T2: Trainspotting (2017)
T2: TrainspottingIl giovane Mark Renton scappa per le strade di Edimburgo, inseguito da due guardie di un grande magazzino. Fuggendo perde oggetti rubati. Mark è uno di quei ragazzi, come ricorda una voce fuori campo, che hanno rifiutato la schiavitù degli oggetti per dedicarsi ad una onesta e sincera tossicodipendenza. Mark non è solo, vive insieme ad un gruppo di amici ai margini della società, Begbie, uno psicopatico violento ed alcoolizzato, Spud, eroinomane, Sick Boy, uno in grado di tenere sotto controllo la propria dipendenza dall'eroina, e Tommy, che fa di tutto per non cedere a sua volta alla droga. Nel gruppo si inseriscono alcune presenze femminili: Lizzy, la ragazza di Tommy, Gail che sta con Spud, Allison, che non ha un rapporto fisso ma è impegnata ad accudire la figlia di poco più di un anno.
Info Tecniche e Distribuzione
Uscita al Cinema in Italia: giovedì 23 Febbraio 2017Uscita in Italia: 23/02/2017
Genere: Azione
Nazione: UK - 2017
Durata: 117 minuti
Formato: Colore
Produzione: Cloud Eight Films, DNA Films, Decibel Films, TriStar Pictures
Distribuzione: Warner Bros
Budget: 18.000.000 dollari (stimato)
Box Office: USA: 1.975.715 dollari | Italia: 2.388.115 euro
In HomeVideo: in DVD da mercoledì 19 Luglio 2017 [scopri DVD e Blu-ray]
SAGA Trainspotting
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LA STORIA DELLA PRODUZIONE
"COLONIZZATI DA MEZZE SEGHE" – TRAINSPOTTING (1996)
Realizzato con un budget di 2 milioni di sterline, il secondo film del team dietro Piccoli Omicidi Tra Amici ha superato le sue modeste origini indipendenti, per diventare un vero e proprio fenomeno culturale.
Danny Boyle ricorda: "Abbiamo fatto carriera col primo. Avevamo appena finito Piccoli omicidi tra amici, che è andato abbastanza bene, e improvvisamente tutti volevamo farne un altro. Lo straordinario libro di Irvine che avevamo a portata di mano, continuava a perseguitarci. John Hodge ha iniziato a lavorare alla sceneggiatura, e fin dall' inizio eravamo propensi a farlo. Ci ha consegnato circa 20 pagine e lì ci siamo detti 'sì, lo faremo'. Così, fondamentalmente ci siamo inciampati sopra".
Il produttore Andrew Macdonald dice: "All'epoca eravamo preoccupati che il film non funzionasse, perché trattava di droghe e cultura giovanile, e sembrava così specificamente Scozzese. Non eravamo sicuri che venisse capito. Ma essendoci molto piaciuto il libro, eravamo comunque decisi a realizzarlo".
"La cosa bella era la nostra totale inesperienza – dice lo sceneggiatore John Hodge – se non si è fatto molto prima, non ci si sorprende poi così tanto di fronte a ciò che accade. All'epoca il nostro obiettivo era fare un film interessante; abbiamo terminato la sceneggiatura in produzione, quindi solo gradualmente ci siamo resi conto dell'ondata crescente di interesse. Speravo che il modo in cui venivano umanizzati gli eroi, allontanandoci al contempo dal ritratto tradizionale della vittima, riscuotesse successo. E, come il libro, Trainspotting ha dato ai personaggi un senso dell'umorismo e di intuizione, che tradizionalmente è stato loro negato. Tutto ciò era controverso. Alla gente è piaciuto e non è piaciuto, per le stesse ragioni". Per i suoi molti fan, il film ha fornito una scossa di adrenalina in uno scenario cinematografico britannico, dominato all'epoca da drammi storici, realismo sociale e commedie romantiche. Con le sue immagini sorprendenti, una colonna sonora propulsiva, un cast di indimenticabili anti-eroi e supportata da un' innovativa campagna pubblicitaria sulla provocazione, Trainspotting ha catturato perfettamente lo spirito del tempo.
Danny Boyle ha amato la semplicità di tutta l'esperienza: "Se si ha la possibilità di fare dei film, si iniziano ad imparare delle cose. Questo non necessariamente aiuta. A volte i film vengono meglio se realizzati in uno stato di beata ignoranza".
Ewan McGregor, che interpreta Renton, ricorda la prima volta che ha visto un pezzo del film: "Sono andato a vederlo in una piccola sala di proiezione di Soho, con mia moglie e mio zio. Ricordo che all'uscita ero completamente spiazzato. Ci guardavamo l'un l'altro, senza essere in grado di commentare ciò che avevamo appena visto. La fotografia di Brian Tufano, tutte le interpretazioni, la direzione di Danny, la musica … è stato proprio come se tutti gli elementi fossero stati portati al massimo. E così, erano molte le probabilità che il film non fosse niente male. E infatti non lo era".
"CHE COSA AVETE COMBINATO IN QUESTI VENT'ANNI?"
L' inizio di T2 TRAINSPOTTING
"Sono passati 21 anni dall'uscita del primo film, e secondo la saggezza convenzionale, dopo 20 anni è tardi fare un sequel! – dice Boyle – Il ritardo non è stato esattamente intenzionale, per anni abbiamo parlato della volontà di farne un altro. Ma, in realtà, è quel che dà al film una raison d'être. Quando si mettono a paragone gli attori oggi, con le immagini di come apparivano 20 anni fa, viene fuori una scena crudele. Anche solo dieci anni fa, guardandoli, ho visto che non erano molto cambiati. Per scherzare dicevo loro di idratarsi la pelle costantemente! Ma 20 anni è un tempo lungo e si vede. I ragazzi si sono tenuti bene rispetto a come sarebbero potuti essere, se paragonati a come apparivano in precedenza. Non si vergognano di essere così come sono, ed è proprio di questo che tratta il film".
Jonny Lee Miller, che interpreta Simon (alias Sick Boy), concorda sul fatto che questo non è un sequel tradizionale: "Ho sempre sostenuto che non era il caso di fare un sequel di Trainspotting, fintanto che non si prendessero in considerazione alcuni elementi. Come ci si sente da grandi? Cosa hanno fatto? Cosa è successo ai personaggi e in cosa sono coinvolti? Un sequel inequivocabile che offre le risposte sul perché uno se n'è andato, o come un altro si è vendicato, diventa davvero molto noioso. L'unico modo per renderlo più interessante è quello di metterci in mezzo la vita delle persone".
"La questione principale era 'Poteva John produrre una sceneggiatura?' – afferma Danny Boyle – Gli attori naturalmente hanno avuto delle riserve, in termini di voler fattivamente fare qualcosa di speciale, così come è successo col primo, non volevano far rimaner male il pubblico con un deludente follow-up. John ha tentato con un paio di versioni che sapevamo tutti, lui compreso, non avrebbero funzionato. In seguito siamo andati tutti fino ad Edimburgo per un incontro decisivo, io, John, Irvine, Andrew, e Christian. Eravamo giunti al 20° anniversario, e abbiamo pensato 'ora o mai più'. John è andato via e ha scritto una sceneggiatura che appena l'ho letta ho capito di poterla inviare direttamente agli attori. Ho pensato 'sarebbero dei pazzi a non farlo'. Avrebbero anche potuto dire di 'no' per una serie di motivi, non ultimo gli impegni lavorativi in alcune serie Tv per un paio di loro. Invece hanno tutti risposto positivamente, quindi eravamo pronti per iniziare".
Lo sceneggiatore John Hodge era entusiasta di approfondire le circostanze in cui ora si trovano i quattro amici: "Trama e sviluppo dei personaggi vanno davvero di pari passo" – dice – così una volta iniziato ad analizzare la vita dei personaggi, per Begbie, ad esempio, la questione era se avesse figli o no. E in caso positivo, come vivrebbe la paternità? Magari una volta uscito di prigione… ma quale sarebbe il suo rapporto con il figlio? Sarebbe tale e quale al padre? No, direi un po' diverso. E' stato cresciuto apposta dalla madre per non essere come Frank. Questi concetti portano a percorsi diversi, che iniziano ad indirizzare la trama. Poi ti chiedi 'ora cosa fa Begbie?'. E' stato isolato dalla sua famiglia, e quindi che succederà? E parallelamente si sviluppa un'altra storia, quella di Spud. Queste due trame si scontrano e danno a Begbie una sorta di conoscenza introspettiva".
Robert Carlyle (Begbie) ha avuto un'esplosione di sensazioni in vista del progetto: "C'era tutto… nervosismo e forse, soprattutto entusiasmo. L'attesa è stata lunga. Mi aspettavo che fosse difficile, ma alla fine così non è stato. E' una cosa banale da dire, ma era come indossare un vecchio paio di scarpe. Conosco Begbie alla perfezione. E' cambiato molto, ma è ancora un personaggio che suscita il divertimento oltre che una sorta di disperazione. Ha condotto una vita triste. E questo è davvero quello che viene approfondito nel film, oltre a cosa hanno combinato questi ragazzi negli ultimi 20 anni, e dove sono adesso. E' molto emozionante, molto più emozionante di quanto mi aspettassi, e penso che è probabilmente ancora più emozionante di quanto Danny stesso si aspettasse."
"In fondo tutti pensavamo che sarebbe stato bello un giorno rivedere i quattro protagonisti di nuovo insieme – concorda Boyle – ma la grande sorpresa è stato l'impatto emotivo: è bastato guardare i loro volti. C'era pathos. Ha a che fare con la nostra consapevolezza del tempo che passa, per loro.. e per noi. Il tempo è come un cannocchiale: se si guarda in un modo il passato è lì, molto vicino; e se si guarda di nuovo, non c'è più. La cosa interessante è che T2 in realtà è l' adattamento di due libri: Porno, il sequel scritto 10 anni dopo da Irvine, ma soprattutto, è un anello di congiunzione di Trainspotting. Per me, il libro originale è come una chiave moderna di Ulisse. E' intramontabile credo, e la sua lettura è sempre 'un'ondata di oceano al cuore'. Il nuovo film fa costantemente riferimento al primo, ed è stato un privilegio tornare indietro in quel mondo".
"UN SALTO NELLA NOSTRA GIOVINEZZA"
La Realizzazione di T2 TRAINSPOTTING
Boyle ha unito il vecchio al nuovo, per fare il film.
Tornano nuovamente il cast originale, ovviamente, lo sceneggiatore John Hodge, il produttore Andrew Macdonald, così come la costumista Rachel Fleming, il primo aiuto regista David Gilchrist, e il compositore Rick Smith, per citarne solo alcuni.
Le nuove reclute provengono dai ranghi dei recenti collaboratori di Boyle, e sono: i produttori Christian Colson e Bernie Bellew, il montatore Jon Harris, gli scenografi Mark Tildesley e Patrick Rolfe, il direttore della fotografia Anthony Dod Mantle e la hair stylist & make up designer Ivana Primorac.
Boyle afferma: "E' stato importante per me, anzi, vitale in realtà, avere le voci di molti dei membri della squadra originale al mio fianco. Ma volevo anche nuove idee, di persone che giudicavano il primo film dall'esterno, e che gli apportassero qualcosa di nuovo. Ricercavo sia l'autenticità che l'innovazione. Come spesso accade, il modo in cui abbiamo fatto il film ci ha in qualche modo segnato, e questo mix di vecchio e nuovo, di familiare e sconosciuto, si è infiltrato in ogni fotogramma del film".
La ritrovata costumista Rachael Fleming in realtà si era presa una pausa lavorativa. Ma non poteva sopportare l'idea di rinunciare a partecipare all'invecchiamento dei ragazzi: "Non ho lavorato per quasi dieci anni, perché ho avuto cinque figli; perciò non avevo molta voglia di tornare a lavorare. Ma poi ho letto la sceneggiatura e ho pensato: 'Oh no, non posso lasciare che qualcun altro curi questi personaggi. Una volta iniziate le riprese – continua – abbiamo girato una scena in cui erano presenti dei sosia, che ho vestito con alcuni degli abiti originali. La scena si supponeva fosse di 20 anni prima. Ma uno dei sosia assomigliava moltissimo ad Ewan. Improvvisamente c'è stato uno strano ritorno al passato. E' stato un po' stravagante, ma mi ha aiutato a tornare a quei tempi".
La 'Nuova Entrata Femminile' Ivana Primorac, che ha lavorato con Boyle su Steve Jobs, ha molto apprezzato la collaborazione con le vecchie guardie. "Mi sono appoggiata sulle opinioni ed i ricordi di altre persone. Non si potevano costruire gli antefatti di questi personaggi nel modo in cui ho sempre fatto. Per gli altri progetti estrapolo le idee dai personaggi, attraverso la sceneggiatura, o dalle conversazioni tenute con il regista, che poi propongo agli attori. Ma in questo caso, spesso mi sono rivolta direttamente al cast. Solo Bobby Carlyle può sapere cosa succede a Begbie in carcere. Solo Ewan McGregor può suggerire cosa ha vissuto Renton. Deve risuonar loro veritiero".
Un altro nuovo collaboratore chiave, è stato il montatore Jon Harris. Il produttore Christian Colson dice di Harris: "Tutti i film che ho prodotto con Danny fino ad oggi (The Millionaire; 127 ore; In Trance; Steve Jobs) presentano lo stesso legame profondo con la memoria e il passato, ma mai quanto T2 Trainspotting. Jon Harris ha tagliato tre di quei film, ed è stato una figura determinante nello sviluppare insieme a Danny il linguaggio visivo per approfondire questo concetto. T2 Trainspotting è il risultato più alto di questo tipo di impegno. Trovando il modo di portare il passato faccia a faccia col presente, Jon ha fatto un lavoro incredibile per amplificare l'impatto emotivo del racconto. Come tutti i grandi montatori, ha influenzato il film da vero narratore, e non solo come un maestro artigiano".
Boyle aggiunge: "Pensavo che il film fosse completo, ma dopo un mese di lavoro sul montaggio, Jon Harris ed io ci siamo seduti a guardarne un pezzo in una sala di proiezione, e ci siamo resi conto che era troppo mascolino, o che diventava troppo mascolino. E' la differenza tra la fanciullezza e la virilità. L'irresponsabilità della fanciullezza è nel primo film: il 'non mi importa di niente' vige per quasi tutto il tempo, o meglio, non si pensa nemmeno di fare qualcosa. Il film lo ribalta: è al tempo che 'non gliene importa niente di te'. Un periodo. Il film è saturo di immagini di uomini delusi, donne deluse, e bambini delusi, anche quelli immaginari… La loro spavalderia prima era così semplice, ma ora lotta per resuscitare; quindi non c'è da meravigliarsi se si cercano a vicenda per tentare di rivivere il passato: che sia per spassarsela o per vendicarsi".
"Riunire il team originale dopo tutto questo tempo, è stato emozionante, ma non troppo! – dice il produttore Andrew Macdonald – siamo i tipi che quando si rincontrano con i vecchi compagni di scuola non si danno troppi abbracci, vero? In realtà non ci sono molte scene in T2 Trainspotting con tutti e quattro gli attori insieme. E se ci pensate, nel primo film è stato lo stesso, a parte il finale e alcune scene nel mezzo".
Ewen Bremner, che descrive la sua interpretazione di Spud come 'una combinazione tra il sottile e l'immenso', dice: "Il primo giorno è stato intenso. E' stato molto emozionante, quasi surreale per tutti noi; eravamo molto affettuosi. Ci hanno fatto un regalo enorme con questi ruoli dopo 20 anni. E ora sembra ancora più prezioso. Abbiamo avuto la fantastica opportunità di lavorare di nuovo insieme, per girare le scene e passare del tempo".
Le riprese non sono state un compito facile, in termini di logistica. Il produttore Bernie Bellew sostiene che: "Una delle sfide principali è stata la programmazione delle riprese. Il piano prevedeva di girare in più di 70 location e 12 set in 55 giorni, data la ristretta disponibilità del nostro cast. Tutti e quattro i membri del cast erano disponibili contemporaneamente solo per poco più di 4 settimane (il mese di giugno). Perciò concentrare il 50% del lavoro nel 35% del programma è stato difficile. In aggiunta, la sceneggiatura richiedeva molte esterne in notturna in Scozia, nel periodo estivo, con solo tre ore e mezzo di buio durante la notte … ma ci siamo rifiutati di far diventare tutto un incubo!".
Boyle e la squadra hanno risentito della mancanza di coloro che non si sono uniti al gruppo in questo progetto: "Anthony (Dod Mantle) ed io siamo stati molto attenti a dare il dovuto rispetto a Brian Tufano, il direttore della fotografia di Trainspotting. Mi è stato di grande aiuto all'inizio della carriera, ed è stato un peccato che non stesse abbastanza bene per tornare a lavorare con noi. Ci sono un paio di tributi in suo onore nel film. Entrambi abbiamo avuto la sensazione che stavamo raccogliendo un testimone molto pesante che ci aveva lasciato. E allo stesso modo c'è una tavolozza di colori che rende omaggio alla scenografa originale Kave Quinn. E' stata molto audace al tempo, e la nostra scenografa di T2 Trainspotting ha considerato il suo retaggio. Rachael Fleming è stata anche la costumista di Trainspotting, e Steven Noble il suo assistente. In T2 Trainspotting hanno lavorato insieme. I vestiti del primo film erano straordinari. Osservandoli, sono ancora attuali. Tutto ciò richiede un occhio molto speciale, e un collegamento coi personaggi. Tutto ruota intorno a loro alla fine. Anthony è incredibilmente empatico con gli attori, proprio come lo è stato Brian Tufano. Credo sia il nostro valore aggiunto. Tutti pensano che i film siano eleganti, ma se gli attori non sono credibili, l'effetto generale non dura molto".
"SLOW SLIPPY"
Le Musiche di T2 Trainspotting
Danny Boyle sostiene che "le persone hanno un rapporto piuttosto intenso con Trainspotting, e molto è dovuto alle sue musiche. Ne sono state in un certo senso influenzate, evocando parti del film semplicemente dai brani. Molta gente non avrebbe visto il film se non per le musiche. Quando ti colpiscono, cosa che mi sembra abbia fatto la colonna sonora del primo film, amplifica le emozioni. Sono davvero dei fattori scatenanti, che suscitano delle reazioni chimiche dentro di noi. T2 Trainspotting è molto sensibile al primo film, non solo in termini di personaggi e trama, ma al suo particolare impatto, come uno spettacolo di stile e cultura. La musica è un enorme connettore di quelle emozioni, e della memoria in generale, e c'è una carica particolare in questo film, quando alludiamo alla musica dell'originale".
Il compositore Rick Smith afferma: "un filosofo greco, non ricordo quale, pensava che qualunque cosa tu dica, il contrario è altrettanto vero. La parola che ha usato per questa citazione era 'fuoco' ed è ciò che era insito in Trainspotting. Era dentro il libro di Irvine, e c'era nel film di Danny, nei personaggi e nella musica. 20 anni dopo, ho amato scrivere le musiche e scegliere i brani per T2 Trainspotting, e posso solo sperare che catturino gli spettatori allo stesso modo".
Boyle conclude: "Nel primo film, il batticuore lo dava DUBNOBASSWITHMYHEADMAN, degli Underworld, e poi le note di BORN SLIPPY, e che note! E su T2 Trainspotting è stato Rick Smith degli Underworld che ha accettato di comporre le musiche per il film, ed aiutare Jon Harris e me sulla scelta dell'intera colonna sonora originale. Ma più di tutto, è stato scoprire il gruppo di Edimburgo YOUNG FATHERS. Sono loro la carica di adrenalina moderna del film, e ci proteggono da eventuali focolai di nostalgia. I WOLF ALICE me li hanno fatti conoscere le mie figlie. THE RUBBERBANDITS è ciò che guarda John Hodge a casa, quando dovrebbe scrivere!".
"LEITH 2.1"
T2 TRAINSPOTTING e la Scozia
Il produttore Andrew Macdonald afferma: "Il 1996 è stato un buon momento per essere Scozzese. E ovunque si andasse nel mondo, improvvisamente era bello essere scozzese. Mi ha aiutato il fatto di disporre di un cast di talento locale. Tutti i protagonisti, fatta eccezione per Jonny, erano scozzesi. Poi c'erano anche Kelly Macdonald, Shirley Henderson, e Peter Mullan. È difficile immaginare che un Paese così piccolo vantasse la presenza di un gruppo così talentuoso. Da allora, a livello politico sono accadute molte cose, quindi sarà interessante vedere la reazione della gente all'atmosfera prettamente scozzese di T2 Trainspotting".
Il direttore della fotografia Anthony Dod Mantle, ha sentito molto questo senso di appartenenza durante le riprese: "Questo film possiede ancora lo stesso aspetto. E' quasi come una semi proprietà. Il pubblico scozzese non si sente di appartenere a Irvine o Bobby, ma a Begbie. Quando stavano girando la scena del carcere, i prigionieri hanno quasi provato un'empatia con Begbie. E' straordinario".
"Il primo Trainspotting l'abbiamo effettivamente girato a Glasgow – ammette Danny Boyle – a causa del finanziamento, e per un sacco di altri motivi legati allo staff e al bilancio, siamo stati ad Edimburgo per un paio di giorni. In questo caso è accaduto il contrario. Siamo stati principalmente ad Edimburgo, e solo un paio di giorni a Glasgow. Ed è stato bello. E' stato un vero piacere girare lì, perché la gente del posto andava orgogliosa del primo film. Infatti, ne parlano ancora tutti. A quanto pare il primo ministro, Nicola Sturgeon, è uscito di soppiatto da una conferenza in Australia per vedere il film. Sapere che il leader della nazione era fiero del film originale, fa pensare 'Oh mio Dio, cosa abbiamo fatto?".
Lo sceneggiatore John Hodge questa volta ha sicuramente notato le differenze tra le riprese nelle due città: "Edimburgo è molto più affollata. Allora non abbiamo fermato il traffico, non abbiamo nemmeno fermato i pedoni. C'erano i due ragazzi che correvano lungo il marciapiede, la telecamera era piazzata su un quad di fronte a loro. E l'est end di Glasgow è molto cambiata, quasi irriconoscibile. I giganteschi palazzi delle case popolari dove abbiamo girato, sono stati tutti abbattuti, e molti pub hanno chiuso".
"Il momento che ho preferito, è stato durante le riprese alla stazione di Corrour – dice il produttore Bernie Bellew – abbiamo fatto un bel viaggio in treno durato tre ore, nelle Highlands, per visitare nuovamente la location iconica del primo film. Siamo stati naturalmente in balia del tempo e della Scotrail, nessuno dei quali ci ha deluso!".
Jonny Lee Miller, inoltre, ricorda quel momento: "E' stato davvero surreale: una scena impressionante. Tutti e quattro eravamo seduti lì, di fronte ad un giovane attore vestito da Tommy (il personaggio di Kevin McKidd in Trainspotting) che girava una scena. Non so se grazie alla splendida cornice, ma era una scena molto forte. Sappiamo tutti di esser stati davvero fortunati ad aver avuto di nuovo questa opportunità".
Vedere le controfigure delle versioni più giovani dei personaggi, ha certamente avuto un effetto particolar: "La gente continuava a dire 'il ragazzo che ti sta ritraendo ti assomiglia da morire' – dice Ewan McGregor – perciò sono andato davanti alla loro roulotte, e sono rimasto esterrefatto. C'era un giovane Ewen con la sua maglietta a strisce bianche e grigie, c'ero io da giovane con la maglia degli Hibs, Tommy con la sua chioma bianca e la giacca di jeans, un giovane Jonny, e un giovane Bobby. Era stranissimo. Sono rimasto davvero senza parole. In parte credo perché mi sentivo come se mi stessero rivendicando, e in parte perché non abbiamo più 22 o 23 anni. Come nel film, dobbiamo farcene una ragione".
Lee Miller ha anche notato un'altra differenza riguardo alle nuove riprese in Scozia: "La volta scorsa, abbiamo fatto un film da ribelli, dove potevamo andare ovunque e fare qualsiasi cosa, con una piccola macchina da presa. Nessuno ci ha mai detto niente. Volevamo farlo di nuovo, ma ovunque andassimo avevamo una folla di gente al seguito. Infatti, cosa ha detto Danny? Trainspotting è il Guerre Stellari della Scozia! Il livello di interesse che genera qui è incredibile, le persone sono molto solidali ed è una sensazione meravigliosa".
IL REGISTA
Anthony Dod Mantle, che collabora con Boyle da molto tempo, afferma: "Danny Boyle è un uomo straordinario. E' forte e testardo, potente, e curioso. E' anche molto intuitivo, ed è senz'altro un vero leader: non perde tempo, è concreto sul da farsi. Per T2 Trainpotting l'ho visto più concentrato del solito; totalmente dedicato alla storia, quasi subordinato. E' stata la sua direzione, in definitiva, che ha alimentato tutto il progetto. Stare con lui sul set è meraviglioso: provare per credere. E' unico". "Non posso dire di conoscere la mente di Danny – dice lo sceneggiatore John Hodge – ma tutto ciò di cui posso parlare, sono le sue qualità e le sue caratteristiche con le quali ho avuto a che fare. La capacità di Danny di assumersi delle responsabilità e la sua leadership non è seconda a nessuno. Apporta un' implacabile energia al processo, ed è coinvolto in ogni aspetto decisionale. Ma allo stesso tempo non sottovaluta i consigli e, talvolta, dice 'sì OK sei tu l'esperto'. E' bravissimo con gli attori. Di fatti lo stimano, e sono pronti a dare il massimo in una performance, o tirare fuori il meglio: cosa che magari altri non farebbero se non avessero la totale fiducia in lui come regista. La sua visione è sempre audace, sempre emozionante, e si concentra a realizzare un film piacevole per il pubblico. Eppure non so ancora cosa abbia in testa! ".
"Tutto ruota intorno alla veridicità della scena – dice Jonny Lee Miller del suo regista – cosa è giusto e ciò che funziona, e cosa no. Vuole degli input. Ma se qualcosa non va, non indora la pillola. E' molto, molto entusiasta di T2 Trainspotting. In passato l'ho visto appassionarsi, ha tanta energia. Ho lavorato con lui a teatro, e non l'ho mai visto riposarsi durante le cinque settimane di prove! Ma non l'ho mai visto così coinvolto prima. Trainspotting è stata una delle migliori esperienze professionali della mia vita. Quindi, avere la possibilità di tornare, e non solo di condividere dei ricordi con Danny e i ragazzi, ma in realtà di tornare a lavorare con loro, è davvero una benedizione, e vale per tutti noi".
Ewen Bremner non avrebbe preso in considerazione T2 Trainspotting senza Danny Boyle: "E' assolutamente fondamentale che Danny fosse l'uomo che organizzasse il tutto. Capisce il peso delle aspettative che hanno le persone per questo film, e il suo significato nella cultura popolare. Sarebbe molto facile trattarlo come scontato: barrare le caselle e appaiarlo al modello originale. Ma l'originale ha avuto un tale impatto, perché ogni scena che era quella che ci si aspettava. E non è un gioco facile da fare per 90 minuti di fila. Danny invece è riuscito a farlo di nuovo. Non c'è stato un giorno da quando sono stato su questo set, dove non ho pensato 'e questa come ti è venuta?'".
"Danny è un genio – dice Robert Carlyle – Il modo in cui pensa è speciale, quando si è di fronte a persone come Danny, improvvisamente si pensa 'ecco com'è un regista'. Questo è ciò che fa un regista. E' meraviglioso, un regista delicatamente manipolatore. Come lo sono i migliori".
Ewan McGregor afferma: "Danny è stato il primo regista con cui ho lavorato. Avevo partecipato solo a due serie televisive prima di Piccoli omicidi tra amici. E' un po' come la prima moglie. Ho sempre stimato Danny, e ho sempre capito che tirava fuori il meglio di me. Con lui mi sono sempre sentito al sicuro, e ho sempre dato tanto, fin dall'inizio. L'ho sentito parlare di Piccoli omicidi tra amici dicendo 'Non avevo idea di quello che stavo facendo'. Ma penso che in realtà lo sapesse benissimo, come d'altronde in questo caso. E' solo una questione di umiltà".
RENTON E GLI ALTRI
Irvine Welsh parla delle Sue Quattro Creazioni
"E' una sorta di primo amore. Sono i primi personaggi che ho scritto, per questo sono legato a loro. Da scrittore, si vedono i personaggi come un insieme di mezzi che forgi per lavoro. Se hai una tematica che desideri approfondire, li tiri fuori dal calderone. Li riprendi in diversi momenti della loro vita, e ti concentri su di loro. Un personaggio puoi considerarlo morto per dieci anni e poi improvvisamente può tornare ad interessarti di nuovo; forse a causa di un evento che hai vissuto o che è capitato a qualche amico. Pensi 'e se questo personaggio stesse attraversando una circostanza simile? '
Penso che le persone siano curiose di vedere cosa fanno oggi i personaggi, perché cercavano costantemente di essere migliori. Non importa quanto fosse oscura la loro situazione, il pubblico li perdona se si sforzano di raggiungere la luce in fondo al tunnel, e trovare una via d'uscita. Deve comunque evolversi in una qualsiasi forma di dramma: si desidera che i personaggi cambino e siano diversi alla fine del film. Devono raggiungere una sorta di saggezza, di illuminazione.
Quindi, in T2 Trainspotting sono più vecchi di 20 anni, e si trovano tutti in luoghi diversi. Begbie, prevedibilmente, è in prigione. Spud, invece, è per strada. Renton fugge ancora dalla voglia di vendetta di Begbie, come di Sick Boy Simon, anche se in misura minore. Simon continua a spacciare. Vive in ristrettezze economiche, ma si sente sempre un gradino al disopra delle circostanze in cui è coinvolto. Non è contento del ritorno di Renton, e così cerca di accoglierlo in modo che Begbie possa vendicarsi anche per conto suo.
Renton è un osservatore. Guarda quel che fanno gli altri, e si regola. E' un narratore, un analista, in fondo, che è un ruolo piuttosto passivo rispetto ai folli che stanno intorno a lui. Ewan apporta carisma ed intelligenza al ruolo; grazie a ciò Renton attira le persone e li porta dalla sua.
La cosa buffa è che Jonny ed Ewan si sono frequentati per tanto tempo, oltre ad essere stati soci in affari. Qui hanno un rapporto molto stretto, simbiotico, paragonabile a Sick Boy Simon e Renton. Nel film entrambi i personaggi vorrebbero essere l'altro. Simon vorrebbe essere intelligente e distaccato come Renton. Da parte sua, Renton invece vorrebbe essere entusiasta e di successo come Simon. Sono tante le caratteristiche che si invidiano. E questa incredibile rivalità e il loro profondo e radicato rispetto, emerge nel nuovo film.
Spud è un amabile perdente, ma grazie alla interpretazione di Ewen non si spoglia mai della sua umanità. Il ruolo ora è ricco di pathos e profondità, sorti con l'età. Penso che questa volta spezzerà il cuore di un paio di persone.
In alternativa, Begbie è sempre un folle. E in T2 Trainspotting non è ancora del tutto riabilitato.
Prova ancora una rabbia incredibile. Ovviamente bisogna mostrare un certo cambiamento dei personaggi, e quello che Bobby ha fatto su di lui, è aggiungergli qualche particolarità. Ora sente il timore di chi sa di seguire la strada sbagliata, ma non riesce a resistere.
E' bello vedersi insinuare questo dubbio nella sua prestazione.
HomeVideo (beta)
info: 23/02/2017.
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