Locandina Il lago delle oche selvatiche

Il lago delle oche selvatiche (2019)

Nan Fang Che Zhan De Ju Hui
Locandina Il lago delle oche selvatiche
Il lago delle oche selvatiche (Nan Fang Che Zhan De Ju Hui) è un film del 2019 prodotto in Cina, di genere Crimine e Drammatico diretto da Diao Yinan. Il film dura circa 113 minuti. Il cast include Zenong Hu Ge, Gwei Lun Mei, Liao Fan, Wan Qian, Qi Dao, Huang Jue, Zeng Meihuizi, Zhang Yicong, Chen Yongzhong. In Italia, esce al cinema giovedì 13 Febbraio 2020 distribuito da Movies Inspired. Disponibile in homevideo in Digitale da venerdì 8 Maggio 2020.

Un capobanda in cerca di redenzione e una prostituta pronta a rischiare tutto per riavere la sua libertà si ritrovano inseguiti dalla polizia. Sulle rive del Lago delle Oche Selvatiche si giocherà l'ultima partita che deciderà il loro destino.

Info Tecniche e Distribuzione

Uscita al Cinema in Italia: giovedì 13 Febbraio 2020
Uscita in Italia: 13/02/2020
Genere: Crimine, Drammatico
Nazione: Cina - 2019
Durata: 113 minuti
Formato: Colore
Produzione: Green Ray Films (Shanghai) (co-produzione), Maisong Entertainment Investment (Shanghai) (co-produzione), Memento Films Production (co-produzione), ARTE France Cinéma (co-produzione), ARTE France (con il supporto di), Aide aux Cinémas du Monde (con il supporto di), Centre National du Cinéma et de l'Image Animée - Institut Français Memento Films International (con il supporto di)
Distribuzione: Movies Inspired
Note:
Designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani - SNCCI con la seguente Motivazione: Diao Yinan porta una prospettiva poetica e un'estetica affascinante in un noir dalle efferata violenza, che diventa anche l'occasione per una esplosioni di riflessione sulla modernità cinese. Una sarabanda del caos, dove a dominare è il senso di impotenza e di morte: il regista si riappropria "genere", senza per questo smarrire il contatto con la realtà.
Conosciuto anche come: The Wild Goose Lake [USA]
In HomeVideo: in Digitale da venerdì 8 Maggio 2020

Cast e personaggi

Regia: Diao Yinan
Sceneggiatura: Diao Yinan
Musiche: B6
Fotografia: Dong Jinsong
Scenografia: Qiang Liu
Montaggio: Kong Jinlei, Matthieu Laclau
Costumi: Qiang Liu, Hua Li

Cast Artistico e Ruoli:



Produttori:
Yang Shen (Produttore), Michel Merkt (Produttore associato)

Immagini

[Schermo Intero]

DA NIGHT TRAIN A IL LAGO DELLE OCHE SELVATICHE
Dopo Night Train sognavo di realizzare un thriller. Sono un grande appassionato dei "noir" occidentali degli anni '40 e '50 e per me, come per molti, è un genere che si presta bene per esprimere osservazioni personali sugli uomini e sulla società. Avevo immaginato la storia de Il lago delle oche selvatiche prima di girare Fuochi d'artificio in pieno giorno, ma non mi sembrava abbastanza rifinita, così la misi in un cassetto. Quando i media riportarono una storia simile, la mia idea non era più solo un'ipotesi letteraria, era diventata realtà. Mi sono messo a scrivere la sceneggiatura, che ha richiesto due anni di lavoro, cercando di rimanere sempre ben ancorato alla realtà. Un esempio: una "assemblea nazionale di ladri" si è davvero tenuta a Wuhan1 nel 2012, con delegati provenienti da tutto il paese. Sono stati denunciati e, quando la polizia è arrivata, erano nel pieno della spartizione dei territori, di fronte a una cartina della città! Quando ho letto questa storia sono scoppiato a ridere e ho pensato che sarebbe stata una scena formidabile, incredibilmente satirica.

RACCONTO E INTRECCIO
La prima immagine che mi è venuta in mente è stata quella dell'incontro tra un uomo e una donna in una piccola stazione di periferia, in una notte di pioggia. Questa immagine dava il tono del film ed era diventata quasi un'ossessione, al punto che non c'era altra scelta: doveva aprire il film. Per sviluppare il seguito, l'uso dei flashback era inevitabile, cosa che, per altro, corrispondeva a un desiderio di scrittura che già avevo. I flashback permettono di mantenere una certa distanza, come nel caso dei narratori di Brecht, che interrompono il flusso del racconto per riportarci alla ragione. Ho anche ripensato alla struttura de Le mille e una notte, un testo molto antico che può avere un uso molto moderno. Mi ha influenzato anche la concezione dello spazio nell'opera pechinese, per la libertà con cui le scene si susseguono. Mi interessa meno la descrizione del contesto o del paesaggio rispetto a ciò che disegnano movimenti e gesti, anche se sono di natura diversa. In un film mi piace giustapporre stili diversi, a seconda della mia percezione della realtà. Volevo che il film fosse molto moderno, non-psicologico, e che l'idea prendesse corpo soprattutto attraverso il gesto e il movimento.

DUE MONDI, DUE GENERI CINEMATOGRAFICI
Conosco bene le grandi città cinesi, nelle mie storie risuona la vita reale di quelle città. Rappresentare il jianghu2, il mondo sotterraneo della criminalità e della marginalità che vive nelle periferie in continua espansione delle grandi città cinesi, si può considerare una scelta romantica, perché il romanticismo più profondo esiste solo nel jianghu. Un film poliziesco non può certamente fare a meno dei poliziotti, e neanche il jianghu. Ma i miei poliziotti sono in borghese, perché si confondano con il jianghu e non in uniforme, che rappresenta l'immagine pulita e istituzionale dell'autorità. Per me le forze dell'ordine e il jianghu fanno parte di un unico mondo, sono indispensabili gli uni agli altri e inseparabili. Penso che il romanticismo dei film noir occidentali sia simile a quello dei film di cappa e spada cinesi (wuxiapian3), anche se il wuxiapian privilegia un piano poetico ed estetico, mentre il noir privilegia il tema del destino, dell'oscurità e del desiderio. Qui gli eroi hanno debolezze e paure, la "cavalleria" (xia) e la "virtù" (yi4) non sono una questione di disciplina o di solenni giuramenti, ma emergono da un incontro imprevisto, dalle emozioni e dai desideri che investono il personaggio.

L'ACQUA, LA DONNA, IL SUD
Volevo un film pieno di immagini d'acqua o, meglio, di immagini di donne e acqua. Mi ricordavo di alcune fotografie in bianco e nero viste in passato, in particolare la foto di una donna con un sorriso misterioso, distesa sulla prua di un'imbarcazione, e sullo sfondo lo scintillio dell'acqua. È così che si è naturalmente imposta la figura della "bagnante"4. Qualche anno fa avevo visto le "bagnanti" in una cittadina balneare e dopo ho scoperto che questa forma di prostituzione a buon mercato esisteva anche nelle città lungo il Fiume Azzurro. Questa figura è stata immediatamente inserita nella sceneggiatura. Dunque, la storia prevedeva un lago nei pressi di una città. La regione di Wuhan conta numerosi laghi, è persino soprannominata "la città dei cento laghi". È anche una città gigantesca, dove la cultura portuale, unita all'industrializzazione e all'urbanizzazione, offre un'incredibile varietà di paesaggi. Il mio direttore della fotografia, Dong Jinsong, e io non abbiamo avuto molti dubbi. Non volevo mostrare una Wuhan "figurativa", da realismo sociale. Volevo una città del sud astratta, reinventata. Abbiamo fatto sopralluoghi nel raggio di 200 km intorno a Wuhan, abbiamo scelto le location migliori e le abbiamo "assemblate".

NOTTURNO
Un uomo inseguito dalla polizia ha bisogno del "favore della notte". La notte è mistero, ha a che fare con la morte e visivamente offre più possibilità. È come se aggiungesse dei filtri all'obiettivo che permettono di ritrovare l'eleganza e la semplicità del bianco e nero. Allo stesso tempo i colori più densi, i chiaro-scuri, le strade deserte creano un'atmosfera onirica. Aggiunge anche filtri alla mia coscienza, mi permette di entrare nell'inconscio, di prendere dei rischi. Sotto la luce artificiale, il mondo assume una dimensione surreale, gli uomini si aggirano come animali al confine tra sogno e realtà. E poi c'è il silenzio della notte, un silenzio in cui ogni tratto luminoso sembra avere un suono. Considero i suoni reali come la musica del mondo e desidero che la colonna sonora segua il loro ritmo e la loro musicalità. Lo sferragliamento delle ruote di un treno sulle rotaie evocherà un rullo di tamburi e degli schianti metallici risuoneranno come della musica concreta. Le voci umane possono essere trattate come richiami d'animali o in modo tale che sia impossibile distinguere un uomo da una bestia. Lavoro anche sull'aspetto psicologico del suono: il suono si allontana poco a poco dalla realtà per esasperarsi o per astrarsi, al fine di esprimere lo stato d'animo di un personaggio in un dato momento.

ATTORI PROFESSIONISTI E NON-PROFESSIONISTI
La ricerca degli attori è stata lunga, ma le decisioni si sono prese molto velocemente. Poi, Hu Ge (Zhou Zenong) e Gwei Lun Mei (Liu Ai'ai) hanno dovuto imparare il dialetto di Wuhan. Hu Ge si è allenato per le scene di lotta, per entrare fisicamente nel personaggio, e Gwei Lun Mei, che viene da Taiwan, ha passato del tempo a Wuhan per assorbire l'atmosfera locale. Liao Fan (il comandante della polizia) è della regione ed è così naturale nei panni del poliziotto che agli attori non-professionisti è sembrato perfettamente autentico. Gli attori non-professionisti hanno lavorato senza sceneggiatura, solo il piano di lavorazione del giorno dopo. Non volevo che si "preparassero", ma che lavorassero d'intuizione. Hanno avuto un'influenza decisiva sugli attori professionisti, sono loro ad averli condotti e non il contrario. Abbiamo girato seguendo l'ordine della sceneggiatura, che è il metodo che prediligo. Le riprese sono durate 5 mesi, e a ripensarci mi sembra davvero tanto, ma l'80% delle scene sono notturne, in estate, quando le notti sono brevi, e molte scene d'azione richiedono una lunga preparazione.

SOGNO E FANTASTICO
Le scene che assumono un tono quasi onirico, comprese quelle violente, non sono tutte frutto della mia immaginazione. Negli anni '80, a Xi'an, la mia città natale, un celebre criminale era riuscito a evadere di prigione poco prima della sua esecuzione. Tutta la polizia della città si era messa sulle sue tracce, ma invano. Lo riacciuffarono due anni più tardi e scoprirono così come aveva fatto: si era nascosto nello zoo cittadino, nella gabbia degli elefanti. Aveva dormito e mangiato con gli elefanti per due settimane, tenendo d'occhio i visitatori dello zoo, come se fosse diventato lui stesso un animale selvatico. Mi piace molto questa storia, molto contemporanea per come mescola reale e surreale, e non ho resistito alla voglia di usarla nel film. Anche la scena in cui i miei eroi osservano i fari delle auto in lontananza viene da una mia esperienza. Quando ero studente, durante un viaggio nel nord dello Shangxi, persi l'ultimo autobus e mi incamminai da Nanniwan a Yan'an. Ero solo ed era notte, camminavo lungo una strada tortuosa e cominciai ad avere paura. All'improvviso, alla fine di un tornante, vidi un raggio di luce attraversare il cielo per qualche istante. Quando tornai alla realtà, capii che erano i fari di automobili in lontananza, diritto davanti a me e poco dopo, a valle, notai una raffineria illuminata e tutta in fermento. Questa immagine suscitò in me un'emozione inspiegabile. Mentre la scena in cui gli eroi si servono di un ombrello come un'arma viene da un'immagine che mi è apparsa in una sorta di sogno ad occhi aperti. In sceneggiatura avevo scritto che questo ombrello s'apriva come "un fiore insanguinato". Quando abbiamo girato la scena, la troupe ha paragonato l'immagine del morto a un angelo di sangue. Un angelo che andrà all'inferno, ovviamente, l'unione della bellezza e della violenza.

UNA VISIONE CINESE
La fame di potere, l'avidità e il tradimento esistono in tutte le società, con alcune differenze di forma e di grado. I miei due personaggi principali affrontano le loro paure: la paura della morte, la paura del tradimento. Si conquistano la loro dignità di esseri umani a rischio della vita, affrontano l'umiliazione con la "virtù cavalleresca". La Cina ha sofferto indicibili tragedie e oggi la corsa alla modernizzazione e allo sviluppo ci ha fatto dimenticare i valori nobili della filosofia e della letteratura tradizionale cinese, che spero di riuscire a rappresentare in forma di film. Esisterà sempre la tristezza, in ogni società, perché nessun sistema è in grado di cancellare la sofferenza e la paura della morte, ma continuo ad avere una visione ottimista del futuro. Mi viene in mente una frase di Orson Welles ne Il Terzo Uomo di Carol Reed: "In Italia, sotto i Borgia, per trent'anni hanno avuto assassini, guerre, terrore e massacri e hanno prodotto Michelangelo, Leonardo da Vinci e il Rinascimento. In Svizzera hanno avuto amore fraterno, cinquecento anni di pace e di democrazia e cosa hanno prodotto? Gli orologi a cucù."

HomeVideo (beta)


STREAMING VOD, SVOD E TVOD:
Il lago delle oche selvatiche disponibile in Digitale da venerdì 8 Maggio 2020
info: 13/02/2020.


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