Oppenheimer, perché l’India si scaglia contro il film di Nolan

In Italia arriverà solo il 23 agosto Oppenheimer, il nuovo e bellissimo film di Christopher Nolan incentrato sullo scienziato J. Robert Oppenheimer che, comunemente, è considerato il padre della bomba atomica, colui che divenne “il distruttore di mondi”. Interpretato da Cillian Murphy, Robert Oppenheimer per Nolan diventa un uomo assetato di conoscenza, un fisico che sentiva la melodia dell’algebra senza saperla suonare, ma che riusciva a vedere l’impossibile che si nascondeva nel vuoto siderale tra le stelle. La pellicola non si concentra tanto sulla sola costruzione della bomba atomica che portò morte e distruzione a Hiroshima e Nagasaki, ma piuttosto sull’uomo, sulle sue teorie e su ciò che lo spingeva a ricercare queste teorie e a condividerle con scienziati che erano al suo stesso livello e che credevano a quello che Oppenheimer diceva di vedere, neanche fosse stato un vero e proprio profeta.

Nonostante il film debba ancora uscire in Italia – nel Bel Paese i film di Nolan escono sempre a fine agosto, anche a costo di farlo arrivare “in ritardo” rispetto agli altri paesi – Oppenheimer è già al centro della polemica. Come è stato riportato da Variety, infatti, il film è stato accusato di mancare di rispetto alla religione e alla cultura dell’India. Nelle righe che seguono cercheremo di non fare alcuno spoiler sulla trama della pellicola di Nolan, ma va da sé che un paio di informazioni sull’intreccio sono necessarie per contestualizzare la polemica che ha colpito il film.

In Oppenheimer c’è una scena in cui il personaggio di Cillian Murphy sta facendo sesso con Jean Tatlock, personaggio interpretato dall’attrice Florence Pugh. Si tratta della prima vera scena di sesso presente in tutta la filmografia di Nolan, una scena che non serve a rimandare una certa sensualità, ma a costruire ancora di più il personaggio protagonista del suo racconto. Durante questa scena, l’amplesso viene accompagnato dalla lettura di un testo hindu sacro, il Bhagavad Gita. Per come è costruita la scena, la lettura da parte di Oppenheimer di questo testo funziona quasi come “afrodisiaco” per Jean Tatlock, che rimane folgorata dalla conoscenza di Oppenheimer. La scena, inoltre, serve a presentare la famosa citazione “I am become Death, destroyer of worlds,” (Sono diventato la morte, il distruttore di mondi, in italiano), che comunemente si pensa Oppenheimer abbia pensato quando è stata fatta detonare la prima bomba atomica. Si tratta quindi di una scena che, al dispetto dei corpi nudi, non ha nulla di meramente sessuale. Ma, nonostante questo,  al governo indiano, però, questa scelta non è piaciuta affatto e, anzi, l’ha ritenuta fortemente offensiva.

La Bhagavad Gita, opera in settecento versi, fa parte dell’epica indiana conosciuta col nome Mahabharata e consiste in un dialogo che avviene su un campo di battaglia tra il principe Arjuna e la divinità Krishna. Le prime polemiche dall’India sono arrivate dopo la prima proiezione di Oppenheimer delle tre del mattino. Tra le lamentele apparse online e riportate sempre da Variety c’è anche quella del giornalista Uday Mahurkar, che il fondatore di Save Culture Save India. Proprio a nome di questa fondazione, il giornalista ha scritto su Twitter una lettera a Nolan, in cui scrive:

“Abbiamo notato che il film Oppenheimer contiene una scena che attacca ferocemente l’induismo. Come riportano anche le reazioni sui social media, una scena del film mostra una donna che fa leggere ad alta voce Bhagwad Geeta (il titolo in lingua originale, ndr) a un uomo mentre gli è seduta sopra e hanno rapporti sessuali. La donna tiene in una mano Bhagwad Geeta e con l’altra sembra aggiustare la posizione dei loro organi riproduttivi. La Bhagwad Geeta è una delle scritture più venerate dell’Induismo. È stato fonte di ispirazione per Sanyasus, Brahmcharis e leggende che hanno vissuto una vita di autocontrollo e compiono azioni nobili e disinteressate. Non conosco la logica o la motivazione dietro questa scena inutile in un film incentrato sul famoso scienziato. Tuttavia questo è un attacco diretto al credo religioso di un miliardo di tolleranti Indù ed equivale a condurre una guerra contro la comunità e sembra quasi essere una parte di una cospirazione più ampia delle forze anti-indù.”

La lettera prosegue dicendo:

“Sappiamo che Hollywood è molto sensibile riguardo al fatto che il Corano e l’Islam non siano dipinti in un qualsiasi modo che possa offendere i sistemi di valori del mussulmano comune, anche quando si fa qualcosa sul terrorismo islamico. Perché non usare la stessa cortesia anche per il popolo Indù?”

Anurag Thakur, ministro per la comunicazione e l’informazione in India, ha chiesto che la scena incriminata venga eliminata. E sempre nella lettera riportata poco più sopra si legge che se

“Nolan dovesse ignorare questa richiesta, verrebbe visto come un deliberato attacco alla civiltà indiana.”