Magna Graecia Film Festival 2021
Magna Graecia Film Festival 2021

Magna Graecia Film Festival 2021, nove giorni di proiezioni con un totale di 32 titoli


Premiati Il cattivo poeta di Gianluca Jodice, Giovanni La Parola per  Il mio corpo vi seppellirà, Francesco Patanè per Il cattivo poeta, Ginevra Francesconi per Regina, Antonio Pisu per EST, Regina di Alessandro Grande, Susy Laude per Tutti per Uma.

Si è tenuta da sabato 31 luglio a domenica 8 agosto 2021 a Catanzaro la 18esima edizione del Magna Graecia Film Festival ideato e diretto da Gianvito Casadonte. Nove giorni di proiezioni e incontri che hanno abbracciato tutta la città, dal mare fino al centro storico del Capoluogo calabrese. Anteprime nazionali e internazionali, masterclass – da Paul Haggis a Gioacchino Criaco, da John Savage a Marco Risi, Peter Greenaway e Saskia Boddeke – performance musicali e ospiti hanno animato questa edizione, che ha visto l'8 agosto sera le premiazioni finali dei tre concorsi.

Nove giorni di proiezioni, con un totale di 32 titoli

Il concorso dedicato alle Opere prime e seconde italiane ha incluso tra i film italiani 'Il mio corpo vi seppellirà', presentato dal regista Giovanni La Parola e dagli attori Margareth Madè, Rita Abela e Giovanni Calcagno. Ambientato nel 1860, nel Regno delle due Sicilie, all'alba dello sbarco delle truppe garibaldine, in una terra ancora senza legge, quattro bandite, chiamate le Drude, sono alla ricerca della loro personale vendetta. 'Est – Dittatura Last Minute', presentato dal regista Antonio Pisu e dagli interpreti Lodo Guenzi e Maurizio Paganelli: ambientato nel 1989, racconta la storia di tre amici e un viaggio di vacanza nell'Europa dell'Est poco prima della caduta del muro di Berlino. 'Regina' di Alessandro Grande, presentano dal regista e dagli attori Francesco Montanari e Ginevra Francesconi. Il raporto tra un padre e la figlia, rimasti soli, uniti da un legame intenso e paritario, che sarà diviso a seguito di un incidente del quale condividono la responsabilità. E ancora "Tutti per Uma" di Susy Laude.

Al concorso tradizionale, quest'anno si sono affiancate due nuove sezioni: quella dedicata ai giovani autori emergenti del panorama mondiale (Supercinema), curata da Silvia Bizio, con, in particolare, tre anteprime di film internazionali in uscita nella prossima stagione; quella dedicata agli esordi nel documentario e al cinema del reale (Chiostro del  Complesso San Giovanni), curata dal giornalista Antonio Capellupo

Per la sezione Supercinema, dalla Gran Bretagna 'Supernova' di Harry Macqueen, la storia di due sessantenni, compagni di vita da molto tempo. Uno di loro, dopo aver scoperto di essere affetto da demenza precoce, decide di partire con il compagno per una vacanza a bordo di un camper con cui rivisitare luoghi e persone importanti del loro passato comune. Dal Regno Unito, 'After love' di Aleem Kham, la storia di Mary, convertita anni prima alla religione islamica, che si ritrova improvvisamente vedova. Il giorno dopo la sepoltura, la donna scopre che Ahmed aveva una vita segreta a Calais, oltre il canale della Manica. Il palestinese '200 metri' di Ameen Nyafeh, che racconta di due coniugi separati dal muro. Una quotidianità rotta dalla notizia di un incidente occorso al figlio dei due e raggiungerlo sarà difficile. I duecento metri che separano i due si trasformano in un'odissea.

Per la sezione Chiostro del  Complesso San Giovanni, titoli come 'The Rossellinis' di Alessandro Rossellini, in cui il nipote di Roberto decide di incontrare tutti i componenti della famiglia per comprendere se anche loro siano affetti da una malattia che lui definisce come 'rossellinite'. 'Climbing Iran' di Francesca Borghetti racconta la storia di Nasim, che, con le mille difficoltà di essere donna in Iran, è ora una delle più note atlete iraniane al mondo. La front line raccontata attraverso l'obiettivo di tredici fotoreporter è al centro di 'In prima linea', diretto a quattro mani da Matteo Balsamo e Francesco Del Grosso. Le sofferenze e le cicatrici indelebili della guerra nelle voci, fotografie e ricordi di uomini e donne che diventano le tappe di un viaggio fisico ed emozionale.

Al  Magna Graecia Film Festival 18 spazio anche alle masterclass, incontri speciali con i grandi del cinema: John Savage (lunedì 2 agosto), un volto storico del cinema americano che ha recitato in oltre 300 film e ruoli televisivi, dal debutto ne "Il Cacciatore" di Michael Cimino passando per i ruoli da protagonista ne "Il Padrino parte III" e nel musical "Hair"; Gioacchino Criaco (martedì 3 agosto), autore del noir calabrese "Anime nere", che ha collaborato alla stesura del soggetto e della sceneggiatura dell'omonimo pluripremiato film di Francesco Munzi; Marco Risi (giovedì 5 agosto), regista, sceneggiatore e produttore, il cui nome è legato a titoli come "L'ultimo Capodanno" e "Fortapàsc" con il compianto Libero De Rienzo; Peter Greenaway (venerdì 6 agosto), pittore e regista, accompagnato dalla moglie e regista Saskia Boddeke; il Premio Oscar Paul Haggis (7 agosto), regista, sceneggiatore e produttore americano; la giornalista Safiria Leccese (domenica 8 agosto)  per presentare il suo libro "La ricchezza del bene".

A giudicare i film in concorso tre Giurie. La giuria delle opere prime e seconde nazionali composta da Pappi Corsicato (presidente),  Ivan Carlei, Francesco Ghiaccio, Claudio Noce e Teresa Saponangelo; la giuria della sezione internazionale composta da John Savage (presidente), Gianluca Guzzo e Caterina Shulha; la giuria dei documentari composta da Gloria Giorgianni (presidente), Luca Martera e Roberto Orazi. 

Tra gli eventi speciali del Festival: Paolo Bonolis per presentare il suo libro "Perchè parlavo da solo" (Rizzoli), intervistato da Giovanni Minoli; il tributo per il centenario dalla nascita di Nino Manfredi con la proiezione di "Per grazia ricevuta", a cinquant'anni dall'uscita in sala, presentato da Roberta Manfredi; l'anteprima nazionale di "Opera prima" di Tayu Vlietstra, allievo di Bertolucci. Spazio anche ai talenti del territorio con Sguardi di Calabria: tra gli altri, "Il sogno di Jacob" di Luigi Veneziano, "Il Paese interiore" e "Le Rughe" di Maurizio Paparazzo.

Tra gli ospiti che hanno sfilato sul red carpet catanzarese:  Massimo Mauro e Gianni Speranza, Michela Giraud, Andrea Roncato, Giulia Elettra Gorietti, Alessandro Haber, Francesco Pannofino e Laura Freddi.

A presentare le serate Carolina Di Domenico, affiancata per la finale da Federico Russo. Tre le performance musicali, chitarra e voce di Emit, Eugenio Cesaro e Tecla Insolia. Madrina di questa edizione l'attrice e modella Greta Ferro (il thriller "Weekend" di Riccardo Grandi, "Io e mio fratello" di Luca Lucini).

Il Magna Graecia Film Festival ha aderito anche alla rete dei festival sostenibili e plastic free – per sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema della tutela dell'ambiente, dei borghi e delle spiagge – sposando la campagna promossa da Agis e Italiafestival.

Napoletano, Pappi Corsicato dopo gli studi in architettura, si muove a New York, dove segue corsi di danza e coreografia  presso la Alvin Alley Dance School, e si forma in recitazione all'Accademia di Arte Drammatica. Nel 1990 è assistente alla regia di Pedro Almodovar per il film Légami! Ha all'attivo regie di film, serie tv, videoclip, cortometraggi, documentari, spot, ma anche opere liriche e teatrali. L'esordio nel lungometraggio nel 1993 con Libera, presentato al Festival di Berlino e vincitore, tra gli altri, del Nastro d'Argento come Miglior Opera Prima e della Grolla d'Oro. Quindi, I Buchi neri (1995), l'episodio La stirpe di lana del film a episodi I Vesuviani (1997); Chimera (2001); Il seme della discordia (2008), in Concorso alla Mostra del cinema di Venezia e Il volto di un'altra (2012). Due i videoclip diretti da Corsicato, da quello di Nun te scurdà degli Almamegretta, nel 1994 a quello di Brava Gente, nel 2005, di Nino D'Angelo. All'opera realizza una Carmen, nel 2000, al Teatro San Carlo di Napoli, diretta da Daniel Oren, mentre nel 2007 dirige a teatro La voce umana, di Jean Cocteau. In tv nel 2000 dirige per Rai Uno la serie di successo Vivi e lascia vivere nel Oltre a un documentario su Pompei, sono 40 le sue regie di documentari sull'arte contemporanea, da Julian Schnabel: A Private Portrait, del 2017, venduto in tutto il mondo e visibile su Netflix a quelli dedicati ad artisti quali Mimmo Paladino, Luigi Ontani, Jannis Kounellis, Hanish Kapoor, Brian Eno ed Ettore Spalletti, anche presentati al Modern Tate Museum di Londra, al Centre Pompidou di Parigi e in altri musei e festival nazionali e internazionali.

Abruzzese di nascita, dopo un anno di studi in Cina e il liceo, Greta Ferro si trasferisce a Milano, dove studia economia presso l'Università Bocconi ed inizia la carriera di modella. Nel 2018 è tra gli interpreti di 'Una giacca', cortometraggio realizzato per Giorgio Armani, con la regia di Marco Armando Piccinini e la supervisione di Michele Placido. Sarà l'inizio del sodalizio e la collaborazione con Armani di cui è tuttora volto beauty internazionale. Nel 2019 esordisce nella serie tv 'Made in italy' diretta da Luca Lucini e Ago Panini, in cui interpreta la protagonista, Irene, giovane giornalista che lavora in una rivista di moda. La serie è ambientata nel 1975 e illustra la nascita dell'industria della moda. Parallelamente alla carriera artistica e agli studi universitari, segue il workshop con Tom Radcliffe (metodo Meisner), il corso di acting con Marton Csokas, il corso con l'acting coach Cloe Xhauflaire (metodo Susan Batson), il seminario di teatro popolare con Carlo Boso e corsi di canto e pianoforte con Patrick Nigro. Nel 2020 interpreta un ruolo nel film tv di Rai Uno 'Chiara Lubich – Il mondo come una famiglia', diretta da Giacomo Campiotti. Il 2020 segna anche l'esordio al cinema, con il thriller 'Weekend', di Riccardo Grandi, uscito su Prime Video e, nel 2021, il set del nuovo film di Luca Lucini, 'Io e mio fratello'.

Il Magna Graecia Film Festival 18 si è tenuto nel rispetto delle misure anti-covid predisposte nel rispetto delle disposizioni nazionali vigenti e potrebbero subire delle modifiche durante il Festival. Per maggiori informazioni www.mgff.eu

Magna Graecia Film Festival 2021
Magna Graecia Film Festival 2021

I Premi del Magna Graecia Film Festival 2021

Di seguito i premi e le motivazioni delle rispettive giurie.

La giuria del concorso dedicato alle Opere prime e seconde italiane, composta da Pappi Corsicato (presidente), Marco Bocci, Ivan Carlei, Francesco Ghiaccio, Claudio Noce e Teresa Saponangelo ha decretato:

Miglior Film Opera Prima Il cattivo poeta di Gianluca Jodice
Pur confrontandosi con uno dei più complessi personaggi della Storia d'Italia, il regista si muove con la sicurezza di un veterano trovando un perfetto equilibrio tra narrazione, cast e regia. Un'opera prima la sua che oltre a rivelarne il talento, lo inserisce a pieno titolo tra i più promettenti registi italiani.

Miglior Regia – Giovanni La Parola per  Il mio corpo vi seppellirà
Un viaggio randagio ed esplosivo nel Western. Un'opera che attraversa senza paura e timore le più alte sfide che questo genere si porta con sè. Il regista percorre senza nessuna esitazione un sentiero narrativo e formale ricco di insidie e possibili cadute con la maestria e la sapienza di un regista "di razza"

Miglior AttoreFrancesco Patanè per Il cattivo poeta
Attraverso il suo stile rigoroso e asciutto con cui ha costruito il suo personaggio, è riuscito a raccontarci in maniera credibile e toccante,  un'epoca e il suo stile. 

Miglior Attrice – Ginevra Francesconi per Regina
Così giovane ma già capace di alternare momenti di grande dolcezza e apparente sottomissione a momenti di grande grinta e determinazione.  Mostrando così di avere tutte le carte per un promettente futuro cinematografico

Miglior SceneggiaturaAntonio Pisu per EST
Una valigia viaggia pericolosamente attraverso la Romania di Ceausescu, al suo interno c'è il senso della nostra esistenza, gli affetti veri, i sogni, le speranze di una famiglia e di conseguenza di un popolo intero. Attraverso il racconto di una vicenda realmente accaduta, piccola eppure potente per il suo valore simbolico, Un'opera che ci fa comprendere che se tutto ha un prezzo poche cose hanno davvero valore. 

Premio del Pubblico a Regina di Alessandro Grande
Per aver saputo parlare al cuore del pubblico con una storia intima, commovente, emozionante. Un padre e una figlia, così vicini e così lontani, accompagnano lo spettatore attraverso un romanzo di formazione che ha sullo sfondo una Calabria inedita, che diviene un luogo dell'anima.

Menzione speciale è stata consegnata alla regista Susy Laude per Tutti per Uma
Per aver riportato nel cinema italiano un genere da troppo tempo dimenticato, la fiaba, e averlo fatto in un momento in cui c'è assoluto bisogno di tornare a sognare e a sorridere

La giuria dei documentari composta da Gloria Giorgianni (presidente), Luca Martera e Roberto Orazi ha decretato:

Miglior DocumentarioPunta Sacra di Francesca Mazzoleni
Un lavoro che racchiude in sé tutti gli elementi formali ed estetici della forma documentaristica moderna. Le storie raccontate sono potenti ed attuali, ed offrono lo spunto per una riflessione profonda sul senso di appartenenza ad un luogo, che nel film rappresenta motivo di sofferenza ma anche di speranza per quell'umanità che la vive. Una regia coraggiosa, che ha saputo tenere in equilibrio l'osservazione e l'interpretazione di quel limbo di terra ai margini della società, per restituirgli dignità e rispetto.

La giuria della sezione internazionale composta da John Savage (presidente), Gianluca Guzzo e Caterina Shulha ha decretato:

Miglior Opera Internazionale After Love di Aleem Kham
Un commuovente film su una donna che dopo la morte del marito scopre che aveva una relazione segreta con un'altra donna. Dopo lo shock e il dolore della scoperta, decide di visitare l'amante del marito. Ma è un incontro che le difficoltà della lingua – e con grande sorpresa delle due donne e del pubblico – porta a scioccanti rivelazioni e alla comprensione, superata la rabbia, di una diversa accettazione. Un film potente su un soggetto intimo e allo stesso tempo universale.

Premio PetittoFrancesco Montanari
Per l'amore, il talento e il realismo con cui ha affrontato la sfida di interpretare un padre fallibile e insicuro, e quindi profondamente umano. Una convincente prova da attore che va ad arricchire un brillante percorso da grande professionista.

Premio Vittorio De Seta Attesa di Mattia Isaac Renda
L'opera "Attesa" di Mattia Isaac Renda ci porta con delicatezza, a distanza di molti anni, in quel mondo rurale raccontato da De Seta attraverso le sue opere del "Mondo perduto". In quei luoghi, però, non si celebrano funerali e non si riesumano salme. Piuttosto, gli oggetti, le pietre, i segni impressi dal tempo, come testimoni vivi, parlano alle nostre coscienze. Così le immagini, che non necessitano di essere accompagnate da parole, si fanno messaggere di suoni, di vite, di memorie. Esse testimoniano le assenze, le colpe, le mancanze nei confronti di un mondo, quello contadino che, così come denunciato con acume e lungimiranza dal maestro Vittorio De Seta, è stato colpevolmente e velocemente accantonato, insieme alla cultura popolare che lo animava. Colpisce che a veicolare tali emozioni sia l'opera di un autore così giovane che con sensibilità lancia un monito a noi tutti, nell'attesa, forse, che una nuova consapevolezza consenta ai luoghi narrati di trovare nuovo ascolto e, forse, anche una nuova vita.

Hanno ricevuto, nel corso delle serate del festival la Colonna d'Oro: Lillo Petrolo, Nick Vallelonga, John Savage, Gioacchino Criaco, Nicola Gratteri, Vito Teti, Marco Risi, Peter Greenaway, Paolo Bonolis, Giovanni Minoli, Paul Haggis e Gianluca Guzzo.

Tutti i premi sono stati realizzati dall'orafo Michele Affidato.

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