Quanto Basta
Quanto Basta

Quanto Basta, Recensione del film di Francesco Falaschi


Arturo è uno chef alle prese con dei seri problemi di rabbia e, dopo un periodo di reclusione, è costretto a passare del tempo presso una struttura che aiuta giovani autistici a vivere al meglio la propria vita. Qui lo chef troverà Guido, un giovane appassionato di cucina con il grande desiderio di vincere un concorso culinario. Tra Arturo e Guido nascerà un profondo rapporto di amicizia che farà capire allo chef quali siano effettivamente le priorità della vita.
Voto: 7/10

Dopo essere uscito di prigione, Arturo si trova costretto a reinventare la sua vita: il lavoro da chef di un tempo non c'è più e nessuno sembra incline a voler assumere un ex galeotto con dei gravi problemi di rabbia alle spalle. I servizi sociali impongono ad Arturo di aiutare un piccolo gruppo di ragazzi autistici alle prese con un corso di cucina. In questa piccola comunità c'è anche Guido, un giovane affetto dalla sindrome di Asperger con il sogno di diventare cuoco professionista. Per questo Anna, la donna che segue questi giovani, decide di aiutarlo ad iscriversi a un concorso itinerante di cucina dove uno dei giudici sarà l'acerrimo nemico di Arturo. L'ex chef si trova così ad affrontare un lungo viaggio, personale e fisico, in compagnia di Guido e sarà proprio il ragazzo ad insegnargli che non sono i soldi che fanno la felicità ma basta solo essere disposti a farsi volere bene e a voler bene agli altri per rendere la vita interessante e piena di gioia. 

In Quanto Basta l'aspetto fondamentale è la costruzione e l'interpretazione dei personaggi, primi fra tutti i due protagonisti Arturo e Guido, interpretati rispettivamente da Vinicio Marchioni e dal talentoso Luigi Fedele. 

La relazione che si instaura tra i due personaggi risulta essere molto convincente, soprattutto per il cambiamento che intercorre in loro tramite la frequentazione e gli insegnamenti che i due imparano l'uno dall'altro. La poca pazienza di Arturo e il suo essere incline alla rabbia passano in secondo piano quando lo chef capisce che questi atteggiamenti non lo porteranno da nessuna parte nei confronti di Guido che, invece, non sopporta le persone aggressive e frettolose che cozzano con la sua indole molto tranquilla e riflessiva. Guido, invece, essendo sempre cresciuto sotto l'ala protettiva della sua famiglia, è più in difficoltà a staccarsi da una figura di riferimento che lo possa aiutare in qualsiasi momento ed è grazie alla poca affettuosità di Arturo che impara a cimentarsi e ad affrontare i suoi problemi con un po' di autonomia in più. 

Nella costruzione della diegesi sicuramente gli sceneggiatori hanno tenuto in conto del grande successo che stanno riscuotendo oggi i programmi di cucina e i rispettivi conduttori. La scelta di far appassionare Guido alla cucina e l'attribuzione della professione di chef ad Arturo non sono certamente dettate dal caso ma, si può dire, che si sia optato per l'arte della cucina per cavalcare l'onda di tutti quei programmi culinari molto seguiti nel nostro Paese. Questa trovata risulta essere congeniale anche alla buona riuscita del prodotto che, nel complesso, si può ritenere una buona commedia di formazione dove gli attori hanno un ruolo fondamentale nel far divertire, ma anche riflettere, lo spettatore. 

Quanto Basta è una fresca commedia firmata da Francesco Falaschi che arriva al cinema dal 12 Aprile grazie a Notorious.

Valutazione di redazione: 7 su 10
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