Un piano perfetto: intervista a Diane Kruger


L'intervista a Diane Kruger, protagonista della commedia francese Un piano perfetto.

Vi presentiamo l'intervista fatta a Diane Kruger, protagonista della commedia francese Un piano perfetto, dal 19 settembre al cinema.

Leggendo la sceneggiatura, si è trovata improvvisamente davanti il personaggio di Isabelle. Come ha deciso di affrontarlo?
Per cominciare, nessuno prima d'ora mi aveva proposto di interpretare una commedia che mi piacesse veramente. E poi questo personaggio che insegue la felicità convincendosi che la strada che ha scelto sia quella giusta, ha suscitato immediatamente il mio interesse. Inoltre ho amato l'idea che a poco a poco tutto questo castello così fragile venga messo in discussione e che Isabelle accetti di cambiare il suo destino. Mi ha commossa anche il suo lato goffo, maldestro: cerca disperatamente di convincersi di agire per un ottimo motivo e poi ecco che arriva il personaggio interpretato da Dany… E le cose vano a scatafascio.

Quali sono – se ci sono – le affinità tra lei e il suo personaggio, Isabelle? E c'è qualcosa di quello che fa che è successo anche a lei?
No, non direi. Ma è proprio per questo che mi è piaciuta tanto, perché è lontana anni luce da me, e la sua vita è esattamente l'opposto della mia! Per contro, provo una certa tenerezza per lei perché conosco delle persone che le somigliano, che vogliono sempre fare ciò che è giusto e che hanno un'idea ben precisa di quello che vogliono nella vita.

Anche lei appartiene a quel genere di persone che pensano che il proprio destino sia indicato da segnali di vario tipo e occasioni da non lasciarsi sfuggire?
Assolutamente no! Anzi sono convinta che siamo noi gli artefici del nostro destino, della nostra felicità. L'insegnamento del film è che non bisogna mai fidarsi dell'opinione degli altri sull'amore. So che bisogna tenere sempre gli occhi aperti sui propri parenti o amici che possono influenzarci  in maniera negativa …

Come ha detto all'inizio, nessuno le aveva proposto prima d'ora di interpretare una commedia romantica come questa. A film finito, possiamo dire che il risultato è eccellente e che i ruoli comici le calzano a pennello…
La verità è che mi sono divertita molto. Nella commedia ci si lascia andare parecchio e quindi per un'attrice è un'esperienza piuttosto liberatoria. Sul set ho provato tanta gioia e ogni volta che ci ripenso ricordo una grande leggerezza. Ho l'impressione che la nozione di commedia sia molto legata alla cultura di ognuno di noi o all'immagine che si trasmette. Mi piacciono molto le commedie girate in Francia, ma nessuno aveva mai pensato a me per questo tipo di ruolo o per una storia simile, il che mi ha sempre fatto ridere parecchio perché in realtà avevo una gran voglia di interpretare una commedia. In questo film poi, oltre al lato comico, c'è l'aspetto commovente, veicolato da personaggi credibili, soprattutto quelli femminili. Spesso i ruoli che vengono offerti alle attrici nelle commedie sono più 'piatti', privi di sfaccettature. Isabelle invece ha dei sentimenti, è un personaggio che si ha voglia di difendere. Aggiungete a questo la presenza di Dany e l'idea di questa coppia improbabile: non potevo dire di no!

E' tornata a lavorare con Dany dopo "Joyeux Noël-Una verità dimenticata dalla storia". Due universi, i vostri, apparentemente agli antipodi…
Dopo "Joyeux Noël- Una verità dimenticata dalla storia", ci siamo incontrati diverse volte e ogni volta che ci siamo visti ci siamo sempre divertiti molto. Adoro Dany, è una persona che stimo molto; è generoso sia nella vita sia sul set. E' stato molto facile recitare con lui e credo che l'intesa che c'è tra di noi sia piuttosto evidente sullo schermo. Lo stesso vale per Pascal Chaumeil: la troupe si è comportata come una vera squadra molto affiatata all'interno della quale è scattato qualcosa di speciale. Ognuno di noi aveva la visione d'insieme di quello che voleva realizzare, il contrario di quello che capita spesso su altri set in cui gli attori e i realizzatori sono concentrati solo su loro stessi, sul loro lavoro e trascurano la visione globale. Qui l'obiettivo comune e condiviso era far ridere senza esagerare. Per me era un territorio assolutamente sconosciuto  e mi sono sentita sollevata dal fatto che andassimo tutti nella stessa direzione. Inoltre, Dany e Pascal insistevano in continuazione affinché mi spingessi sempre un po' più in la…

Durante le riprese avete viaggiato parecchio:  dall'Africa alla Russia. Ha un animo nomade, da viaggiatrice, oppure subisce queste avventure come il suo personaggio?
Assolutamente no, e le riprese in Kenya hanno rappresentato un'esperienza straordinaria anche se è sempre difficile girare in paesi del genere dove non ci sono tutte le infrastrutture necessarie. Il nostro viaggio in Africa resterà un ricordo indimenticabile: le notti trascorse in tenda, il leopardo che ho incontrato nella doccia… Sono esperienze che resteranno sempre impresse nella mia memoria; sono parte integrante di questo film e ci hanno fatto dimenticare la mancanza di comodità. Abbiamo cercato di immergerci il più possibile nella cultura locale. Abbiamo visitato luoghi poco accessibili, poco frequentati dai turisti.

Se consideriamo la sua carriera di attrice, notiamo che si muove parecchio, viaggiando continuamente tra America e Europa…
Il mio sogno è sempre stato quello di avere il piede in due staffe, di vivere a cavallo tra due continenti. Ho sempre voluto recitare in lingue diverse, esplorare diversi generi cinematografici, confrontarmi con cose mai fatte. Spero di poter continuare a lavorare in questa maniera anche in futuro.

Forse questa interpretazione farà si che anche altri registi pensino a lei per dei ruoli comici o per personaggi simili…Sarò in « Les Garçons et Guillaume, à table!», primo film di Guillaume Gallienne, che conosco da tempo e che adoro, ma ho solo una particina. Spero comunque di ricevere altre offerte per ruoli comici. Sono molto fiera di aver potuto interpretare il ruolo di Isabelle e di aver aggiunto un'altra freccia al mio arco, dimostrando di essere a mio agio anche facendo ridere. Il 2012 mi ha permesso di affrontare i due aspetti del mio mestiere, grazie a "Les Adieux à la reine" e a "Un piano perfetto" che sono due film agli antipodi.

In quanto spettatrice, le piacciono le commedie romantiche in genere ?
Sì, le adoro! Mi piacciono soprattutto i film americani degli anni '40 e '60 con coppie improbabili  che devono imparare a conoscersi. Sono i film che mi hanno fatto sognare da bambina e in seguito ho imparato che interpretare questo tipo di film è molto difficile. Si potrebbe pensare che sia il contrario, ma non è così. Tutti gli attori sognano di girare una bella commedia romantica e io ho avuto questo privilegio grazie a Pascal. Avevo apprezzato molto "Il Truffacuori", film con un equilibrio perfetto tra romanticismo, commedia e belle immagini. Spesso infatti l'aspetto estetico viene trascurato nelle commedie, Pascal invece ci tiene molto e l'ha dimostrato ancora una volta.

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