolo nel bar di un traghetto, subito dopo aver pagato il suo pranzo. Il cassiere chiede: "Qualcuno lo vuole? È gratis."

Sam e Jonathan sono due venditori ambulanti di articoli per feste e travestimenti. Come moderni Don Chisciotte e Sancio Panza, ci accompagnano in un'avventura caleidoscopica attraverso molteplici destini umani. È un viaggio che da un momento all'altro passa dalla bellezza alla meschinità, comprendendo l'ironia e la tragedia presenti in ognuno di noi, le meraviglie della vita ma anche la fragilità umana. I venditori sono una coppia improbabile: vendono maschere da festa dall'aspetto grottesco, litigando in continuazione. Sam, che ritiene di essere la mente dell'operazione, tratta costantemente il compagno con superiorità. Jonathan è lento e flemmatico e trova la felicità nel semplice atto di mangiare. Sam e Jonathan ispirano allo stesso tempo ironia e serietà, e ci accompagnano in una serie di episodi intensi e sorprendenti:

Il capitano del traghetto che ha abbandonato la vita di mare e ora gestisce un salone di parrucchiere, ma il suo unico cliente lo abbandona al sentire per caso che la sua unica esperienza nel tagliare capelli è stata durante il servizio militare. Una ballerina di flamenco rivela i propri sentimenti toccando uno dei suoi studenti. Fuori dalla scuola di danza, una donna delle pulizie esclama, parlando al cellulare: "Sono contenta di sentire che stai bene!" Più tardi, un ufficiale guarda la ballerina di flamenco e il suo studente attraverso la finestra di un ristorante, mentre aspetta un incontro misterioso e perennemente rinviato. Fa una telefonata e chiede: "Sono io che non ho capito? Sono io ad aver sbagliato?" In un bar, un cliente abituale triste e un po' sordo ordina un altro bicchiere. Due altri clienti gli fanno notare: "Sessant'anni vogliono dire molti bicchieri!" "Cosa sarebbe la vita senza un bicchiere o due?" Per un attimo è il 1943, e il frequentatore del bar, giovane, sta bevendo. I marinai e i soldati non hanno soldi e usano i baci come valuta per comprarsi da bere al pub di Lotta Zoppa. In una cucina, un uomo è seduto alla finestra mentre sua moglie dice al telefono: "Sono contenta di sentire che stai bene!" Due ragazzine su un balcone fanno bolle di sapone avvicinandosi pericolosamente al bordo. Un esercito di cavalli e fanti del diciottesimo secolo marcia verso Mosca. Il loro re si ferma con i suoi uomini a un bar dell'epoca moderna, insultandone i clienti e il gestore. In un altro bar, l'ufficiale si lamenta perché il suo incontro è stato ancora una volta cancellato.

L'amministratore delegato di una compagnia, disperato, pistola alla mano, in piedi davanti alla sua scrivania, parla al telefono: "Mi fa piacere sentire che stai bene!" Dopo essere stato sconfitto in maniera umiliante, l'esercito del diciottesimo secolo, una volta sicuro di sé, è ridotto a resti sparpagliati. Nel bar, un membro dell'esercito, stanco, mormora a chiunque lo ascolti: "Se solo non avesse piovuto". In un laboratorio, mentre una scimmia è sottoposta a elettroshock durante un esperimento perverso, una scienziata chiacchiera al cellulare: "Sono contenta di sentire che stai bene!" Un enorme e grottesco antico organo in rame circondato da soldati coloniali britannici estrae magnifiche melodie dai lamenti miserabili dei prigionieri africani che lentamente arrostiscono al suo interno…

I venditori Sam e Jonathan ci aiutano a esplorare questo universo di visi strani ma familiari, mentre vendono i propri prodotti eccentrici. Per indurre i potenziali clienti a comprare i loro prodotti, cercano di convincerli che le persone hanno bisogno di ridere e di divertimento. I due non trovano i propri prodotti particolarmente divertenti, ma fanno del loro meglio per convincerne gli altri. In un negozio di articoli per feste, mentre cercano, senza riuscirci, di piazzare le proprie merci, Jonathan spaventa una cliente con una maschera sdentata. In un altro negozio, i due cercano di farsi dare del denaro che gli è dovuto, ma invano. Poco dopo, i fornitori degli articoli in vendita cominciano a chiamare Sam e Jonathan chiedendo il pagamento dei propri crediti. Più tardi, in un bar, Jonathan vede una donna bellissima che si scopre i piedi per far uscire un sassolino dalla sua scarpa ed è commosso dalla scena, ma un altro cliente commenta: "Che cosa ci trovi di speciale?" Ci addentriamo in A PIGEON SAT ON A BRANCH REFLECTING ON EXISTENCE assaporando la bellezza e l'assurdità della nostra esistenza nel presente, circondati da altre persone, fin troppo simili a noi.

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