Poster Il Matrimonio di Rosa

Il Matrimonio di Rosa (2020)

La boda de Rosa
Locandina Il Matrimonio di Rosa
Il Matrimonio di Rosa (La boda de Rosa) è un film del 2020 prodotto in Spagna e Francia, di genere Commedia e Romantico diretto da Icíar Bollaín. Il cast include Candela Peña, Sergi Lopez, Nathalie Poza, Ramón Barea, Paula Usero, Xavo Giménez, Paloma Vidal, Lucía Poveda, María José Hipolíto, María Maroto. In Italia, esce al cinema giovedì 16 Settembre 2021 distribuito da Officine Ubu.

Quando Rosa decide di riprendere il controllo della propria vita, si rende presto conto che i suoi piani si scontrano con gli interessi di tutta la famiglia. Sposarsi con se stessa sarà la cosa più difficile che abbia mai fatto.

Rosa ha un lavoro estenuante, un fratello ingombrante, un padre troppo presente, una sorella piuttosto sfuggente, un fidanzato che riesce a vedere a stento e una figlia che si è appena separata con due bambini. Abituata ad anteporre i bisogni degli altri ai suoi, Rosa sta per compiere 45 anni e la sua vita non solo è fuori controllo, ma è molto lontana dall'essere qualcosa che può definirsi "sua". Decide così di dare uno scossone alla propria vita e afferrarne le redini, o almeno tentare di farlo. Il sogno di Rosa è riaprire la vecchia sartoria della madre, ma prima vorrebbe organizzare un matrimonio molto speciale: un matrimonio con sé stessa. Senza rivelare a nessuno le proprie intenzioni Rosa convoca i fratelli e la figlia a Benicasim, il paese di origine della madre, come testimoni del suo "matrimonio". Ma presto scoprirà che i fratelli e la figlia hanno altri piani e ognuno i propri problemi, e che cambiare la propria vita non sarà una facile impresa…

Info Tecniche e Distribuzione

Uscita al Cinema in Italia: giovedì 16 Settembre 2021
Uscita in Italia: 16 Settembre 2021 al Cinema
Genere: Commedia, Romantico
Nazione: Spagna, Francia - 2020
Durata: N.d.
Formato: Colore
Produzione: Tandem Films, Turanga Films, Setembro Cine, La boda de Rosa Pelicula AIE, Halley Productions (Francia), RTVE (partecipazione), Moviestar+ (partecipazione), À Punt Mèdia (partecipazione), Gobierno de Espana (finanziato da), Institut Valencià de Cultura (finanziato da), Institut Català de les Empreses Culturales (finanziato da)
Distribuzione: Officine Ubu

Cast e personaggi

Regia: Icíar Bollaín
Sceneggiatura: Icíar Bollaín, Alicia Luna
Musiche: Vanessa Garde
Fotografia: Sergi Gallardo, Beatriz Sastre
Scenografia: Laia Colet
Montaggio: Nacho Ruiz Capillas
Costumi: Giovanna Ribes

Cast Artistico e Ruoli:



Produttori:
Cristina Zumárraga (Produttore), Pablo Bossi (Produttore), Lina Badenes (Produttore), Fernanda Del Nido (Produttore), Alexandra Lebret (Produttore), Cristina Zumárraga (Produttore esecutivo), Lina Badenes (Produttore esecutivo), Fernanda Del Nido (Produttore esecutivo)


Assistente alla regia: Guillermo Escribano | Suono: Eva Valino, Juan Ferro, Steve Miller | Trucco e parrucco: Amparo Sánchez | Casting: Mireia Juárez, Déborah Borque.

Immagini

[Schermo Intero]

Note di regia

Raggiungere un punto di vista comune tra i sogni di Rosa e il resto della famiglia diventerà una grande sfida, anche quando si tratta di organizzare il proprio matrimonio.
Ci sono molte Rosa tra noi, nella nostra routine quotidiana, e ognuno di noi ha dentro una parte di Rosa. Conoscere ciò che vogliamo veramente e non rinunciarci mai, è uno dei compiti più difficili che tutti affrontiamo nella nostra vita, e che spesso non riusciamo a realizzare. Ma Rosa si impegna a lottare per questo!
Credo umilmente che Il matrimonio di Rosa sia come tornare indietro nel tempo ai miei primi film. È una storia di persone vere, che rappresenta le relazioni tra di loro e con ciò che le circonda, cercando di dare voce ai pensieri interiori sulle cose della vita di tutti i giorni, che riguardano tutti noi, con umorismo ed emotività.

Il matrimonio in solitaria, o sposarsi con se stessi

Alicia Luna e io, Icíar Bollaín, ci siamo imbattute nel "solo wedding" leggendo un articolo di giornale poco più di due anni fa: un giornalista britannico ha raccontava di un'agenzia a Tokyo dove le donne possono realizzare il sogno di sposarsi ed essere "principesse per un giorno" nel loro abito da sposa, con auto da matrimonio e album fotografico inclusi, senza bisogno dello sposo.

Cercando un po' più a fondo (e andando a Tokyo per incontrare l'organizzatore di questi "matrimoni"), abbiamo scoperto che il matrimonio in solitaria in Giappone hanno più a che fare con l'estetica e l'idea che non avere uno sposo non ti impedisce di diventare una principessa per un giorno e fare delle belle foto, una tradizione molto importante per le donne giapponesi. Queste donne pagano per avere il ricordo più bello della loro vita, e anche per le foto più belle, senza la necessità di sposare nessuno. E in qualche strano modo, questo aiuterebbe la loro autostima.

Tuttavia, al di là del Giappone, Alicia ed io abbiamo presto scoperto che il matrimonio in solitaria è un fenomeno internazionale: le donne di tutto il pianeta, Spagna compresa, da sole o in compagnia di familiari e invitati, hanno iniziato a sentire il bisogno di "impegnarsi" per se stesse: prendersi cura di sé, rispettarsi e, insomma, amarsi, in una cerimonia che prende in prestito tutti gli elementi del matrimonio convenzionale come le promesse, l'abito, l'anello e persino la luna di miele… tranne un piccolo dettaglio: lo sposo.

Dietro l'idea di sposarsi con se stessi, che potrebbe sembrare assurda, ce n'è una più profonda di impegno e rispetto per sé: è l'idea che per essere rispettati dagli altri bisogna prima rispettare se stessi, e che per essere amati bisogna prima amare se stessi. E di conseguenza, avere il coraggio di portare avanti questo impegno nel corso di tutta la vita, "finché morte non ci separi". In questi matrimoni c'è anche la volontà di andare controcorrente, se necessario, di imparare a dire di no, a disobbedire, cosa che noi donne, per cultura e storia, siamo poco avvezze a fare.

Sposandosi, la persona abbandona l'idea di mettere la propria felicità nelle mani di un'altra persona, e allo stesso tempo smette di essere responsabile della felicità di un altro. Sono idee universali, che valgono sia per gli uomini che per le donne, anche se sicuramente più per le donne, perché veniamo da una cultura secolare in cui le donne devono compiacere e prendersi cura degli altri, provvedendo ai loro bisogni mettendosi al secondo posto.

Sono questioni esistenziali, ma nel mio film vengono raccontate con umorismo ed emozione, attraverso personaggi riconoscibili, umani, fragili e contraddittori, per non dire coraggiosi, pronti e disposti a "premere il bottone nucleare" e ricominciare da capo… Famiglia permettendo, ovviamente. Perché proprio qui si trova il secondo tema del film: come se ricominciare da capo non fosse già abbastanza complicato, ci sarà sempre qualcun altro che si metterà in mezzo per complicare le cose… 

La famiglia

Tutti noi assumiamo inconsciamente dei ruoli familiari. Non siamo solo il fratello o la sorella maggiore, quello di mezzo o la più giovane, siamo anche il fratello amichevole, quello prepotente, la sorella viziata o il burlone. Questi sono ruoli familiari che tendiamo a portarci dietro per tutta la vita. Spesso riusciamo a scrollarcene di dosso fuori dall'ambiente familiare, e a inventarne uno nuovo, ma appena torniamo "a casa", la stessa etichetta si attacca di nuovo, e sembra che ci si possa fare poco.

Spesso siamo anche gravati, consciamente o inconsciamente, dal compito di fare ciò che ci si aspetta da noi, o ciò che pensiamo gli altri si aspettino da noi. A volte, il la famiglia rende impossibile ascoltare ciò che si ha dentro, o si vorrebbe dire.
Rosa ha un fratello, Armando, fin troppo disposto ad assumersi responsabilità che non sono le sue, e a organizzare ciò che nessuno gli ha chiesto di fare, ma è anche impegnato in un lavoro frenetico che usa per cercare di nascondere un matrimonio fallito. Violeta, la sorella di Rosa, che è esattamente l'opposto della sorella, è sempre troppo impegnata per dare una mano, ma è anche spaventata dal passare degli anni e per questo si anestetizza bevendo al punto da perdere il lavoro. E la figlia di Rosa, Lidia, partita da casa per iniziare una nuova vita fuori dalla Spagna, finisce per tornare al nido di famiglia a chiedere aiuto, perché si ritrova sola ad accudire i due figli. Ultimo ma non meno importante è il padre di Rosa, Antonio, un uomo che non è riuscito a colmare l'enorme vuoto lasciato dalla moglie deceduta, se non ficcando il naso negli affari di sua figlia.

Il matrimonio di Rosa mostra i conflitti familiari, i fallimenti e i problemi di tutti e, inutile dirlo, le cose non vanno sempre secondo i piani… E il guaio è che cambiare il ruolo nella sfera familiare, significa che anche altre le parti devono essere riassegnate. E non tutti sono sempre ben disposti al cambiamento.

L'impresa di Rosa

L'idea di Rosa di sposarsi non è che l'inizio di una nuova vita per la nostra protagonista. Una delle cose che Rosa si promette al suo matrimonio è di perseguire i suoi sogni. Abbiamo immaginato una serie di idee diverse su questo nuovo percorso professionale di Rosa, e su quei sogni insoddisfatti che lei si accinge a realizzare. È stato tutt'altro che facile, perché una cosa è voler cambiare la propria vita, un'altra è ottenerlo in un modo che sia credibile in un film. Alla fine, abbiamo deciso che Rosa avrebbe riaperto il laboratorio sartoriale che apparteneva alla madre, e che avrebbe trovato nuove idee per i suoi abiti. Ma è stata la lettura di un recente articolo di giornale su un'attività di abbigliamento online che ha dato forma all'avventura imprenditoriale di Rosa, dando quella credibilità e attualità di cui avevamo bisogno.

Mariquita Trasquilá è un'azienda con un negozio e magazzini in un piccolo villaggio dell'Andalusia chiamato Trebujena, di soli 7000 abitanti. Vanta un fatturato on-line annuo di un milione e mezzo di Euro in abiti da cerimonia. La stessa commessa fa da modella per le pagine web e posa per le vie del paese. Negli ultimi 10 anni, l'attività non ha mai smesso di crescere, come racconta un articolo del quotidiano El Pais.
Nei pochi giorni in cui si svolge il film, Rosa scopre un mercato potenziale con l'aiuto di una ragazza del villaggio, Lolín, un mercato al quale può avvicinarsi lentamente, senza bisogno di grandi investimenti.
Così, ispirandoci all'articolo in questione, abbiamo finito per dare forma al percorso imprenditoriale che Rosa vuole intraprendere, "La sarta senza ditale", attraverso il quale inizia davvero una nuova vita, un nuovo lavoro e realizza un sogno, dopo il matrimonio con se stessa che dà origine al titolo del film.

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