I, Frankenstein – la recensione


I, Frankenstein è un film che promette azione e divertimento con un protagonista perfetto per il ruolo e una creatura, poco vista al cinema, molto interessante. Si rivela invece noioso, poco originale e molto banale in alcune parti, con dialoghi spesso superficiali.
Voto: 5/10

I, Frankenstein è un action fantasy tratto dall'omonima graphic novel di Kevin Grevioux, che troviamo anche in veste di attore e produttore esecutivo per la pellicola, che si ispira alla leggendaria figura mostruosa creata dal Dottor Victor Frankenstein nel romanzo gotico di Mary Shelley. Il film è scritto e diretto da Stuart Beattie (famoso per aver scritto due capitoli de I Pirati dei Caraibi) e il protagonista del racconto è interpretato da Aaron Eckhart (Harvey Dent ne Il cavaliere oscuro).

Il Dottor Victor Frankenstein crea una creatura mostruosa composta da varie parti di cadaveri e le fa prendere vita attraverso una forte scossa elettrica. Il mostro non ha un anima ed è un essere infelice così, dopo essersi liberato per sempre del suo creatore, vaga in cerca di uno scopo nel mondo. Dopo 200 anni di girovagare, Adam (questo è il nome che è stato deciso per lui), si ritrova ad essere coinvolto in uno scontro epocale tra demoni malvagi e Gargoyle, esseri investiti dal Signore allo scopo di mantenere la pace e combattere le oscure forze del male. Inizialmente non vuole far parte della guerra ma, suo malgrado, sarà inevitabile visto che scoprirà essere una pedina fondamentale per l'ascesa del male sulla terra.

L'idea alla base della pellicola, e di conseguenza della graphic novel, era molto interessante. La creatura di Frankenstein è uno di quei mostri poco trattati al cinema, o almeno non quanto lo sono, per esempio, i vampiri, i licantropi e, negli ultimi anni soprattutto, anche gli zombie. Decidere di portare sul grande schermo un Frankenstein dannato, infelice, rabbioso, che cerca uno scopo nella vita e che non riesce a trovarlo è un punto di partenza stimolante come quello di creare un immaginario di mostri nuovi, un universo gotico originale, diverso, con creature che non sono mai apparse al cinema, come i Gargoyle (che rappresentano, in effetti, l'aspetto più curioso della pellicola). Detto ciò, il risultato complessivo di I, Frankenstein lascia alquanto a desiderare. La storia in fondo non è per nulla originale, abbiamo sempre i soliti cattivi che vogliono conquistare la terra, i buoni che cercano di impedirlo e il protagonista che si trova nel mezzo della battaglia e deve decidere con chi schierarsi ma ovviamente tutti sappiamo quale sarà la sua scelta.

Dispiace per Aaron Eckhart che è perfetto per il ruolo e anche per il personaggio che interpreta che prometteva spunti interessanti ma tutto si risolve verso il prevedibile. L'ambientazione gotica e dark è visivamente riuscita e anche gli effetti speciali non sono male ma la pecca più importante della pellicola sono la sceneggiatura e i dialoghi, in alcuni momenti così banali e ridicoli da lasciare interdetti. Peccato, è stata un'occasione persa. 

Valutazione di Giorgia Tropiano: 5 su 10
I, Frankenstein
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