Futura (2021)

Futura
Locandina Futura
Futura è un film del 2021 prodotto in Italia, di genere Documentario diretto da Pietro Marcello, Francesco Munzi, Alice Rohrwacher. In Italia, esce al cinema lunedì 25 Ottobre 2021 distribuito da Luce Cinecittà.

Inchiesta collettiva che ha lo scopo di esplorare l'idea di futuro di ragazze e ragazzi tra i 15 e i 20 anni incontrati nel corso di un lungo viaggio attraverso l'Italia.  Un ritratto del Paese osservato attraverso gli occhi di adolescenti che raccontano i luoghi in cui abitano, i propri sogni e le proprie aspettative tra desideri e paure. 

Incipit
Se c'è qualcosa da raccontare 
è che abbiamo deciso di metterci insieme e fare un film
e attraversare l'Italia, il nostro bel paese, se ancora così si può chiamare. 
Era inverno, e siamo partiti all'arrembaggio, iniziando col chiedere a gruppi di giovani cosa immaginassero del loro futuro. 
Ma chi sono questi giovani?
Sono coloro che non sono più bambini, ma che non sono ancora adulti, coloro che sono impegnati nell'arduo compito del diventare adulti, una sorta di creature sovrannaturali. Sono i divenenti.
Cosa diventeranno? Quanto ci riconosciamo nei giovani, oggi?
Volevamo stare insieme a loro, ascoltarli, creare un archivio, per il futuro e perciò, Futura! 


Futura è un'inchiesta collettiva svolta da Pietro Marcello, Francesco Munzi e Alice Rohrwacher che ha lo scopo di esplorare l'idea di futuro di ragazze e ragazzi tra i 15 e i 20 anni incontrati nel corso di un lungo viaggio attraverso l'Italia.  Un ritratto del Paese osservato attraverso gli occhi di adolescenti che raccontano i luoghi in cui abitano, i propri sogni e le proprie aspettative tra desideri e paure. 

Info Tecniche e Distribuzione

Uscita al Cinema in Italia: lunedì 25 Ottobre 2021
Uscita in Italia: 25, 26, 27 ottobre 2021 al Cinema
Genere: Documentario
Nazione: Italia - 2021
Durata: N.d.
Formato: Colore
Produzione: Avventurosa, Rai Cinema
Distribuzione: Luce Cinecittà
Note:
Presentato in prima mondiale alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes 2021.

Cast e personaggi

Regia: Pietro Marcello, Francesco Munzi, Alice Rohrwacher
Fotografia: Ilyà Sapeha
Montaggio: Aline Hervé



Produttori:
Alessio Lazzareschi (Produttore esecutivo)


Soggetto in collaborazione con: Stefano Laffi | Aiuto regia: Tiziana Poli | Assistente alla regia: Maria Giménez Cavallo | Correzione colore: Andrea Maguolo | Montaggio del suono: Marta Billingsley | Organizzatrice generale: Giulia Moretti | Coordinatrice di produzione: Lucia Santarelli.

Immagini

[Schermo Intero]

NOTE DI REGIA

Premessa:
Ci siamo incontrati alla fine del 2019 con la voglia di realizzare un film insieme. A tutti noi è stato chiesto, nel corso della nostra carriera, di partecipare a lavori collettivi realizzando l'episodio di un progetto comune. La realizzazione di un singolo episodio pone tuttavia un grande limite alla possibilità di vivere un'esperienza di vera condivisione. Per noi lavorare insieme significa soprattutto guardare il lavoro dell'altro. Per questo, fin dal primo incontro, la nostra idea è stata quella di realizzare un'opera autenticamente collettiva, in cui la collettività fosse messa al servizio di un progetto organico. Un film in cui la pluralità non si esprimesse nella natura episodica ma nella molteplicità della regia, recuperando un'idea di cinema presente nel passato ma di cui oggi esistono pochi esempi. Da questo desiderio nasce Futura, un lavoro condiviso che ha lo scopo di raccontare i giovani italiani e tratteggiare, attraverso i loro occhi e le loro voci, un affresco del Paese. Un film di sentimento che attraverso gli adolescenti ci restituisce come in uno specchio l'immagine di noi adulti. Futura non è un film di osservazione e non è propriamente inscrivibile in quella vasta produzione definita cinema della realtà. Si tratta di un reportage nella sua forma più nobile. Nel realizzarlo ci siamo messi a servizio delle storie, subordinando il nostro ruolo di registi a quello di testimoni ed esecutori con l'intento di produrre un materiale filmico da raccogliere in una sorta di archivio del contemporaneo. Un archivio al quale abbiamo avuto accesso nella fase di montaggio e dentro al quale abbiamo scavato riportando alla luce le immagini, così da creare con la distanza necessaria un rapporto con il presente. 

L'inchiesta, il metodo
Il metodo scelto per realizzare Futura è quello dell'inchiesta pura sulla scia del sapiente lavoro di documentazione di autori come Nuto Revelli e che trae ispirazione dalla lettura dei libri di Stefano Laffi. La storia di questo film è fin da principio legata indissolubilmente alla sua opera e alle sue ricerche sulle culture giovanili. Nell'individuazione di un metodo di lavoro hanno rappresentato un riferimento le grandi inchieste realizzate negli anni '60 e '70 in Italia da registi importanti come Soldati, Comencini e Rossellini e prodotti dalla televisione di allora. Inchieste che rappresentano ancora oggi una testimonianza fondamentale, uno strumento per leggere la nostra storia, il nostro passato e il nostro futuro. Siamo partiti senza una tesi preliminare da difendere e la forma dell'indagine ha lasciato il posto alla curiosità per gli altri, al piacere di scoprire una collettività. Il nostro punto di partenza è stato un questionario stilato insieme che abbiamo sottoposto a ragazze e ragazzi tra i 15 e i 20 anni. Un questionario che si affinava o si modificava mano a mano che incontravamo i giovani che, con grande naturalezza, ci suggerivano le argomentazioni a loro più vicine. Abbiamo individuato una fascia di età abbastanza ampia che abbraccia quel periodo della vita incerto nel quale ci si confronta con il "cosa sarà", e dunque con il futuro. Un'età nella quale molti ragazzi sono già giovani adulti e altri ancora legati al mondo dell'infanzia, a seconda dall'ambiente in cui sono cresciuti, delle esperienze che hanno o non hanno vissuto. Nel realizzare le riprese abbiamo scelto di viaggiare veloci, sfiorare le situazioni ed incrociare storie, rinunciando ai tempi lunghi del cinema di osservazione per dare vita a un ampio affresco composto da immagini pronte a diventare memoria. Per noi il valore più grande di questo film è prima di tutto la sua possibilità di sfuggire alla dinamica del rapido consumo per resistere nel tempo come testimonianza di un'epoca.

Il racconto
Come raccontare i ragazzi? Offrendogli la possibilità di raccontarsi da soli e di esprimersi, osservandoli nell'atto di creare una propria narrazione. Questo film è in un certo senso "superficiale". Non vuole inciampare nel ricatto della finta profondità e si muove sulla superficie dell'età giovane. Il racconto è sempre corale, in contrapposizione alla tendenza individualista dello storytelling, e si dipana attraverso un corollario di episodi, storie e movimenti all'interno del film. Per valorizzare e rafforzare il principio della coralità abbiamo privilegiato, nella scelta delle persone da intervistare, gruppi di ragazze e ragazzi uniti da un rapporto di conoscenza (amici, gruppi legati dalla scuola e da esperienze comuni) e dunque più spontanei e disponibili nell'intavolare discorsi e argomentare concetti. Questo ha consentito a noi registi di stare un passo indietro per offrire il massimo della libertà ai giovani nella costruzione di una propria narrazione.

Futuro
Il tema centrale di questo film è il futuro con tutte le sue implicazioni legate al presente. Essere ragazzi e ragazze è sempre stare in tensione fra l'ambiente in cui abiti, le opportunità che ti circondano, e il sogno di quello che vuoi diventare, la paura di non riuscire, le prove che immagini di superare. L'adolescenza parla sempre del luogo in cui sei e dei tanti che immagini, è contesa fra le origini, le condizioni di partenza, i vincoli o le possibilità, e la proiezione sul futuro. Questa condizione biologica e biografica di tensione fra passato e futuro è oggi particolarmente difficile da gestire. Si è progressivamente sgretolata una linearità che consentiva di seguire serenamente il proprio destino, il proprio progetto: sempre meno si ereditano mestieri o si vive dove hanno vissuto i propri genitori, sempre più si fanno progetti che possono infrangersi contro gli imprevisti. Le vite dei giovani bene esprimono le contingenze del nostro presente e le inquietudini provate nel formulare ipotesi, progetti e scelte. Il passato è pesante, il futuro è volatile, inafferrabile ma un desiderio emerge con forza: il futuro dovrà essere diverso da questo presente. Il futuro è ancora tutto da immaginare e, se da una parte gli adulti non lo vedono, i ragazzi e le ragazze, pur non riuscendo ancora ad immaginarlo, hanno la possibilità di sentirlo.

Geografie
el realizzare l'inchiesta abbiamo viaggiato attraverso l'Italia, dal nord al sud, senza un criterio scientifico o sociologico, ma seguendo suggestioni e associazioni libere così da raccontare la diversità dei ragazzi, le differenti provenienze, e per creare un mosaico eterogeneo e dissonante capace di restituire un'idea della temperatura del nostro Paese. Nell'atto di desiderare e immaginare il proprio futuro conta molto dove vivi, dove sei nato: questa tensione origina punti di vista molto differenti, territorialmente connotati. Il film viaggia lungo l'Italia per dare conto delle diverse prospettive.

Pellicola
l film è realizzato in 16 millimetri. Abbiamo molto discusso sull'idea del formato, prima di scegliere di realizzare il film in pellicola. Oltre alla bellezza del formato, c'è il limite dell'utilizzo del mezzo che ci sollecita a fare delle scelte importanti nel momento stesso della ripresa, ci impone un metodo nella ricerca estetica e allo stesso tempo ci obbliga al rigore. Girare in pellicola è un privilegio, così come è un privilegio raccontare i giovani attraverso questo supporto. La scelta non è casuale. Protagonista del film è una generazione completamente assuefatta al video, assai diversa da quella raccontata delle inchieste degli anni '60 e '70. Una generazione che si guarda continuamente, che sa come riprendere e come riprendersi. I giovani sono registi di sé stessi, sono tutti attori, e per questo spiazzarli attraverso l'utilizzo di una tecnologia insolita diventa per noi uno strumento potente. Affermare una distanza dalla loro esperienza quotidiana di filmare crea il necessario spaesamento per realizzare un materiale atipico che si distacca dai video condivisi quotidianamente sui social. La pellicola produce memoria. Già dopo lo sviluppo è corpo solido. Raccontiamo attraverso un supporto fisico che speriamo fra 20-30 anni esista ancora per trasmettere il nostro racconto.


dal pressbook del film

Eventi

Presentato in prima mondiale alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes 2021.

Ospite in prima italiana alla XIX edizione di Alice nella Città, la sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma, diretta da Fabia Bettini e Gianluca Giannelli, in programma dal 14 al 24 ottobre 2021.

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