Far East Film 2012
Far East Film 2012

Far East Film 2012, ecco la nuova Far East Film Dimension


Dopo quattordici edizioni, il Far East Film smette di essere un evento per trasformarsi in qualcosa di più di una scommessa vinta, più di una promessa mantenuta. La prossima edizione è in programma a Udine dal 20 al 28 aprile, per una dimensione che ormai trascende la pura visione cinematografica e si propaga dal grande […]

Dopo quattordici edizioni, il Far East Film smette di essere un evento per trasformarsi in qualcosa di più di una scommessa vinta, più di una promessa mantenuta. La prossima edizione è in programma a Udine dal 20 al 28 aprile, per una dimensione che ormai trascende la pura visione cinematografica e si propaga dal grande schermo a tutto ciò che gli ruota attorno.

Basti pensare al settore della produzione o al fatto stesso che il nome Far East Film, dal 17 gennaio, marchierà la nuova collana home video nata dalla collaborazione tra la friulanissima Tucker Film e CG Home Video. E non dobbiamo dimenticare, poi, la televisione e la distribuzione.

Grazie a Carlo Freccero, infatti, numerosi titoli di Far East Film hanno trovato spazio in prima serata su Rai 4 con il ciclo intitolato Missione Oriente. E alla Tv si aggiunge la Tucker Film che l’8 marzo (Giornata internazionale della Donna) porterà nella sale italiane in collaborazione con il festival un autentico gioiello del cinema d’autore il commovente A Simple Life della regista hongkonghese Ann Hui, già in Concorso al Festival di Venezia e vincitore della Coppa Volpi per l’interpretazione femminile.

Per quanto concerne ualche anticipazione del Far East Film 2012, l’edizione di quest’anno sarà composta da una sessantina di pellicole tra anteprime europee e anteprime internazionali raccolte dal meglio dei cataloghi di Hong Kong, Cina, Giappone, Corea del Sud, Thailandia, Malesia, Indonesia, Filippine, Singapore e Taiwan.

Udine non darà spazio soltanto all’Oriente contemporaneo ma anche al suo passato, studiando attraverso 10 titoli invisibili in Occidente uno dei periodi più scuri della storia della Corea del Sud: gli anni Settanta. The Darkest Decade: Korean Filmmakers in the 1970s, questo il titolo della preziosa retrospettiva firmata da Darcy Paquet, che racconterà come a dispetto dell’ambiente politicamente e socialmente duro, repressivo, caratterizzato da una feroce censura, e nonostante le carriere di alcuni registi fossero state improvvisamente interrotte, alcuni registi abbiano scelto, con grandi risultati, di rimanere attivi per tutto il decennio, producendo così alcune delle opere più memorabili della storia del cinema nazionale.

The Darkest Decade sarà l’opportunità di raccontare, per la prima volta fuori dai confini sudcoreani, la storia delle loro lotte.

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