
Fuori dal Coro (2015)
Fuori dal CoroSicilia. Dario e Nicola, giovani siciliani e disoccupati doc, trascorrono le loro giornate tra spinelli, giri in motorino e arte d'arrangiarsi. Il neo laureato Dario però, in cambio di una promessa di 'segnalazione' per un posto di lavoro, decide di svolgere un lavoretto per un personaggio influente del suo paese, il 'Professore'. Si tratta di consegnare a Roma una busta contenente dei documenti. Dario parte in auto dopo aver chiesto all'amico Nicola, abile tappezziere, di nascondere la busta dentro al sedile della sua auto. Ma le cose a Roma non vanno lisce come Dario aveva immaginato, né come il Professore gli aveva garantito. Infatti, la persona che deve fare da tramite per la consegna, altro non è che suo zio Tony. I due, che non si vedono da molti anni, sono costretti ad appianare le loro divergenze per portare a termine il lavoro e consegnare la busta a Pancev, uno slavo poco raccomandabile. Ma al momento della consegna, la busta sembra essere sparita. Zio e nipote sono costretti a scappare in Sicilia con una rocambolesca fuga, nel tentativo di venirne a capo, recuperare la busta e salvare la pelle. Di seguito i primi materiali disponibili
Info Tecniche e Distribuzione
Uscita al Cinema in Italia: giovedì 4 Giugno 2015Uscita in Italia: 04/06/2015
Nazione: Italia - 2015
Durata: 95 minuti
Formato: Colore
Distribuzione: Microcinema
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Immagini

NOTE DI REGIA – Sergio Misuraca
Realizzare Fuori dal coro è stato un piccolo miracolo, a livello produttivo, creativo e personale. Un percorso non facile, il film ha richiesto un'attenzione particolare, essendo un'opera corale nella scelta degli interpreti, ma anche nella scelta delle tante location utilizzate. Fuori dal coro è stato una sfida su tutti i fronti: per l'assenza di finanziamenti pubblici; per la particolarità del genere (una commedia nera) rispetto al mercato italiano; e perché realizzare un'opera prima porta sempre con sé, allo stesso tempo, elementi di soddisfazione e frustrazione. Il film ha dichiaratamente una doppia anima: commedia e pulp. Sin dall'inizio questa doppia natura ha preso subito il sopravvento, esplodendo sulla carta senza alcun controllo, per poi confluire nella realizzazione concreta del film. I punti di riferimento costanti per la mia idea di cinema vanno dalla commedia all'italiana a Quentin Tarantino, Guy Ritchie e Martin Scorsese, senza dimenticare il primo Alessandro Piva de La capagira.
NOTE DEL DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA – Giuseppe Pignone
Fuori dal coro è un film a cui sono molto affezionato e che mi ha dato la possibilità di sperimentare molto soprattutto grazie alla sinergia creatasi tra me e Sergio. A mio avviso il film, composto da tre atti, si affaccia ad ogni atto mutando di genere e dando la possibilità alla luce, nell'arco della narrazione, di essere una delle componenti fondamentali che sottolinea il passaggio da un genere all'altro. La prima parte ha le caratteristiche di una commedia e la luce accompagna la narrazione senza forzare la mano lasciando che i protagonisti si muovano liberamente immersi nella luce calda del sole, gli ampi spazi e il turchese del mare di Terrasini. Nella parte centrale del film il racconto inizia a fondere la commedia con il noir, il nostro protagonista inizia l'avventura spostandosi a Roma e muovendosi in spazi sempre più bui, nightclub, acide sale biliardo ferme nel tempo, feste balcaniche e notte, tanta notte color acquamarina. I colori si inacidiscono, i contrasti si fanno sempre più forti anche nell'accostamento di colori complementari. Nella terza parte del racconto si ritorna in Sicilia dove la commedia, diventata "nera" nel corso della narrazione, assume sfumature "pulp". Il protagonista porta con sé le conseguenze delle sue azioni e le atmosfere che lo hanno accompagnato nella sua trasformazione. Ai colori caldi dell'estate siciliana si alternano i toni scuri e drammatici della notte che avvolge l'epilogo della rocambolesca storia. I movimenti di macchina iniziano ad essere più evidenti e l'uso del rallenty nella parte finale del film è componente essenziale per la chiusura del racconto. Aver preso parte alla realizzazione di Fuori dal coro è stato stimolante tanto dal punto di vista artistico quanto da quello umano. Durante le riprese tutto ha funzionato alla perfezione, si sono instaurate nuove amicizie e consolidati i rapporti con gli amici/collaboratori di sempre.
NOTE DEL COMPOSITORE – Lello Analfino
Partecipare come Autore delle musiche a questo progetto mi ha dato l'idea vera del significato di "volere raggiungere un obiettivo" .Ecco cosa rappresenta per noi Fuori dal coro, Sergio Misuraca, un regista che sa far innamorare le persone raccontando in modo semplice e moderno una storia apparentemente "normale" che ho condito con le mie musiche traendo spunto da generi che vanno dal folk alla techno . È stato un privilegio poter far parte di questo progetto perché se lavori con gente che crede nelle proprie capacità, va a finire che ci credi anche tu .
NOTE DEL MONTATORE – Andrea Bonanni
Il lavoro di montaggio di un film va a braccetto con quello della regia, e ha sempre la sua anima da esprimere. Nel caso di Fuori dal coro in particolare ho cercato, con il regista Sergio Misuraca, di equilibrare al meglio gli intrecci narrativi della storia muovendomi al confine tra il genere noir e quello di una commedia road movie, fino a raggiungere quel ritmo travolgente in grado di far vivere al meglio gli stati d'animo contrastanti dei protagonisti del film alle prese con l'intreccio tragicomico della trama. Le attese dello spettatore vengono spiazzate costantemente, tanto da fargli rivivere gli stessi eventi imprevedibili in cui si ritrovano i personaggi del film. La struttura del montaggio di Fuori dal coro, infatti, segue un crescendo iperbolico intorno al fulcro della vicenda che non viene mai svelata se non attraverso un flash back che rimescola le carte per giungere all'inaspettato finale a sorpresa.
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