Ritratti abusivi (2013)

Ritratti abusivi
Locandina Ritratti abusivi
Ritratti abusivi è un film del 2013 prodotto in Italia, diretto da Romano Montesarchio. Il film dura circa 74 minuti.

Ritratti abusivi è il racconto realistico di un periferia italiana e dei sui surreali abitanti, la comunità abusiva del Parco Saraceno. Come rinchiusi in un luogo infinitamente degradato e senza tempo, da almeno dieci anni, gli abitanti abusivi del Parco attendono alla propria vita tra miserie e illegalità, sospesi tra violenze quotidiane e il sogno di una vita normale. Ma il destino del Parco Saraceno è segnato. Nell'arco di qualche anno verrà abbattuto per far posto ad un enorme porto turistico, simbolo del rilancio del territorio. Come un ritratto corale e grottesco composto dai volti e dalle parole degli abitanti, il film segue le vicende e l'umanità di questa comunità estrema e dimenticata che non ha altro posto dove vivere se non questo piccolo luogo abusivo del sud Italia.

Info Tecniche e Distribuzione

Nazione: Italia - 2013
Durata: 74 minuti
Formato: Colore
Note:
Presentato nella sezione Prospettive Italia del Festival Internazionale del Film di Roma 2013.

Cast e personaggi

Regia: Romano Montesarchio

E' un luogo unico il Parco Saraceno. E' un paradosso edilizio che ha generato paradossi umani. Situato all'interno del Villaggio Coppola a Castel Volturno, a 20 Km da Napoli e 30 da Caserta, il parco Saraceno affaccia sul mare. E' composto da trenta palazzine di tre piani e fu costruito alla fine degli anni sessanta per accogliere i militari della Nato operanti a Napoli. All'epoca tutto iniziò come una meraviglia di alloggi vista mare, dove americani e italiani dell'alta borghesia campana potessero trascorrere una vita serena, lontani dal caos cittadino. Ma il parco, come l'intera zona del Villaggio Coppola, fu costruito per buona parte abusivamente su terreni demaniali. All'epoca si era nel boom della speculazione edilizia operata dalla Camorra col benestare delle amministrazioni locali. Così passò del tempo prima che si venisse a sapere la verità e, dopo quindici anni, le famiglie di militari americani furono trasferite presso una nuova base. Da qui in poi l'abitato andò pian piano svuotandosi e le abitazioni cominciarono ad essere occupate abusivamente. Il fenomeno iniziò nei primi anni '90 e veloce si diffuse un forte tam-tam nei paesi della provincia di Napoli e Caserta. Diverse famiglie sfondarono porte e finestre murate e si stabilirono all'interno di queste case abbandonate sul mare. Da quel periodo, il parco lo si potrebbe definire uno Stato a sé. La camorra dei Casalesi, clan egemone sul territorio, ha per lungo tempo gestito il meccanismo di affitti degli appartamenti senza alcun contratto di locazione e all'interno del parco ha sempre facilmente reperito "manovalanza" per i suoi traffici. Alla gente andava bene. Qui, ancora oggi, gli abusivi non pagano alcun canone di affitto, non corrispondono nessuna imposta al Comune di Castel Volturno, non pagano la tassa per la raccolta rifiuti, né quella per il servizio idrico e si "allacciano" sulla rete pubblica dell'energia elettrica per avere la luce nelle abitazioni. Le forze dell'ordine conoscono bene questi reati e periodicamente partono blitz per reprimere il fenomeno. Vengono tagliati gli allacci illegali e arrestati coloro che li eseguono. Ma di sera, ogni sera, il parco Saraceno brilla sempre come un albero di Natale. Intanto, le palazzine senza alcuna manutenzione stanno letteralmente cadendo a pezzi. Oggi il parco è abitato da circa sessanta famiglie in prevalenza italiane, ma non mancano piccoli gruppi di immigrati africani che hanno trovato un rifugio al loro status di clandestini. La scuola e i lavori legali non sono presi neanche in considerazione dai giovani del posto. Frequenti sono gli arresti tra gli abitanti e in molti casi accade il paradosso che vengano posti agli arresti domiciliari nelle stesse case che hanno occupato abusivamente. La loro condanna li legittimerà a vivere tra quelle mura.

La maggior parte degli abitanti del Parco non sono riconosciuti dal Comune di Castel Volturno, e dall'amministrazione locale sono ritenuti solo un cancro da estirpare. Ma nel frattempo che si decida come estirparlo lo si è lasciato fare ciò che voleva. E' così che ogni piccola forma di criminalità ha trovato terreno fertile tra la gente del parco. Furti, rapine, armi, parcheggio abusivo, droga, prostituzione e accattonaggio sono i lavori più comuni. Ma sono reati di "sopravvivenza", non è certo qui che la Camorra compie e gestisce i sui veri affari, anzi da qualche anno gli stessi "casalesi" hanno declinato ogni interesse sul parco. E' la deriva di tutto il Parco Saraceno e non gli resta che affermarsi come l'ultima roccaforte dell'universo pasoliniano che si annidava nelle periferie italiane degli anni sessanta.

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