I Tuttofare (2021)

Sis dies corrents
Locandina I Tuttofare
I Tuttofare (Sis dies corrents) è un film del 2021 prodotto in Spagna, di genere Commedia diretto da Neus Ballús. Il film dura circa 87 minuti. Il cast include Mohamed Mellali, Valero Escolar, Pep Sarrà, Pere Codorniu, Paqui Becerra, Aina Rue Puigoriol, Gemma Rue Puigoriol, Oriol Cervera, Judith Vizcarra Puig, Mauricio Barriga, Juan Ramón, Sánchez Christian Ramírez. In Italia, esce al cinema giovedì 9 Giugno 2022 distribuito da Academy Two.

Una settimana nella vita di Moha, Valero e Pep, lavoratori in una piccola azienda di riparazioni alla periferia di Barcellona: sono loro che entrano in casa tua e aggiustano ciò che è rotto. Moha, il più giovane, è in prova per una settimana. È timido ma si comporta sorprendentemente bene con i clienti e dovrebbe sostituire Pep che sta per andare in pensione. Ma Valero non è affatto a suo agio con il ritiro di Pep, dubita che Moha possa prendere il suo posto e pensa che i clienti non accetteranno facilmente un lavoratore marocchino. Forse sei giorni non bastano per far cambiare qualcuno e per fargli superare i pregiudizi. Forse è troppo poco tempo per costruire un'amicizia. Ma forse è tempo sufficiente per scoprire che dobbiamo imparare a vivere insieme: un piccolo passo per un idraulico ma un grande passo per l'umanità.

Info Tecniche e Distribuzione

Uscita al Cinema in Italia: giovedì 9 Giugno 2022
Uscita in Italia: 9 Giugno 2022 al Cinema
Prima Uscita: 03/12/2021 (Spagna)
Genere: Commedia
Nazione: Spagna - 2021
Durata: 87 minuti
Formato: Colore
Distribuzione: Academy Two

Cast e personaggi

Regia: Neus Ballús
Sceneggiatura: Neus Ballús, Margarita Melgar
Musiche: René-Marc Bini
Fotografia: Anna Molins
Montaggio: Neus Ballús, Ariadna Ribas
Costumi: Alba Costa

Cast Artistico e Ruoli:
foto Paqui Becerra

Paqui Becerra

Proprietaria della ditta idraulica
foto Juan Ramón

Juan Ramón

Muratore
foto Alfredo Aloisio

Alfredo Aloisio

Psicoanalista
foto Youssef Ouhadi

Youssef Ouhadi

Cugino di Moha
foto Hamid Minoucha

Hamid Minoucha

Cugino di Moha
foto Yuan Jing

Yuan Jing

Compagno di classe di catalano



Produttori:
Miriam Porté (Produttore, Produttore esecutivo), Carine Leblanc (Produttore associato), Marianne Slot (Produttore associato)


Direzione artistica: Marta Collell | Suono: Amanda Villavieja, Elena Coderch | Sound designer: Albert Manera | Casting: Mireia Salgado | Coach: Gerard Oms | Trucco: Mercè Sánchez | Assistente alla regia: Àlex Vilà | Direttori di produzione: Bernat Rifé, Goretti Pagès.

Immagini

[Schermo Intero]

Note di Regia – Neus Ballús

"Mio padre è un idraulico. Nel corso degli anni ho sentito ogni sorta di storie sul suo lavoro e sulle strane situazioni in cui si è imbattuto nelle case dei clienti. Per il film abbiamo lavorato tre anni con ogni sorta di lavoratori reali e con i clienti che interpretavano loro stessi, incluso il magnifico trio di idraulici protagonisti di questa storia basata sulla loro vita reale. Abbiamo incontrato ricchi, poveri, giovani e vecchi, persone molto diverse tra di loro, provenienti da ogni parte del mondo e con una visione della vita totalmente diversa. Così, quando i personaggi entravano in contatto, dovevano fare i conti con i loro pregiudizi e con i pregiudizi degli altri nei loro confronti. A prima vista l'umorismo del film sembra ruotare intorno a situazioni apparentemente leggere. Ma sotto la superfice c'è un ritratto complesso dei ruoli sociali, degli atteggiamenti razzisti e dei rapporti di potere nel contesto di una città europea 'diversa' e multiculturale. I tuttofare è un film che si misura che una delle sfide più impegnative del nostro tempo: come capirsi a vicenda." 

NOTE DI PRODUZIONE

I tuttofare è un film documentario strutturato come una fiction, in poche parole un film ibrido. Il meccanismo narrativo che sta al centro del film sono i rapporti fugaci tra una squadra di riparatori e i clienti che incontrano. Nel momento in cui questi operai entrano nel mondo privato dei loro clienti creano il contesto ideale da cui emergono i pregiudizi. Questo film vuole esplorare il modo in cui le persone giudicano gli altri prima di conoscerli e le conseguenze che questo comporta per tutti noi. Tutto è raccontato attraverso lo sguardo di uno straniero, un immigrato marocchino che ci aiuta a riconoscere le convenzioni occidentali che diamo per scontate e che sono anche chiaramente appesantite dai pregiudizi. Dagli idraulici protagonisti fino ai loro clienti, il film dipinge un'immagine colorata e a volte eccentrica della realtà, senza allontanarsi mai dalla realistica precisione della sua regista, Neus Ballús documentaristica di formazione. Con una messa in scena attentamente costruita Neus vuole catturare la verità dei personaggi. I suoi film si distinguono per l'ampio arco di tempo di cui necessitano per svilupparsi. Per i tre protagonisti Valero Escolar, Mohamed Mellali e Pep Sarrà, I tuttofare è stata la prima esperienza come attori. La regista ha lavorato con loro per tre anni, attraverso sessioni di improvvisazione e altri esercizi di recitazione. Procedendo in questo modo è riuscita ad osservarne la gestualità e le dinamiche e a incorporare questi elementi nel film, modificando la struttura narrativa lungo il percorso.

I PERSONAGGI

VALERO ESCOLAR – Valero gestisce l'impresa di installazioni "Losilla", una piccola ditta idraulica alla periferia di Barcellona. È un giocherellone con un'attitudine alla pigrizia. Valero lavora con il suo compagno di squadra Pep da più di 20 anni. Tra di loro tutto funziona bene: Valero da ordini e Pep di buonumore li esegue alla perfezione. Ma la sorte di Valero cambia quando Paqui – moglie e capo della società – accetta Moha, un giovane idraulico per una settimana di prova con l'intenzione di assumerlo al posto di Pep che sta per andare in pensione. Terrorizzato da qualsiasi cambiamento, Valero ostacolerà Moha in tutti i modi possibili per evitare che superi la settimana di prova.

MOHAMED MELLALI – Mohamed è nato nel deserto marocchino ma vive in Spagna da anni e si guadagna da vivere facendo l'idraulico. È una persona timida e discreta e grazie alla sua immensa pazienza è benvoluto dai clienti. Anche se i tempi sono duri e l'impresa di costruzioni per cui lavorava è fallita coglie al volo l'opportunità che gli viene offerta dal capo della ditta Losilla: per dimostrare, al termine di sei giorni di prova, che è un buon tecnico e che sa come comportarsi con i clienti. Moha non si aspetta che la cosa più difficile sarà sopportare gli attacchi e i commenti razzisti di Valero, il suo nuovo capo squadra.

PEP SARRÀ – Pep è il lavoratore più anziano della ditta di installazioni Losita. Sarebbe dovuto andare in pensione già da qualche anno, ma è convinto che le cose non funzionerebbero allo stesso modo in sua assenza. È un lavoratore della vecchia scuola, uno che ama il lavoro manuale e le cose fatte bene. Tutto il contrario di Valero.Con la sua indole bonaria, Pep è bravo a mediare tra le parti quando c'è un conflitto. Purtroppo però nenche lui sarà in grado di fermare la faida tra Valero e Moha che quando sono insieme fanno scintille. 

INTERVISTA CON LA REGISTA NEUS BALLÚS

Perché un film sugli idraulici?
Perché no? Sentivo la necessità di filmare quello che mi circondava. E poi mio padre è un idraulico. Così mi è sembrato naturale raccontare questi piccoli eroi di ogni giorno e le loro storie. La vita quotidiana può essere così surreale e stupefacente che non ho avuto bisogno di inventare troppo per scrivere la storia.

Come ha scelto i personaggi principali? Visto che nessuno di loro è un attore, come li ha convinti a partecipare a questo progetto? 
Frequentavo con regolarità la scuola di un'associazione dove tenevano corsi per elettricisti e manutentori. Mi sono intrufolata tra gli studenti per osservarli. Ho scelto Moha, Valero e Pep dopo aver incontrato centinaia di idraulici. Quando li ho visti insieme, ognuno con la propria personalità e le proprie caratteristiche, ho pensato che sarebbe stato un magnifico trio con un potenziale comico e drammatico allo stesso tempo. Non li ho dovuti convincere a far parte del film ma il processo è stato lungo e progressivo. Quando sono iniziate le riprese, ci conoscevamo già da due anni. Erano molto emozionati di entrare a far parte di questo progetto perché ne erano in qualche modo i co-autori.

Come ha realizzato il film e qual è stato l'approccio alla scrittura vista la particolarità del progetto?
La realizzazione di un film "ibrido" richiede un continuo avanti e indietro nella realtà. Devi saper mescolare quello che hai a disposizione con quello che immagini e che inventi. Siamo partiti dai tre protagonisti e dalle loro storie vere per dare vita ad una sceneggiatura con una struttura narrativa da fiction e questo è stato il punto di partenza del film. Ma durante le riprese abbiamo lasciato spazio anche all'improvvisazione, sono entrate a far parte del film cose che non erano scritte nella sceneggiatura e che non avevamo previsto, arrivando addirittura a modificare il finale del film! Come succede di solito nei documentari e con più di 70 ore di girato la sceneggiatura non poteva considerarsi definitiva se non alla fine del montaggio.

Come è stato girare con persone vere che interpretano il ruolo di se stesse? Come è riuscita ad ottenere le interpretazioni che voleva?
I due anni che hanno preceduto le riprese ci hanno aiutato ad allenarli nel gioco dell'improvvisazione; hanno imparato a fidarsi di noi e a mostrarsi davanti a una cinepresa, senza paura. Poi abbiamo iniziato a programmare le riprese del film e loro non venivano informati prima su cosa avremmo girato, con quali personaggi o quali conflitti tra di loro sarebbero sorti: come nella vita reale. Il compito più impegnativo durante le riprese è stato accompagnarli attraverso le emozioni più sgradevoli e aiutarli a gestire la loro energia e la fatica. Ecco perché abbiamo pensato ad un modo di fare le riprese e a una messa in scena che li condizionasse il meno possibile, con molta libertà di muoversi e di parlare all'interno delle situazioni.
Devo ammettere che non è stato facile e sono molto grata ai produttori per il loro sostegno attivo e per aver avuto fiducia in me quando ho proposto di lavorare con un metodo quasi artigianale, molto diverso dai processi di produzione classici.
Il mio obiettivo era quello di costruire una storia di fiction con un impianto classico, nella quale però gli spettatori avrebbero potuto percepire la verità dei personaggi e l'autenticità delle loro emozioni e avvertire in ogni situazione la verità e la sincerità delle vicende raccontate. Volevo comunicare, attraverso questa contaminazione di generi, che siamo tutti unici, che ognuno di noi porta con se una realtà straordinaria. Dietro la vita di tutti i giorni, anche se non le vediamo, si nascondono storie infinite sulla condizione umana. Dobbiamo essere capaci di osservarle e di scriverne.

Il film si concentra sui pregiudizi che affiorano quando incontriamo qualcuno diverso da noi. Proprio quando il razzismo è al centro del dibattito il film sembra mostrare un po' di speranza. 
L'Europa è eterogenea e non possiamo che confrontarci con questa straordinaria diversità e vedere se siamo in grado di creare rapporti di uguaglianza. Questo è il tema centrale de I tuttofare e dal mio punto di vista è il tema centrale della società occidentale. A proposito di lavoratori, ho sentito raccontare ogni sorta di ingiustizia nei confronti di operai provenienti dal Marocco, dall'Africa subSahariana e dal Pakistan. È evidente che la nostra società è impregnata di razzismo così come è vero che anche nelle realtà considerate più "politicamente corrette", dove ci sono maggiori risorse e potere si sviluppano sempre nuove disuguaglianze attraverso forme di razzismo strutturale. Ma in un contesto dove i lavoratori sono obbligati a operare a stretto contatto, fianco a fianco, questa condizione ne sono sicura ci aiuterà ad abbattere molte barriere. 


dal pressbook del film

Eventi

• Premio per la migliore interpretazione all'ultimo Festival di Locarno, vinto da entrambi i protagonisti (Valero Escolar e Mohamed Mellali) alla loro prima esperienza come attori.

• Anteprima italiana  al Bellaria Film Festival domenica 15 maggio 2022 con la presenza della regista.

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