The Clock King
The Clock King

Recensione Arrow 2×14 – Time to Death


A Time to Death è un episodio che sacrifica gran parte del ritmo serrato per soffermarsi sui rapporti umani tra i personaggi, dando molta rilevanza a Felicity. La mancanza di adrenalina, tuttavia, viene ripagata con un finale al cardiopalma.
Voto: 8/10

Il ritorno di Black Canary
Nell'episodio 13, Heir to the Demon, avevamo lasciato Oliver Queen alle prese con numerose cose a cui pensare. Prima di tutto la scoperta che sua sorella Thea è in realtà figlia di Malcolm Merlyn, il padre del compianto Tommy, nonchè responsabile del terremoto che ha distrutto mezza città. La scoperta, per Oliver, rappresenta l'occasione di vedere il volto di sua madre. Una donna che ha cercato di comprendere e difendere quando tutta Starling City le dava contro; una donna che adesso gli appare come la peggiore delle serpi in seno e che ora si affaccia sulla vita politica della città. Per questo e, soprattutto, per il bene di Thea, Oliver decide di fare buon viso a cattivo gioco. A questa preoccupazione, comunque, si aggiunge il ritorno di Sarah/Black Canary. Lo scorso episodio, infatti, si era concluso con la decisione di Sarah di rimanere per sempre a Starling City a cui era conseguito da una parte il rifiuto totale di Laurel, e dall'altro un riavvicinamento con Oliver. I due, che in passato erano stati amanti, tanto da trovarsi insieme sulla nave del padre di Oliver al momento del naufragio, sembrano pronti a riprendere il discorso da dove (?) lo avevano lasciato. Ed è con queste intenzioni che si apre Time to Death, il quattordicesimo episodio.

Cosa Vedremo in 2×14 Time of Death
Il riavvicinamento repentino tra Oliver e Sarah, che di colpo sono tornati ad essere due veri piccioncini con l'hobby della giustizia, sembra aver provocato conseguenze più o meno gravi nelle persone che li circondato. Se Laurel sembra del tutto intenzionata ad evitare la sorella, e a non darle nemmeno una possibilità – per rabbia e, soprattutto, gelosia – Felicity sembra scossa dall'entrata di Black Canary nell'Arrow Team, ma riesce comunque a conservare la sua solita dignità un po' buffa. La gelosia della ragazza – innamorata più o meno dal primo momento in cui ha incrociato lo sguardo di Oliver Queen – sebbene sia palpabile sin dalla prima scena – ossia quando si rende conto di essere l'unica a non avere cicatrici da mostrare – non esplode mai in atteggiamenti gretti e privi di dignità. Anzi. La ragazza è gelosa sì di Oliver, ma soprattutto è gelosa delle capacità di Sarah. In un discorso molto bello che Felicity affronta con Dig, il genio informatico ammette che i suoi sentimenti nei confronti di Sarah non hanno molto a che fare con Oliver, quanto piuttosto con se stessa. "Sarah sa analizzare il sangue, è una tosta … ed io ho fallito nell'unica cosa che dovrei saper fare". Ad emergere è un sentimento di inadeguatezza che rappresenta una vera e propria sorpresa per Felicity, abituati come siamo a vederla sempre spumeggiante, sempre pronta a dire la sua, sempre pronta a sfidare qualsiasi cosa pur di seguire il suo istinto e il suo cuore. Questo lato più fragile di Felicity – che è, senza dubbio alcuno, il personaggio femminile migliore dello show – arricchisce questo quattordicesimo episodio di una lettura molto più intimistica e femminile. Perchè è proprio la femminilità ad essere al centro del racconto. Non solo la vulnerabilità di Felicity, ma anche il rapporto di quest'ultima con Sarah e il legame che Sarah ha con Sin, la teppistella orfana che Roy aveva inseguito e con la quale aveva stretto amicizia. Infine c'è anche tutto il lungo (e noioso) percorso che riconduce Laurel da sua sorella.

Una corsa contro il tempo
In questo marasma di sentimenti e di intrecci famigliari, il Vigilante, ormai ribattezzato Arrow, è alle prese con un nuovo terrorista. Si tratta di Clock King, un villain piuttosto interessante. Fissato con la tempistica e, dunque, con la precisa coincidenza dei momenti, Clock King è un cattivo intelligente e preciso, l'unico che riesce a insinuarsi nella rete del Team Arrow, rappresentando una vera e propria intrusione che costringe i personaggi – e soprattutto Felicity – a fare i conti con se stessi. Mosso da alte motivazioni, per lo più anche comprensibili, Clock King è un personaggio forte, quasi seducente, a cui però viene dato ben poco spazio per via degli intrecci privati dei personaggi. Intrecci che, comunque, il più delle volte sono piuttosto interessanti.  L'episodio forse deluderà coloro che si aspettano l'azione a tutti i costi. Il ritmo di Time to death è infatti più diluito, tanto che anche le sequenze sull'isola – che di solito sono le più adrenaliche e le più entusiasmanti – sono ridotte a scene morte e a scelte drammaturgiche un po' forzate. Al centro del racconto c'è sempre il livello più umano e intimo dei personaggi. Quindi vediamo Felicity che si confida con Dig, ed Oliver che, finalmente!, si decide ad arrabbiarsi con Laurel, a rimproverarla per la sua tendenza ad incolpare il mondo per le sue evidenti manchevolezze. "Dai la colpa a Tommy perchè è morto?" sbotta Oliver, quando dice alla sua ex ragazza che deve smetterla di cercare negli altri una causa ai suoi molteplici fallimenti come essere umano. E quella provocazione ha il merito di risvegliare Laurel, che conferma di essere un personaggio fastidioso, inutile e, secondo chi scrive, facilmente sacrificabile.

Indovina chi viene a cena
La mancanza di adrenalina, comunque, viene ampiamente ripagata dalla scena finale. Dopo essersi incontrato con Sarah al Verdant, dove la ragazza ha cominciato a lavorare come barista, Oliver riceve un messaggio da Thea che gli chiede di tornare subito a casa per un'emergenza. Oliver obbedisce, ma giunto nella sua dimora scopre di essere stato vittima di una trappola ordita dalla sorella minore. Thea, infatti, resasi conto della tensione che corre tra il fratello e la madre, ha cucito una rete per permettere ai due di parlare e chiarirsi, non sapendo che il motivo della disputa è proprio lei o, almeno, le dinamiche della sua nascita. Moira Queen, che proprio come Oliver era all'oscuro del piano, spiega al figlio di essere nel bel mezzo di una riunione e lo invita in soggiorno per presentargli l'ospite. Oliver è ancora distratto dalla manovra di Thea così, quando la madre pronuncia il nome dello sconosciuto, quasi non ci fa caso. Ma poi i suoi occhi chiari si posano sulla figura possente di Slade Wilson che, con la benda a coprirgli uno dei due profondi occhi scuri, si alza e stringe la mano ad Oliver. I due si guardano. E, in quello sguardo, c'è tutto quello che vogliamo vedere nei prossimi episodi di Arrow.

Cosa ci è piaciuto:
• Felicity: dolce, tenera, gelosa, ma anche pronta a scoprire di essere più tosta di quanto crede.
• La capacità di Manu Bennett di dire tutto senza dire niente.
• Il villain dell'episodio
• Il colpo di scena finale

Cosa non ci è piaciuto:
• Laurel. Serve davvero ancora allo show? Il suo personaggio è lagnoso e insopportabile.
• La spiegazione dell'amicizia tra Sarah e Sin sembra un po' troppo forzata.
• La mancanza di ritmo in alcuni momenti dell'episodio, specie per quel che riguarda gli inserti sull'isola

Valutazione di Erika Pomella: 8 su 10
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