Il Ritorno di Mary Poppins
Il Ritorno di Mary Poppins

Il ritorno di Mary Poppins, la recensione


'Il ritorno di Mary Poppins' è un inno alla forza dell'immaginazione e della speranza, che crea un ponte narrativo con il primo capitolo. Emily Blunt è davvero un portento nel dare di nuovo volto e voce alla tata creata dalla penna di P.L. Travers.
Voto: 7/10

Ci sono film che sembrano intoccabili. Pellicole che fanno parte dell'immaginario collettivo di spettatori sparsi per tutto il globo tanto da spingere il pubblico a storcere il naso quando le grandi major annunciano progetti che li riguardano. Mary Poppins fa certamente parte di qusto gruppo di opere cinematografiche. Il film voluto prepotentemente da Walt Disney con Julie Andrews nei panni della tata magica ideata da P.L. Travers ha accompagnato la crescita di moltissimi bambini che, una volta divenuti adulti, hanno conservato parte di quell'amore. Così quando la Disney ha annunciato il ritorno del personaggio sul grande schermo, sono stati in molti a sollevarsi contro questa idea. Malcontento che si è placato, solo leggermente, quando la sinossi ha diffuso la consapevolezza che non si trattava di un remake, ma di un sequel.

In Il ritorno di Mary Poppins troviamo Michael Banks (Ben Wishaw) che è ormai un uomo adulto, alle prese con un lavoro di cassiere in banca e una famiglia da mandare avanti dopo la morte prematura di sua moglie. Ad aiutarlo a prendersi cura della casa che rischia il pignoramento c'è sua sorella Jane (Emily Mortimer) e la sempre presente Ellen (Julie Walters). Ma la situazione sembra peggiorare di punto in bianco quando la banca si presenta alla porta della famiglia Banks per comunicare il pignoramento e Michael si perde alla ricerca di un documento che provi l'acquisto di alcune azioni della banca da parte del padre. In una famiglia così evidentemente in difficoltà, l'arrivo di Mary Poppins (Emily Blunt) sembra una vera e propria manna dal cielo per i piccoli Banks: Anabel (Pixie Davis), John (Nathanael Saleh) e Georgie (Joel Dawson). Ad aiutarla ci sarà il lampionaio Jack (Lin-Manuel Miranda).

Bisogna subito sottolineare che il punto sicuramente più riuscito di questa operazione cinematografica è, senza dubbio, la su protagonista. Mentre ancora si rincorrono voci sul fatto che Julie Andrews avrebbe rifiutato di prendere parte alla pellicola per non rischiare di rubare la scena all'attrice protagonista, con la sua interpretazione – che le è valsa anche una nomination ai SAG Awards – Emily Blunt ha sottolineato che non c'era scena che fosse possibile rubarle. La sua interpretazione, il suo calarsi comodamente nei panni della tata più famosa al mondo, è di quelle che sono in grado di riempire lo schermo, di distrarre l'attenzione da ciò che (forse) non funziona all'interno del film. La sua Mary Poppins non è una riproposizione di quella della Andrews, una copia omaggio che cerca di mantenere viva sulla pellicola una figura ormai iconica. La Blunt si appropria del ruolo, lo fa suo, lo rende davvero credibile e finisce con l'essere davvero la luce più brillante del film. Intorno a lei, comunque, ruota un cast di tutto rispetto, a cui si aggiungono anche le parti appena accennate di una sempre meravigliosa Meryl Streep, Colin Firth e la comparsata nostalgica di Dick Van Dyke, il Bert della Mary Poppins originale.

Il film di Rob Marshall è una pellicola che, in qualche modo, ricalca la struttura del film che lo ha preceduto. Abbiamo meccanismi e scene che sono chiaramente un rimando, una sorta di ponte narrativo che cerca di unire le due operazioni, sottolineando che, di fatto, si tratta sempre della stessa storia. Narrativamente parlando, infatti, lo spettatore si trova davanti al proseguio delle avventure dei Banks e proprio come nel primo film l'obiettivo di Mary Poppins non è tanto quello di prendersi cura dei più piccoli, ma insegnare ai più grandi la forza dirompente dell'immaginazione e della meraviglia tipiche dell'infanzia. Il vero obiettivo della tata praticamente perfetta sotto ogni aspetto è sempre quello di salvare l'adulto Banks, un uomo sempre troppo affogato nelle responsabilità e nei problemi della vita adulta. In questo Il ritorno di Mary Poppins si presenta come un film decisamente onesto che non mancherà di farvi sorridere e di farvi avvertire un senso di quella meraviglia che i Banks cercano di ritrovare grazie a questa nuova, formidabile, Mary Poppins.

Valutazione di Erika Pomella: 7 su 10
Il Ritorno di Mary Poppins
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