Anna Karenina
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Recensione Anna Karenina di Joe Wright


Recensione del film Anna Karenina di Joe Wright con Kelly Macdonald, Keira Knightley, Jude Law: una strada alternativa riuscita in parte per trattare la triste ed infelice storia di Karenina.
Voto: 5/10

Anna Karenina è il quinto film del regista inglese Joe Wright, il terzo in collaborazione con la sua musa Keira Knightley, dopo i due grandi successi, pluricandidati agli Oscar, Orgoglio e Pregiudizio ed Espiazione. Dopo aver preso ispirazione da una grande autrice come Jane Austen, questa volta si sposta in Russia e adatta uno dei romanzi più famosi di Lev Tolstoj.  La pellicola è stata presentata in anteprima nazionale al Torino Film Festival 2012, ha ricevuto quattro nomination agli Oscar (miglior trucco, migliori costumi, migliore colonna sonora e migliore scenografia) e ha vinto un BAFTA per i migliori costumi.

Anna Karenina (Keira Knightley), moglie di Karenin (Jude Law), un alto funzionario dello Zar, si reca in treno da suo fratello per convincere sua cognata Dolly (Kelly Macdonald) a perdonare il marito che l’ha tradita per l’ennesima volta. Durante il viaggio conosce la contessa Vronsky e alla stazione si imbatte in suo figlio, Aleksej. Fra i due giovani è amore a prima vista. Dopo aver provato a stare lontani, Anna e Aleksej non possono più stare l’uno senza l’altro e così si amano liberamente. Quella scelta così sentita ma così difficile cambia per sempre la vita della donna, la quale verrà mal vista in società e allontanata da tutti. Oltretutto la separazione dal marito le porta via anche il figlio avuto dal matrimonio con Karenin e ennesimo destino toccherà alla piccola che aspetta dal suo amante.

Di adattamenti cinematografici del romanzo di Tolstoj ne sono stati fatti tanti, ed è per questo motivo che Joe Wright sceglie una strada alternativa per trattare la triste ed infelice storia di Anna Karenina. Il rischio di ripetersi e di trasmettere quella sensazione di già visto era tanta ma l’idea alla base della pellicola è talmente particolare che in parte il regista riesce nella sua missione. Tutto il film è girato in interni, negli studi Shepperton, in Inghilterra, anche le scene all’aperto sono in realtà ricostruzioni in studio e sono volutamente finte e teatrali. L’intera opera è realizzata come fosse una rappresentazione teatrale, dove la scenografia cambia in corso d’opera, proprio mentre gli attori recitano, così si passa da una location all’altra in un attimo, il più delle volte senza stacchi di montaggio. Oltretutto tutta la prima parte del film è danzata, non solo perché spesso vengono riprodotte vere e proprie scene di ballo ma gli stessi protagonisti si muovono come se danzassero. È una recitazione artificiosa e a volte stilizzata e la macchina da presa volteggia e si muove in continuazione, seguendo il ritmo dell’azione e gli spostamenti dei personaggi.

Il film ha dei costumi meravigliosi e una stupenda musica realizzata dall’orgoglio italiano Dario Marianelli (già vincitore di un Oscar per Espiazione). La prima parte è molto interessante ma, poi, progressivamente alla parabola discendente della protagonista, anche la pellicola scende di interesse. Tutto ciò che inizialmente è sembrato originale e interessante diventa ripetitivo e noioso e soprattutto non aiuta il fatto che Anna Karenina sia interpretata da Keira Knightley, una delle attrici più sopravvalutate di Hollywood, che riesce a rendere fastidioso e insopportabile il suo personaggio, che già di per sé troppo simpatico non è.

Valutazione di Giorgia Tropiano: 5 su 10
Anna Karenina
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