La sposa promessa
La sposa promessa

Recensione La sposa promessa


Recensione del film La sposa promessa di Rama Burshtein con Hadas Yaron: interessante opera prima che racconta dall'interno le tradizioni e i valori della società ebraica chassidica.
Voto: 5/10

La sposa promessa rappresenta l’esordio alla regia di Rama Burshtein, la quale realmente appartiene alla comunità chassidica, una corrente dell’ebraismo, che racconta nella pellicola. Il film è stato presentato in concorso all’ultima Mostra Cinematografica di Venezia dove ha riscosso un grande successo di critica e la giovane attrice protagonista, Hadas Yaron, ha vinto la Coppa Volpi come migliore interpretazione femminile.

Shira (Rama Burshtein) è una giovane ragazza di soli diciotto anni, figlia di un rabbino della comunità chassidica di Tel Aviv ed ha una sorella, Esther, sposata con Yochai e al nono mese di gravidanza. I genitori di Shira hanno trovato un possibile fidanzato per la figlia e la ragazza sembra essere contenta della scelta ma presto il destino le gioca un brutto scherzo: la sorella muore di parto e il neonato rimane senza madre. Per paura che Yochai, rimasto vedovo, possa andare via con il bambino e risposarsi con un’altra donna, i genitori di Shira spingono la figlia a proporsi come sposa per il cognato. Alla ragazza ora spetta la difficile scelta: rinunciare allo sposo promesso e sposare un uomo che non ama o seguire il proprio cuore e rifiutare la proposta?

La sposa promessa è un’interessante opera prima che racconta dall’interno le tradizioni e i valori della società ebraica chassidica, concentrandosi sulla storia di Shira e di come una ragazza così giovane venga messa così presto di fronte a delle scelte e a delle responsabilità più grandi di lei. Tutti i rituali, molto seguiti e rispettati da tutti i membri della comunità, educati fin da bambini ai valori della religione, vengono mostrati nel dettaglio agli spettatori, in modo da farli entrare all’interno della mentalità ebraica, in maniera quasi documentaristica. Una cultura completamente diversa da quella occidentale nelle tradizioni ma con alla base sentimenti come la paura, l’amore, il rispetto e il sacrificio che sono universali e per Shira la scelta è difficile così come lo sarebbe per chiunque si trovasse nella sua stessa situazione.

La regista sceglie di non schierarsi, rimane neutra nelle scelte e mostra tutto in maniera libera e senza alcun tipo di commento. Si concentra molto sui volti, sulle espressioni e sui sentimenti dei giovani protagonisti, ma, nonostante ciò, la pellicola non riesce fino in fondo a coinvolgerti, spesso indugia troppo su rituali religiosi e meno sui sentimenti. Questo non toglie nulla però alla bravissima protagonista, che, con un viso pulito e bellissimo, buca lo schermo e attira su di sé tutta l’attenzione dello spettatore.

Valutazione di Giorgia Tropiano: 5 su 10
La sposa promessa
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