Il quinto potere
Il quinto potere

Il quinto potere, la recensione


Il quinto potere, che ricostruisce la storia di Wikileaks e del suo fondatore, Julian Assange, è un thriller politico girato molto bene con una storia avvincente e un perfetto Benedict Cumberbatch.
Voto: 6/10

Il quinto potere è il primo film di fiction, dopo l'uscita in questi anni di alcuni documentari, che ricostruisce la storia di Wikileaks e del suo fondatore, Julian Assange. Basato sui libri Inside Wikileaks di Daniel Domscheit-Berg e Wikileaks di David Leigh e Luke Harding, la pellicola cerca di raccontare, passo per passo, tutto ciò che è accaduto al mondo del giornalismo e dei mass media dal dicembre 2006, anno di fondazione del sito internet WikiLeaks.org, fino ai giorni nostri e le conseguenze che ha comportato a livello mondiale. Il film è diretto da Bill Condon, regista e sceneggiatore di Dreamgirls ma famoso soprattutto per aver girato gli ultimi due capitoli della saga Twilight, ed è scritto da Josh Singer, molto attivo come sceneggiatore televisivo. Per il ruolo chiave di Assange è stato scelto uno degli attori più bravi e richiesti del momento, l'inglese Benedict Cumberbatch, arrivato alla notorietà per il ruolo di Sherlock nell'omonimo serial inglese e ormai attore molto attivo al cinema. Il resto del cast comprende Daniel Brühl (Rush), Stanley Tucci e Laura Linney.

Julian Assange (Benedict Cumberbatch), ex hacker australiano, fonda Wikileaks.org, un luogo sicuro per tutti gli informatori dove è possibile inserire documenti segreti mantenendo l'anonimato.  Lo scopo principale del progetto è quello di controllare e smascherare l'attività dei potenti e dei privilegiati e, nella gestione del sito, è coadiuvato da Daniel Domscheit-Berg (Daniel Brühl). In poco tempo i due riescono a svelare notizie clamorose, attaccando le massime autorità governative e aziendali a livello mondiale, riscuotendo un enorme successo, più di qualsiasi altro media tradizionale. Un giorno però mettono mani su qualcosa che va al di là dell'immaginario, la più grande raccolta di informazioni riservate della storia degli Stati Uniti. A quel punto il rapporto tra i due entra in crisi perché vengono posti davanti a delle scelte etiche: è giusto rivelarli ad ogni costo, anche se ciò mette in pericolo la vita di altre persone?

Il titolo del film, Il quinto potere, sta ad indicare tutti coloro che vogliono tenere sotto controllo gli altri quattro poteri (Il governo, i ricchi, i lavoratori, la stampa) e che di recente sono stati definiti "cani da guardia", e Wikileaks ne è l'esempio più eclatante. L'associazione fondata da Assange ha cambiato per sempre il mondo del giornalismo, è stata l'organizzazione più discussa del XXI secolo, il suo impatto all'interno della società è stato devastante, ha acceso forti polemiche, ha battuto tutti i maggiori media di informazione e ha fatto arrabbiare i potenti di tutto il mondo. Assange è uno dei personaggi che più rappresentano gli ultimi anni, da molti visto come eroe, da altri come mostro, ha diviso l'opinione pubblica e ancora oggi è oggetto di dibattito. Dopo quello che è successo molti si chiedono fino a che punto sia giusto spingersi a favore della trasparenza e dello smascheramento della corruzione e degli illeciti governativi che spesso però mettono a rischio la vita delle persone e gli assetti di un'intera nazione.

Condon nel film non lascia trapelare alcun giudizio personale, non parteggia per nessuno, cerca solo di raccontare, nel modo più imparziale possibile, la storia senza prendere posizioni. Il quinto potere è un thriller politico girato molto bene, che cerca di creare una storia il più possibile avvincente, con la macchina da presa sempre in movimento e un montaggio molto serrato, ma che non trascura la caratterizzazione dei personaggi, soprattutto quella del suo protagonista, interpretato da un perfetto Cumberbatch, assolutamente a suo agio nel ruolo. Mostra il punto di vista di tutti coloro che prendono parte alla vicenda, compreso il governo degli Stati Uniti, in modo che sia il pubblico a trarre le proprie conclusioni personali.

Valutazione di Giorgia Tropiano: 6 su 10
Il Quinto Potere
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