Locandina Max Steel

Max Steel (2017)

Max Steel
Locandina Max Steel
Max Steel è un film del 2017 prodotto in USA, di genere Azione e Avventura diretto da Stewart Hendler. Ispirato al giocattolo della Mattel e all'omonimo cartoon. Il cast include Maria Bello, Billy Slaughter, Ben Winchell, Phillip DeVona, Andy Garcia, Ana Villafañe, Mike Doyle. In Italia, esce al cinema giovedì 26 Gennaio 2017 distribuito da Lucky Red.

Max, figlio di uno scienziato morto misteriosamente, scopre di avere poteri sovrumani grazie a un amico alieno.

Il giovane Max McGrath e sua madre si sono da poco trasferiti a Copper Canyon, la cittadina in cui Max è nato e dove suo padre, uno scienziato, è morto in circostanze misteriose. Integrarsi nella nuova scuola non è facile per Max e il tutto diventa sempre più complicato quando il suo corpo, improvvisamente, inizia a generare strane fiammate di energia, un potere incontrollabile che lo costringe ad allontanarsi dalle persone che gli sono accanto, compresa la sua nuova amica Sofia. Durante una fiammata che gli costerebbe la vita, Max viene salvato da Steel, un extraterrestre techno-organico che segretamente lo osservava. I due scoprono che possono controllare e trasformare le proprie energie in una forza sovraumana solo se uniti e che separati non potranno sopravvivere. Quando i due improbabili amici impareranno ad accettare i propri destini collegati, si troveranno a scoprire segreti sulla morte del padre di Max e scopriranno anche di essere perseguitati da un nemico inaspettato, deciso a catturarli per un piano malvagio. I due dovranno scoprire la verità e trovare un modo per sconfiggere la misteriosa forza che sta minacciano il mondo.

Info Tecniche e Distribuzione

Uscita al Cinema in Italia: giovedì 26 Gennaio 2017
Uscita in Italia: 26/01/2017
Genere: Azione, Avventura, Sci-Fi
Nazione: USA - 2017
Durata: N.d.
Formato: Colore
Produzione: Dolphin Entertainment, Mattel Entertainment, Playground Productions, Open Road Films (II)
Distribuzione: Lucky Red
Box Office: USA: 3.410.183 dollari
Note:
Presentato alla Festa del Cinema di Roma 2016.
Soggetto:
Ispirato al giocattolo della Mattel e all'omonimo cartoon.

Immagini

[Schermo Intero]

UNA SUPER PRODUZIONE

“Alla Dolphin adoravamo l’idea che un teenager potesse essere un supereroe,” racconta Bill O’Dowd, Amministratore Delegato di Dolphin Films e co-produttore di Max Steel.  “Il fatto che accanto a lui ci fosse Steel, che è in grado di renderlo un supereroe, era ancora più emozionante; e poi Steel è un personaggio talmente divertente. Ci ha dato l’opportunità di fare una buddy comedy, che arricchisce la tensione della storia, dovuta al fatto che il mondo è in grave pericolo.”
“Era il momento giusto per portare sul grande schermo un supereroe entusiasmante e moderno come questo,” afferma Julia Pistor,  co-produttrice di Max Steel.  Mattel vede i film come un mezzo per avvicinare il pubblico ai loro personaggi, così abbiamo affidato al nostro fantastico e innovativo team di cineasti la missione di creare un nuovo filone all’interno di questo genere.”
Max Steel è un character molto importante della Mattel, e circa quattro anni fa la società ha deciso di reinventarlo per la generazione odierna,” aggiunge Pistor.  “Da quel proposito è nato il cartone animato; e ora è in arrivo il film, il primo della Mattel dai tempi di He Man, del 1987.”
“L’opportunità di prendere un character e di trasformarlo in un film live action è molto interessante,” aggiunge O’Dowd.  “Max Steel è una ‘origin story’, un racconto in cui viene rivelato come un personaggio ha acquisito i suoi superpoteri e le circostanze in cui è diventato un supereroe, per un pubblico di tutte le età. Nel film Max è un adolescente, perciò il pubblico più giovane proverà ammirazione nei suoi confronti, mentre gli adolescenti s’identificheranno con lui.”
“Volevamo fortemente renderlo quanto più realistico possibile,” ribadisce Pistor.  “E’ una storia che susciterà ispirazione perché al suo centro c’è un adolescente che attraversa le stesse situazioni tipiche degli adolescenti reali, ma la differenza è che lui scopre di essere per metà alieno e di avere grandi poteri. Il problema è che se non riesce a mantenere il suo potere sotto controllo rischia di far esplodere il mondo intero. Quindi è spaventato e scoprirà che dovrà passare il resto della sua vita assieme a Steel, che lo rende migliore di quanto non possa essere da solo.” 

UN SUPER REGISTA

Il regista Stewart Hendler conosce Bill O’Dowd sin dai tempi di H+, una serie web che Hendler ha diretto per Dolphin Digital Media.
Julia Pistor, per sua stessa ammissione fan di Hendler, sapeva che sarebbe stato capace di aggiungere suspense, timore e trepidazione al film.  “E’ stato davvero bravo,” dice.  “Non è solamente un film family divertente, con l’elemento del supereroe. C’è un segreto che Max si appresta a scoprire e Stewart è un maestro nella creazione del mistero, ma sa essere anche molto divertente. Sapevamo che sarebbe stato capace di gestire bene anche il lato comico.”
“Volevamo un film che avesse una risonanza negli spettatori a prescindere da dove vivono – Miami, Topeka, Roma o Caracas. E’ proprio così che Stewart racconta la storia di Max. Non è il tipico film sui supereroi. Max è un vero teenager, che vive nel mondo dei teenager, ma che incredibilmente è anche un supereroe.”
“Volevamo ancorarlo alla realtà quanto più possibile,” dice Hendler. “L’idea era mostrare cosa accadrebbe a un adolescente se scoprisse di avere dei superpoteri e un passato molto più complesso di quanto avrebbe mai potuto pensare”. E prosegue: “Ci sono talmente tante storie di supereroi là fuori, e noi volevamo fare qualcosa di diverso, qualcosa di più personale.  Abbiamo sempre detto che volevamo che fosse una storia su un supereroe con l’anima di un film indipendente.”   

UNA SUPER SCENEGGIATURA

I produttori Bill O’Dowd e Julia Pistor sono rimasti veramente contenti quando il veterano della Marvel Christopher L. Yost ha accettato di scrivere la sceneggiatura di Max Steel.
“Quello che emozionava Chris del progetto era che fosse qualcosa di totalmente nuovo,” dice O’Dowd.  “Veniva da una collaborazione decennale con la Marvel.  Ha scritto le serie animate di The Avengers e di Thor e Thor 3.  Ha una lunga storia alle spalle nel mondo dei fumetti e delle graphi novel, e vanta un grande seguito tra gli appassionati del genere.  Siamo stati davvero fortunati a poter contare su una persona con tutta la sua esperienza.”
Pistor aggiunge: “Dall’inizio, ero emozionato all’idea di lavorare assieme a Dolphin, alla Mattel e a Chris, su una storia così, che poggia principalmente su dei personaggi, e non solo sugli effetti speciali.” 

UN SUPER MAX

Chi sarebbe stato capace di interpretare il ruolo di un normalissimo adolescente che improvvisamente scopre di essere un supereroe? Che si ritrova a collaborare assieme a un alieno, l’unico in grado di aiutarlo a controllare la sua energia? Che deve scontrarsi con delle forze misteriose e potenti allo scopo di scoprire la verità su suo padre? Queste inizialmente sono state le questioni più ardue che il reparto del casting di Max Steel ha dovuto affrontare.
Un giovane ragazzo di Atlanta, che aveva registrato la sua audizione nel seminterrato di casa sua, ha risolto ogni problema. Ben Winchell, un giovane attore (meglio conosciuto per il ruolo che ha interpretato di recente in Finding Carter, oltre che Il Patto; che è stato Dixon nella terza stagione di A.N.T. Farm-Accademia Nuovi Talenti, ed Eric nella seconda stagione di Terapia D’Urto), si è rivelato perfetto per il ruolo di Max Steel.
“Abbiamo cercato in tutto il paese,” racconta O’Dowd.  “E poi abbiamo ricevuto l’audizione di questo ragazzo, e tutti abbiamo pensato che ci fosse qualcosa di speciale in lui, perciò lo abbiamo chiamato su Skype e dopo quella chiamata, abbiamo deciso di farlo venire a Los Angeles per un’audizione vera e propria.  E lui è stato favoloso.”
“Ero convinto di non farcela,” ride Winchell.  “La connessione continuava a cadere e ogni volta che facevo una scena, dicevano ‘Non abbiamo sentito metà delle battute’; cercavano di dirigermi ma io non riuscivo a sentire cosa dicevano. Una volta finita l’audizione, ho chiuso il pc e ho pensato ‘Non ho speranze’.  Ma poi mi hanno chiamato un paio di giorni dopo per dirmi che sarei dovuto andare da loro per un provino faccia a faccia.”
“Volevamo specificatamente scegliere un attore semisconosciuto per Max,” spiega Pistor.  “Non volevamo che gli spettatori vedessero Max e pensassero, ‘Oh, mi è piaciuto molto in quell’altro film’, perciò abbiamo fatto delle ricerche molto estese.  Ben si è filmato nel suo seminterrato e poi ci ha inviato il nastro; abbiamo intravisto qualcosa di particolare e di vulnerabile nella sua performance.  Secondo noi era quello giusto.”
O’Dowd osserva: “Quello che Ben ha fatto nel ruolo di Max era diverso da tutti gli altri candidati.  E’ un attore molto intenso.  Le ragazze s’innamoreranno di lui perché è sensibile e molto gentile.  E’ davvero un bravo ragazzo, e tutto questo si può cogliere quando Max deve affrontare delle difficoltà e non sa come gestire quello che gli capita: riesce a farci sentire molto vicini a lui e a creare grande empatia.”
“Non riesco a immaginare di sottoporre qualcuno a una maratona di riprese più difficile,” rivela Hendler.  “A parte poche eccezioni, Ben appare quasi in ogni singola inquadratura.  Questo ragazzo si è davvero speso per questo ruolo.  E’ stato fantastico, pieno di sfumature e molto realistico. Non potevamo chiedere di meglio.”
“Solo quando siamo arrivati sul set abbiamo scoperto quanto fosse impacciato, ma questo è solo un elemento positivo in più, perché il film è anche una commedia,” aggiunge Pistor.  “Ben ha una grande leggerezza, ma anche una profondità difficile da trovare negli attori della sua età.”
“Sapete, nessuno là fuori sa come dovrebbe essere Max Steel,” precisa O’Dowd.  “E sapete una cosa? Adesso ha il volto e il corpo di Ben Winchell!”
“Adoro la sceneggiatura,” aggiunge Winchell. “Ci sono molto cuore e molto humor mischiati con un’azione e degli effetti speciali spettacolari.  E poi ci sono io che faccio il supereroe… è il sogno di ogni bambino!”.

UNA SUPER GIRL

Ana Villafañe interpreta il ruolo di Sofia, la nuova amica di Max in città.
La Villafañe non conosceva il personaggio della Mattel. “Ho conosciuto Max Steel leggendo la sceneggiatura – racconta –  e m è piaciuto immediatamente”.
Secondo la Villafañe, “Sofia conquista subito Max. Lei è divertente, molto coraggiosa e un tantino aggressiva.  Lei e Max sono attratti l’uno dall’altra, ma cosa più importante, lei è sempre presente nel momento del bisogno.
Trovare la giusta attrice per il ruolo dell’amica di Max si è rivelato più complicato di quanto si potesse pensare.  Come racconta O’Dowd:  “L’abbiamo vista per la prima volta in una rappresentazione scolastica a Miami, dove recitava in un musical. Ci siamo subito chiesti chi fosse quella ragazza. Questo è accaduto diversi anni fa, e da allora ha lavorato assieme a noi, ci aiutava nelle audizioni, dove faceva da spalla agli altri attori, per farci un favore.  Poi, dopo alcuni giorni di prove assieme a Stewart Hendler, il nostro regista ha detto “Ana, perché non fai un provino anche tu?'”.
“Quando abbiamo scelto Ana le abbiamo cambiato nome, l’abbiamo chiamata Sofia e abbiamo creato una storia per il suo personaggio.  Ana ha dato vita a un personaggio totalmente nuovo, e questo è davvero emozionante.”
“Hanno riscritto totalmente il personaggio,” racconta la Villafañe.  “E’ stata una grossa responsabilità. Il personaggio di Sofia era ancora incompleto a pochi giorni dalle riprese. Sono stata spontanea e ho lasciato che l’istinto prendesse il sopravvento.  Non ho avuto il tempo di riflettere sul personaggio. Stewart è stato molto disponibile e tranquillo,” dice l’attrice.  “Sul set è stato tutto molto rapido. In un batter d’occhio la scena era già finita.  Eppure c’era un grande senso di calma e credo sia stato così perché Stewart è un leader davvero fenomenale. Ha una grande passione ed è molto preciso quando dirige un film. Si mette vicino al suo monitor e osserva tutto, ogni singola inquadratura, nel dettaglio. Non va avanti fino a quando non ottiene quello che vuole. E poi è anche molto divertente, scherza spesso e tiene sempre in mano una bottiglia di acqua frizzante. Se non ha la sua bottiglia siamo fritti.”
“Ana è stata fantastica nel ruolo di Sofia”, dice Hendler.  “E’ stata molto naturale.”
La Villafañe ritiene che Winchell si sia impegnato molto in questo ruolo. “Ben somiglia molto a Max,” spiega. “Talmente tanto che sentiva il peso della responsabilità di raccontare la storia nel modo giusto.”
“E’ stato bello lavorare assieme a Ben,” spiega. “Ha conferito qualcosa al personaggio che nessun altro sarebbe stato capace di fare. E’ molto sicuro di sé, come Max del resto. Ben è il tipo che quando lavorava se ne sta per conto suo, ma poi nel weekend diventava simpaticissimo. E’ un tipo molto normale.”
“Incontro Sofia a scuola,” ricorda Winchell.  “Sono in bici e lei mi viene addosso con la macchina, e capisco subito che c’è qualcosa di diverso in lei. Tra di loro si crea subito un legame. La loro relazione inizia a svilupparsi, poi l’energia dentro di lui si accende proprio mentre sono assieme.”

UN SUPER MISTERO

I produttori Bill O’Dowd e Julia Pistor si ritengono molto fortunati per il fatto di avere il leggendario Andy Garcia nel ruolo cardine del misterioso e brillante scienziato Dottor Miles Edwards. Miles è un elemento centrale nella mitologia di Max Steel, è un personaggio complicato e il ruolo richiedeva un attore di grande talento.
“Andy è fantastico,” dichiara Hendler. “E’ un grande professionista.  Arriva sul set come una brezza, e poi assume il controllo.”
“Andy possiede un’innegabile intensità, ed è molto carismatico,” racconta O’Dowd. “Riesce a far sì che il pubblico s’identifichi col suo personaggio. Alla fine non tiferai per lui, ma comunque comprenderai le sue ragioni. Non saremmo riusciti a ottenere questo effetto se non avessimo scelto lui”.
Pistor concorda con O’Dowd sul contributo che Garcia ha portato in questo film. “La cosa stupefacente di Andy è che ha recitato in talmente tanti film dove è dolce, gentile e bello, e ti fa venire voglia di essere suo amico; ma ha anche lavorato in capolavori Ocean’s Eleven, dove è il peggior cattivo di tutti i cattivi.  Per il personaggio di Miles, avevamo bisogno di qualcuno in grado di cambiare repentinamente e in maniera inaspettata.”
“Una delle ragioni principali per le quali ho accettato il ruolo di Miles,” dice Garcia ridendo, “è che ho un figlio di 12 anni che conosce Max Steel, e ho dei nipoti – una nuova generazione nella mia famiglia – e desideravo che potessero vedere finalmente un film in cui recita il loro zio.”
Garcia prosegue, “No seriamente, ho cercato di offrire al regista quante più variazioni possibili rispetto al materiale, in modo che potesse decider fin dove spingersi con il personaggio. Avevamo una tabella di marcia molto serrata, quindi fra gli effetti speciali e gli stunt, gli attori avevano ben poco tempo a disposizione. E quando hai un momento per fare quello che devi fare, cerchi di esplorare il ruolo il più possibile e nel più breve tempo.”
Garcia è rimasto molto colpito dal regista Stewart Hendler.  “Stewart è stato molto bravo,” dice. “Deve esserci qualcuno che padroneggia la storia e che sa esattamente cosa fare. Nel film c’è sia l’elemento tecnico degli effetti speciali, che gli elementi legati ai personaggi, e secondo me lui era ben preparato ad affrontare entrambe queste due sfide.”
Garcia ha trovato divertente il fatto di lavorare assieme a Ben in uno spazio di tempo limitato. Come spiega lui stesso, “Ben è un ragazzo meraviglioso e molto professionale: era molto preparato per questo film. E’ un giovane attore con un’anima bella.  Si merita tutto il successo del mondo con questo film.”
“Incredibile” è la parola che ha usato Maria Bello, che interpreta il ruolo di Molly, la madre di Max, per descrivere com’è stato lavorare assieme ad Andy Garcia.  “E’ uno degli attori più che abbia mai conosciuto, e essere sul set assieme a lui è meraviglioso.
Garcia condivide il medesimo affetto. “Maria è un’attrice talmente brava,” dice Garcia.  “Ha un grande talento e assieme ci siamo divertiti un sacco. ”

UNA SUPER MAMMA

Maria Bello rivela di aver apprezzato molto l’idea di recitare in un film di supereroi, pieno di azione.  “Ho un figlio di 13 anni perciò ho visto ogni film di supereroi possibile. Quando ho saputo che questo sarebbe stato un film su un supereroe, inizialmente, ho pensato che sarebbe stato il solito film di questo genere, ma non è così, è molto diverso. E’ per l’80% una storia molto reale su un adolescente alle prese con le normali fasi della crescita, ma che è anche un supereroe.”
Secondo la Bello il rapporto tra Molly e suo figlio Max doveva essere sia il tradizionale rapporto madre-figlio, ma anche un’amicizia.
La Bello elogia Ben Winchell. “Questo ragazzo aveva ben poca esperienza alle spalle,  ma ha una bella profondità, e un carattere molto forte.  E’ stato molto disponibile, non ha avuto problemi a cambiare certe cose, e poi sa ascoltare. Sono molto contenta di aver condiviso con lui il suo primo film importante.”
La Bello è rimasta contenta anche della scelta di Mike Doyle, nel ruolo di Jim. “Ci conoscevamo già,” racconta.  “Credo sia riuscito a conferire grande passione al personaggio di Jim, e dalla sua performance si capisce quanto Jim amasse suo figlio e sua moglie, nonostante appaia solo nei flashback.”
Un’altra delle cose che la Bello ha apprezzato è stato lavorare assieme al regista Stewart Hendler.  “E’ un regista meraviglioso. E’ molto attento e curioso.  Quando Stewart ti offre il suo parere sulla tua performance, è sempre un consiglio prezioso. Rende le performance migliori. E’ riuscito a creare un’atmosfera meravigliosa e a portare la calma sul set.”
“Amo Maria da morire,” esclama Hendler. “Ha conferito una tale inaspettata forza al suo ruolo. Il suo personaggio subisce un’evoluzione. All’inizio è la tipica mamma preoccupata per il figlio.  In seguito, capiamo che è lei che tira i fili di tutto e alla fine sarà lei a risolvere la situazione.”

UN SUPER STEEL

Il personaggio di Steel è stato creato in fase di post produzione, dall’innovativo team di Effetti Visivi capitanato da Chris Wells, celebre per il lavoro svolto in Avatar, Looper-In Fuga dal Passato, e X-Men: Conflitto Finale.
“Non è facile creare un alieno con le sembianze di un granchio, specialmente se è un personaggio su cui poggia gran parte della commedia.”
Josh Brener presta la voce all’extraterrestre Steel.
“Il ruolo di Steel richiede un attore capace di conferire molte sfumature, e di dar vita a questo alieno estremamente intelligente, pieno di energia e divertente,” spiega O’Dowd.  “Josh Brener è un astro nascente e si è dimostrato un attore molto bravo, dotato di tempi comici perfetti, oltre che di grande intelligenza.”
“Steel è un essere molto potente,” dice Winchell. “E’ un espediente favoloso il fatto che Max e Steel debbano unirsi per generare uno straordinario superpotere, ed è anche divertente veder crescere la loro amicizia.”
“Max ha bisogno che questa creatura lo protegga dalla sua stessa energia e Steel ha bisogno di quell’energia per sopravvivere,” spiega Hendler. Secondo me era un’idea molto bella, una vera novità nella mitologia dei supereroi.”

UN SUPER SET

Lo scenografo William Hunter ha avuto il compito di creare un equilibrio tra i due mondi di Max – quello umano e quello alieno. Hendler era certo di aver trovato lo scenografo in grado di tradurre questi due mondi sullo schermo.
“La prima cosa che faccio quando affronto un progetto è conoscere i personaggi,” spiega William Hunter.  “Amo narrare storie, e in questo contesto ho appreso che c’era un personaggio molto interessante di nome Max.  E’ un ragazzo mezzo umano e mezzo alieno, e deve sempre fare i conti con questi due lati del suo essere. Questo era uno dei temi da evidenziare.  E come in due energie che si fronteggiano, dovevamo riuscire a trovare il giusto equilibrio.”
Hunter ha iniziato analizzando i concepts.  “Dovevo capire come raccontare la storia non solo dal punto di vista del design, ma focalizzando l’attenzione su questa famiglia e su come rivelare chi sono realmente,” spiega Hunter.  “Bisognava scoprire le origini della storia, e questo è stato davvero divertente. Le storie sull’origine dei supereroi sono sempre quelle creativamente più interessanti, e con Max Steel ho avuto l’opportunità di mettere la mia firma sin dall’inizio.”
Quando Hunter ha presentato i suoi concept a Stewart Hendler, è rimasto sorpreso nello scoprire che molti di essi coincidevano con la visione del regista. “Ho messo assieme il tutto e quando mi sono incontrato con Stewart abbiamo scoperto di avere molte idee simili,” rivela Hunter.
“Lui ha affrontato da subito l’elemento dell’energia di Max. Come avremmo potuto interpretare visivamente quell’elemento?  Come saremmo riusciti a catturarlo con la macchina da presa?’ E così ho deciso che avrei creato un background, o che avrei disegnato gli sfondi attorno a Max, per qualsiasi location avessimo scelto.”
“E’ stata la sfida più impegnativa per me,” prosegue Hunter.  “Avevo un mondo basato sull’animazione e su un giocattolo, e dovevo ricrearlo in un universo cinematografico. Per fare ciò, dovevo mettere da parte certe cose che erano già stabilite all’interno dell’animazione e creare diversi altri look che non erano stati fatti precedentemente.”
Trovare le location perfette si è rivelato più semplice di quanto gli altri filmmaker avrebbero immaginato. Con diverse città sulla lista delle possibili location, Hendler e il suo team hanno scelto di fermarsi per prima cosa a Wilmington, NC. “Non volevo fissarmi sulle location,” dice Hunter.  “Sapevo, quando abbiamo iniziato a visitare le città, che dovevo tenere la mente aperta a possibilità diverse.  Siamo andati a Wilmington e lì ci siamo fermati.”
Tra le location c’è una vecchia fabbrica abbandonata nella periferia di Wilmington. “Girare in una fabbrica di cemento abbandonata è stata una delle cose migliori che siano capitate al film,” rivela O’Dowd.  “Abbiamo trovato una location che ci avrebbe permesso di creare una scena visivamente pazzesca.”
“Questo set serviva per due periodi storici diversi,” aggiunge Hendler.  “Per il 1998, dove la vediamo nella sua forma originaria, splendente e bellissima, come l’Apple store.  E poi per il 2015, dove appare in uno stato decadente. E’ tutto distrutto, cade a pezzi, e c’è ruggine dappertutto.”
Oltre a lavorare assieme al regista nella creazione dei vari ambienti, Hunter ha collaborato anche con il direttore della fotografia Brett Pawlak.  “Nei miei piani iniziali volevo essere certo che fossimo sempre sulla stessa lunghezza d’onda,” racconta Hunter.  “Ho studiato il modo in cui lui e Stewart girano una scena.  Avevano il loro stile e un linguaggio comune che mi è piaciuto e che ho adottato, così ho creato alcune cose che avrebbero arricchito le scene con dei bei contrasti di luce.”
La collaborazione tra Hunter e Pawlak si è basata anche sul fatto di trovare un buon equilibrio tra design e luce.  “Abbiamo iniziato discutendo su come doveva essere il laboratorio,” dice Pawlak.  “Lui ha presentato le sue idee e abbiamo trovato un punto di accordo.  La cosa importante era il cambio di luce tra il 1998 e il 2015, e poi c’è un villain che s’impossessa della fabbrica, quindi doveva apparire anche spaventosa.”
Pistor elogia Hunter e Pawlak per come hanno girato il film.  “Credo abbiano avuto paura a un certo punto, perché essendo della Mattel, potevamo preferire che fosse tutto molto luminoso e colorato, come un giocattolo,” dice Pistor.  “Ma noi volevamo qualcuno in grado di fare un film sofisticato e malinconico.”
“Avere uno scenografo del talento di William Hunter in questo progetto ci ha permesso di avere dei set favolosi che arricchiscono la sceneggiatura,” aggiunge O’Dowd.

SUPER COSTUMI

La costumista Allison Leach e Hendler avevano già lavorato assieme in H+.
La Leach si considera una grande fan del Comic Con ed ha una vasta conoscenza del mondo dei characters.  “Li conosco tutti, perciò poter lavorare alla creazione di un nuovo supereroe è il sogno di una vita,” dice.
“Ero così felice di lavorare di nuovo assieme a Stewart,” prosegue.  “A un certo punto, avevamo sviluppato una sorta di linguaggio comune.  Cerco sempre di portare più idee possibili e lascio che il regista mi metta un freno. Dò troppo, in maniera incontrollata, fornisco troppe fantasie, troppi strati, e poi lascio che decida lui. Preferisco trovarmi sempre in questa posizione piuttosto che avere qualcuno che mi spinge a fare di più o che mi dice di essere più creativa, o più favolosa.”
La Leach ha unito le forze assieme allo scenografo Hunter; i due hanno lavorato instancabilmente assieme ai concept artists per creare i costumi più importanti del film – il costume di Max Steel e quello di Dread.
“Ci siamo spinti molto oltre,” spiega la Leach.  “Pensavamo tutti di sapere come dovessero essere, ma dovevamo far sì che funzionassero bene con i 40° gradi del North Carolina. Scherzavamo sempre sul fatto che questi due costumi sono stati creati da un’intera città.  Ogni singolo elemento è frutto del lavoro di un concept artist, mio che sono la costumista e di William che è lo scenografo, poi l’approvazione finale veniva da Stewart, dalla Dolphin e dalla Mattel.”
“A quel punto dovevamo passare la palla alla Legacy Effects, che ha prodotto i costumi per noi,” racconta la Leach.  “Famosa per i costumi di supereroi come RoboCop e Iron Man, la Legacy ha fatto ben più che confezionare dei costumi, ci ha guidati letteralmente attraverso tutto il processo, dai bozzetti su carta ai costumi veri e propri. Le fasi sono molte, non si dà semplicemente una foto a qualcuno dicendogli ‘fallo così’.'”
Come spiega anche O’Dowd: “Dovevamo avere un costume che fosse fantastico, ma anche funzionale. Doveva poter essere indossato nel corso di sequenze di azione. La Legacy l’ha costruito in modo da permettere la massima flessibilità delle braccia, per le scene di combattimento e, allo stesso tempo, si sono accertati che apparisse anche cool.”
“Stewart voleva fortemente che il film fosse ancorato alla realtà, che fosse realistico,” dice. “Max McGrath non indossa dei jeans da 500 dollari.  Ma dei jeans che un ragazzo di quell’età potrebbe comprare in qualsiasi negozio.  Credo che parte della magia di questo film derivi dal fatto che ogni cosa è estremamente realistica .”

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