Django Unchained
Django Unchained

Recensione Django Unchained di Tarantino


Recensione del film Django Unchained di Quentin Tarantino con Leonardo DiCaprio, Kerry Washington, James Remar, Jamie Foxx: non tradisce le aspettative e ci regala dialoghi brillanti, scene madri potenti e sparatorie a non finire.
Voto: 9/10

Il sogno di molte persone, nonché di Quentin Tarantino stesso, si è avverato. Con Django Unchained il regista statunitense omaggia quel genere da lui tanto amato e citato più volte in ogni suo film, ovvero il western, anzi gli spaghetti western per essere precisi. L’idea alla base della pellicola era nella testa di Quentin da circa dieci anni, quella di scrivere una storia di un schiavo, di nome Django (in omaggio all’omonimo film del 1966 diretto da Sergio Corbucci ed interpretato da Franco Nero), che diventa un cacciatore di taglie. Dopo il grande successo di Bastardi senza gloria, Tarantino decide di approfondire quell’idea che lo perseguita da anni e realizza così il suo nuovo, attesissimo film. Per la seconda volta lavora con Christoph Waltz, l’attore austriaco arrivato al successo grazie al ruolo di Hans Landa in Bastarsi senza gloria, che gli ha fatto vincere un oscar come miglior attore non protagonista. Il protagonista di Django Unchained è Jamie Foxx, che subentra al posto di Will Smith e il ruolo dell’antagonista è di Leonardo DiCaprio, per la prima volta nei panni di un cattivo.

Il Dott. King Schultz (Christoph Waltz) è un cacciatore di taglie e per la sua prossima missione ha bisogno di qualcuno che possa riconoscere fisicamente i ricercati fratelli Brittle. Trova quel qualcuno in un schiavo incatenato, Django (Jamie Foxx). Lo libera e chiede il suo aiuto per poter raggiungere il suo scopo. Durante il viaggio Schultz scopre che Django è sposato e che sua moglie è diventata schiava, ma non sa a chi è stata venduta.  L’uomo vuole ritrovarla, così, dopo aver ottenuto ciò che gli serviva, il Dottore propone all’uomo di diventare cacciatore di taglie e di lavorare con lui per tutto l’inverno, dopo di che lo aiuterà a trovare Broomhilda (Kerry Washington). I due scoprono che è stata comprata da un proprietario terriero, il terribile Calvin Candie (Leonardo DiCaprio). Dopo aver studiato un piano, partono alla volta di Candyland, la piantagione di cotone di Calvin, per cercare di riprendersela.

Tarantino o lo si ama o lo si odia, perché è in grado di mettere sempre tutto se stesso in quello che fa e la sua impronta è evidente in ogni fotogramma di ogni suo film. Ma a prescindere dai gusti personali, c’è una cosa che sa fare sapientemente e che nessuno può contestare: Tarantino crea ogni volta dei personaggi leggendari che rimangono impressi indelebili nella mente. Da Le Iene, il cui stile è diventato moda, agli indimenticabili personaggi di Pulp Fiction, dalla sposa di Kill Bill, icona del cinema moderno, fino ai bastardi dell’ultimo film. Django non è da meno. Il protagonista è già leggenda, per non parlare del Dottor Schultz, freddo omicida dal cuore tenero e soprattutto di Calvin Candie, il cattivo più cattivo che si sia mai visto in un film di Tarantino, tanto infantile negli atteggiamenti, quanto spietato nelle decisioni. Il Bill di Kill Bill o il Mr. Blonde de Le Iene a confronto erano dei dilettanti in termini di crudeltà.

Il regista ci mostra tutto ciò attraverso il suo inimitabile stile, che in molti negli anni hanno cercato di copiare o di riprodurre ma con scarsi risultati, quel misto tra violenza estetizzata al massimo e ironia tagliente, capace di recuperare eventi del passato o elementi della cultura popolare, rielaborandoli ed inserendoli in storie del tutto personali e originali. Django Unchained non tradisce le aspettative e ci regala dialoghi brillanti, scene madri potenti e sparatorie a non finire. L’omaggio ai grandi registi del western italiano, il più amato dal regista, quello di Corbucci e Leone soprattutto, è evidente  nei molti primi piani riservati agli attori (che nelle mani di Quentin diventano zoomate fulminee ad enfatizzare le reazioni dei personaggi), e nel tema di fondo, quello della vendetta.

Nel parlare degli attori non si può non notare la comparsata di Zoe Bell (Grindhouse – A prova di morte), amica del regista e controfigura di Uma Thurman in Kill Bill e il divertentissimo cameo di Tarantino, che si riserva un’uscita di scena spettacolare. Jamie Foxx è perfetto nel ruolo, dà sostanza e forma ad un personaggio che cresce e cambia nel corso del film e interpreta al meglio l’idea di vendetta alla base della storia. Ma il plauso maggiore va a due interpreti strepitosi: un Christoph Waltz efficace e divertente, con un lato umano evidente e un DiCaprio magnifico, in grandissima forma, che entra nel personaggio così bene da assumerne l’accento, le fattezze, i gesti, tanto da far dire allo stesso regista: “Ogni sua scena mi accendeva, come un incendio. Direi che è andato così oltre le mie stesse descrizioni che Candie è il primo dei miei cattivi che non amo nemmeno io“.

Valutazione di Giorgia Tropiano: 9 su 10
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