Regression
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Regression, Ethan Hawke e Emma Watson nel Thriller di Alejandro Amenabar


Hawke è un Detective che indaga sul caso di una giovane (Watson) che accusa il padre, John Gray, di un crimine terribile.

Leone Film Group e Adler Entertainment hanno reso disponibili il trailer italiano, il manifesto e le prime immagini ufficiali di Regression, il film che segna l'atteso ritorno del regista premio Oscar Alejandro Amenábar al thriller-horror dopo il successo di The Others.

Minnesota, 1990. Il Detective Bruce Kenner (Ethan Hawke) sta indagando sul caso di una giovane di nome Angela (Emma Watson), che accusa il padre, John Gray (David Dencik), di un crimine terribile. Quando John, inaspettatamente e senza averne memoria, ammette la sua colpa, il famoso psicologo Dottor Raines (David Thewlis) viene chiamato per aiutarlo a rivivere i suoi ricordi, ma ciò che verrà scoperto smaschererà un orribile mistero.

Nel film, Ethan Hawke è Bruce Kenner, il detective che conduce le indagini su una famiglia accusata di praticare rituali satanici in una piccola città del Minnesota. Ha divorziato di recente e trova rifugio nel suo lavoro, dove può canalizzare la sua personalità ossessiva risolvendo caso dopo caso. La sua meticolosità e perseveranza generano contrasti con i suoi colleghi e, in questa circostanza, lo scaglieranno nelle profondità più buie della natura umana. 

Emma Watson è Angela, colei che ha trovato rifugio e pace nella religione dopo aver perso la madre in un incidente automobilistico. Durante un seminario, nella chiesa del Reverendo Beaumont, scoppia in lacrime e confessa di essere stata violentata dal padre. Con l'aiuto di Bruce supererà il suo isolamento diventando un testimone chiave nella risoluzione del caso.

David Thewlis è Kenneth Raines, lo psicologo che lavora al caso di amnesia totale di John Gray e assisterà Kenner nelle sue indagini. Utilizzando la tecnica della terapia regressiva, Raines riesce a liberare i ricordi che la mente di John ha inconsciamente represso, scoprendo in questo modo un grave caso di rituali satanici.

David Dencik è John Gray, il padre di Angela e Roy. Lavora come meccanico a Hoyer, una cittadina del Minnesota, dove è ambientata la storia. Dopo la morte della moglie, John ha cercato di superare la sua dipendenza dall'alcol abbracciando la fede. Sua figlia lo accusa di aver abusato di lei. Sorprendentemente, accetta di cooperare con la polizia, anche se non ha alcun ricordo dell'accaduto. 

Alejandro Amenábar torna al cinema con Regression, che segna il ritorno del regista alla suspense, il genere che ha segnato il suo debutto cinematografico nel 1996.  "Il termine 'regressione' significa, tra le altre cose, ritorno," dice Amenábar.  "Per me questo progetto significa rivisitare il mistero, ritornare al genere che ha segnato l'inizio della mia carriera con Tesis, un film che esplorava il potere quasi ipnotico che, a volte, la contemplazione dell'orrore può avere su di noi, è proseguito poi con Apri gli Occhi, un film allucinatorio  e febbrile in cui sogni e realtà coesistono, e che poi è culminato con The Others, un tentativo di recuperare il sapore dei vecchi film di suspense classici.  Cerco sempre cose che mi appassionano e mi motivano, quell'energia che a volte si trova esplorando cose che sono totalmente diverse.  E' per questo che ho esplorato generi diversi: dramma, horror, suspense, o il genere misto del film  Agora.

Il nuovo film di Alejandro Amenábar non è solo un'immersione a capofitto nella suspense, come spiega Fernando Bovaira, produttore del film: "Regression mischia i generi, in questo modo  Alejandro li sovverte.  Il titolo è particolarmente appropriato perché in un certo senso il film parla della stranezza e della complessità della mente umana.". "Alcune delle cose  che accadono in Regression sarebbero perfette nel genere horror," spiega Alejandro Amenábar,"sebbene il film  venga considerato un thriller psicologico, con alcune sfumature di giallo. E' una pellicola che trae le sue influenze prevalentemente dai thriller e dai film horror americani degli anni '70: L' Esorcista, Rosemary's Baby…che hanno in comune un elemento di moderatezza che volevo ricreare anche qui.  The Others si ispirava ai film degli anni quaranta, cinquanta e sessanta, mentre questo prende spunto dagli anni settanta. Volevo ricreare quel tono lento e moderato. Ma più di ogni altra cosa, volevo prendere molto sul serio la storia che raccontavo."  Si avvertiva un grande rispetto nei confronti di questo genere anche tra i membri della truppe che hanno preso parte al progetto, dagli attori ai responsabili dell'estetica del film. "Quando Alejandro mi propose di fare questo film," dice Daniel Aranyó, Direttore della Fotografia, "Disse che per lui era molto importante che la storia fosse credibile in ogni momento.  Che dovesse sembrare di guardare un film degli anni settanta, con dialoghi contenuti e un tocco sobrio, e voleva ci fosse una connessione tra i personaggi e la credibilità della storia che voleva raccontare.  Dovevamo stare alla larga dagli espedienti che le persone al giorni d'oggi usano per creare la suspense in un thriller.  E lasciare che la storia ci guidasse avanti lentamente."

Regression è stato girato nel corso di otto settimane in location  naturali attorno a Toronto e nei Pinewood studios; è una storia ambientata in quel passato recente che era ancora ancorato nella cultura  pre-digitale.  E' un viaggio attraverso il tempo che è stato incorporato nel film in una maniera speciale, replicando, ad esempio, la struttura dei film degli anni '70.  Daniel Aranyó aggiunge: "Per ottenere quella tipica imperfezione  realistica abbiamo scelto delle macchine da presa che simulano meglio, nel mondo digitale, quella struttura che conferisce uniformità alla pelle del viso, e poi abbiamo utilizzato immagini fuori fuoco,  una cosa molto comune all'epoca.  Questo ha permesso di rimuovere quella ruvidezza  elettronica dei film contemporanei: sembra di vedere qualcosa accaduto in un'altra epoca, e sembra reale."

Regression è il sesto film del regista spagnolo, il terzo in inglese, con un team internazionale.  Fedele al suo impegno, di offrire le storie migliori a un pubblico globale, è riuscito ancora una volta a creare per il team coinvolto nel progetto una formula che trascende le barriere linguistiche. "Sono cresciuto guardando così tanti film americani che mi sembra di identificarmi con essi," afferma Alejandro Amenábar.

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