Ted – la recensione

Ted è la prima opera per il grande schermo del geniale Seth MacFarlane, l’uomo che ha reso la commedia televisiva animata qualcosa di assolutamente scorretto e per un pubblico adulto con piccoli gioielli come I Griffin, American Dad e The Cleveland Show. In questi anni ha accumulato milioni di fan e infatti il suo esordio al cinema non passa di certo inosservato: Ted fa il botto al botteghino e lui si prende giustamente tutti i meriti essendo sceneggiatore, regista, produttore nonché doppiatore del pupazzo protagonista del film. I coprotagonisti della pellicola sono Mark Wahlberg e Mila Kunis, mentre la maggior parte degli attori secondari sono membri fissi del cast de I Griffin.

John Bennet (Mark Wahlberg) è un bambino infelice e senza amici. La sera di Natale riceve come dono dai genitori un orsacchiotto di peluche che chiama Ted ed è talmente felice che la notte stessa, prima di dormire, esprime un desiderio: vorrebbe tanto che il suo nuovo amico prendesse vita, proprio come Pinocchio. Il suo desiderio viene esaudito, il mattino dopo John ha un vero amico reale, Ted parla, è vivo. Passano più di vent’anni, John è felicemente fidanzato con Lori (Mila Kunis), ha un lavoro e il suo rapporto con Ted è rimasto invariato, sono ancora migliori amici. Il problema è che il tempo è passato e John ormai è un adulto che dovrebbe mettere la testa a posto e crearsi una sua famiglia, ma non riesce a staccarsi da Ted.

Se pensate che questo sia un film per bambini (per via dell’orsetto) o soprattutto di andare con dei bambini in sala fate la scelta sbagliata e non avete capito cosa state per vedere. Se invece siete fan de I Griffin o comunque avete visto almeno una puntata, sapete perfettamente di cosa stiamo parlando. Ted è una pellicola sguaiata, volgare, politicamente scorretta, irriverente ed molto provocatoria, insomma dimenticatevi il tenero peluche che tutti avevamo da bambini e preparatevi ad un folle orso che rimorchia belle ragazze (fra le sua conquiste c’è anche una certa Norah Jones), fa festini con prostitute, fuma, sniffa e si dà alla bella vita. Tutto ciò è reso dal regista in maniera assolutamente credibile, mentre guardi il film riesci assolutamente a considerare Ted come reale, nonostante la follia alla base della pellicola.

La storia in realtà è molto banale, John è il classico ragazzo che dovrebbe diventare uomo e maturare ma che invece è rimasto ancora nello stadio intermedio fra l’adolescente e l’uomo maturo; la sua ragazza, stufa di un cambiamento che non arriva lo lascia e poi il finale potete immaginarlo da soli. Indubbiamente la forza del film non è nella trama ma nelle battute cattive dette da Ted, ne ha per tutti: ebrei, italiani, messicani, handicappati, donne ecc. Così tanti da non riuscire a ricordarli tutti e in questo modo non può offendersi nessuno (o possono farlo tutti).