The Sound and the Fury
The Sound and the Fury

Venezia 71: The Sound and the Fury, la recensione


James Franco arriva al Lido con 'The Sound and the Fury', nuovo adattamento da William Faulkner attraverso il quale affronta una famiglia in disfacimento sullo sfondo di un Sud che mostra al mondo il proprio fallimento.
Voto: 8/10

"Un suono lungo e disperato. Non era nulla. Puro suono. Avrebbe potuto essere tutto il tempo e l'ingiustizia e il dolore resi per un attimo vocali da una congiunzione di pianeti." Queste sono le parole che lo scrittore statunitense William Faulkner utilizza per descrivere il lamento di Benjamin, detto Benji, uno dei personaggi al centro del romanzo L'urlo e il furore, da cui James Franco ha tratto un film, presentato fuori concorso alla 71a Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, dopo essere passato in concorso lo scorso anno con Child of God, dove recitava l'attore Scott Haze che ritroviamo anche in quest'ultimo lavoro. Ed è proprio a Benji che l'attore di Spiderman 127 ore presta il volto, aprendo il primo capitolo di una pellicola volutamente divisa in tre parti, nel desiderio di rimanere quanto più possibile alla struttura interna del romanzo che, proprio nella sua spartizione, ritrova uno dei suoi tratti più caratteristici.

The Sound and the Fury narra le vicende di una famiglia del Sud che, all'alba della depressione dei primi anni '20, mostra tutte le sue debolezze e i suoi fallimenti. A capo della famiglia c'è il magnanimo Jason Compson III, sposato ad una donna che non lo ama, ma che era attratta solo dal nome di famiglia, Compson, dietro il quale però si nasconde una voragine di debiti. La coppia ha quattro figli e sono loro il motore trainante della pellicola. Più di tutti, però, il ruolo centrale lo ricopre Candance, detta Caddy (Ahna O'Reilly); l'unica a non avere un capitolo dedicato, ma filo conduttore che influenza la vita dei suoi tre fratelli. Benjamin l'adora e ogni passo della sorella, per il ragazzo con un ritardo mentale, è un piccolo microcosmo di meraviglia e splendore. Quentin (Jacob Loeb) invece sembra amare Caddy un po' troppo. Su di lui aleggia sempre il fantasma dell'incesto che, in alcuni tratti, sembra virare anche verso la molestia sessuale e infantile. Infine c'è il rabbioso Jason (Scott Haze), che nella sorella sembra non vedere altro che una sorta di meretrice del demonio che non ha alcun desiderio se non quello di rovinare il buon nome dei Compson. Quando poi Caddy scopre di essere incinta di un povero (Logan Marshall-Green), per Jason diventa chiaro che sua sorella è solo una poco di buono. Alla fine il ragazzo sarà anche costretto ad accettare di crescere la nipote (Joey King), nella quale vede solo una brutta copia di Caddy.

Dopo essersi spinto ai limiti della sperimentazione cinematografica con As I Lay Dying (presentato a Cannes) e il già citato Child of God, James Franco si dedica di nuovo ad una trasposizione letteraria, concentrando però il suo modo di interpretare il cinema e facendo sì che il suo stile emergesse con maggior chiarezza,senza futili esercizi di stile a rallentare la fruizione da parte dello spettatore. Il risultato è un film personale e poetico, che riesce alla perfezione a rimandare l'eco delle parole di Faulkner e lo stile libero del flusso di coscienza di cui il romanzo è pieno. The Sound and the Fury diventa allora una pagina bianca sulla quale il regista imprime sensazioni, rumori e raggi di luce cristallizzati negli occhi dei suoi personaggi, tutti irrimediabilmente perduti. Il Sud che James Franco spia, con l'attenzione di un voyeur, è un Sud pieno di violenza, dove ai colori ocra di una terra sempre baciata dal sole e impantanate nel fango, si alternano angoli pieni di polvere, vetri infranti e grida gettate nel mezzo della notte, contro una vita ingiusta e incomprensibile. Una vita che, ad esempio, il trentatreenne Benji osserva, cercando di decifrarla. "Capisce tutto," dirà uno dei personaggi, descrivendo il ragazzino. "Non so come fa, ma capisce tutto". Perchè Benji non parla con gli altri: Benji – nel giorno del suo compleanno, così come ha fatto per tutta la vita – parla solo dentro di sè, con la voce di un bambino che ne sottolinea non solo la purezza, ma anche l'innata curiosità e la sete di conoscenza. All'interno della famiglia, oltretutto, è senza dubbio Benjamin il personaggio portatore di un qualsivoglia valore positivo. Il suo affetto per la sorella è sincero e profondo, colmo di gratitudine; così come è incredibilmente poetico il suo modo di rapportarsi non solo con gli altri esseri umani, ma anche con la natura che lo circonda. Perchè ai suoi occhi, natura e umanità sono figli di uno stesso padre, creati dalla stessa creta adamitica. Ecco allora che Caddy ha l'odore degli alberi, o il padre ha l'odore della pioggia. Ogni essere umano viene equiparato ad una manifestazione della natura agli occhi di Benji, proprio perchè il ragazzo, con il suo sguardo sempre attento, riesce a vedere una sorta di unità nella cosmogenesi che avviene minuto dopo minuto nel suo piccolo mondo circoscritto.

Gli altri componenti della famiglia, invece, sono tutti piuttosto  negativi e, proprio attraverso di loro, The Sound and The Fury finisce col diventare un pugno nello stomaco, una sorta di spettacolo rivoltante che porta in superficie tutte le crudeltà di cui è capace l'essere umano. Sebbene sia Jason il personaggio maggiormente identificabile come villain, – per i suoi scatti d'ira e per le parole crudeli che rivolge più o meno a tutti -, la vera serpe sembra nascondersi nel placido Quentin, che viene mandato ad Harvard sacrificando l'eredità di Benjamin. Quentin è quello che, più di tutti, ha un rapporto oscuro e morboso con la sorella. Come dicevamo poco più sopra, su di lui aleggia fortissimo lo spettro dell'incesto e in più di un'occasione James Franco non cela di voler suggerire proprio questa eventualità, riprendendo i due personaggi molto spesso a contatto fisico o persi in discussione che sembrano sempre voler far intendere allo spettatore una relazione contro natura, pur senza mai dire niente di preciso. E' la stessa tecnica che Franco utilizza quando vuol suggerire un altro buco nero nell'animo di Quentin, che lo spinge quasi fino alla pedofilia. Quentin, in altre parole, è viscido, debole, sporco. Forse, tuttavia, il personaggio più negativo di tutti è senza dubbio la bella Caddy, tanto idolatrata da tutti e pronta a compiere uno sbaglio dietro l'altro pur di provare a se stessa e agli altri di non essere così perfetta. Sebbene il suo rapporto con Benjamin sia davvero molto bello e tenero, nei confronti degli altri fratelli, così come in rapporto alle responsabilità con sua figlia, Caddy si mostra senz'altro manipolatoria, egoista e largamente ipocrita. Sebbene materialmente non faccia nemmeno metà delle orribili cose di cui si macchiano Jason e Quentin (?), Caddy è il motore vibrante di una macchina adibita alla distruzione e alla ferocia. Suo è l'urlo e il furore, nonostante tutto, è qualcosa di cui lei stessa è colpevole.

Con il suo ultimo film James Franco dimostra senz'altro di essere cresciuto e di aver intrapreso la strada autoriale con una maggior consapevolezza di sè e del mezzo attraverso il quale decide di comunicare con il mondo. Visivamente compatto, The Sound and The Fury ha anche il pregio di dedicare ad ogni personaggio una tecnica precisa e facilmente individuabile. Ad esempio il capitolo dedicato a Benjamin è pieno di soggettive, proprio a voler sottolineare il bisogno del ragazzo di guardare il mondo e di sentircisi immerso. Inoltre James Franco, pur miscelando passato, presente e futuro quasi senza cognizione di causa, riesce a confezionare un film dall'alto impatto emotivo, che spinge lo spettatore non solo a godersi lo spettacolo, ma anche a ritornarvici con la mente una volta uscito dalla sala.

Valutazione di Erika Pomella: 8 su 10
The Sound and the FuryVenezia 2014
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