I figli di Caino (2021)
I figli di CainoNord dell'Albania. In un piccolo villaggio dove il tempo sembra essersi fermato, e la vita e la morte dipendono dalle regole severe di un antico codice, il Kanun, un gruppo di ragazzini si incontra e discute della storia di Caino e Abele, cercando un'analogia tra le proprie vicende personali e il racconto biblico: una delle poche possibilità, per loro, di affrontare i propri traumi e le proprie emozioni.
Info Tecniche e Distribuzione
Genere: DrammaticoNazione: Francia, Albania, Italia - 2021
Durata: 69 minuti
Formato: Colore
Produzione: Margo Cinema, Anima Pictures (co-produzione), Young Films (co-produzione), Rai Cinema (in collaborazione con), Centro Nazionale Albanese della Cinematografia - QKK (con il sostegno di), Ministero della Cultura - MIC (con il sostegno di), Centre National du Cinéma et de l'Image animée - CNC (con il sostegno di), Amnesty International Italia (con il patrocinio di), Yes Life - No Blood Feud Foundation (con l'aiuto di), Fondazione Pianoterra Onlus (con l'aiuto di), M&M Ivanaj Foundation Institute (con l'aiuto di), NOA Financial Institute (con l'aiuto di), Premio Mutti (con l'aiuto di)
Conosciuto anche come: Sons of Cain [Internazionale]
Cast e personaggi
Regia: Keti StamoSceneggiatura: Keti Stamo
Musiche: Nicholas Mollard
Fotografia: Stefano Usberghi
Montaggio: Paola Freddi, Camille Lotteau, Mattia Levi
Suono in presa diretta: Endri Pine | Montaggio del suono: Thomas Fourel.
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Curiosità
Il Kanun è una legge consuetudinaria dell'Albania settentrionale, le cui origini potrebbero risalire al Medioevo o persino all'Età del Bronzo, che regola tutti gli aspetti della vita di montagna: dall'organizzazione economica della famiglia all'ospitalità, dai confini al lavoro, dal matrimonio alla fratellanza. La besa, l'onore personale, riveste un'importanza capitale nel codice, come pietra miliare della condotta personale e sociale. Alcune delle regole più controverse del Kanun riguardano l'omicidio: la legge sancisce infatti il principio della "vita per la vita", obbligando i parenti della vittima a cercare gjakmarrja (vendetta di sangue). Le regole del Kanun sono riemerse negli anni '90 nel nord dell'Albania. Alcune organizzazioni cercano di mediare tra le famiglie coinvolte in queste faide, e di far "perdonare il sangue". L'unica alternativa alla morte, per gli uomini maggiorenni, è restare chiusi nelle proprie case, "tutelate" dal Kanun come luoghi sacri e inviolabili, finché il perdono non viene concesso.
Nota della regista
I figli di Caino è, volutamente, un film "non-narrativo", basato sulla struttura primitiva dei sogni. Il film mostra una nuova prospettiva su un antico problema sociale albanese, trattato attraverso il punto di vista dei bambini e delle donne, usando i loro sogni come principale linguaggio comunicativo e costruendo un'atmosfera nostalgica e sognante come linguaggio visivo. (Keti Stamo)
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