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The Secret - Le verita' nascoste (2020)

The Secrets We Keep
Locandina The Secret - Le verita' nascoste
The Secret - Le verita' nascoste (The Secrets We Keep) è un film del 2020 prodotto in USA, di genere Drammatico e Thriller diretto da Yuval Adler. Il film dura circa 100 minuti. Il cast include Noomi Rapace, Joel Kinnaman, Chris Messina, Amy Seimetz. In Italia, esce al cinema giovedì 15 Ottobre 2020 distribuito da Vision Distribution. Disponibile in homevideo in Digitale da giovedì 28 Gennaio 2021.

Maja (Noomi Rapace) vive in una piccola città degli Stati Uniti, lontano dagli orrori del campo di lavoro nazista dove era stata detenuta con altri prigionieri rom. E’ riuscita a ricostruirsi una nuova vita, insieme a suo marito Lewis (Chris Messina) di origine americana. Un giorno, lungo la strada principale della città, Maja scorge uno sconosciuto (Joel Kinnaman) che fischia una melodia che le è familiare e la fa rabbrividire: teme che sia il soldato tedesco di nome Karl che la seviziò e uccise sua sorella minore. Ma dopo 15 anni Maja non è più molto sicura dei dettagli di quel momento traumatico, così comincia a inseguire l’uomo, nella speranza di essersi sbagliata. Con il trascorrere dei giorni i suoi ricordi riaffiorano sempre più prepotenti e Maja decide di rapire lo sconosciuto. Lo pedina e riesce a caricarlo nel bagagliaio della sua auto. Informa suo marito della sua azione e insiste affinché lui la aiuti a legarlo ad una sedia nel loro seminterrato e a interrogarlo, minacciandolo con una pistola. Implorando per la sua vita, il prigioniero giura di non essere l’uomo che Maja è convinta che sia, anzi sostiene di chiamarsi Thomas e di aver trascorso tutto il periodo della guerra in Svizzera. Nei giorni successivi Lewis guarda con orrore sua moglie mentre minaccia di uccidere il prigioniero. Nel frattempo, la moglie dell’uomo (Amy Seimetz) fa pressione sulla polizia per lanciare una caccia all’uomo sulle orme del marito scomparso.

Info Tecniche e Distribuzione

Uscita al Cinema in Italia: giovedì 15 Ottobre 2020
Uscita in Italia: 15/10/2020
Genere: Drammatico, Thriller
Nazione: USA - 2020
Durata: 100 minuti
Formato: Colore
Distribuzione: Vision Distribution
In HomeVideo: in Digitale da giovedì 28 Gennaio 2021

Cast e personaggi

Regia: Yuval Adler
Sceneggiatura: Ryan Covington, Yuval Adler

Cast Artistico e Ruoli:



Produttori:
Lorenzo di Bonaventura (Produttore), Adam Riback (Produttore), Erik Howsam (Produttore), Greg Shapiro (Produttore), Stuart Ford (Produttore), Noomi Rapace (Produttore esecutivo), Miguel A. Palos Jr. (Produttore esecutivo), Greg Clark (Produttore esecutivo), Victoria Hill (Produttore esecutivo), Ben Ross (Produttore esecutivo), Andrea Scarso (Produttore esecutivo), Jamie Jessop (Produttore esecutivo), Marco Henry (Produttore esecutivo)

Immagini

[Schermo Intero]

NOTE DI PRODUZIONE

Quando l’attrice e produttrice Noomi Rapace ricevette per la prima volta il copione di THE SECRET – Le verità nascoste dal produttore Lorenzo Di Bonaventura, si rese conto di aver trovato esattamente ciò che stava cercando: un progetto convincente da affrontare con il suo amico e attore, Joel Kinnaman. La coppia, che ha frequentato il liceo insieme in Svezia, ha collaborato in precedenza nel film Child 44. Quell’esperienza professionale è stata così intensa e gratificante da far desiderare alla Rapace di lavorare nuovamente con Kinnaman e, quando gli ha proposto questo nuovo copione, Joel ha subito accettato di ricoprire il ruolo dell’uomo enigmatico al centro della storia.
THE SECRET-Le verità nascoste è un esame di coscienza che ruota in modo provocatorio intorno alla difficile scelta tra perdono e vendetta, raccontata attraverso gli occhi di una sopravvissuta all’Olocausto. Lo sceneggiatore Ryan Covington è stato ispirato da un’intervista ad una donna sopravvissuta al tristemente famoso campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau. La donna descriveva un episodio che le aveva causato un trauma profondo che si sommava ai terribili traumi già vissuti; nel momento in cui ascoltò un ex soldato tedesco vantarsi con un’altra persona in pubblico, descrivendo con dovizia di particolari le proprie brutali gesta all’interno dei campi di concentramento. «Questo episodio l’ha semplicemente distrutta», ricorda Covington e, in seguito alla lettura di quest’intervista, ha iniziato ad approfondire l’argomento, concentrandosi particolarmente su Auschwitz. “Ho guardato ore di documentari e testimonianze di sopravvissuti. Ho scoperto di essere particolarmente interessato al modo in cui le donne affrontano e cercano di guarire dal trauma della guerra, cercando disperatamente di ricostruire una vita dopo la disumanizzazione e il genocidio. Covington ha immaginato una donna che, come il personaggio di Maja, prova a rifarsi una vita dopo aver vissuto le brutalità naziste. Costruisce una nuova vita negli Stati Uniti, dove un incontro casuale la spinge a prendersi la rivincita sull’uomo che le tolse la libertà e la pace.
Il produttore Adam Riback ha proposto la sceneggiatura a Di Bonaventura e Erik Howsam della ‘Di Bonaventura Pictures’. Dopo quasi tre decenni di cinema, sia come dirigente di studio che come produttore, Di Bonaventura sa riconoscere una storia avvincente quando ne legge una.
“Questa è una storia dell’orrore di quel tempo che non è stata ancora raccontata” afferma Di Bonaventura”. Questo lavoro induce a domande importanti ma non cerca di rispondere in modo definitivo, incoraggia il pubblico a chiedersi cosa farebbe al posto di ciascuno dei tre personaggi principali. È una situazione in cui uccidere potrebbe essere giustificabile? Come puoi esserne sicuro? Ognuno dei personaggi inizia in un posto e finisce in un posto molto diverso”.
Interessante per i produttori è stato anche il fatto che la sceneggiatura avesse al suo centro una donna molto forte, dice Howsam. “Oltretutto è stato un modo per esplorare alcune questioni che affrontiamo oggi, osservando come i traumi del passato in qualche modo purtroppo riecheggino nel nostro presente”.

Di Bonaventura ha contattato il produttore Stuart Ford di AGC Studios per finanziare la produzione.
“Appena abbiamo visto il materiale abbiamo subito pensato che fosse ‘potente’. Attinge a temi storici e pone il pubblico di fronte a quesiti cruciali come la vendetta, va attuata o no? Per noi è stato un tema davvero molto interessante”.
Affascinata dalla storia e dal personaggio, Rapace è divenuta la forza trainante del progetto firmando come produttore esecutivo, convincendo Kinnaman ad aggiungere questo lavoro al suo già fitto programma professionale e inoltre convincendo il regista Yuval Adler a prendere parte al film. Noomi era rimasta impressionata dall’esordio al cinema di Adler con “Bethlehem” per la sua analisi al tempo stesso provocatoria ed emozionante sul conflitto israelo-palestinese.
La sua scelta del regista è stata vincente, secondo Di Bonaventura “Yuval non è disposto a rinunciare a nessuna parte della sua visione, ed è quello che spero sempre di ottenere da un regista. Ryan Covington ci aveva dato una sceneggiatura molto serrata e ponderata, poi Yuval e Noomi si sono immedesimati totalmente nei personaggi che ne facevano parte e li hanno resi unici. Il copione ha subito alcuni cambiamenti, ma il nucleo è rimasto lo stesso”.
Adler è uno scrittore e regista che ha capito istintivamente le intense lotte umane in gioco nel film, secondo Howsam”. Il suo lavoro ha rafforzato il raggio emotivo della storia, ma ha anche aumentato la suspense”.
Ford concorda sul fatto che i cambiamenti abbiano reso il copione ancora più forte, “E’ un piacere lavorare con Yuval, ha dato il suo cuore e la sua anima al film dal primo ciak fino alla post-produzione, rimanendo costantemente concentrato”.
Prima di intraprendere la carriera di regista, Adler ha studiato matematica e fisica all’Università di Tel Aviv, nel suo paese natale, Israele. Ha conseguito un dottorato di ricerca in filosofia alla Columbia University di New York, dove ha studiato anche scultura e fotografia – il tutto prima dei 30 anni. Dopo aver finito il dottorato ne avevo abbastanza della scuola, quindi non ho frequentato la scuola di cinema, il che significava che non avevo una rete di contatti. Sono passati quasi 10 anni prima che realizzasse il suo primo lungometraggio. In quel periodo ha fatto alcuni cortometraggi e ha studiato recitazione.
Adler ha proposto di modificare il copione per rendere vive ed evidenti le origini di Maja e Rapace ha acconsentito con entusiasmo. Lei racconta “Yuval aveva alcune idee che erano molto interessanti per me, il cambiamento più grande che ha suggerito è stato quello di fare di Maja una Rom (talvolta chiamati zingari), che avrebbe aggiunto un elemento inatteso alla storia, i Rom hanno affrontato secoli di persecuzioni in Europa prima di essere presi di mira dai nazisti e sottoposti a carcerazione, lavoro forzato e omicidi di massa. Non tante persone conoscono la situazione dei Rom, così abbiamo iniziato a indagare sulla loro storia durante e dopo la guerra. Con quel primo semplice cambiamento il lavoro è diventato molto più intimo per me, poiché mio padre ha origini gitane. Mi sono innamorata della mente di Yuval e del suo spirito creativo. Vuole andare fino in fondo in ogni situazione”.

Per coincidenza, Rapace aveva trascorso sei mesi in Romania, il paese natale di Maja, lavorando al film Seven Sisters (What Happened to Monday?), “La campagna non è cambiata molto dal dopoguerra” racconta Sono riuscita a farmi un’idea della cultura e dell’anima della gente. Sono molto orgogliosi e molto focosi e nell’interpretare il ruolo di Maja, sono stata in grado di attingere a quella parte di me.”
Dopo essersi consultati con un professore esperto nella storia del popolo Rom, Rapace e Adler hanno lavorato per dare vita ad una storia credibile per Maja.
Noomi afferma “Yuval ed io abbiamo avuto molte sessioni creative che hanno contribuito a costruire il personaggio e, cosa altrettanto importante, a definire il suo dilemma, abbiamo discusso a lungo se la vendetta possa mai rappresentare la risposta migliore. Possiamo guarire in questo modo o dobbiamo allontanarci da questo meccanismo che purtroppo ci viene così naturale? Maja è diventata una moglie e una madre che vive a migliaia di chilometri di distanza da ciò che è successo. Ma quando vede quest’uomo comincia a rinunciare alla felicità che ha raggiunto e da quel momento inizia la sua disperata battaglia interiore”.
Anche se The Secret-Le verità nascoste solleva alcune importanti questioni morali, Adler dice che prima di tutto ha deciso di farne un thriller “stretto da lasciare senza fiato” come lui stesso afferma. “Questa è la mia prima esperienza di lavoro con le star del cinema hollywoodiano, sono attori molto diversi da quelli con cui avevo lavorato in precedenza, ed è stato interessante vedere come le loro personalità e tecniche si mescolino. Ho cercato di scrivere appositamente per ognuno di loro e mi hanno dato un sacco di opportunità per farlo”.
Un buon thriller, secondo Adler, deve essere in grado di mantenere una tensione costante e la trama deve essere sempre in movimento, trasportando con sé il pubblico. Questa storia ha una configurazione minima e poi dettagli imprevisti diventano il propulsore di azione e ne fanno un thriller.  I personaggi devono prendere decisioni di vita e di morte e gli attori devono sostenere questa tensione per tutto il tempo della pellicola, facendo domandare allo spettatore chi stia dicendo la verità.
Rapace ha preso sul serio le sue responsabilità di produttore esecutivo, prendendo parte attiva nelle decisioni di produzione grandi e piccole, dal casting ai costumi. “Avevo prodotto in precedenza, ma non sono mai stata così coinvolta, è stata un’avventura incredibile e ho avuto modo di constatare in prima persona di quanto sia impegnativo e duro il lavoro di produzione”.
Ford elogiando Rapace “E’ stata una produttrice esecutiva molto presente e ha dato anima e corpo nella realizzazione del film, Noomi è molto brava quando si tratta di modellare il copione e il personaggio, così come in tutti gli altri aspetti produttivi del film”.

UNA GRANDE INTERPRETAZIONE
“Rapace nel ruolo di Maja, rappresenta il centro della storia: in un momento è un angelo vendicatore e nell’altro una zelante ricercatrice di verità, Noomi mette passione in tutto ciò che fa”- afferma Di Bonaventura – “Come attrice può viaggiare su vari binari ed essere al tempo stesso vulnerabile e dura. Il suo impegno in questo ruolo è stato monumentale e l’evoluzione del suo personaggio è straordinario”.
Ford concorda, aggiungendo “Ha una comprensione ed un’empatia che definirei quasi a livello genetico nei confronti di Maja. Questo le ha permesso di catturare tutta la rabbia, la confusione e il dubbio che caratterizzano il personaggio”.
La storia di Rapace e Adler inizia in Romania, dove Maja è nata, in una famiglia nomade Rom. I Rom erano ingiustamente considerati indesiderati ovunque andassero e venivano accusati di tutti i tipi di crimini, soprattutto di furto, per cui Maja aveva vissuto una vita in fuga con la sua famiglia, fin dall’infanzia. Quando iniziò la seconda guerra mondiale, il governo rumeno condusse gruppi di Rom al confine, dove i nazisti aspettavano di metterli su un treno e di mandarli nei campi. Maja e sua sorella si salvarono dalle camere a gas ma avevano perso tutti tranne il loro reciproco affetto e la loro vicinanza. Quando la guerra ebbe fine e furono liberate, le due adolescenti, iniziarono la lunga camminata di ritorno in Romania, ma furono intercettate da una piccola squadra di ex soldati tedeschi, poco più che ragazzi.
“Vivevano come animali, la loro umanità era sparita», spiega Rapace “Hanno stuprato Maja e ucciso sua sorella, non ricorda i dettagli a causa del trauma e l’uomo che crede essere Karl, il soldato che l’ha aggredita, è l’unica persona che può dirle quello che è accaduto davvero”.
Il film inizia 15 anni dopo l’accaduto, Maja ha sposato un dottore americano e si è trasferita negli Stati Uniti. Per vergogna non ha mai detto a nessuno di quello che è successo quella notte, nemmeno a suo marito. “Non essendo stata in grado di proteggere la sorella e di prendersi cura di se stessa, ha cercato di sbarrare la porta ai ricordi del passato” spiega Rapace “Ma quando l’uomo che ha perseguitato le sue notti e costellato i suoi incubi sembra riapparire, è sopraffatta da rabbia e rimorso. Inizia a seguirlo, spia la sua famiglia, e infine lo rapisce con l’intento di ucciderlo. Prima però ha bisogno che lui ammetta quello che ha fatto. Ma lui continua a negare di averlo fatto e più lui nega tutto, più lei diventa disperata e rabbiosa”.
Quando sono arrivati sul set, Rapace e Adler hanno sviluppato un forte legame durante la fase di preparazione, che è poi proseguito durante le riprese. “Gli voglio bene come a un fratello” dice lei “È diventato il mio partner del crimine, la mia anima gemella artistica. Yuval è un narratore sorprendente e incredibilmente coraggioso. È stato un lavoro molto difficile e intenso, solo sei settimane, e per me è stato un viaggio giocoso, creativo ed esplosivo. Il modo in cui lavora con gli attori è geniale. Credo che la parte migliore per me sia stata che entrambi ci siamo innamorati di Maja. È il sogno di ogni attore/attrice sapere che il suo regista ama il suo personaggio tanto quanto lei”.
Il rispetto di Adler per la protagonista è evidente, nonostante sia un’attrice rinomata a livello internazionale per lei è stata una sfida riuscire a soddisfare le richieste del regista “Doveva essere in uno stato di costante angoscia e tensione per tutta la durata del film. Ero molto esigente e lei è riuscita a mantenere l’intensità senza esagerare”.

UN CAMALEONTE
Originariamente Kinnaman accettò di interpretare il marito di Maja, ma il regista capì che la sua recitazione avrebbe portato qualcosa di insolitamente eccitante se avesse interpretato il ruolo di Thomas, l’uomo che Maja crede sia il suo aggressore. Per gran parte del film l’attore è legato e imbavagliato, incapace di parlare, eppure riesce ad essere sempre intenso ed interessante dice Adler “Come Noomi, Joel è una grande star del cinema e ti fa venire voglia di guardarlo. Il personaggio deve sembrare pericoloso e simpatico allo stesso tempo o non funziona, Joel aveva tutto il necessario per giocare su entrambi i tavoli”.
Di Bonaventura concorda dicendo “Siamo stati così fortunati che Noomi abbia voluto far entrare Joel nel cast, è molto simile a un camaleonte poiché ha una grandissima capacità di adattamento. Questo film, per la sua tematica, rappresentava una sfida insolita e lui era assolutamente all’altezza, a volte quando un attore non parla molto può sembrare passivo, ma Joel nonostante fosse legato a una sedia per buona parte del film è stato capace di dare ugualmente movimento alla pellicola”.
La sceneggiatura ha saputo imprimere al film un carattere di mistero e di tensione ma anche un’approfondita analisi psicologica e questo è un aspetto che ha molto intrigato Kinnaman “Questo film avrà la capacità di estraniare il pubblico dalla vita di tutti i giorni e sarà una forma di evasione. La storia non è in bianco e nero, c’è molto spazio per il dibattito, soprattutto sul fatto che le persone generalmente siano portate troppo facilmente a ricorrere alla vendetta come soluzione al dolore, è una sorta di automatismo. Il mio personaggio, come quello di Noomi, è un rifugiato in un paese sconosciuto e vuole passare inosservato., la situazione in cui si ritrova crea tensione nel suo corpo, infatti le spalle sono sempre sollevate ed esita a parlare. Thomas è un uomo tranquillo, umile e laborioso che si preoccupa solo di provvedere alla sua famiglia e di essere un buon cittadino”.
Kinnaman afferma che il suo ruolo in THE SECRET-Le verità nascoste è stato decisamente il più difficile della sua carriera. “Le scene sono pervase da una tensione che deriva da pesanti fardelli, è un lavoro che si è ripercosso su di me sia fisicamente che emotivamente e non sempre ho avuto la forza di sostenerlo agevolmente”. “Ho provato l’esperienza fisica di essere violentato, di essere abusato fino a 16 ore al giorno e questo l’ho portato a casa con me ogni sera. Yuval voleva che tutto fosse il più reale possibile quindi il bavaglio doveva scavarmi la bocca, le corde dovevano essere legate in un certo modo. Guardando indietro sono d’accordo con tutte le sue decisioni, ma stare seduto lì mentre diceva loro di legarmi più strettamente è stato difficile. E’ stato molto faticoso e a volte mi arrabbiavo, ma appena abbiamo finito ero già pronto a fare un altro film con lui”.
Sia Kinnaman che Rapace hanno iniziato la loro carriera in Scandinavia, lavorando in film indipendenti. Entrambi hanno preso parte a produzioni di successo a Hollywood, recitando in film di ogni genere.

UN UOMO ALLA MANO
Kinnaman è rimasto altrettanto colpito da Chris Messina, che interpreta il marito di Maja, Lewis, “Ho sempre pensato che fosse un ottimo attore, ma vederlo lavorare mi ha fatto uscire di testa. La sua intensità coincideva e spesso superava la mia e anche quella di Noomi. Chris sembra avere una bontà innata che funziona perfettamente per il personaggio che ha dovuto interpretare, una persona onorevole che cerca di fare sempre la scelta giusta. Messina dice che la decisione di interpretare Lewis è stata semplice.” “Ho preso parte a una storia in cui si cerca di spiegare come guarire dai traumi, mi interessava il concetto di occhio per occhio. Lewis è costretto spesso a proteggere sua moglie da se stessa. Fa qualcosa di cui pensava non essere capace. Non ho mai recitato un ruolo così drammatico, è quasi una tragedia greca. La sua prima priorità è conoscere la verità, vuole aiutare Maja in ogni modo possibile ma vuole anche tenere quest’uomo al sicuro e in vita. Più di ogni altra cosa vorrebbe far tornare tutto come era prima di questa vicenda ma è impossibile”.
Adler racconta “Lavorare con Messina è stato divertente perché ha la grande dote dell’improvvisazione. Fate dieci riprese e lui vi darà dieci cose diverse con cui lavorare, ha un modo davvero interessante di prepararsi per una scena. Urla le sue battute come un pazzo e poi fa la scena in tutta calma, è esilarante “.
Rapace loda anche l’etica lavorativa e l’instancabilità di Messina. “Chris apprezza e ama tanto recitare e questo gli dà la possibilità di evolvere e fare sempre di più. Ha una bellissima anima ed è un artista incredibile, lavorare con lui è stato come saltare giù da una scogliera insieme, tutto scorreva sul filo della pazzia. A volte mi sentivo come se fossimo le ultime persone sulla Terra”.
“Adler ha saputo spingere tutti gli attori al loro limite”, afferma Messina. “Durante le lunghe giornate di set e in situazioni intense il regista e gli attori hanno provato e sperimentato ciò che egli chiama impegno impavido. Yuval non ha mai evitato l’emozione cruda, mi piace lavorare in questo modo. Ma la parte migliore del film per me è stato conoscere Rapace, si toglie il cuore dal petto e lo mette nell’obiettivo, ripresa dopo ripresa, è una fonte di ispirazione inesauribile. Ogni volta che lavoro con qualcuno così dedito alla sua arte, mi spinge a dare il massimo, mi ha aiutato a crescere e spero di fare mia questa esperienza anche nei prossimi lavori. Il messaggio e la discussione che crea questo film è la parte più importante del lavoro, sono state fatte cose imperdonabili a Maja, ma torturare qualcuno per il dolore che ti ha causato può essere davvero il miglior modo per andare avanti? Questo può restituirti la tua naturale tranquillità? Non so se ci sia una sola risposta a questo, ma sono sicuro che la vendetta è come il domino, porterai giù te stesso ed altre persone utilizzandola”.

NESSUNA FACILE RISPOSTA
THE SECRET-Le verità nascoste è stato realizzato in sole sei settimane nella zona di New Orleans. Tutte le scene all’aperto sono state create in loco, mentre gli interni chiusi e claustrofobici sono stati ripresi su un set costruito su un palcoscenico di un teatro.
Quello che avevano era una sceneggiatura interessante, un cast talentuoso e impegnato, un regista disposto a fare quello che si doveva per rendere al meglio il film e un solido sostegno da parte dei produttori del film.
Rapace dice “C’è molto da apprezzare nel lavoro fatto, è un thriller vecchia scuola, che ti trascina in una stanza oscura e non sai dove si trova l’uscita, il che è veramente emozionante. E’ un dramma d’epoca con bellissimi vestiti e auto, ma ti dà anche la sensazione che questa donna abbia una vera possibilità di riscatto. I personaggi cercano la redenzione, l’amore, il perdono e la vendetta, senza sapere cosa vogliono veramente. E’ un film che vorrei vedere”.
Adler sottolinea che dopo le proiezioni di prova del film, il pubblico era entusiasta di discutere e confrontarsi con gli altri presenti in sala su ciò che avevano appena visto. “Alla fine c’è qualcosa di molto inquietante, non c’è’ una vera chiusura per nessuno. La domanda finale non viene mai risolta e ora c’è un nuovo segreto. Non ci sono innocenti in questo film”.

HomeVideo (beta)


STREAMING VOD, SVOD E TVOD:
The Secret – Le verita’ nascoste disponibile in Digitale da giovedì 28 Gennaio 2021
info: 15/10/2020.

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