La parte degli angeli
La parte degli angeli

Recensione La parte degli angeli


Recensione del film 'La parte degli angeli' di Ken Loach, con Paul Brannigan, John Henshaw, William Ruane, Roger Allam. Il film è stato presentato in concorso al Festival del Cinema di Cannes.
Voto: 8/10

La parte degli angeli è il nuovo film di Ken Loach presentato in concorso all’ultimo Festival del Cinema di Cannes, dove è stato molto apprezzato dal pubblico e dalla critica, come accede spesso nei festival quando arriva una commedia ben realizzata dopo tanti film drammatici, tanto da essere premiato con il Premio della giuria. La pellicola è ambientata a Glasgow, in Scozia, con due trasferte, una ad Edimburgo e un’altra nelle Highlands. È stata girata in sei settimane e mette il pubblico a contatto con il mondo delle distillerie, tra assaggiatori di whisky e veri e propri appassionati e collezionisti di bottiglie.

Robbie (Paul Brannigan) ha picchiato un giovane ragazzo sotto l’effetto della droga, ma riesce ad evitare il carcere perché il giudice decide di credere nella sua voglia di cambiare e di recuperare, visto che la compagna aspetta un bambino e diventerà presto padre. Lo condanna a delle ore di servizio sociale, affidandolo a Rhino (William Ruane), il responsabile di un gruppo di persone che come lui devono scontare le ore di pena.  Nel frattempo suo figlio nasce ma quando il ragazzo si presenta in ospedale per assistere la fidanzata viene malmenato dal padre di lei il quale non vuole che sua figlia abbia a che fare con lui. Rhino, che è presente al fatto e capisce che è in fondo un bravo ragazzo voglioso di cambiare, decide di aiutarlo. Un giorno Rhino porta tutto il gruppo in una distilleria per una gita, lì Robbie rimane affascinato dall’ambiente e inizia ad appassionarsi alla degustazione, scoprendo di avere il talento di riconoscere all’olfatto e al gusto i vari tipi di whisky. Da lì a poco a lui e ai suoi compagni del servizio sociale si offre davanti agli occhi l’opportunità di un colpo che può cambiare per sempre le loro vite.

Ken Loach ha sempre mostrato un forte interesse per gli individui ai margini, quelli con difficoltà evidenti all’interno della società, per i quali spesso è difficile trovare il proprio posto all’interno del mondo. Ciò vale anche per Robbie, il protagonista di questo film, al quale però viene concessa una seconda possibilità, sia lavorativa che umana.

La parte degli angeli nella prima parte ha un aspetto drammatico, Robbie vive fra crescenti difficoltà e sembra impossibile per lui trovare quella redenzione che tanto cerca, poi nella seconda parte il tono leggero prende il sopravvento e quello che sembrava un film impegnato e serio si trasforma in una commedia divertente e smaliziata, un racconto di formazione, con personaggi che hanno commesso degli errori ma ai quali è concessa una seconda occasione, per i quali non si può non provare una forte empatia e, come in tutte le storie che narrano di una svolta e di un cambiamento positivo, non poteva mancare il lieto fine, con tanto di morale al seguito.

Tutta la storia è raccontata con una grazia quasi magica, i quattro protagonisti che mettono insieme il furto hanno un’aurea di purezza che generalmente non appartiene a rapinatori, ladri o teppisti che devono scontare una pena presso i servizi sociali. La parte degli angeli è un film realistico e fiabesco al tempo stesso, che introduce lo spettatore all’interno del mondo della produzione del whisky, fra degustazioni, collezionisti e aste milionarie, senza annoiare, anzi al contrario divertendo e appassionando. Un piccolo film che non bisogna lasciarsi scappare!

Valutazione di Giorgia Tropiano: 8 su 10
La Parte degli Angeli
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