L’Urlo (di Francesco Barilli)

L'Urlo (2018)

L'Urlo
Locandina L'Urlo
L'Urlo è un film del 2018 prodotto in Italia, di genere Cortometraggio e Sci-Fi diretto da Francesco Barilli. Il film dura circa 15 minuti. Remake dell'omonimo film del 1966, ambientato in un futuro distopico orwelliano, diretto da Camillo Bazzoni, prodotto e fotografato da Vittorio Storaro, dove Barilli ricopriva il ruolo di attore protagonista. Il cast include Luca Magri, Raluca Dontu, Adriano Guareschi, Kandé Baidy.

In un futuro distopico, in cui sono inibite e vietate le emozioni di ogni genere, Paolo Caren legge libri di poesia, sente musica e si innamora. La polizia di stato, per la salvaguardia del popolo si mette sulle sue tracce. Viene spiato, seguito e arrestato. 

Info Tecniche e Distribuzione

Genere: Cortometraggio, Sci-Fi
Nazione: Italia - 2018
Durata: 15 minuti
Formato: Colore 1.85 HD
Produzione: Avila entertainment
Note:
Le riprese si sono svolte, come nel 1966, a Parma e provincia, ma utilizzando quella parte architettonica della città più futuristica e allo stesso tempo meno conosciuta.
Soggetto:
Remake dell'omonimo film del 1966, ambientato in un futuro distopico orwelliano, diretto da Camillo Bazzoni, prodotto e fotografato da Vittorio Storaro, dove Barilli ricopriva il ruolo di attore protagonista.

Cast e personaggi

Regia: Francesco Barilli
Sceneggiatura: Francesco Barilli
Fotografia: Pierpaolo Pessini
Scenografia: Francesco Barilli
Montaggio: Nicola Tasso
Costumi: Franco Setti

Cast Artistico e Ruoli:
foto Luca Magri

Luca Magri

Paolo Caren
foto Raluca Dontu

Raluca Dontu

La ragazza
foto Kandé Baidy

Kandé Baidy

Poliziotto giovane



Produttori:
Antonio Amoretti (Produttore), Francesco Campanini (Line producer), Pietro Corradi (Produttore), Luca Magri (Produttore)

Immagini

[Schermo Intero]

Il progetto e la sua storia
Nel 1965, tre giovani cineasti, Bazzoni, Storaro e Barilli, reduci dal set di Prima della rivoluzione del 1964 di Bernardo Bertolucci (Barilli era il protagonista, Storaro e Bazzoni vi avevano lavorato come operatori di ripresa), scrissero un soggetto di fantascienza e, con un budget irrisorio, girarono un piccolo film tra Parma, Roma e Salsomaggiore Terme, senza immaginare che sarebbe stato destinato a divenire un film di culto.

Nel 1966 L' Urlo debuttò al festival di Cannes godendo di un riguardevole successo, lanciando la carriera di Bazzoni, di Barilli e facendo scoprire al pubblico la straordinaria capacità visiva di Storaro, diventato uno tra i più grandi esponenti della cinematografia mondiale. Nel 1967, Storaro, al suo primo lavoro importante come direttore della fotografia, ricevette un attestato speciale per la migliore fotografia in bianco e nero dal sindacato nazionale giornalisti cinematografici ai Nastri d'Argento. Mezzo secolo dopo, uno degli autori dell'opera originale e straordinario protagonista del corto, Francesco Barilli, ha un'idea che intende fortemente realizzare: rifare il corto aggiornandolo ai nostri tempi e alla nostra tecnologia, nella sfida di riuscire a trasformarlo in qualcosa di fortemente attuale sia artisticamente sia a livello produttivo. L'incontro con la società di produzione cinematografica parmense Avila Entertainment srl fa sì che il progetto prenda forma e si realizzi.

Le riprese si sono svolte, come nel 1966, nei territori di Parma e provincia, ma utilizzando quella parte architettonica della città più futuristica e allo stesso tempo meno conosciuta. La volontà di Barilli, di Magri e dei produttori è di dare al corto una visibilità da lungometraggio con lo sviluppo di una distribuzione che in genere i corti non hanno.

DICHIARAZIONE DEL REGISTA

"L'Urlo è il remake del cortometraggio omonimo del 1966 che ho interpretato come protagonista. La storia ambientata in un futuro dispotico e Orwelliano racconta di Paolo Caren, un giovane romantico che legge libri di poesia e sente musica emozionale. La polizia di stato per la salvaguardia del popolo lo spia, lo segue, lo controlla…

Il film del '66 era prodotto e fotografato da Vittorio Storaro e diretto da Camillo Bazzoni. In tre, dopo avere scritto una breve storia, per realizzarlo abbiamo fatto il lavoro che per un film avrebbero fatto in venti. Io senza essere accreditato ero anche scenografo e aiuto regista ed è stata una palestra fondamentale per potere fare questo mestiere, fondamentale quanto Prima della rivoluzione dove su quel set ho conosciuto Camillo e Vittorio che avevano il ruolo di operatori alla macchina. Le riprese di L'Urlo si sono protratte per diversi mesi tra Parma, Salsomaggiore e Roma e finalmente dopo quasi un anno di lavoro il corto fu presentato al festival di Cannes con grande sorpresa di tutti. Successivamente partecipò a tante altre manifestazioni e rivedendolo nel tempo ho sempre accarezzato l'idea di rifarlo, ma in veste di regista con l'aiuto delle attrezzature che la tecnologia di oggi ci mette a disposizione. Ho affidato il ruolo di Caren a Luca Magri (che ha anche prodotto il film), attore con cui ho fatto un horror nel 2012, e l'ho girato nella mia città cercando di fotografare una Parma futuristica e sconosciuta e sforzandomi di raccontare la stessa storia, con la differenza che nel film degli anni '60 si raccontava di quello che sarebbe stato il futuro mentre con il nuovo si racconta più o meno il mondo attuale".    

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