The King
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The King, la recensione (Venezia 76)


The King è un film molto riuscito grazie alla rosa di interpreti, con Timothée Chalamet che si riconferma uno degli attori più promettenti della sua generazione.
Voto: 7/10

Tratto dall'opera di William Shakespeare Enrico V, The King segue le vicende di Hal (Enrico V) che, dopo aver vissuto per anni ripudiando la vita di corte, si vede costretto a tornare a palazzo dopo la morte di suo padre. Il passato di Hal tornerà continuamente nelle decisioni e nelle strategie da decidere a palazzo perché il nuovo sovrano cercherà in tutti i modi di mettere il popolo al sicuro, lontano da conflitti inutili, prendendo le distanze dalle politiche bellicose del padre.

David Michôd firma la regia di questo film e collabora con Joel Edgerton, che aveva già interpretato più volte l'Enrico di Shakespeare durante gli anni del liceo, all'adattamento cinematografico del dramma del poete inglese riuscendo a riportare sullo schermo i toni drammatici e spigolosi dei dialoghi e creando delle atmosfere potenti grazie a una fotografia che sottolinea l'epicità delle imprese di Enrico V.

The King, a confronto con il vicino Outlaw King, presentato da Netflix nel 2018 a Toronto Film Festival, è un film molto più riuscito grazie alla rosa di interpreti, tra cui figurano Timothée Chalamet, Joel Edgerton e Robert Pattinson, ma anche grazie alla superiorità artistica del progetto che punta tanto sulla sceneggiatura e poco sull'azione, tipica invece dei film di genere. L'evitare il conflitto e rimandare alla fine la battaglia sono degli elementi che non solo appartengono a una scelta registica precisa ma che sono coerenti con il personaggio su cui è incentrato l'intero racconto. Enrico V è infatti un re che predilige il dialogo alla battaglia, è un sovrano vicino al popolo e per questo cerca di evitare spargimenti di sangue inutili come lo potrebbero essere quelli causati dalla guerra. Solo alla fine si arriverà a un conflitto, deciso più dal Delfino di Francia che da Enrico V, e quell'unica e veloce battaglia (in senso diegetico) porterà Enrico a una vittoria politica ma soprattutto a una perdita emotiva che lo segnerà per sempre. Dopo questa perdita Enrico sarà da solo, la vita che provò a condurre fuori dalla corte lo abbandonerà completamente e sarà quindi esposto al potere persuasivo dei suoi consiglieri. L'unico modo di sopravvivere sarà trovare qualcuno di cui fidarsi, un alleato vicino e moderato come lui.

La scelta di adottare una narrazione di ampio respiro, che predilige tempi dilatati e discorsi articolati, forse porta al film un a una leggera mancanza di pathos, diventando nel mezzo troppo lungo e dispersivo.

Timothée Chalamet si riconferma uno degli attori più promettenti della sua generazione e riesce a donare al difficile personaggio di Hal una tridimensionalità emotiva esaltando la comunicazione visiva e conservando un'espressione fredda e distaccata, da re fiero, coscienzioso e moderato che si lascia andare all'impeto solamente quando vede il tradimento verso la sua figura e verso il suo popolo.

The King sarà distribuito nelle sale cinematografiche a partire dall'11 ottobre per poi approdare sulla piattaforma streaming dal 1 novembre.

Valutazione di redazione: 7 su 10
Il ReVenezia 2019
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