Locandina Land Of Mine
Locandina Land Of Mine - Sotto La Sabbia
Land Of Mine - Sotto La Sabbia (Under sandet) è un film del 2015 prodotto in Danimarca e Germania, di genere Guerra diretto da Martin Zandvliet. Il film dura circa 100 minuti. Il cast include Roland Moller, Mikkel Boe Følsgaard, Laura Bro, Joel Basman, Emil Belton, Oskar Belton. In Italia, esce al cinema giovedì 24 Marzo 2016 distribuito da Notorious Pictures. Disponibile in homevideo in DVD da giovedì 25 Agosto 2016. Al Box Office italiano ha incassato circa 366175 euro.

il film racconta di un frammento di storia ancora sconosciuto a molti. Nei giorni che seguirono la resa della Germania nazista nel maggio del 1945, i soldati tedeschi in Danimarca furono deportati e vennero messi a lavorare per quelli che erano stati i loro prigionieri. Obiettivo rimuovere le 2.000.000 di mine posizionate dalle truppe tedesche sulle coste danesi. Incredibilmente attento e delicato, il film racconta il desiderio di vendetta, ma anche il ritrovamento del senso di umanità di un popolo dilaniato dalla guerra e fa luce su questa tragedia storica, raccontando una storia che coinvolge l'amore, l'odio, la vendetta e la riconciliazione.

Info Tecniche e Distribuzione

Uscita al Cinema in Italia: giovedì 24 Marzo 2016
Uscita in Italia: 24/03/2016
Prima Uscita: 03/12/2015 (Danimarca)
Genere: Guerra
Nazione: Danimarca, Germania - 2015
Durata: 100 minuti
Formato: Colore
Produzione: Amusement Park Films, Nordisk Film
Distribuzione: Notorious Pictures
Box Office: Italia: 366.175 euro
In HomeVideo: in DVD da giovedì 25 Agosto 2016 [scopri DVD e Blu-ray]

Recensioni redazione

Recensione Land Of Mine - Sotto La Sabbia
Recensione Land Of Mine - Sotto La Sabbia
Marica Miozzi, voto 8/10
Land of Mine è una riuscita pagina di storia poco conosciuta, fatta di dolorosa suspance e riscoperta dell'Essere Umano prima di tutto

Immagini

[Schermo Intero]

LA STORIA

Pochi film descrivono il periodo successivo al conflitto e all'occupazione della seconda guerra mondiale. Dopo sei anni di guerra e di terrore i confini tra giusto e sbagliato vennero sradicati. Land of Mine, il nuovo film del regista danese Martin Zandvliet, racconta la storia più buia e fin ora nascosta della Danimarca. Nei giorni successivi alla resa della Germania nazista nel maggio del 1945, i prigionieri di guerra tedeschi detenuti in Danimarca furono messi al lavoro dalle Forze Alleate. Con la minima o nessuna esperienza nel settore, furono inviati a disinnescare più di due milioni delle loro mine dalla costa occidentale danese. Durante l'operazione, più della metà di loro rimasero uccisi o gravemente feriti. Zandvliet fa luce su questa tragedia storica, raccontando una storia che coinvolge l'amore, l'odio, la vendetta e la riconciliazione. Questi giovani prigionieri di guerra tedeschi sono confusi, hanno la paura e la sconfitta nei loro occhi. Sprezzante dei tedeschi, per la loro occupazione di cinque anni del suo paese, e con l'intento di punire ciò che resta del regime nazista, il Sergente Rasmussen (Roland Møller) fa marciare la sua squadra sulle dune ogni giorno per disinnescare per le mine. Questo compito, apparentemente senza fine, diventa rapidamente una carneficina; e anche in Rasmussen cresce un conflitto di sentimenti nei confronti dei suoi giovani detenuti. Land of Mine parla delle conseguenze della guerra ma ancora di più, di umanità. Zandvliet riesce a far uso di materiale altrettanto convincente per la sua storia di cameratismo, di sopravvivenza e di amicizie inaspettate. Mette in discussione l'esistenza di un male intrinseco che potrebbe esistere in tutti noi. Ma è mai possibile provare simpatia per coloro che hanno rappresentato il terrore nazista?

LA RICERCA DIETRO IL FILM

La Convenzione di Ginevra del 1929 vieta di obbligare i prigionieri di guerra a svolgere lavori forzati o lavori pericolosi. Tuttavia, è evidente come le autorità britanniche e danesi abbiano deliberatamente modificato la formulazione del testo da "prigionieri di guerra" a "persone volontariamente arrese al nemico", al fine di eludere le regole della convenzione. Molti dei soldati tedeschi, obbligati a disinnescare più di due milioni di mine lungo la costa danese, erano semplici ragazzi – avevano dai 15 ai 18 anni di età.
Fino ad oggi, gli eventi che ruotano attorno alla pulizia delle spiagge della Danimarca sono considerati tabù nella storia moderna danese. Il processo di sminamento, durato cinque mesi, ha causato più vittime di tutto il periodo dell'occupazione tedesca in Danimarca.
L'idea di utilizzare i prigionieri di guerra tedeschi per svolgere il pericoloso compito di sminamento arrivò dalle autorità britanniche, ma fu messa in pratica senza obiezioni da parte dell'amministrazione danese. La Brigata danese fu incaricata di dirigere e gestire l'operazione.

I dati storici:
• Dal 1942 al 1944 la Germania nazista costruì il cosiddetto Vallo Atlantico, in previsione di un'invasione della Gran Bretagna – un ampio sistema di difesa costiera e fortificazioni lungo le coste dell'Europa continentale e la Scandinavia. Le mine antiuomo furono sistemate lungo ampie fasce della costa occidentale della Danimarca.
• Dopo la caduta della Germania nazista, le forze di liberazione britanniche offrirono al governo danese la possibilità di arruolare prigionieri di guerra tedeschi per disinnescare le mine lungo la lunghezza della costa occidentale danese.
• I prigionieri di guerra tedeschi non furono né educati né preparati a questo compito e molti di loro appartenevano al cosiddetto Volkssturm, una milizia nazionale istituita da Hitler verso la fine della guerra per arruolare coloro che non erano già al servizio delle forze tedesche. Molti erano giovanissimi, altri molto anziani. I più giovani avevano 13 anni.
• Obbligare i prigionieri di guerra tedeschi a disinnescare le mine fu una violazione della Convenzione del 1929, relativa al trattamento dei prigionieri di guerra, antecedente alle modifiche della Convenzione di Ginevra del 1949. Definendo i prigionieri di guerra tedeschi come "persone arrese volontariamente al nemico", le autorità britanniche e danesi bypassarono le norme della Convenzione.
• I lavori sulla costa danese iniziarono sabato 5 maggio 1945 e furono completati giovedì 4 ottobre 1945.
• Secondo lo storico Thomas Tram Pedersen, il numero esatto delle perdite non potrà mai essere conosciuto, a causa del caos di quei primi mesi di pace. Ci sono discrepanze tra i dati danesi e quelli tedeschi.
• Si stima che circa 2.600 uomini furono costretti a quel lavoro.
• La metà di loro rimase uccisa o ferita.
• 1.402.000 mine furono rimosse dal 11 maggio al 4 ottobre 1945, secondo i documenti militari.
• I rapporti tra i prigionieri di guerra tedeschi e la popolazione locale erano pessimi – a causa dei cinque anni di occupazione sotto il regime nazista. Non vennero forniti alloggi adeguati e il cibo era sempre scarso.
• In 64 paesi in tutto il mondo, ci sono circa 110 milioni di mine inesplose ancora depositate sotto terra.
• Dal 1975 le mine hanno ucciso o mutilato più di un milione di persone.
• In media 10 persone muoiono ogni giorno a causa di esplosioni di mine antiuomo.
• Pur con una formazione adeguata, gli esperti di smaltimento mine prevedono che per ogni 5.000 mine disinnescate, un lavoratore venga ucciso e due operai feriti da esplosioni accidentali.
• L'unico modo per disinnescare una mina è la rimozione individuale, con un costo che varia da 300 a 1000 dollari a mina, secondo le Nazioni Unite.

LA PRODUZIONE

"Ci siamo concentrati su due percorsi pratici durante tutto il quadro di sviluppo della produzione. Abbiamo voluto assicurarci che il film potesse essere realizzato in modo credibile, ma allo stesso tempo evitare la maggior parte degli ingombranti problemi di produzione tipici dei film d'epoca. È questo che abbiamo preso in considerazione fin dall'inizio. Il nostro approccio è stato quello di utilizzare il minor numero di location possibili, evitando così le grandi sfide per quanto riguarda il contesto storico", spiega il produttore Mikael Rieks.
I produttori hanno lavorato con il campo Oksbøl (NATO) delle forze armate danesi, dove si svolsero storicamente i fatti. "Erano tutti completamente concentrati e molto positivi sul progetto. All'inizio non avevamo niente, se non un fantastico supporto sulla storia", afferma Mikael Rieks sulla collaborazione con la Royal Army danese. Durante la lunga ricerca nella costa occidentale della Danimarca, i sopralluoghi hanno trovato solo poche location utilizzabili – in una zona con qualche casa per le vacanze e senza alcun tipo di fauna selvatica. A questa sfida si è aggiunto il fatto che le spiagge della costa occidentale sono disseminate di vecchi e logori bunker tedeschi di cemento, la maggior parte dei quali rovinati o per metà sommersi sotto l'acqua.
Inoltre i produttori hanno parlato con diverse aziende di sminamento in tutta Europa. La penisola di Skallingen negli ultimi anni aveva subito una completa riqualificazione dalle mine. Questa operazione è stata effettuata da una società di sminamento danese, che si è rivelata essere molto utile nella creazione di finte mine, oltre che fornire un sacco di materiale militare e tecnico di quel periodo, come dragamine, camion militari e jeep.
I VFX sono stati una combinazione di SFX e CGI, che hanno richiesto un grande lavoro di preparazione anche sul posto – tutte le esplosioni erano state accuratamente sceneggiate per fare in modo che il team non commettesse errori. Il fatto che la produzione lavorasse proprio fuori dal campo di Oksbøl era un vantaggio in questo senso. Grazie alla consulenza di esperti dell'esercito sugli esplosivi e sulle mine, in combinazione con la squadra degli effetti visivi, i coordinatori degli stunt e i consulenti CGI, Land of Mine ha un aspetto naturale e autentico.
Per gran parte del film la lingua parlata è il tedesco. Questo è stato un aspetto impegnativo relativo a diversi aspetti della produzione, come il suono e il montaggio. Il regista Martin Zandvliet ha preso alcune lezioni avanzate di tedesco ogni settimana durante la pre-produzione. Un vocal coach ha supervisionato i dialoghi in tedesco, ma anche i dialetti dei ragazzi. "Era importante per la storia che i ragazzi non provenissero dalla stessa regione della Germania. Le differenze del dialetto e della lingua locale era particolarmente importante per Sebastian e Helmut, che tra l'altro erano entrambi di Amburgo, ma parlavano in maniera molto diversa, perché uno aveva un ricco background familiare e l'altro veniva da una famiglia operaia", spiega il produttore tedesco Malte Grunert.
Il film è stato girato in sei settimane. Per la maggior parte delle riprese, la storia è stata raccontata con una telecamera palmare stabile.

NOTE DI REGIA

La mia intenzione era quella di rivelare un episodio basato su un fatto storico che fa ancora vergognare particolarmente la Danimarca. Molti storici finora hanno evitato l'argomento, comprensibilmente forse.
Non volevo assegnare colpe o puntare il dito; mi sembrava interessante fare un film che non guardasse i tedeschi sempre come mostri. È la storia di un camion militare pieno di giovani ragazzi tedeschi, che sono stati sacrificati nel periodo successivo alla seconda guerra mondiale. Tuttavia, in fin dei conti, è davvero solo un film sugli esseri umani. Ti porta in un viaggio che va dall'odio al perdono. La mia intenzione era quella di creare una storia rilevante e lasciare che il pubblico sperimentasse la potenza della paura, la speranza, i sogni, le amicizie e la lotta per la sopravvivenza, attraverso questo gruppo di personaggi.
L'offerta inglese di prigionieri di guerra tedeschi per le operazioni di sminamento mise il governo danese davanti a un dilemma politico. Rifiutare l'offerta sarebbe stata una decisione molto impopolare sia agli occhi del pubblico danese che delle nazioni alleate circostanti. La Danimarca come nazione aveva ancora una brutta reputazione dopo la guerra. E gli inglesi erano gli eroi assoluti – i liberatori della Danimarca. Tuttavia, costringendo i giovani prigionieri di guerra tedeschi a sminare la costa danese, si potrebbe sostenere che la Danimarca abbia commesso un crimine di guerra.
Ho voluto che questo dramma realistico fosse girato in un universo fantastico, idilliaco, contaminato solo da bunker di cemento grezzo e dalle detonazioni quotidiane delle mine.
L'estate, la sabbia, le dune, il clima caldo e l'acqua erano un richiamo costante alla vita idilliaca che c'era una volta, e la vita che sarebbe ancora una volta risorta dalle ceneri.
Insieme alle migliaia di mine, le esplosioni, la morte e il dolore, tutti questi elementi ci portano nel pieno delle conseguenze della guerra.
Io e mia moglie Camilla Hjelm Knudsen, Direttore della Fotografia, siamo stati pesantemente influenzati dal look dei film degli anni '60. Si trattava di creare il giusto mix di poesia e di tenebre. Il set doveva essere il più bello possibile, per far fronte all'orrore che si stava svolgendo sullo schermo.
La maggior parte del film si svolge di giorno, in contrasto con l'oscurità mostrata attraverso i nostri personaggi. Mi sono ispirato a gente come David e Albert Maysels. Il modo in cui i fratelli Maysels hanno filmato i loro soggetti era così vulnerabile e sensuale che non si poteva non percepire la presenza dei loro personaggi. È una cosa bella e rara, quando ciò accade. E questo accade solo quando si diventa un tutt'uno con gli esseri umani che si sta guardando e si entra totalmente nel sentimento della scena.
L'idea era quella di creare un senso di vita. Non volevo che la telecamera attirasse l'attenzione sui personaggi, ma volevo che fosse lo spettatore ad essere sempre in grado di seguire gli attori. I personaggi mi hanno sempre interessato più della trama.
Siamo stati fortunati ad avere direttori di casting incredibili, che ci hanno aiutato a evitare gli stereotipi in un certo senso. Abbiamo provinato tutti i ragazzi per tutti i ruoli – nessuno sapeva quale ruolo avrebbe avuto e chi fosse stato selezionato per cosa. Ho scelto quelli che ho ritenuto fossero più naturali per i ruoli. Questi ragazzi sono alle prime armi, dilettanti, se così si può dire. La cosa bella è che è possibile modellarli e plasmarli in quello di cui si ha bisogno, incanalare le loro prestazioni in ciò che si sta cercando. Questo è avvenuto anche per il ruolo principale, non a caso è il primo ruolo da protagonista di Roland in un film.
Consuetudine generale tra i registi è che gli attori debbano essere belli, nel senso in cui la bellezza voglia dire non avere difetti. Ma ho sempre pensato che ogni essere umano sia più interessante quanto più sia possibile vedere la sua storia. È utile conoscere le angosce di qualcuno, vedere le sue cicatrici e sentire i suoi demoni. Non volevo soltanto mostrare i lati brutti, ma credo che la bruttezza dica più di ogni altra cosa su chi siamo come esseri umani.
È un film molto umano che esplora non solo la bellezza delle tenebre, ma cerca anche di scoprire chi erano questi ragazzi tedeschi. Condividiamo le loro speranze e preghiamo per la loro sopravvivenza attraverso questo incubo. Dobbiamo credere ancora che possono diventare degli esseri umani, anche se disapproviamo il regime violento di cui facevano parte.
In un certo senso ci poniamo la domanda: "È possibile provare simpatia per le persone che rappresentano il terrore del regime nazista?"
Si dice che un grande dramma dipenda in gran parte dall'entità del cattivo. Per quanto mi riguarda, è l'uomo che li costringe alla morte, è l'uomo il vero referente del film e dell'odio.
Insieme ai ragazzi, seguiamo quindi il loro custode, il sergente Carl. Per Carl, i mostri si trasformano in esseri umani.
Per me, Land of Mine racconta una storia importante e umana. Una storia per lo più sconosciuta alla maggior parte dei danesi. È stata tenuta nascosta. Appositamente dimenticata. Repressa. È un film sulla vendetta e sul perdono. Su un gruppo di ragazzi costretti a fare penitenza per conto di un'intera nazione.

HomeVideo (beta)


STREAMING VOD, SVOD E TVOD:
Land Of Mine – Sotto La Sabbia disponibile in DVD da giovedì 25 Agosto 2016
info: 24/03/2016.


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