Scusate se esisto: Raoul Bova parla del Film


Intervista fatta a Raoul Bova, protagonista assieme con Paola Cortellesi del film Scusate se esisto! del regista Riccardo Milani.

Vi presentiamo l'intervista, contenuta nel pressbook del film, fatta a Raoul Bova, protagonista assieme con Paola Cortellesi del film Scusate se esisto! del regista di Benvenuto Presidente! Riccardo Milani. E' una nuova commedia prodotta da Fulvio e Federica Lucisano per Italian International Film con Rai Cinema, arriverà in sala, dal 20 novembre, con 01 Distribution.

Paola Cortellesi è Serena, un architetto dal talento straordinario. Dopo una serie di successi professionali all'estero, ha deciso di tornare a lavorare in Italia, perché ama il suo paese. Nell'avventurosa ricerca di un posto di lavoro si trova di fronte a una scelta folle, farsi passare per quello che tutti si aspettano che lei sia: un uomo… O così pare. Nel frattempo incontra Francesco, interpretato da Raoul Bova. Il compagno ideale, se non fosse che a lui non piacciono le donne… O così sembra. Tra Serena e Francesco nasce un rapporto intenso e diventano la coppia perfetta…

Con quale atteggiamento si è accostato al film?
Quando me lo hanno proposto ho capito subito che avrebbe rappresentato per me qualcosa di insolito e stimolante. Il copione era scritto molto bene; le vicende di Serena una donna capace che non riesce a trovare lavoro perché è vittima di preconcetti, mettevano in rilievo diverse questioni importanti della nostra vita quotidiana e sociale ed erano raccontate con grande eleganza e delicatezza. Francesco, il mio personaggio era trattato con grande sottigliezza e intelligenza; anche lui è vittima per motivi diversi di altri pregiudizi così come lo è Serena. Francesco è omosessuale e nonostante le recenti aperture in materia si trova spesso a dover nascondere la sua condizione e a subire chiusure e ostilità assurde. Lui e Serena vivono, con le dovute differenze, analoghi problemi di isolamento ma presto nasce tra loro un rapporto romantico e bellissimo, ricco di affinità, sfumature e intese profonde, una vera e propria storia d'amore allo stato più elevato che mi ha molto colpito. Mi sento onorato di far parte di questa commedia intelligente e garbata insieme a Paola Cortellesi – a cui sono legato da tempo da grande stima e affetto – e a Riccardo Milani, che stimo pure moltissimo, in una produzione importante che mi ha fatto sentire sempre protetto e a mio agio.

Chi è il personaggio che lei interpreta e che cosa gli succede in scena?
Francesco è un ristoratore, una persona a suo modo elegante che si innamora di una bella anima come quella di Serena: tra i due nasce presto un rapporto affettivo che nel corso della vicenda viene descritto con risvolti sorprendenti e sempre nuovi grazie ad una qualità di scrittura molto elevata. È una persona moderna con concetti, valori e sentimenti antichi che a un certo punto verrà spinto per necessità a fingere di essere qualcuno che non è: lui e Serena si aiuteranno a vicenda a portare avanti una pantomima, una sorta di recita divertente e movimentata in cui per necessità ognuno rappresenta e incarna qualcun altro. Arriverà poi a un certo punto il momento in cui i protagonisti verranno messi alle strette e tireranno le somme su ciò che è importante nella vita…

In questa occasione ha ritrovato in scena Paola Cortellesi dopo la felice esperienza comune in Nessuno mi può giudicare di Massimiliano Bruno: quali conferme e quali novità ha trovato grazie a questo nuovo incontro?
È stato un piacere recitare ancora una volta con una persona estremamente sensibile, un'artista incredibile e con una grande capacità di mettere i suoi colleghi a loro agio. Come era già accaduto la prima volta, abbiamo condiviso il desiderio di dare il massimo lavorando uniti allo stesso progetto con lucidità, passione e generosità facendo sempre grande attenzione al rispetto delle indicazioni del copione. Una novità invece è stata la possibilità di vedere finalmente messe su carta le enormi capacità di scrittura su cui Paola ha sempre potuto contare, essendo da tempo l'autrice dei suoi testi in teatro e in tv, sia pure con il supporto di validissimi collaboratori: ha tirato fuori una vena di sceneggiatrice che ha aggiunto ulteriore sostanza al suo incredibile talento.

Come si è trovato invece con Riccardo Milani?
Riccardo è un lavoratore instancabile, incredibilmente concreto, attento e preciso e dotato di un forte senso dell'umorismo. A prima vista potrebbe apparire come una persona timida, sommessa, ma poi scopri che in effetti è in grado di rivelare una personalità pazzesca, è una bomba di vitalità e di idee, non gli sfugge mai niente. È stato molto bello per me sentirmi diretto da un regista preparato e competente che mi offriva continuamente nuovi stimoli e mi permetteva di crescere ulteriormente come attore.

Milani ha parlato del vostro film anche in termini di commedia civile; lei è d'accordo?
Sì, la trovo giusta. sono numerosi gli spunti di riflessione: la condizione femminile sui luoghi di lavoro, i rapporti d'amore atipici, il bisogno di fingersi qualcun altro per poter affermare se stessi, l'architettura come strumento per la riqualificazione dei quartieri, e quindi della vita stessa dei cittadini.
Ci sono dei momenti di grandissima verità dove si parla di temi importanti e si tocca il cuore della gente, e questi momenti sono in qualche modo amplificati dalla scelta registica di utilizzare, laddove possibile, interpreti presi dalla vita reale o alla loro prima esperienza, portatori di una forte autenticità anche nei piccoli ruoli. Ma più che commedia civile o sociale, io parlerei più in generale di commedia italiana nel senso più nobile del termine, che ha l'ambizione di muoversi nella tradizione di quella degli scorsi decenni capace di approfondire un argomento sociale contemporaneo e di descrivere una realtà anche quando non è piacevole. La sua forza risiede nell'umorismo: veicola temi seri, ma con un sorriso. Il cinema italiano è diventato grande per quel tipo di commedia di costume e spero che si sia trovata la giusta alchimia, la felice fusione tra realismo e divertimento per portare il nostro film ad avere quella magia tipica di certi film graffianti del nostro recente passato.

Scusate se esisto!
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