Locandina Il Grande Giorno
Locandina Vado a scuola: Il Grande Giorno
Vado a scuola: Il Grande Giorno (Le grand jour) è un film del 2015 prodotto in Francia, di genere Documentario diretto da Pascal Plisson. Il film dura circa 88 minuti. In Italia, esce al cinema giovedì 13 Ottobre 2016 distribuito da Academy Two.

Dopo il grande successo di Vado a scuola (2013), Pascal Plisson torna a raccontare i sogni e le speranze attraverso le storie dei quattro giovani protagonisti di Le grand jour, provenienti dai più disparati angoli del mondo. Per mesi, addirittura per anni, i quattro protagonisti del film, aspettano, si preparano e si preoccupano. Sanno che questo giorno speciale cambierà le loro vite per sempre. I nostri quattro eroi si preparano ad affrontare la prova che determinerà non solo il loro destino ma anche quello delle loro famiglie. Alla fine dopo tanto impegno, attenzione e perseveranza a scuola, sono arrivati alla consapevolezza che il sogno sta per avverarsi… Hanno fatto progressi nonostante le condizioni fossero spesso molto difficili, ma ora sono concentrati molto più di prima su un unico obiettivo, il successo. 

Info Tecniche e Distribuzione

Uscita al Cinema in Italia: giovedì 13 Ottobre 2016
Uscita in Italia: 13/10/2016
Prima Uscita: 23/09/2015 (Francia)
Genere: Documentario
Nazione: Francia - 2015
Durata: 88 minuti
Formato: Colore
Produzione: Ladybirds Films
Distribuzione: Academy Two

Cast e personaggi

Regia: Pascal Plisson

Immagini

[Schermo Intero]

I PROTAGONISTI

TOM, 19 ANNI – UGAND. Tom studia presso l'Autorità per la salvaguardia della fauna nel cuore del parco nazionale Queen Elizabeth di cui sogna di diventarne ranger. Gli esami che concluderanno il suo percorso di studi sono alle porte e per affrontarli, Tom e i suoi compagni si stanno impegnando tenacemente. Grazie al sostegno della famiglia e alla sua ferrea volontà desidera ottenere il lavoro dei suoi sogni.

DEEGII, 11 ANNI – MONGOLIA. Deegii ha solo undici anni, ma è già determinata a perseguire, con un impegno fuori dal comune, la sua strada per diventare una contorsionista. Non è la sola bambina ad inseguire questo sogno in Mongolia. Deegii dovrà dividersi tra duri allenamenti e la scuola. Il grande giorno è quasi arrivato e avrà solo quattro minuti per convincere la giuria di essere una delle ragazze migliori.

ALBERT, 11 ANNI – CUBA. Albert vive in un quartiere popolare di L'Avana. Sogna di diventare il miglior pugile della sua generazione. I suoi voti a scuola sono poco brillanti e questo non gli ha permesso di proseguire gli allenamenti. è consapevole che dovrà applicarsi di più perché, se vorrà rendere la sua famiglia fiera di lui e, un giorno, la sua nazione, dovrà essere ammesso alla Sport-Study Academy. Per accedere a questa scuola dovrà affrontare la battaglia più importante della sua vita.

NIDHI, 15 ANNI – INDIA. Nidhi ha quindici anni e un talento per la matematica. Vive in Bihar nel nord dell'India insieme ai genitori e ai quattro fratelli. Nidhi è consapevole di possedere tutte le potenzialità per competere all'esame di ammissione per il politecnico della sua regione. Il sostegno della sua famiglia, sebbene di umili origini, sarà fondamentale per affrontare la sua più grande sfida.

INTERVISTA A PASCAL PLISSON

Considera questo film il seguito diretto di Vado a scuola? L'idea de Il grande giorno mi è venuta prima di finire il documentario Vado a scuola. Sei anni fa, ho incontrato un bambino di dieci anni in un treno in Russia. Veniva da un piccolo villaggio della Siberia ed era seduto vicino a me. Mi ricordo che indossava un cappello chapka rovinato e aveva un violino sulle ginocchia. Leggeva uno spartito. Gli ho chiesto che cosa stesse facendo lì da solo. In realtà i suoi genitori ed il suo villaggio avevano fatto una colletta per permettergli di partecipare ad un'audizione in una grande scuola di musica a San Pietroburgo. Ho trovato questa cosa incredibile. È riuscito a convincere la giuria e la sua vita si è trasformata. Ha ottenuto una borsa di studio e ha reso fiero il suo villaggio. Da quest'esperienza mi è venuta l'idea di realizzare un film sui bambini che lottano per realizzare i propri sogni. Molti chiedevano il seguito di Vado a scuola, e senza esserlo esattamente, Il grande giorno si è presentato come una successione naturale.

Come fa a selezionare i bambini e le sfide che stanno affrontando? Ho la fortuna di viaggiare molto per realizzare documentari televisivi. Ho in testa immagini molto forti di alcuni paesi. Inoltre ho vissuto una quindicina di anni in Africa. Conosco gente un po' dappertutto, e questo mi ha molto aiutato nelle mie ricerche. Per Il grande giorno volevo fin dall'inizio, partire su un opera pluridisciplinare. Ho scelto la boxe a Cuba con Albert, un concorso d'ingresso in una grande scuola di matematica in India, un racconto attorno al circo in Mongolia e il diploma di ranger in Uganda con Tom. La boxe mi interessava e sapevo che in paesi come Cuba o Panama ci sono numerosi ragazzi con grandi potenzialità. Li ho visti giocare a boxe, ho conosciuto i loro genitori, prima di incontrare Albert durante un torneo in una provincia dell'entroterra. Mi ha impressionato. Aveva proprio la faccia da pugile, mezzo angelo, mezzo demone. Per quel che riguarda l'India, mi hanno parlato del concorso "Super 30" che permette ogni anno a bambini svantaggiati come Nidhi, di frequentare una grande scuola. Ho trovato questo molto interessante. Ho pensato alla Mongolia perché è il paese del circo. Tuttavia, ho esitato prima di riprendere la scuola di contorsionisti perché è un ambiente molto difficile. Infine l'Uganda è un paese che si sta ricostruendo grazie una gioventù impegnata nella protezione degli animali. Come molti dei suoi concittadini, Tom ha questa voglia incontenibile di lavorare in mezzo alla natura.

Com'è riuscito a scrivere una sceneggiatura così particolare, a metà strada tra il documentario e il cinema di finzione? Ne Il grande giorno vi è una parte di fiction e tantissimi momenti di vita unici e veri. Inizialmente viene scritta una sceneggiatura per convincere i produttori, ma in pratica, è solo un punto di partenza. Perché inevitabilmente le riprese cambiano ogni giorno a seconda delle mie osservazioni e di ciò che mi raccontano Nidhi, Albert, Tom e Deegii. Li conosco così bene che finisco per essere parte del loro quotidiano. Abbiamo passato giornate intere insieme prima delle riprese. Li ho accompagnati a scuola, ho osservato a lungo le loro abitudini, i loro timori e i loro sogni. Ho conosciuto i genitori, gli amici, la famiglia. Sono andato più volte in ognuno dei paesi presenti nel film, abbiamo girato molte ore, questo ci ha permesso di cogliere momenti di verità, delle istantanee, che non erano scritte né previste. Questo ci è valso un lungo montaggio di 22 settimane.

è ancora in contatto con i protagonisti del film? Ho stretto legami forti e continuo tutt'ora a rimanere in contatto con loro. Ripartirò tra poco per Cuba per andare a trovare Albert. Con Tom ci sentiamo molto spesso al telefono e lo aiutiamo a proseguire il suo cammino. Quest'esperienza va al di là di un film o di un documentario. In un certo senso li considero come se fossero i miei figli, cerco di aiutarli in ogni loro difficoltà.

Perché l'Europa è così esclusa da Il grande giorno? Forse perché ho passato la mia vita a viaggiare al di fuori dell'Europa. Mi interessano le sfide della vita che vanno al di là dei nostri limiti. Quei bambini mi toccano profondamente e fanno vedere ai nostri ragazzi, a volte molto viziati, che è bello andare in fondo alle proprie passioni.

Vado a scuola è stato un immenso successo con 1,4 milioni di spettatori. è stato difficile ripartire con un nuovo progetto? Il film ha ottenuto un enorme successo. Per darvi un'idea, avremmo fatto salti di gioia anche se avessimo raggiunto 300.000 spettatori. Non ci aspettavamo tanta attenzione per un film intimista incentrato sull' istruzione. L'argomento trattato poteva non essere di interesse per i bambini, eppure il messaggio è entrato nel cuore sia dei piccoli che degli adulti.

Perché è stato così importante sottolineare il tema dell'accesso all'istruzione? Sono stato un bambino poco diligente a scuola. Ho smesso frequentarla a 15 anni per viaggiare. Ho lavorato in Inghilterra, negli Stati Uniti. Ho detto addio alla mia vita di avventuriero per dedicarmi all'educazione dei miei figli. Vedere ragazzi che fanno di tutto per studiare mentre io ho abbandonato presto, mi colpisce profondamente. Sono convinto che ovunque ci siano talenti. Bisogna cercarli e aiutarli a prendere coscienza delle loro potenzialità.

Qual è stato il suo grande giorno? Quando ho vinto il César per la realizzazione di Vado a scuola che ha cambiato la mia vita. La mia idea di cinema lasciava scettica molta gente. Il César per il miglior documentario è stato un vero e proprio riconoscimento. Non c'è davvero età per avere il proprio grande giorno.

Accesso all'istruzione

I protagonisti del film hanno avuto accesso all'istruzione, alla formazione e alle infrastrutture per realizzare i loro sogni. Sono molto fortunati perché oggi nel mondo:
• 61 milioni di bambini non hanno accesso all'istruzione
• 71 milioni di adolescenti non frequentano la scuola secondaria
• 621 milioni di giovani in tutto il mondo sono senza occupazione (non vanno né a scuola, né alla ricerca di un posto di lavoro)
• Milioni di bambini vivono per strada o sono costretti a lavorare. Vengono discriminati a causa del loro status sociale, di genere, o a causa di un handicap, o perché fanno parte di una minoranza linguistica o etnica. Tra i giovani senza lavoro, senza competenze o formazione la maggior parte sono ragazze.

è fondamentale per la lotta contro l'emarginazione, incrementare le infrastrutture educative, sportive e culturali, in luoghi remoti. Questo è uno degli obiettivi chiave dello sviluppo sostenibile fissati dalle Nazioni Unite per i prossimi 15 anni, ed è specificamente mirato nei confronti delle popolazioni più fragili ed emarginate. Fonti: UNIFEM, UNESCO, Banca Mondiale

Spunti di riflessione

1) Quali sono gli aspetti che ti hanno colpito di più del film?
2) Ti sei identificato in alcuna di queste storie?
3) Qual è il ruolo delle famiglie nel raggiungimento degli obiettivi dei propri figli?
4) Nel film la nonna di Deegii sottolinea l'importanza di poter scegliere liberamente il proprio futuro. Quanto conta per te questo aspetto?
5) Il padre di Albert è un ex pugile e vede nel proprio figlio una seconda possibilità di successo. Quali potrebbero essere le conseguenze di questo atteggiamento?
6) Quali pensi siano i progetti che i tuoi genitori hanno sul tuo futuro?
7) Nel film i nostri protagonisti si impegnano duramente per ottenere i propri obiettivi. Questo comporta enormi sacrifici: studiare fino a tarda notte, vivere lontano dalla propria famiglia, niente televisione e pochi svaghi. Pensi che saresti in grado di sostenere una simile sfida?
8) Come immagini la tua vita da grande? Quali obiettivi hai per il tuo futuro?
9) Cosa significa per te avere successo?
Oggi è sempre più diffuso il concetto che la realizzazione personale non comporti fatica e sacrifici. Inoltre il successo si misura sempre più spesso solo attraverso il denaro. Riuscire nella vita vuol dire soprattutto conoscere se stessi e il mondo che ci circonda, capire i bisogni delle persone che amiamo, impegnarci in prima persona a rendere migliore il mondo in cui viviamo.

HomeVideo (beta)


STREAMING VOD, SVOD E TVOD:

Puoi cercare "Vado a scuola: Il Grande Giorno" nelle principali piattaforme di VOD: [Apri Box]
DVD E BLU-RAY FISICI:
Non abbiamo informazioni specifiche ma puoi aprire i risultati della ricerca di DVD o Blu-Ray per "Vado a scuola: Il Grande Giorno" o correlati su Amazon.it: [APRI RISULTATI]
Impostazioni privacy